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Autore: DeanHudson5    07/04/2013    3 recensioni
Questa è una FF Seblaine, amo questa coppia anche se purtroppo in glee non la vedrò mai.
Ho così immaginato un finale alternativo dopo l'incontro di Blaine e Sebastian alla Dalton, dopo che Hunter e i suoi avevano rubato il trofeo del Mckinley..
Tutto parte da lì..
Spero che vi piaccia, recensite
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Blaine era steso sul letto a guardare l'ora sulla sveglia da tanto tempo ormai, nella sua mente stava combattendo una sorta di battaglia, alzarsi o non alzarsi?.
No, tutto ciò non riguardava l'andare a scuola ma più che altro la sua domanda era...''resisterò?''.
Si alzò dal letto lentamente, passandosi una mano fra i ricci scompigliati, ci mise un po' a realizzare che doveva prepararsi, così lentamente si diresse in bagno e dopo una lunga doccia calda si vestì.
Bloccatosi davanti allo specchio continuò ad osservarsi mentre si sistemava i capelli ribelli con il gel, il piano era semplice no? 
Sarebbe entrato alla Dalton, diretto alla sala comune e avrebbe riportato il trofeo rubato a casa, al Mckinley, allora perchè aveva così tanta paura?
Nel giro di pochi minuti si accorse che le sue mani stavano sudando e l'odore dolciastro del suo gel gli stava iniziando a dare la nausea.
Prese la tracolla e la sistemò sulla spalla, correndo velocemente verso l'uscita.

-Ciao!! Io vado a scuola!-

Urlò per avvertire i suoi genitori, anche se era quasi certo che non lo avessero minimamente sentito, impegnati com'erano in un'altra noiosa litigata per chi avesse preso il telecomando, sospirò esausto, piegandosi in due sulle ginocchia e si bloccò poco fuori dalla porta.
Era stufo di sentirli litigare per cose così futili e soprattutto era stufo di trovarsi sempre in mezzo alle loro discussioni, voleva solo un po' di pace, cosa che, da quando Cooper era andato via, era sparita; Ma quello non era il momento di perdersi in chiacchiere e pensieri inutili, aveva una missione, la sua prima missione come Nightbird, paladino del Mckinley, o almeno così si era soprannominato lui.
Blaine accelerò il passo e in pochi minuti si ritrovò davanti alla Dalton, era ora.
Titubante entrò nell'edificio e si guardò intorno, tutto era come lo ricordava, persino quell'odore che lo rilassava sempre, l'odore di libri antichi e soprattutto il rumore delle risate che proveniva dalle classi, di colpo la nostalgia si impadronì di lui e il suo cuore aumentò i battiti, cosa gli stava succedendo?
Quando mise piede nella sala comune tutto taceva, dov'erano tutti?
La musica, gli Warblers, il divertimento..?
La sala era vuota e triste e Blaine si rattristò, dimenticando per un attimo il vero motivo per cui era venuto lì, il trofeo.
Dopo un paio di minuti si riscosse da quella sensazione nostalgica e si guardò intorno, il trofeo era lì in bella vista, nella vetrinetta dei premi dati alla Dalton, risplendeva come sempre ma arrivare lì e prenderlo gli sembrava troppo facile, c'era sicuramente una qualche trappola ed era sicuro che dietro tutto questo ci fosse Sebastian.
Al solo pensare il suo nome i battiti di Blaine accelerarono e le sue gote si colorarono di un rosso spontaneo, si affrettò a scacciare quei pensieri e andò diritto verso il trofeo.
Ovviamente il ragazzo non poteva sapere che, appostato dietro uno dei pesanti portoni in legno intarsiato della scuola, Sebastian lo stava osservando ad occhi socchiusi, aspettando l'entrata della sua preda: Blaine Anderson.
Sebastian si passò lentamente la lingua sulle labbra, stirate in un ghigno divertito e lasciò che Blaine si avvicinasse al trofeo fin quasi a toccarlo prima di palesarsi nella stanza.


