Due amici ritrovati.

Cloe Red.

Un nome e un colore.

No, un nome e un cognome, che detto tra noi, la nostra cara Cloe odia con tutto il cuore.

Quel giorno Cloe era ad Atlanta per un servizio fotografico ed era in tremendo ritardo, non aveva capito bene cosa comportava il lavoro, ma erano soldi e a lei interessavano solo quelli.

Cloe non aveva una tragica storia alle spalle, non aveva un passato difficile da dimenticare. Cloe Red era una normalissima ragazza con un altrettanto normalissima famiglia che le voleva bene e al quale lei ne voleva ancora di più.

Si era trasferita dal Galles in America ormai da diverso tempo e tirava avanti con piccoli servizi fotografici, lei non era una bellezza come qualche diva del momento, lei era veramente una ragazza comune, fisico normale, anzi alcune volte era stata scartata perchè troppo formosa, ma a costo di perdere lavoro Cloe non perdeva un kg. Alta uno e settanta pesa 60 kg. Come le diceva sempre il suo unico fratello i suoi chili erano distribuiti in modo non omogeneo, infatti venti chili erano solo per il suo seno, non era colpa sua se madre natura l'aveva benedetta con una quarta e le aveva regalato un bel culo sodo, invidiato da tutto il mondo, ma ovviamente nel mondo della moda per sfilare per i maggiori stilisti oltre ad essere pelle e ossa dovevi essere anche piallata su tette e culo, come se un manico di scopa potesse valorizzare un vestito, okay, dato a lei un vestito troppo scollato sarebbe stato da censura, ma altre volte sarebbe stata da favola. A parte il seno e il culo invidiati, Cloe aveva due comunissimi occhi castani e dei capelli rossi, motivo per cui odiava il suo cognome.

-Salve posso aiutarla? -

Cloe era appena arrivata negli uffici in cui si sarebbe svolto il servizio fotografico, si era fatta mezza Atlanta di corsa per arrivare almeno in pseudo orario.

-Sono. Cloe Red. La. Modella...Ritardo. - spiegò la giovane cercando di recuperare il fiato.

-Certo, si calmi non è in ritardo. -

-Dio grazie. - si lasciò sfuggire alzando gli occhi al cielo, facendo così ridere la donna davanti a lei. La segretaria le spiegò il la strada per arrivare al camerino dove avrebbe dovuto farsi truccare e cambiare per poi andare sul set. Cercò di immagazzinare tutte le informazioni per poi dirigersi verso il camerino.

All'interno trovò il truccatore e un altra donna che le sorrisero. Avrebbe dovuto fare un servizio per dei capi di intimo, quello era il tipico lavoro che le rifilavano sempre, mezza nuda su i giornali, solo perchè era formosa non era giusto. Tutti gli uomini del mondo si masturbavano sulle sue foto lo sapeva le sarebbe piaciuto che smettessero non era bello, soprattutto quando incontrava qualcuno e la riconosceva come la modella di intimo, riusciva ad ottenere solo sguardi lascivi al seno e al culo.

-Avanti Cloe l'ultimo cambio poi sei libera! - il fotografo le fece cenno di poter andare a cambiarsi. Si cambiò l'ultimo completo era veramente imbarazzante era un corpetto rosso e nero con raso e pizzo e in abbinato un perizoma che non copriva assolutamente nulla, le sue grazie sarebbero state messe in bella mostra a tutti i presenti, si infilò la vestaglia e uscì dal camerino, troppo presa dai suoi pensieri non si rese conto che qualcuno stava camminando per il corridoio e ci si scontrò volando a terra.

-Ahi! - esclamò lei battendo il sedere, la vestaglia si aprì e lei si affretto a richiuderla sperando che chiunque fosse davanti a lei non avesse visto nulla.

-Reddy? - aveva ancora il viso abbassato quando aveva sentito quella voce pronunciare il suo soprannome, quanto era che non lo sentiva, sei? Sette? Dieci anni? Alzò lo sguardo e vide il ragazzo davanti a lei.

-Non è possibile... - bisbigliò guardandolo a bocca aperta. Si alzò e gli si buttò tra le braccia a una velocità assurda.

-JOS! - esultò lei abbracciandolo stile koala.

