L'ANIMA DI JACK
Era li,
in piedi, vivo, davanti a lei… “Oh, Jack, Jack,
sei vivo!!!Come stai? Dio, non
sai quanto mi sei mancato…scusami Jack ma non avevo
scelta…che avrei potuto
fare?mi dispiace tantissimo…ti amo Jack…ti prego
perdonami.”
Si
strinse a lui baciandolo dolcemente…e lui
ricambiò. Senza più rancore, senza
più rabbia. C’erano solo loro 2. O meglio,
credevano di essere solo loro due.
In quella grotta ai confini del mondo, credevano finalmente di potersi
amare
come persone normali. Ma lui era un pirata. E aveva ancora un debito.
In
particolare un debito con qualcuno che aveva “la
faccia” ( se si può chiamare
così) piena di tentacoli da piovra. Davy Jones. E il debito
consisteva, niente
meno che, nella sua anima.
Infatti,
non erano soli: “Ma che coppietta niente male!”
l’interruppe una voce. Le
braccia di Jack si irrigidirono stringendo Elizabeth:
“Capitan Jack Sparrow e
la sig.na Swann…interessante” quegli occhi
gelidi…
“Cosa
vuoi Jones?”
“Jones?!
Jones?! Io mi chiamerei padron Jones!!”
“Cosa
vuoi?”
“Lo sai”
“Allora
puoi andartene! Ho pagato il mio debito. Ti ho restituito il tuo cuore
con le
chiavi dello scrigno…il patto è chiuso”
“Vuoi che
me ne vada?”
“Si”
“Attento
Jack…attento a cosa desideri…non sai cosa o chi
potrei portare via con me…”
“VATTENE”
Davy
Jones si voltò, e incamminandosi fece per andarsene. Ma fece
non vuol
dire se ne andò. Con un movimento repentino si
voltò e di scatto, allungando
uno dei suoi tentacoli, strappò Elizabeth dalla stretta di
Jack. Facendole
aderire le braccia al corpo, in modo che non potesse liberarsi, la
strinse in
vita posizionandola sulla spaccatura che segnava l’inizio del
baratro della
fine del mondo: “Scegli Jack. Questo è il tuo
momento. Ti do la possibilità di
scegliere.
Puoi
darmi la tua anima e la bella signorina ti verrà restituita.
Con tutte le forme
intatte, così come è adesso. Oppure dai il tuo
consenso affinché il mio
tentacolo lasci cadere la tua bella e ti terrai la tua anima, senza
rivedermi
mai più…se non nei tuoi incubi.”
Odiava le
scelte. Le aveva sempre odiate. E le avrebbe odiate per sempre.
Avrebbe
potuto fare il gentiluomo e salvare Elizabeth. A quel punto
però non avrebbe
importato se era gentiluomo o pirata. Il suo corpo sarebbe stato solo
carne
attaccata alle ossa. Tutte le sue ambizioni, i progetti, gli
amici…la
Perla…tutto sarebbe andato perduto. La sua intera essenza
sarebbe stata
disintegrata. Non poteva.
Poteva
scappare. Voltarsi e correre fino a raggiungere l’uscita,
avrebbe respirato
l’aria e si sarebbe sentito vivo. Jones non avrebbe ucciso
Elizabeth.
E tutti
vissero felici e contenti…si disse
amaramente. Non poteva.
Era
impossibile. Non poteva scegliere. Ma doveva.
Avrebbe
potuto uccidere Elizabeth. Salvarsi. Un nodo gli bloccò la
gola e il cuore ebbe
una stretta.
Non
poteva. Ma doveva.
Addio,Elizabeth.
È stato bello
conoscerti e insieme abbiamo passato, anche se pochi, dei bei momenti.
Ti ho
amato, ti amo. Non so se considererai il mio come un atto da vigliacco
o di
coraggio. Non so se mi odierai. Ma, comunque, sarà troppo
tardi. Spero solo
che, anche se…
Ingoiò
amaro e i suoi occhi corsero a lei. Era bellissima. Anche se Jones la
stava
stringendo per farla urlare e impietosire Jack, lei era immobile, con
le labbra
serrate, quasi esangui, per non fare uscire le grida di dolore.
…spero
solo che, anche se
dall’altra parte della vita, non smetterai di amarmi. Scusami
ma non posso
farmi portare via ciò che ho di più importante al
mondo….
La
guardò
di nuovo. Gli occhi di lei incontrarono i suoi. Azzurri, limpidi,
spaventati
quegli occhi non sapevano cosa chiedere a quelli che la fissavano,
così dolci,
scuri, così profondi. Sapeva che Jack aveva già
fatto la sua scelta. Lo capiva
dalla disperata rassegnazione che aveva nello sguardo. Sperava solo che
fosse
la scelta giusta.
Jack, ti
prego, non farlo. Non
scegliere di salvarmi. Scappa. Lontano da tutto e tutti, scappa. Fino a
che non
troverai la luce, scappa. Finchè ti sentirai vivo, scappa.
Fin quando non
dimenticherai, scappa.
“Allora
Jack? Hai scelto?”
“No!”
Elizabeth intervenne. La voce rotta dalla paura,
dall’impossibile, dalla
disperazione. La gola era chiusa, il cuore stretto in una morsa.
“Non
farlo. Ti prego, Jack, non scegliere. Sai cosa devi fare. Vai e
lasciami qui.