-Ma bene, bene, bene... cos'abbiamo qua? Un dolce usignolo che ha finalmente capito qual è il suo vero nido?-

Blaine si paralizzò per la sorpresa ma dopo poco un sorriso sarcastico apparve sulle sue labbra.
Il ragazzo ricciolino si voltò lentamente e scrutò Sebastian alzando le spalle.

-Dovevo capire che c'eri tu dietro tutto questo..ma è tempo perso.
Non lascerò il Mckinley, Sebastian.

Rassegnati.-

Disse facendo per prendere il trofeo, ormai di fronte a lui.

-
Perché?- 

Domandò semplicemente il ragazzo in divisa, muovendosi verso di lui senza far rumore, silenzioso come un gatto sul pavimento di marmo della sala.
Non si frappose fra lui e il trofeo,  semplicemente si sistemò alle sue spalle, sfiorandole appena le sue spalle e facendo scivolare lentamente le mani fino ai suoi polsi.


-Cos'hai là che qui non avresti, Blaine?-

Mormorò suadente il giovane Sebastian, lasciando che il suo respiro si infrangesse direttamente contro il retro del collo di Blaine.
Il ragazzo tentò di ribellarsi ma era come se il suo corpo si rifiutasse di rispondere ai suoi comandi, provò allora a parlare ma tutto quello che gli uscì dalle labbra fu un balbettio tremolante.
Un lungo brivido gli attraversò la schiena e cercò con le ultime forze che gli erano rimaste, di resistergli cosa che, di punto in bianco, gli era diventata impossibile.
A forza riuscì a togliere i polsi dalla sua presa e finalmente gli rispose.

-Amici.. Sebastian, amici.
Quelli che non avrei qui, se andassi via dal Mckinley mi sentirei come..se li avessi traditi.-

Aveva risposto senza nemmeno pensarci, era sicuro che fosse quello il motivo per cui voleva rimanere al Mckinley? 
Ma soprattutto, c'era un motivo? 
All'inizio aveva ceduto, si era trasferito in quella scuola solo perchè Kurt si lamentava sempre e perchè voleva stare con lui, o almeno così credeva, poi però, dopo la rottura con Kurt e il fatto che si fosse diplomato, Blaine era rimasto da solo, completamente solo.
Cercava continuamente qualcuno con cui riempire quel vuoto, dapprima c'era stata la carica di rappresentante, poi i numerosi club e ora...c'era Sam, e se fosse stata tutta una scusa per reprimere ciò che provava e voleva davvero?
Aveva mai voluto davvero Kurt o era solo un modo per non rischiare? 
Ricordava ancora perfettamente il giorno in cui aveva visto per la prima volta Sebastian, il suo cuore si era fermato e tutto intorno a loro era diventato nulla, c'erano solo loro e i loro sorrisi, il problema era Kurt però, lui gli impediva di stare con Sebastian e li interrompeva ogni volta.
Blaine prese un lungo respiro e fece per afferrare il trofeo ma le parole di Sebastian lo paralizzarono di nuovo.


-Amici?-

Chiese divertito Sebastian, quasi ironico.

-E quelli che hai lasciato qui non erano amici, Blaine? Nick, Jeff, Thad, Wes, David, Flint, Richard... non erano anche loro tuoi amici? Eppure non ci hai pensato due volte a lasciarli...-

Gli fece notare il ragazzo, sfiorando le dita di Blaine con le punte delle sue, gelide e pallide.