-Non ci posso credere, mi sembra un sogno vederti! - continuò lei rimanendo li aggrappata.

-Piccola Cloe, che ne dici di scendere, forse te ne sei dimenticata ma, sono un uomo e tu sei praticamente nuda sotto quella vestaglia. -

-Oh cazzo! - si stacco e si sistemò l'indumento accertandosi che fosse coperta.

-Non sei proprio cambiato, tu e il tuo snobboso accento British! - commentò lei leccandosi le labbra imbarazzata.

-Tu invece sei cambiata e di parecchio, non ricordava tutto quel ben di Dio li davanti. - arrossì in modo mostruoso e spalancò la bocca come un pesce, non poteva aver veramente fatto un commento sul suo seno.

-Maniaco pervertito! - sibilò ancor a più rossa in viso.

-Non è vero io... -

-CLOE MUOVITI, ANTONIO SI STA SPAZIENTENDO! - l'assistente interruppe il suo scambio di battute.

-Arrivo! Aspetta, hai il pennarello? - domandò rivolta all'assistente.

-Certo... - prese il pennarello che l'assistente le porgeva e tornò davanti all'amico e gli scarabocchiò il suo numero sull'interno del braccio.

-Vedi di non sparire Inglesuccio snob! Ciao! - e così scappò via, lasciando il ragazzo a ridere da solo.

-Ehy, hai messo su anche un bel lato B! - la rossa rispose alzando il dito medio, senza proferire parola per poi scomparire dietro una porta.

-Carina, perchè ce la tenevi nascosta? - il moro accanto a Jos parlò per la prima volta, stavano discutendo di alcune foto che dovevano fare insieme per la promozione del telefilm, quando una piccola furia dai capelli rossi si era schiantata contro il biondo, era bastato uno sguardo per capire che doveva essere una modella che era li per lavoro, il suo abbigliamento non lasciava molti dubbi, quando si era aperta la vestaglia aveva rischiato l'infarto. Ma poi si era buttata tra le braccia di Joseph come un animaletto.

-Non la tenevo nascosta, non avevo idea che fosse qua. - rispose il biondo guardandosi il braccio dove con il pennarello nero aveva tracciato il numero di telefono.

-Carine verranno ora le foto. -

-Ian dacci un taglio. -

-Pensi di chiamarla? -

-Chi? Cloe? - chiese, la voglia di chiamarla era tanta, anche solo per passare una serata tranquilla a casa sua, magari pizza e film non gli sarebbe dispiaciuto.

-Ah è così che si chiama? Sai non me l'hai presentata, penso che tu ti sia anche scordato di me! -

-Scusa ma il suo seno sotto il naso è stato una forte distrazione! Andiamo o dirò a Nina del tuo interessa verso la mia amica. -

-No ti prego! - esclamò il moro facendolo ridere, tra Ian e Nina tutto procedeva bene, solo che la dolce mora era molto gelosa e non avrebbe di certo preso bene l'interesse del suo ragazzo verso la sua piccola Cloe.

Il mattino dopo agli studi, Jos fissava un pezzo di carta dove il giorno prima aveva copiato il numero della ragazza, il fotografo non era stato molto contento di avere il bell'attore con quella scritta sul braccio, ma fortunatamente con un po' di pazienza la truccatrice era riuscita a togliergli la scritta e coprire l'alone del pennarello con un po' di correttore, risolvendo così il problema.

-Vuoi giocarli alla lotteria? - chiese Paul comparendo alle sue spalle, il biondo si voltò a guardarlo sorpreso, non lo aveva sentito entrare.

-No, Paul non li vuole giocare alla lotteria. Sta pensando se chiamare la bella modella oppure no. -

-Ian lo sai vero che sei un impiccione! - rispose il ragazzo accigliandosi verso il moro.

-Sai Jos che sei prevedibile? Chiamala, mi sembrava felice di vederti ieri... - sorrise maliziosamente.

-Chi non sarebbe felice di vedermi? - commentò presuntuoso e sicuro di se il bel britannico.

-Mah non so, fammi pensare... -

-Spiegate anche a noi, di chi è il numero? - Nina come al solito era dietro al suo ragazzo e aveva ascoltato tutta la conversazione senza però capire di cosa stessero parlando i tre.

