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Autore: Feather Shade    09/04/2013    4 recensioni
Hogwarts, di cose strane, ne è piena. A partire dai ritratti parlanti, che ogni tanto fanno battutine sugli studenti che ogni mattina passano sotto i loro nasi; ai fantasmi, che di tanto in tanto oltrepassano un muro, cogliendo di sorpresa i malcapitati. Hogwarts è magica, è magia. D'altronde, è una scuola per giovani maghi e streghe, se mancasse la magia sarebbe un bel problema. Ma nessuno aveva mai notato quella finestra, che sembrava aprirsi sul nulla, uno squarcio a mezz'aria che mostrava un paesaggio famigliare, ma al tempo stesso diverso. Nessuno ci aveva mai fatto caso. Per di più, era nascosto nel bagno 'Guasto' di Mirtilla Malcontenta. Probabilmente nessuno l'avrebbe mai notato, con il passare degli anni, se solo tre ragazzini del secondo anno non avessero incominciato a preparare una pozione polisucco proprio in quel bagno.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lyra Belacqua
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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<<... E con questo abbiamo finito! Dobbiamo solo controllare la pozione per una settimana, e a quel punto Draco ci dirà tutto quanto. >> Hermione era così fiera di sè. Continuava ad osservare il liquido denso che ribolliva nel calderone con così tanta attenzione da assomigliare a una madre che, protettiva, seguiva con lo sguardo la crescita di suo figlio. << Ron? Oh, andiamo! >> esclamò. Il suo compagno di Casa era distratto, di nuovo. Sibilò e, rapida come un gatto, si avvicinò al rosso, afferrandolo per un braccio.
<< Non mi piace questa cosa. >> bofonchiò, senza scomporsi. Continuava a fissare come stregato quello squarcio nell'aria che sembrava quasi danzargli davanti agli occhi. Sembrava cantargli una canzone per attirarlo tra le sue mura.
<< Ron, non devi nemmeno pensarci. Scommetto che è un trucco, un po' come il tetto della Sala Grande. >> provò Hermione, senza degnare di uno sguardo la finestra.
<< Non è un trucco. >> mormorò Ron, sfiorando con le dita la superficie in movimento della finestra. Era quasi come toccare dell'acqua, si increspava leggermente non appena avvertiva il contatto. << L'altro giorno ho visto una persona dall'altra parte. >> Hermione fece spallucce e invitò Ron a sedersi accanto a lei, usando le cartelle come sgabelli, perchè il pavimento era a dir poco lurido, e gli allagamenti erano frequenti a causa dell'anima disperata di Mirtilla Malcontenta.
<< Una persona? >> gli fece eco Hermione, lanciando timide occhiate verso il calderone.
<< Sì, ma era buio. So per certo che non era da solo, però. >> Hermione aggrottò le sopracciglia, emettendo un verso indefinito. << Voglio dire, c'era qualcosa assieme a lui. Sembrava a... un animale. Solo che parlava. >> arrossì violentemente e abbassò lo sguardo, rendendosi all'improvviso conto della stupidaggine che aveva appena detto.
<< Ron, gli animali non parlano. Non poteva nemmeno essere un Animagus, perdono il dono della parola. >>
<< Io e Harry pensiamo che si tratti del Mostro di Serpeverde. >> continuò, gli occhi fissi sul pavimento.
<< Il... Mostro di Serpeverde? >> Hermione scoppiò a ridere, e quasi cascò dalla borsa a tracolla che aveva usato come sedia. << Ron, non dire sciocchezze! >> Ron si alzò in piedi, le orecchie scarlatte, i pugni ben stretti.
<< Non sono sciocchezze! E non ho finito! Harry è andato dall'altra parte della finestra, ieri. >> Hermione smise all'improvviso di ridere.
<< Cos'hai detto? >>
<< E' andato dall'altra parte. Volevo andare con lui, ma mi ha detto di restare qui. Non si è allontanato molto, comunque. Ha fatto due o tre passi. E dato che non c'era nessuno ha continuato a camminare. >> anche Hermione era in piedi, e fronteggiava il ragazzo dai capelli rossi che aveva di fronte.