-Ancora sperano che torni, ancora ti aspettano e si chiedono come tu abbia potuto chiamarli fratalli e voltare loro le spalle... per quanto tu ti convinca del contrario, questa è casa tua.-

Blaine si bloccò, Sebastian aveva ragione, aveva tradito anche loro, andandosene per seguire Kurt, una persona che lo aveva poi abbandonato come fosse spazzatura, lasciandolo da solo e con un enorme senso di colpa.
Loro non meritavano di essere traditi, nessuno lo meritava, Blaine si sentì malissimo e terribilmente in colpa, per un attimo le sue convinzioni vacillarono e lasciò andare il trofeo, voltandosi verso Sebastian.
Casa sua, già, la Dalton era sempre stata casa sua, lo aveva accolto quando nessuno nell'altra scuola lo accettava per quello che era, lì non c'erano pregiudizi e Blaine si era sentito subito a..casa.

-Cosa dovrei fare allora..?
F-Fare lo stesso sbaglio due volte e tradire loro per voi..?
Non posso farlo, hai detto anche tu che è sbagliato..-

Disse Blaine stringendo i pugni e fissando lo sguardo in quello di Sebastian.
I suoi occhi nocciola si riflettevano in quelli smeraldo di Sebastian, provocandogli un colpo al cuore ogni volta, tutto era perfetto in lui.


-Non li tradiresti.
Riprenderesti solo il posto che ti spetta nella tua famiglia...

Noi siamo la tua famiglia Blaine, non loro e lo sai anche tu.-

Continuò lo Warbler con tono calmo e convincente, ritraendo le mani e incrociando le braccia davanti al petto.

-E poi, chi hai davvero lì alla McKinley, Blaine?
Chi lotterebbe per tenerti lì come abbiamo cercato di fare noi?

Te lo dico io, nessuno!
Nessuno ti vuole davvero lì, tu servi per fare numero e basta, non riescono a far brillare le tue capacità come sappiamo fare noi.-

Prese a camminargli attorno, lento, come uno squalo che studia il suo pranzo prima di avventarvisi addosso.
Blaine era la preda, questo era certo, ma non c'era cattiveria in Sebastian, non quella volta.

-Nessuno.
Fai la scelta giusta...-

Ripetè il ragazzo, fermandosi davanti a Blaine e guardandolo di rimando.
Stava cascando nella sua trappola, ancora qualche piccola frase e il suo senso di colpa lo avrebbe fatto finalmente crollare, e in quel momento finalmente, la Dalton sarebbe tornata a brillare e a vincere grazie al ritorno della sua stella più lucente: Blaine Anderson, la leggenda.

-Ricordati, chi ti conosce veramente lì dentro?
Alcuni di loro ti chiamano ancora Blaine Warbler e hanno ragione..Once a Warbler, always a Warbler.-


Blaine guardò a terra, stava per cedere ne era certo.
Sebastian lo stava convincendo, ma non poteva passare al lato oscuro, non poteva.
Strinse i pugni e deglutì lentamente, trovando la forza di parlare senza far tremare la voce.

-Ho già fatto la mia scelta in passato...
Li ho...Sam..Brittany e Tina, ho tutti i miei amici..-

Nonostante provasse a negarlo, sapeva che Sebastian aveva ragione, once a warbler, always a warbler, quella frase continuava a rimbombargli in testa, quasi come uno strano mantra indiano.
No! Non poteva cedere.

-Ora prenderò il trofeo e me ne tornerò dritto da dove sono venuto.-

Esclamò il ragazzo, fingendo di essere sicuro ma Sebastian colse chiaramente il tremolio della sua voce e del suo corpo, tremolii impercettibili che però ai suoi occhi erano un segno di cedimento.

-Nessuno ti trattiene qui, Blaine. Non contro la tua volontà...-

Mormorò Sebastian morbidamente vicino al suo orecchio, sfiorando la sua schiena con una mano in un tocco appena percepibile.
Riusciva a sentire il suo profumo, il calore della sua pelle, riusciva a fiutare la sua indecisione, la sua paura...
Aveva ragione e lui lo sapeva, era scritto nei suoi occhi, chiaro come la luce del sole.


