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Autore: agnalasagna    02/04/2013    1 recensioni
"Perché?" si chiese. "Perché proprio a me? Cos'ho fatto di male?" e scoppiò a piangere. Da mesi quei bulli la perseguitavano, la picchiavano e la insultavano. I suoi genitori naturalmente non sospettavano niente, per loro tutto andava alla perfezione. Questo perchè era diventata parecchio brava a fingere un sorriso e ad andare avanti.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alice correva, correva e correva. Cercava di correre più veloce che poteva, schivando le poche persone che popolavano il suo quartiere alle quattro e mezza di pomeriggio. Si fermò un attimo per riprendere fiato: era sfinita, le gambe le facevano male e i polmoni le bruciavano. Si girò e vide una cosa che le fece accapponare la pelle: i suoi compagni di scuola erano lontani da lei una decina di metri, e la guardavano ghignando. Subito saltarono in sella alle loro biciclette e, a tutta velocità, ricominciarono a inseguirla. Lei, presa dal terrore, riprese a correre cercando con lo sguardo un riparo sicuro: una libreria, un bar, una gelateria.. niente da fare, su ogni porta c'era il cartello "Chiuso" e tutto ciò non faceva altro che far aumentare la sua paura: e se quei ragazzi l'avessero presa? Cosa sarebbe successo? L'avrebbero presa a calci e pugni come le altre volte o si sarebbero inventati qualcosa di più crudele? Cercò di non farsi prendere dal panico e continuò a correre finchè, svoltando l'angolo, si trovò di fronte a un vicolo cieco. Il terrore si impadronì di Alice non appena vide le teste dei compagni fare capolino da dietro il muro. Appoggiarono le biciclette a terra e le si avvicinarono i primi due: erano di terza, alti e robusti, con quello stupido ghigno stampato in volto. La immobilizzarono prendendola per le braccia, mentre scalciava.
-Lasciatemi andare!- urlò, cercando inutilmente di indirizzare uno dei suoi calci alle gambe dei suoi aggressori. Ma i due non lasciavano la presa, anzi stringevano sempre di più. Si avvicinarono anche gli altri due, più piccoli dei precedenti ma comunque abbastanza robusti, i quali presero a frugare nella sua cartella, alla ricerca di chissà cosa di valore. Si impossessarono dei pochi spiccioli che Alice si portava a scuola e le tirarono un paio di pugni nello stomaco, poi se ne andarono seguiti dai due che l'avevano immobilizzata. Tenendosi lo stomaco con le braccia, cadde in ginocchio, dolorante. "Perché?" si chiese. "Perché a me? Cos'ho fatto di male?" e scoppiò a piangere. Da mesi quei bulli la perseguitavano, la picchiavano e la insultavano. I suoi genitori naturalmente non sapevano nulla, per loro tutto andava alla perfezione. Nessuno sospettava di niente, questo perché era parecchio brava a fingere un sorriso e ad andare avanti. Ormai faceva la stessa cosa da mesi, era diventata di routine. Si asciugò le lacrime con il dorso della mano, raccolse la sua cartella da terra e uscì dal vicolo, diretta verso casa.

SPAZIO AUTRICE
Salve gente, eccomi qui con la mia prima flashfic! Diciamo che quando l'ho scritta -due mesi fa- non pensavo che l'avrei pubblicata su efp, ma visto che rileggendola ieri mi sembrava quantomeno carina, ho deciso di pubblicarla.
Mi scuso in anticipo con tutte le Alice, spero che non passiate mai dei periodi come quello descritto qui. D:
Scusate anche per eventuali errori di battitura/distrazione.
Lasciate una recensione, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. u.u
Alla prossima!
-agnalasagna.

  
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