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Autore: GaTTaRa PaZZa    06/04/2013    1 recensioni
Questa è la volta dell' eterea Muffin. Una streghetta criptica, stravagante, dall' aspetto così algido da sembrare la Regina delle Nevi. E poi c' è Ryouta, tenero, fanciullesco ragazzo ingenuo e semplice... e una certa malinconia nel proprio mestiere di Rubacuori.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MUFFIN'S CASE 

"Conoscere nuova gente? Ma è così semplice... mai pensato di iscrivervi a un club pomeridiano della vostra scuola?".
Questo era stato il consiglio di Robin, il Tutore di quella sorellina ch' era diventata per tutte Chocolat.
Così, le sette amiche si erano iscritte ciascuna a un club diverso: Cinnamomo aveva intelligentemente scelto nuoto, Bignè pallavolo, Lollipop musica leggera, Chili danza moderna, Plumcake e Cake purtroppo erano già troppo occupate con la pasticceria, ed infine Crêpe teatro.
Muffin era ora aiuto-infermiera. Il suo compito era starsene in infermeria, riordinare i cassetti, e sopportare Tsukasa che insisteva nel metterle addosso accessori strani da lolita. Tutto ciò era estremamente noioso. Muffin ne approfittava per starsene comoda su un lettino e leggere, sgranocchiando biscotti. Raramente veniva qualcuno al pomeriggio; di solito erano quelli del club di Kendo, che si prendevano qualche bastonata e volevano del ghiaccio. Muffin dava loro una busta piena di ghiaccio, a volte metteva loro dei cerotti e disinfettava le ferite, ma niente di più.
Ma quel giorno, la porta dell' infermeria fu sbattuta con violenza.
La ragazza alzò gli occhi color vetro da un libro, sorpresa da tanta confusione.
C' era una ragazza, sorretta a fatica da un ragazzo coi capelli rossicci e da una moretta piuttosto alta.
-Infermiera!- chiamò quella, e Muffin scese dal lettino, andando dal gruppo senza fretta.
-Sei tu la responsabile?- le domandò la stangona, scettica di fronte al cerchiello con orecchie da gatto di Muffin.
-Sono un' aiutante. Vado a cercare l' infermiera... nel frattempo, fatela sdraiare-.
I due posero la ragazza su uno dei lettini, e la streghetta aprì la porta a vetri, per giungere nella stanza dove stavano le scartoffie, le medicine... e di solito c' era anche Tsukasa. Al posto della donna, però, spiccava un post-it rosa shocking. "Sono andata a far passeggiare Nero".
Muffin rimase impassibile, abituata alle brevi assenze della donna, e tornò dal trio con tutta calma. -La senpai non c'è-, sentenziò. -Cosa le è successo?- chiese poi, guardando la pallida figura della malata.
-E' svenuta durante l' allenamento...-.
La ragazza aveva i capelli castano chiaro, vaporosi, un velo di ombretto sulle palpebre, e un corpo molto magro. Le braccia erano consumate all' osso, e le gambe parevano due giunchi.
-Ha mangiato durante la pausa pranzo?-.
La tizia si morse un labbro. -Un pompelmo, come sempre-.
Muffin non cambiò espressione. -Calo di zuccheri. Di che club siete?-.
-Baseball-.
-La diagnosi è semplice, allora. La ragazza, non mangiando abbastanza e consumando più di quanto ingerisca, ha avuto un calo di zuccheri ed è crollata-.
-E il rimedio?-. Il ragazzo dai capelli rossi la guardava preoccupato.
-Se si sveglia presto, acqua e zucchero subito, e una ramanzina sull' anoressia-. La fissò di nuovo, analitica. -Altrimenti, una corsa all' ospedale dove la riempiranno di flebo-.
I due ragazzi sussultarono, colpiti da tanta crudezza.
La ragazza alta si sedette su uno sgabellino. -Cosa facciamo?- domandò all' amico.
-Andiamo in segreteria ad avvertire i suoi..- propose. -Vai tu? Io sto qui ad aspettare l' infermiera-.