-Hanno fatto per te quello che abbiamo fatto noi?
Noi che ti abbiamo protetto quando credevi che il mondo fosse orribile, che la scuola fosse una prigione. Noi che ti abbiamo accettato per quello che eri e abbiamo fatto di te il nostro leader perché sapevamo che eri una stella che potevi insegnarci tanto sia per il canto che nella vita? Io non credo...-


Si allontanò nuovamente di un passo, affondando le mani nelle tasche.
Bingo, era al limite, Sebastian aveva sferrato l'ultimo attacco, ora stava a Blaine la risposta.

-Ma ripeto, sei libero di andare in qualsiasi momento, il tuo trofeo è qui e la porta sai benissimo dov'è.-

E quello fu il momento in cui Blaine cedette, quel tocco di Sebastian e le sue parole, era riuscito a farlo sentire colpevole, la voce iniziò a tremargli di più e si voltò facendo per prendere il trofeo ma non riuscendoci.
Era come se le sue mani non riuscissero a fare nulla, non gli obbedivano più.

-No..
La risposta è no..
Gli Warblers sono la mia famiglia e...sono andato al Mckinley solo per Kurt e ora che non c'è più io..mi sento perso..-

Disse semplicemente, avvicinandosi a Sebastian a testa bassa.

-Mi sento un..traditore.
Perdonatemi..-

Mormorò il ragazzo, dispiaciuto.


-Hai solo fatto la scelta sbagliata...-
 

Affermò Sebastian, in un soffio lieve come una carezza.
Ci era riuscito finalmente, Blaine sarebbe tornato da loro e lui avrebbe potuto averlo tutto per sè.

-Il bello delle scelte sbagliate è che, se hai fortuna, sei sempre in tempo per tornare indietro...non credi?-

Aggiunse, puntando i suoi occhi in quelli di Blaine, stranamente caldi.
Tornò ad infilare la mano sinitra nella tasca dei pantaloni grigi della divisa, porgendogli poi la destra con il palmo rivolto verso l'alto, in un chiaro invito.


-Torna dai noi, Blaine...
Torna a casa..-


Blaine era tentato, non poteva farlo, avrebbe tradito gli altri ma d'altronde aveva fatto un torto maggiore agli Warblers, lasciandoli da soli senza una spiegazione.
Dopo un lungo respiro prese la sua mano e si ritrovò fin troppo vicino a lui, immediatamente le sue guance si colorarono di viola e sulle sue labbra nacque un sorriso involontario.
Non sapeva perché ma il suo cuore ora batteva all'impazzata.

-E...ora..? 
Che succederà..?-

Chiese il ragazzo un po' titubante ma anche curioso come non mai.


-E ora...-

Sebastian lo tirò gentilmente verso di sè, senza lasciare andare la sua mano.
Percorse qualche metro, uscendo dalla stanza e fermandosi davanti a un grande specchio dalla cornice in ferro battuto sistemato nel corridoio, accanto a un mezzobusto di Socrate.
Solo in quel momento, lasciò andare la sua mano e lo fece sistemare davanti allo specchio.
Si tolse la giacca facendogliela infilare e  lisciando le pieghe sulle sue spalle, vi posò le mani sopra e sistemando il mento sulla mano destra, guardò il loro riflesso notido sulla superficie riflettente.

Erano perfetti insieme e finalmente Blaine era suo, o quasi.


-Bentornato, Blaine The Wabler.-

Disse piano contro il suo orecchio, con quel tono basso e leggermente roco con cui si confidano i desideri proibiti, sfiorandolo con le labbra ad ogni sillaba.
Blaine trasalì, quel gesto non faceva altro che agitarlo e farlo lentamente impazzire.

-Devi solo rendere la cosa ufficiale e tutto sarà nuovamente come deve essere...-

Già, come doveva essere, sorrise guardando il suo riflesso nello specchio, era tornato il Blaine di sempre, sorridente, divertente e con un carisma che tutti gli invidiavano.

Per di più, le sue parole, il suo gesto, gli avevano quasi tolto del tutto il fiato.
No, aveva mentito a sè stesso, non poteva resistere al fascino del blazer, guardò Sebastian negli occhi attraverso allo specchio e sospirò.