<< L'hai lasciato andare! >> esclamò avvicinandosi alla finestra, come se si aspettasse di intravedere Harry da un momento all'altro. << Non ti rendi conto dei pericoli che potrebbe incontrare là dentro? Il Mostro di Serpeverde in confronto potrebbe essere un risotto alle erbette! >> incominciò a misurare la lurida stanza a grandi passi. Sciaff, sciaff, sciaff. Ron stava fermo e in silenzio, osservando la rabbia consumare la magra figura di Hermione, osservando come la mente di quella ragazza dai ricci ribelli riusciva a lavorare malgrado fosse divorata dal panico. << Bisogna andare da Silente. >> decretò infine, scuotendo il capo.
<< Vacci tu. >> sbottò Ron. << Io non perdo tempo. >> si avvicinò paurosamente alla finestra, prima che Hermione lo trattenesse a sè, afferrandolo per la collottola.
<< Ti sei mangiato il cervello? Non sappiamo di quale magia si tratti! Potresti non tornare più indietro, non ci hai pensato? >> ringhiò lei, ma Ron si liberò dalla sua stretta. Tempo di qualche secondo e il ragazzo dai capelli rossi aveva superato la soglia, si era immerso in quella specie di sostanza che scoprì non avere consistenza, e si ritrovò dall'altra parte.
Inciampò nel buio e rovinò a terra, e rimase lì fermo per un po'. Alle sue spalle, con la coda dell'occhio poteva intravedere la luce che filtrava dalla finestra, la luce del bagno 'Guasto' di Mirtilla Malcontenta. Poteva udire addirittura i lamenti del fantasma e i passi disperati di Hermione. Si alzò e seppur titubante provò a parlare.
<< Ehi, Hermione! >> la ragazza sobbalzò ed emise un gridolino spaventato. << Ehi, sono io, Ron. >> entrambi i ragazzi si avvicinarono alla finestra e tesero automaticamente le mani verso il riflesso dell'altro. Le loro dita prima si sfiorarono, poi si intrecciarono, e scoppiarono entrambi a ridere. << Ehi, Hermione, non è niente. E' solo un buco nell'aria! >> e allora la trascinò senza problemi dall'altra parte della finestra, stringendosi come se non si fossero più visti a distanza di anni.
<< Ron... >> si allungò verso di lui e lo abbracciò, lo strinse forte forte, come se avesse paura che potesse scomparire ancora. << Ron, questo posto è immenso. Dove credi che sia finito Harry? >> solo allora Ron si rese conto di essere in una specie di sottoscala. Era davvero buio, ma se seguiva la flebile luce che filtrava dal soffitto poteva trovare un sentiero, un'uscita.
<< Hermione, ma questo posto lo conosco. >> osservò Ron, schermandosi gli occhi dalla luce solare con la mano destra.
<< Anche io. >> un carro trainato da un cavallo dal manto baio sfrecciò di fronte a loro, schiumando e sbuffando.
<< Ehi, marmocchi, spostatevi, o la prossima volta rischio di mettervi sotto! >> gridò il cocchiere, agitando per aria la frusta. Hermione seguì il consiglio dell'uomo e si arrampicò su per la scalinata di pietra alle sue spalle, trascinandosi dietro Ron.
<< Solo che me la ricordavo un po' diversa. >> borbottò, lasciandosi cadere sugli scalini.
<< Questa è...? >> Ron fu interrotto da un urlo disperato alle loro spalle. Automaticamente si voltò, e incrociò lo sguardo di un'anziana donna, accompagnata da quello che aveva tutta l'aria di essere un grosso ed emaciato tucano. La donna aveva la bocca e gli occhi spalancati, ed era sbiancata all'improvviso. Il suo uccello sbatteva nervosamente le ali e cercava in tutti i modi di evitare lo sguardo di Hermione e Ron.
<< Gli Ingoiatori! >> strillava, portandosi le mani sui capelli, per poi avvicinarsi cauta ai due maghi. << Bambini, sante creature, dove sono i vostri daimon? >> domandò, salendo gli scalini che la dividevano dai due ragazzi.
<< Daimon? >> domandò Ron, guardandosi attorno. << Mai avuto uno, signora. >> si voltò verso Hermione, sperando che lei sapesse qualcosa in materia, ma si limitò a contraccambiare lo sguardo stupito di Ron.