Lei annuì, e s' uscì senza dire niente.
Il rosso e Muffin cominciarono a guardarsi, senza sapere cosa fare. -Come si chiama?- chiese lei infine, accennando alla malata.
-Miyuki Aizawa. Ah, io sono Ryouta Aito, scritto con i caratteri di 'rilevanza' e 'buono'-.
-Muffin Fukuzato-.
-Che brutto presentarsi in quest' occasione- commentò, a disagio. Qualcosa gli diceva che sarebbe toccato sempre a lui riempire i lunghi silenzi. La sua interlocutrice sembrava così taciturna!
-Sì- assentì. -E' la tua fidanzata?- domandò poi, innocentemente, mentre indicava la svenuta.
Ryouta arrossì. -Ma no... amica di famiglia. Ci conosciamo da 12 anni...-.
Muffin usò lo sguardo scrutatore. Bene, era giallo. -Sugar Sugar Rune! Muffin Rune!- disse, e il cristallo mielato del tipo fu intrappolato nel ciondolo a forma di stella a quattro punte.
Appena lo ebbe preso, si ricordò di una lontana conversazione con Robin: -Tu raccogli solo cuori gialli? Con le potenzialità che hai?- le aveva detto, sorpreso.
-Non mi piace perdere tempo dietro ai ragazzi-.
-Ma così ti arricchisci molto più lentamente! 5 equré contro 1000 di uno rosa...-
-Ma la gente c' impiega tempo per innamorarsi. Mentre gli umani si straniscono di ogni cosa fuori dalla loro idea di ordinario, e quando l' incontro io, si stupiscono ogni due minuti-.
Alla fine, ognuno era rimasto della propria idea. Muffin continuava a dire cose assurde alle persone per farle sorprendere rapidamente, mentre Robin con una sola occhiata ardente raccoglieva una montagna di cristalli.
Ryouta si riprese subito dal suo momentaneo imbambolamento. -Non hai dei sali per farla rinvenire?-.
-Non so dove possano essere-.
Tosto il ragazzo! S' era già ricordato dov' era e perché era lì! -La gente non deve svenire tanto spesso, qui-.
-Esatto-. Finse di non intendere la sua ironia.
Ancora silenzio.
-Ti piacciono i bruchi?-. La domanda di Muffin sembrava molto seria, e quel tono e quell' argomento fecero ridere Ryouta. -Ehm, mi lasciano indifferenti. Preferisco i cani-.
"Banale" pensò Muffin, che s' era seduta e oscillava le gambe esili. -Hai un cane?-.
-No, purtroppo... mia sorella ne è allergica-.
-Prendile un gatto-.
Il rosso alzò le sopracciglia. -Ma non ne ha mai espresso desiderio-.
-Sorprendila. Prendile un micetto, è più semplice gestirlo di un cane-.
Ad interrompere questa noiosa conversazione, ci pensò l' infermiera, che entrò senza tante grazie, facendo sbattere quella povera porta per la seconda volta in venti minuti.
-Muffin cara, sono tornata!- esclamò, ma subito s' accorse degli altri due presenti. Nemmeno il tempo di togliersi la giacca, che già esaminava Miyuki.
La fece rinvenire con dei sali, le diede da bere l' acqua zuccherata e le ordinò di comprare subito qualcosa da mangiare in caffetteria. Ryouta l' accompagnò, e Muffin dovette salutarlo.
Tsukasa diventava sempre più espansiva e incontrollabile. Quel martedì, le aveva fatto indossare un ridicolo vestitino da infermierina, corto, bianco, aderente, con una croce rossa sul petto. In testa aveva addirittura la cuffietta, anche quella con la croce. Esaltata, le faceva un mucchio di foto, ed era meglio non sapere dove potessero mai finire.
Almeno, dal giorno dell' anoressica, Ryouta la salutava e chiacchierava con lei volentieri, e Tsukasa le aveva insegnato qualcosa di utile, come fare un massaggio cardiaco e la manovra di Heimlich (anche se fa specie, vederlo eseguire da una ragazzina pallida e minuta come lei).