-Per quello non...c'è problema, chiamerò mio padre..e sistemera tutto lui..in fretta.-

Blaine The warbler, gli faceva strano sentirlo ma era giusto così, era quello il suo posto dopotutto, non aveva mai smesso di esserlo.

-Tu..sapevi tutto vero?
Tu hai creato questo piano solo per riavermi negli usignoli..?
O anche per...altro.?-

La sua voce tremó per un attimo nel vedere i suoi occhi, la giacca che Blaine stava indossando, profumava di lui e ora poteva sentire quel profumo addosso a sè.
Se ne inebriò per qualche secondo, sperando che Sebastian non se ne accorgesse.

-Ora che..sono tornato, direi che..tu ci porterai alle regionali.
Dobbiamo vincere quest'anno.-


Sebastian sorrise malizioso alle domande di Blaine, la sua ingenuità gli faceva quasi tenerezza, rimase in silenzio e lasciò che la sua espressione parlasse per lui.
Ovvio che sapeva e ovvio che avesse anche un secondo fine.
Era o non era Sebastian Smythe? Tutto per lui aveva un secondo fine.
Sistemò meglio il mento sulla spalla di Blaine, facendo scivolare le mani lungo le sue braccia e i suoi fianchi, cingendoli delicatamente, infine posò piano la tempia contro la sua guardando lo specchio con aria compiaciuta: erano belli, insieme.


-No. 'Noi' porteremo gli Warblers alle regionali. Insieme.-

-Noi...?
Sebastian c'è un leader solo negli usignoli e..un momento stai proponendo un duetto..?-

Sentì le sue mani sui suoi fianchi e lo guardò visibilmente rosso in viso, Blaine non riusciva a trattenere le sue emozioni e sensazioni, non in quel momento almeno.
Perché con lui gli succedeva sempre la stessa cosa?
Balbettii, tremolii della voce e rossori, Blaine sapeva la risposta ma non voleva nemmeno sentirla, la negava e non la ammetteva nemmeno a sè stesso.
Accarezzò involontariamente le mani di Sebastian sui suoi fianchi e poi voltò il viso verso di lui.

-Sebastian che.. Vuol dire quel sorriso?-

Chiese ingenuamente guardando il ragazzo accanto a lui.
<
-Sì, sto proponendo un duetto, Anderson.-


Confermò mordendosi il labbro quando Blaine voltò il suo viso verso il suo.
Non poteva baciarlo, era ancora troppo presto, lo avrebbe fatto certamente scappare e lui non voleva quello, ma era una dannatissima tentazione.


-Quale sorriso? E' il mio sorriso di sempre...-

Replicò furbo alla sua ultima domanda, intrecciando le dita di una delle sue mani a quelle di Blaine: questo poteva concederselo.
Blaine abbassò lo sguardo sulle loro mani unite, era una sensazione nuova, era confuso ma non aveva il coraggio di muoversi da lì, stava troppo bene tra le sue braccia.
Strinse la sua mano e lo guardò dritto negli occhi, trovando nuovamente il riflesso dei suoi, non pensava che sarebbe mai arrivato quel momento.
Poi di colpo rinsavì, non poteva tradirli, si era lasciato affascinare dal blazer di nuovo e..soprattutto da Sebastian.

-N-non posso tornare un usignolo, mi dispiace.-

Esclamò Blaine agitato ma si ritrovò stretto al petto di Sebastian, così caldo e protetto, ecco come si sentiva, protetto, come se lì, in quel momento e in quella posizione, nessuno potesse fargli del male; Così chiuse gli occhi e si strinse a lui, sperando quasi che  Sebastian non lo lasciasse andare mai.