<< Oh, poveri bambini. >> piagnucolò, e quasi si mise a piangere, se solo non fosse stato per il tucano che l'accompagnava, che incominciò a sussurrare qualcosa e a becchettarle con dolcezza la guancia sinistra. << Ditemi, come fate ad essere ancora così vivi? >>
<< Così... vivi? >> Ron era sul punto di ridere in faccia alla vecchia, ma Hermione gli diede una gomitata: pian piano si stava radunando gente, ed erano circondati da persone accompagnate da animali. Alcuni erano animali comuni, che avrebbero potuto essere benissimo degli animali da compagnia (un cane, un gatto), ma altri erano decisamente fuori luogo. Come quella grossa pantera che si stava avvicinando minacciosa a lei, con le orecchie spianate sulla testa e gli occhi violacei che brillavano di una luce quasi assassina.
<< Troppi bambini stanno subendo l'intercisione! >> esclamò la pantera, mostrando le zanne ai presenti. Hermione e Ron sobbalzarono: si sarebbero aspettati di tutto, ma non di sentire una pantera parlare.
<< V-visto? Questi animali parlano! >> sussurrò Ron all'orecchio di Hermione, tremando vistosamente da capo a piedi.
<< Giusto, prima il bambino di ieri, poi questi! >> disse qualcuno dalla piccola folla, e a quelle parole Hermione sembrò quasi accendersi.
<< Bambino di ieri? L'avete visto? >> tutti tacquero. << Dov'è andato? >>
<< L'hanno preso le streghe. Non chiedermi che ci facevano qui. Erano in visita a qualcuno, una giovane donna da quel che ho capito. >>
<< Oh, ci sono streghe anche qui? Non ci dev'essere nessun problema allora, perchè io sono una strega. >> qualcuno mormorò stupito a quell'affermazione, altri si limitarono a fissarla con espressione vacqua, come se non credessero alle parole della ragazzina. << Dove sono andate? >>
<< Verso nord, come sempre. Se hai fortuna le puoi beccare nella foresta. Vanno verso i loro regni. >>
<< Allora dobbiamo muoverci, Hermione! >> esclamò Ron, cercando con lo sguardo una via di fuga tra tutta quella gente.
<< Per di qui! >> indicò una falla in quella muraglia di persone e incominciarono a correre in quella direzione. Non ci fu bisogno di chiedere permesso o di spintonare. Non appena videro i senza daimon correre in quella maniera disperata nella loro direzione, tutti si scostarono terrorizzati.
Continuarono a correre anche quando superarono l'ultima casa e si ritrovarono immersi nella campagna e nel buio della sera.
Si accamparono solo quando Ron lamentò un certo dolore allo stomaco e un bruciore alla gola, e trovarono rifugio sotto un pero.
<< Non possiamo mangiare, Ron. >> commentò aspra Hermione, lasciandosi cadere sulle radici dell'albero. << Non possiamo nemmeno farci del cibo con la magia... Siamo nelle mani del fato. >> sospirò, chiudendo gli occhi. L'oscurità stava divorando quel sole che si faceva sempre più lontano. Non c'era nessuno nel buio, solo il freddo e l'ululato selvaggio degli animali. Nessuno aveva notato quell'oca delle nevi che stava planando leggera accanto ai due.
<< Hermione? >> sussurrò Ron, avvicinandosi a lei.
<< Che c'è? >>
<< Bè, vedi... >>
<< Nulla di personale, giovane strega. Il nostro più caloroso benvenuto nel nostro mondo. Hermione Granger... Ronald Weasley.
Sono Kaisa, il daimon di Serafina Pekkala. Avrò modo di spiegarvi tutto una volta raggiunto l'accampamento della mia strega. Dista qualche chilometro da qui. Vi pregherei di seguirmi. L'oscurità non dovrebbe costituire un pericolo per voi, mi pare che potete usare la bacchetta. Un Lumos può andare più che bene. Anche se fuori dalla vostra Scuola, non sarete perseguiti per legge. Qui in questo mondo funziona in modo diverso.
Ora, se volete seguirmi. >>


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//è la mia prima FF. Probabilmente d'ora in poi i capitoli saranno migliori, ad essere sincera ho scritto questo primo capitolo un po' di fretta e non l'ho nemmeno controllato. Non sono granchè brava in queste cose ^^
Commenti-aiuti-suggerimenti sono più che graditi ^^ Ovviamente senza scendere ad insulti
  
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