Mi dimenticherai. Troverai un’altra donna che..”
Gli si
ruppe la voce. Non riuscì continuare. Provò a
mandare giù quel magone che le
stringeva la gola e le bloccava le parole ma più ci provava
più si sentiva
cedere e aumentava la voglia di implorare. Con uno sforzo immane
alzò gli occhi
per…
“Ho
già
scelto, Elizabeth.” l’interruppe: “Ormai
è troppo tardi. Sei la mia passione,
la mia vita. L’unica donna che abbia veramente amato e che
amerò mai. Hai già
aperto quella dell’amore, non puoi aprire tutte le porte del
mio cuore. Credimi
preferisco amarti morendo”
Respirò
profondamente…per sempre…
“Ho
fatto
la mia scelta Jones…”
Ti prego,
Dio, aiutami…non farmi
cadere…dammi la forza per non cadere…per me, per
lei…perchè poi possa tornare a
vivere…senza lei…
Pregò
per
la sua scelta.
So che
sarebbe stato più
difficile scegliere
l’altra
possibilità, ma non sono così
coraggioso…..ti prego Signore aiutami…
Pregò
che
non gli si spezzasse la voce…anche se il cuore era ormai
già distrutto….
“Io,
Jack
Sparrow, ho preso la mia scelta…”
…l’ultimo
interminabile sguardo alla SUA donna, per sempre sua…
“….puoi
prenderti la mia anima…”
“NO!!!
Jack, ti prego no! Jones, Jones prendi me, ti prego, prendi me, non
togliergli
la sua anima, non ucciderlo, ti prego, ti scongiuro, prendi me invece
che…”
Solo due
parole: TROPPO TARDI…
Una luce
bluastra entrò in Jack. Con le lacrime agli occhi, non
volendo guardare ma
senza riuscire a distogliere lo sguardo, con il cuore che cedeva, che
non
riusciva a reggere, Elizabeth vide l’uomo che amava privarsi
della sua anima.
Lo vide, agonizzante, lacerato dal dolore abbandonare la sua vita con
lei. Vide
la luce abbandonare i suoi occhi, il sorriso abbandonare le sue labbra.
Vide
l’amore abbandonare la sua anima. Mentre l’amore
abbandonava l’anima di lui, la
luce abbandonava per sempre gli occhi di lei. L’anima si
perdeva nel vuoto, e,
nel buio, quella frase che lui non aveva mai avuto il coraggio di
pronunciare….che lei non aveva mai avuto la forza di
sentire…ti
amo…era troppo. Singhiozzando, senza
più senno né ragione, corse verso
Jack,e lo baciò…
Perché
questa labbra sono così
fredde? Perchè le tue braccia non mi stringono?
Ti prego,
Jack, ti prego…dimmi che
è un incubo…
Le
braccia senza vita di lui la scostarono. Lo guardò,
disperata. Non c’era più
niente da fare. Era troppo tardi. Jack non c’era.
Più. Mai più.
Perché,
DIO, PERCHÈ!?
Cadde in
ginocchio. La testa che guardava il pavimento stranamente
levigato…gli occhi
pieni di lacrime amare, che sapevano di disperazione. Le parole che
avrebbe
voluto gridare e sbattergli in faccia erano bloccate in fondo alla
gola,
racchiuse nel suo cuore che non riusciva ancora a fargli del male.
Sapeva che
tutte le parole che l’avrebbero ferito non avrebbero
funzionato…sapeva che le
avrebbe dette e sarebbe restata a fissarlo con gli occhi pieni di
lacrime
sperando che qualcosa nei suoi asciutti, vuoti e impersonali comparisse
per
confermarle che lui era li e tutta questa era menzogna o incubo.
…chiamo il tuo nome e non succede
niente…urlo
con tutta me stessa di te e non succede niente…grido amore
con la mia anima…e
in quel niente il mio cuore diventa nulla…diventa...
solo… una
enorme…gigantesca…immane…insopportabile…
ferita…
E non
succede niente. Le grida si spensero rimbombando nel
dolore…immobile,
disperata…il cuore gonfio di amarezza e furia…del
tipo più nero…i pugni stretti
con le unghie che graffiavano il palmo fino a farlo
sanguinare…e intanto, quei
maledetti occhi le mostravano quello che aveva perso
nell’attimo in cui era
entrata in quella maledetta grotta…
Lui le
aveva sempre detto che il 10 era il loro numero.
10 il
giorno che si erano conosciuti. 10 le volte che si erano visti prima di
rendersi conto che si amavano. 10 il giorno in cui si erano baciati. 10
i
secondi del loro primo bacio. 1010 gli anni che avrebbero voluto
passare
insieme. 10 il giorno che lei l’aveva incatenato. 10 i mesi
che ci aveva messo
a ritrovarlo. 10 il giorno che avrebbero voluto sposarsi. E 10 era
stato il
giorno delle nozze di lei.
Ma erano
passati 10 anni,
e ancora non riusciva dimenticare…
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Benvenuti ancora una volta alla fine di una delle mie one-shot di argomenti vari. Prima HP poi Peter Pan e ora I Pirati Dei Caraibi. Se siete arrivati fin qui significa che siete sopravvissuti! =D Allora, mi lasciate anche una recensioncinainaina? Che vi costa scrivere 2 righe, su! Ringrazio tutti i lettori e mi dileguo:
Thank you, people!!
.:Strega
Morgana:.