-Va tutto bene...-

Mormorò Sebastian rassicurante, stringendolo al petto e posando le labbra sulla sua guancia, con una dolcezza che gli era totalmente inusuale.
Cercò di convincere sè stesso, pensando che lo stava  facendo solo per non farlo andare via, per avere l'occasione di portarselo a letto, ma non era ciò che voleva.
Voleva i suoi sorrisi, quelli che rivolgeva a quella bambolina di Kurt, persi e innamorati.
Voleva le sue labbra, le sue mani i suoi abbracci, le sue urla, le sue lacrime, la sua risata.
Voleva che lo amasse, perché in fondo, era quello che faceva lui da quando lo aveva visto per la prima volta.


-Non "torni" un usignolo. Non hai mai smesso di esserlo, è questa la realtà...-

Blaine alzò la testa quasi intirizzito e incrociò il suo sguardo, perdendosi nuovamente nei suoi occhi, così profondi e sinceri in quel momento.
Voleva baciarlo, era quello che voleva da quando lo aveva visto la prima volta, anche se solo in quel momento lo aveva realizzato, aveva represso tutti quei sentimenti perchè ovviamente non poteva dire a Kurt che Sebastian gli faceva provare cose che nessuno mai glii aveva fatto provare prima di allora, che ogni sua parola lo faceva sorridere e balbettare, che Sebastian lo rendeva così felice che lui stesso non riusciva a spiegarselo.

-Ora va meglio.-

Il ragazzo gli sorrise dolcemente, anche se non lo avrebbe mai ammesso, Sebastian era dolce e Blaine lo poteva chiaramente vedere.

-Ti vedrò scorrazzare per i corridoi, lunedì?-

Chiese piano Sebastian, sfiorando ripetutamente la guancia di Blaine con le labbra e socchiudendo gli occhi.
Il suo profumo era intossicante, erattamente come lo ricordava, la pelle delle sue guance bollente, probabilmente per l'imbarazzo.
Era così... dolce e indifeso, nonostante nascondesse un bel caratterino.
Era perfetto.


-I-Io...credo di si.-

Disse Blaine mentre le labbra di Sebastian gli sfioravano la guancia, preso dalla follia più completa, il ricciolino gli prese il viso con una mano e lo baciò chiudendo gli occhi.
Sapeva che Sam, Tina e gli altri non avrebbero approvato ma era stufo di fare ciò che volevano gli altri e non quello che voleva lui, ciò di cui LUI aveva bisogno.
Quando si staccò era sorpreso di sè stesso e subito una vampata di calore gli colorò le guance.

-Oh..io..scusami-

Scappò verso la porta, temendo di aver fatto un casino, ma Sebastian lo bloccò prontamente.
Il bacio improvviso di Blaine lo lasciò totalmente di stucco, allargò impercettibilmente gli occhi, lasciandolo fare completamente stordito, solo quando si allontanò e corse via si portò una mano a sfiorare le sue labbra, che succhiò leggermente per sentire ancora il sapore di Blaine.

-Blaine!-

Lo richiamò il ragazzo, raggiungendolo velocemente e fermandolo per il polso.
Lo tirò a sè, portando la mano libera sulla sua nuca, ad intrecciarsi fra i boccoli scuri, e lo baciò piano sulle labbra.

Blaine si bloccò, ritrovandosi quasi contro il muro, tra le sue braccia, a baciarlo.
Chiuse nuovamente gli occhi e ricambiò quel bacio, sentendo le palpitazioni sempre più forti, sapeva che da un momento all'altro il suo cuore avrebbe ceduto del tutto.
Intrecciò le sue dita con quelle di Sebastian, facendo si che liberasse il suo polso dalla presa di lui.
Sebastian mordicchiò piano il labbro inferiore del ragazzo, tirandolo gentilmente e intreciando le dita alle sue.
Non lo avrebbe mai ammesso ma il cuore non gli aveva mai battuto tanto forte.
Baciare Blaine era totalmente diverso dal baciare una qualsiasi altra persona.
Anderson sapeva di sole, di calore, di... dolce; Nell'esatto momento in cui registrò il suo sapore capii che non avrebbe più potuto  farne a meno.

