Grandi occhi marroni,
incupiti dalla mia vicinanza,
che impedisce alla luce d’illuminarli.
Mi prendono l’anima,
e quei sentimenti,
che a mio discapito provo.
In quegli occhi,
so di aver perso me stessa.
Morbidi rosee labbra,
schiuse ed esigenti.
E combatto,
prima che il mio cinico cuore,
così piccolo in confronto ai suoi occhi,
non faccia esplodere la massa di calore,
che condensa quella cosa chiamata amore.
Avvolgo quelle labbra con le mie,
per non pensare a sentimenti disordinati e confusi.
Forse, per qualche istante,
ho davvero pensato che l’amore avrebbe salvato il mondo.
Ma la mano, imperterrita,
seguì la strada per le tasche del giovane,
e con bramoso bisogno,
afferrò i soldi.
Quei teneri occhi,
mi capivano,
sapevano cosa cercava la mia mano.
Eppure con finta ingenuità,
continuò a baciarmi con passione,
con quell’amore che voleva trasmettermi.
Allentai la presa sulle banconote,
e portai la mano sulla sua guancia, stringendola,
quasi per capire se quel sentimento,
fosse davvero mio.
Forse ero felice, o forse triste.
Ma la rigida, fredda, logica dei miei pensieri,
in quel momento si era sciolta in caldo amore.
Per la prima volta baciai delle labbra con tenerezza,
senza pensare ai soldi che avrei potuto rubare.
Per la prima volta avevo contrapposto caldo amore,
e freddo cinismo.
E l’amore aveva vinto.