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Autore: Medea Astra    07/04/2013    2 recensioni
Lewis è in auto, sta cercando Kira ormai da ore, di lei non si hanno più tracce dalla mattina, si sa solamente che Derek, il suo ex ragazzo e una sua amica, Christina, l'hanno presa in ostaggio e minacciano di farle del male per colpire lo sceriffo, suo padre. Una corsa contro il tempo, una corsa disperata che porterà il nostro protagonista a riflettere su molte cose.
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tears



E se un giorno dovessi perderti sarebbe meglio che il mondo m'inghiottesse ancora vivo perchè altrimenti le urla del mio dolore vi ucciderebbero
 
“ Ti prego mio Dio, ti prego, fammela ritrovare viva, ti prego!”

Lewis stava guidando verso la spiaggia dove un testimone aveva avvistato Christina e Derek. Kira era con loro, l’avevano attirata con l’inganno, avevano fatto leva sul suo bisogno di appartenere a un gruppo e adesso lei era in pericolo.

Tom sedeva di fianco a lui e picchiettava nervosamente le dita sull’impugnatura della sua pistola. Sebbene nessuno dei due lo ammettesse, entrambi pensavano che le fosse successo qualcosa.

Il giovane agente non riusciva a stare calmo, si sentiva in colpa per non averla accompagnata a casa la sera precedente, per non averla protetta come avrebbe dovuto.
Lei così giovane e ingenua si era fidata di lui e lui l’aveva abbandonata. In un impeto di rabbia verso se stesso sbatté una mano sul cruscotto dell’auto.

Lo sceriffo se ne accorse e lo guardò con un misto di affetto e malinconia. Aveva vagamente intuito il crescere dell’amicizia tra sua figlia ma non vi aveva fatto caso fino ad adesso. Vedere Lewis reagire a quel modo gli aveva fatto capire che molto probabilmente l’affetto del suo vice nei confronti di Kira andava ben oltre la semplice amicizia.

Arrivati sulla spiaggia Tom e Lewis videro Derek e Christina avanzare spavaldi nella loro direzione. Subito lo sceriffo si gettò sulla giovane cercando di sapere dove fosse la figlia.

“Cosa c’è sceriffo, sei preoccupato per la tua bimba? Oh… ma non temere, i nostri amici le stanno tenendo compagnia” Disse Christina ammiccando verso l’acqua.

Tom intuì immediatamente cosa intendesse dire la ragazza e un brivido di terrore gli attraversò la schiena. Guardò Lewis che attonito cercava con lo sguardo una traccia di Kira tra le onde.

“Vai a cercarla”
Un ordine

Un sussurro

Una preghiera.

Il vice-sceriffo corse verso la battigia e la vide.

Un corpo di donna, giovane e fragile, galleggiava in acqua. Senza pensarci Lewis si gettò in acqua e la portò sulla spiaggia.

 Così, bagnata e con il petto ancora sanguinante a Lewis sembrò ancora più dolce e fragile.

Con la sola mano che gli era rimasta il giovane cercò di tamponare l’emorragia che copiosa fuoriusciva dai tagli tra i seni di Kira.

“Ti prego Kira resisti, resisti piccola, adesso ti portiamo all’ospedale a tutto si sistemerà!”

Quella stessa sera seduto su una scomoda sedia di un’anonima stanza d’ospedale, Lewis vegliava Kira che intanto era stata soccorsa dai medici e che adesso stava riposando tranquilla.

“Come va?” Chiese Tom entrando.

Lewis si passò stancamente una mano sul viso poi guardò la giovane e rispose: “Bene, i medici l’hanno medicata e adesso sta riposando, sembra un angelo”

Tom sorrise, lui aveva appena parlato con sua moglie Mariel e sapeva perfettamente che la figlia stava bene, la domanda che aveva fatto al suo vice prevedeva una risposta ben diversa, lui voleva semplicemente sapere come stesse lui, non lei.

“Beh… adesso se vuoi puoi andare, sarai molto stanca, è stata una giornata impegnativa, vai pure a riposare!”

Lewis scosse la testa non distogliendo mai lo sguardo dal viso di Kira che adesso sembrava che stesse dormendo tranquillamente.

“No, sto qui, aspetto che si svegli, vorrei… vorrei parlarle se non vi spiace”

Lo sceriffo non rispose, gli batté semplicemente una mano sulla spalle e se ne andò.

Kira si svegliò in un letto d’ospedale, stordita e confusa inizialmente non comprese bene cosa fosse successo poi vide Lewis addormentato, con il capo poggiato sulla sponda del letto.

Capì che  LUI era rimasto lì per lei, che non l’aveva voluta lasciare sola.

Passò una mano tra i capelli del ragazzo e questi si svegliò immediatamente.

“Ciao Lewis…” sussurrò lei un po’ a fatica.

“Ciao piccola, come ti senti?”

“Bene, sto bene… tu?”

“Io? Beh… non sono certo io quello che ha rischiato la vita”

La guardò preoccupato.

“Scusa, io non volevo, cioè, non volevo farti preoccupare io…”

Le sue parole furono interrotte dalla sorpresa per l’abbraccio spontaneo in cui l’avvolse Lewis.

Kira sentì qualcosa di umido e caldo scenderle  tra i seni, poi lo sentì tremare.

Spaventato

Preoccupato

Felice di averla ancora con sé.

“Scusami, dovevo proteggerti, dovevo accompagnarti a casa ieri sera”

Kira non rispose, lo strinse solo più forte e posò un bacio sulla sua fronte. Tutto quello che si sarebbero dovuti dire era racchiuso in quell’abbraccio.
   
 
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