Quando finalmente a  malavoglia si staccò per poter respirare, il ricciolino rimase a guardarlo negli occhi per un attimo per poi sistemarsi il blazer stropicciato.

-E pensare che prima..pensavo di averti forzato con quel bacio..-

-
Forzarmi? Sono mesi che ci provo con te, non mi hai forzato. 
Ma hai fatto un errore: ora che so che sei consenziente avrai perennemente le mie labbra addosso..-

Gli fece notare il ragazzo, passando delicatamente una mano sul suo collo.
Ormai Blaine era suo, gli apparteneva, sperava solo che l'ombra del suo ex ragazzo non tornasse a rovinare le cose.


-Cosa? Ma che..-

Tornò a baciarlo con dolcezza di nuovo e poi si staccò a forza.

-Sebastian..io voglio una relazione, non sono un ragazzo che cerca quelle cose...capito..?-

Anche solo parlarne lo imbarazzava, con Kurt era abituato a..beh a masturbarsi per trattenere i suoi istinti che per la maggioranza delle volte fingeva di avere, ok si, Kurt non gli provocava quel tipo di sensazioni, Sebastian si invece, quindi lì si che si sarebbe dovuto trattenere.
Sorrise a Sebastian prima di chiedergli sinceramente..

-Tu invece...cosa vuoi...?-

Aveva paura della sua risposta ma preferiva la sincerità e la paura di poter essere ferito, alla ferita in sè.


-Io voglio te.- 

Rispose convinto Sebastian, sfiorandogli una guancia con la mano libera.
Non era mai stato dolce con i ragazzi e da tutti era considerato un rubacuori, eppure con Blaine non voleva altro che renderlo felice.
 

-Non ho mai avuto una relazione seria e sbaglieró spesso ma... Voglio tentare. Per te.-

Gli occhi di Blaine si illuminarono e il suo viso divenne raggiante, non era mai stato tanto felice in vita sua come in quel momento.


-Davvero..?-

Disse accarezzando la mano di Sebastian sulla sua guancia.
Era certo di volerlo anche lui e poi si sarebbe finalmente tolto Kurt e i suoi sensi di colpa, dalla testa...voleva di meglio.

-Quando...potremo...beh vedere gli altri?
Nick, Jeff, Wes...Thad..?-

Era strano avere un leader sopra di lui, Blaine era un leader nato ma al Mckinley non aveva potuto esserlo e a quanto pareva nemmeno alla Dalton avrebbe potuto, ma la cosa non lo turbava più di tanto.

-Comunque..è un si..
Ti voglio Sebastian e ne sono sicuro..-

-Presto.
Organizzeró qualcosa di carino per festeggiare il tuo ritorno...-


Assicurò il ragazzo, posando qualche piccolo bacio umido sul labbro inferiore di Blaine, succhiandolo piano.
Era infinitamente felice e non riusciva a nasconderlo, chiunque avrebbe potuto vedere il suo enorme, e per la prima volta dopo tanto tempo, sincero sorriso che gli illuminava il volto.

Bene...

Si distrasse per un attimo, sentendo il rintocco dell'orologio. Accidenti...

-Si sta facendo tardi... Devi tornare a casa?
Io ho gli allenamenti di lacrosse ora, ma spero di rivederti lunedì...-

-A lunedì.-

Ripetè Blaine sorridendogli dolcemente e alzandosi sulle punte per posare un ultimo bacio sulle sue labbra.
Afferrò velocemente il trofeo e la tracolla, si tolse il blazer e lo ripiegò poggiandolo sul divano e poi uscì velocemente, diretto al Mckinley.
Quello sarebbe stato il suo ultimo giorno, era triste da un lato ma dall'altro non era mai stato così felice, finalmente sarebbe potuto stare con l'unico ragazzo che aveva mai amato veramente, Sebastian.
   
 
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