-Ieri quando siamo andati al servizio fotografico, una ragazza si è scontrata contro il nostro bell'originario, a quanto pare i due si conoscono perchè la ragazza come l'ha visto gli è saltata in braccio, risvegliando certi istinti primordiali visto come era vestita, o svestita? Comunque gli ha lasciato il numero dicendoli di non sparire. - spiegò il moro.

-Svestita? - chiese invece Nina scocciata.

-Stava facendo un servizio fotografico per una linea di intimo. -

-E tu come lo sai Jos? - chiese Paul.

-Perchè... Perchè... Va beh la chiamo! - il gruppo di amici scoppiò a ridere vedendolo arrossire mentre copiava il numero e aspettava che la rossa rispondesse.

Cloe era stesa a letto, le avevano proposto un altro servizio la sera prima ed era stata sul set fino alle tre di notte, tutto per colpa di quel maledetto modello super superbo al quale non andava bene mai nemmeno una foto, se non fosse stato per il balzo in alto che avrebbe fatto dopo quel servizio lo avrebbe rifiutato subito, ma delle foto per Vouge per una pubblicità di Dior non poteva certo rifiutarla così, soprattutto visto che a questo giro era vestita.

Quella mattina voleva dormire fino a tardi, ma nella sua vita doveva aver irritato tutti i santi del paradiso perchè il suo cellulare prese a suonare con insistenza.

-Chi diavolo è? - prese l'apparecchio e guardò, non conosceva il numero, chi poteva essere che non aveva in rubrica, stizzita rispose.

-Pronto? - chiese biascicando la parola. Erano le otto e mezzo del mattino aveva dormito appena quattro ore, avrebbe commesso un omicidio.

“Che voce sveglia piccola Reddy...” la rossa alzò la testa di scatto, Joseph l'aveva chiamata, certo ad un orario improponibile però l'aveva chiamata.

-Muori Jos, poi vattene all'inferno.- sibilò chiudendo la chiudendo la chiamata, appoggiò nuovamente la testa sul cuscino pronta a tornare nel mondo dei sogni.

Jos fissava il cellulare sorpreso, doveva averla svegliata, non era certo la prima volta che gli rispondeva in quel modo. Si leccò le labbra cercando di non ridere.

-Ti ha riattaccato? -

-Si, ma non è una novità. - la chiamò nuovamente, rispose subito con un piccolo grugnito infastidito.

“Jos, fa che sia importante!” esclamò lei.

-Ma come ieri eri così felice di vedermi... -

“Ieri avevo dormito! Ora tu mi hai svegliato dopo solo quattro ore di sonno, quindi muori, e vattene al diavolo.”

-Mia piccola Rossa, sono già morto e ho già visto il diavolo, mi puoi ascoltare? -

“Solo se le tue parole saranno, torna pure a dormire!” rise ancora, non era cambiata era sempre lei ironica e schietta.

-No, le mie parole sono, vieni a prendere un caffè con me? -

“No. Notte!” rispose lei.

-Ti aspetto tra un ora qui agli studi, ciao piccola!- chiuse la chiamata prima che lei potesse lamentarsi.

-NO, Jos ho detto no! Cazzo ha riattaccato... Che tu sia dannato Klaus.-

Cloe si alzò, sapeva vagamente dove fossero gli studi e da dove stava lei ci avrebbe messo un bel po' il viaggio lo avrebbe occupato offendendo l'attore.

Continua...

Eccomi qua, questa è la prima storia in assoluto che scrivo su gli attori ed è anche la prima volta che scrivo senza completare la storia, solitamente ho già tutto scritto, comunque visto che sono ad un buon punto e che ho bene o male le idee abbastanza chiare ho deciso di tentare e di pubblicare, anche perchè se non piace quasi quasi faccio fagotto ancor prima di concludere e lascio tutto così...

^.^

Da questo piccolo capitolo una cosa l'abbiamo capita, Cloe ha decisamente un carattere niente male.

Spero vi piaccia.

Non amo elemosinare recensioni, ma se qualcuno mi lasciasse qualche commento non sarebbe male...

un bacio MiaBlack