A spezzare la routine (cioè Muffin che mangia e Tsukasa che gioca al computer) fu Ryouta. Sorrideva timidamente, le guance un po' rosse (forse per le dimensioni assai ridotte del vestitino da crocerossina dell' amica), e teneva in mano una vecchia scatola per scarpe. -Ehm, konnichiwa, Fuku-san, volevo... volevo ringraziarti per il consiglio che mi avevi dato. Ho regalato un gattino a mia sorella, ed era proprio contenta!-.
Muffin non rispose; non le interessava più di tanto.
-E' femmina, ha il pelo bianco e folto e gli occhi azzurri-. Qua s' interruppe, e arrossì ancora, diventando dello stesso colore dei suoi capelli. -Mi ha fatto pensare subito a te, e beh, etto... insomma, si chiama Mafin-.
Questo non se l' aspettava. Posizionò le dita per lo Sguardo Scrutatore, curiosa di sapere cosa stesse accadendo nell' intimo di Ryouta, e lesse un bel cuore rosa brillante.
Lo guardò confusa.
-E qui, c'è qualcosa per te- concluse, tingendo il volto dal rosso al bordeaux più intenso.
Muffin prese la scatola beige, e aprendola, ne rimase deliziata: c' erano molti bei bruchi, di varie dimensioni, ma della stessa specie.
-Sono bachi da seta. Devi dargli da mangiare foglie di gelso. Dopo qualche tempo, faranno un bozzo, e ne usciranno delle belle farfalle bianche-, le spiegò, quasi mormorando.
La streghetta chiuse la scatola, e lo illuminò con uno dei suoi rarissimi sorrisi, delicati e appena accennati.
-Arigatou, Aito-san- ringraziò. Il suo cuore rosa diventò più grande e scintillante.
Quello era il momento di rubarglielo, ma qualcosa le diceva di fermarsi e non farlo. Muffin ignorò la vocina, e con la sua Muffin Rune, s' appropriò del cristallo.
Ryouta, dimentico e confuso, si chiese tra sé cosa facesse là, e uscì dall' infermeria senza neanche salutare.
E Muffin si trovò a pensare come sarebbe stato se non gli avesse preso il cristallo del cuore. Vide quel bel viso gentile che la guardava con timidezza sfacciata, quegli occhioni marroni pieni d' innocenza. Vide come sarebbe stato diventargli amica; lui che le mostrava la sua omonima Mafin, che la trattava con dolcezza anziché il solito scherno degli umani.
Vide un legame profondo e sincero, puro, non contaminato dalle tante malizie di uomini e di streghe.
No, alla fine era meglio così. Gli avrebbe spezzato il cuore, quando gli avrebbe rivelato che non era in grado (anzi, che era costretta a non essere in grado) di amarlo.
Ma sul serio non ne sarebbe stata capace?
Anche la sua vita, come per quei bruchi, era stata decisa da una serie di leggi naturali predeteriminanti. Nascere, crescere, fare un bozzo, per poi librarsi e morire.
Alzò lo sguardo dalla scatola delle scarpe, per guardare le pareti tinte di un monotono color beige. 

THE END
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Chiarimenti e Presentazioni: Il personaggio Muffin e le sue caratteristiche
Nome: Muffin (Mafin) 
Cognome: Glaçage (Fukuzato)
Altezza: 154 cm
Peso: 43 kg
Talismano: a forma di stella a quattro punte
Colore vestito: bianco
Cibo Preferito: Taiyaki, dolcetti giapponesi a forma di pesce ripieni di marmellata Azuki. 

Maffin rappresenta la bellezza shiro-guro lolita. Con i suoi soffici capelli vaporosi bianchi, le ciglia bianche, e lo sguardo gelido può sembrare una regina delle nevi ed è per questo che può apparire inquietante, oppure come una bambola persa nel suo mondo. Le piace essere imprevedibile e soprendere le persone con atteggiamenti bislacchi. 
  
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