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Autore: Athena    09/04/2013    0 recensioni
Kurosaki sta combattendo contro Grimmjow nel deserto dell'Hueco Mundo. Inoue assiste impotente allo scontro. Tuttavia, per chi sono davvero le lacrime che le solcano il volto e dov'è, davvero, il suo cuore?
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hichigo, Inoue Orihime, Kurosaki Ichigo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Where the Heart Lies

Lo scontro proseguiva davanti ai suoi occhi, increduli.
L’Espada numero sei, Grimmjow, attaccava con la precisione di un cecchino, la sua forza cruda e totale, le mozzava il respiro.
Così come il suo aspetto, mutato, così tremendamente animale e pericoloso.
La Pantera
Il predatore perfetto che si rifletteva nei suoi occhi metallici, del colore del cielo, fasullo, di Las Noches.
Un’illusione, come la sua innocenza.
Orihime sospirò cercando di intravvedere tra i movimenti convulsi dei due, la loro velocità rasentava quella del pensiero, un turbine bianco e nero di fronte a lei.

Ichigo, non era più Ichigo.
Lei lo sapeva, al di là della sua maschera e dei suoi occhi, lo riconosceva dal battito del suo cuore, accelerato, di fronte a quelle iridi di oro e tenebra.
Lo sapeva, che non si sarebbe riflessa in quegli occhi e aveva paura.
No, non di lui, ma di quello che avrebbe visto.
Quella donna dai capelli di tramonto e gli occhi decisi, vestita di bianco, che le sorrideva.
Quella se stessa, donna e malizia, che la atterriva, quella che era diventata incontrando lui e che così ostinatamente nascondeva dentro di sé.

“In fondo, entrambi portiamo una maschera”

Le aveva detto lui, una sera di maggio, mentre fumava sul balcone della casa di lei, al tramonto.
Lei aveva riso, annuendo.
Poi lui l’aveva baciata.
L’aveva presa, come Ichigo non sarebbe mai stato in grado di fare.

“Kurosaki-kun” aveva sussurrato, esitante, la sua voce flebile aveva sovrastato per un attimo il suono della battaglia.
Lui si era voltato verso di lei.
E Orihime aveva avuto la conferma, qualora ne necessitasse ancora una, che Ichigo non era Ichigo.
Quindi aveva sorriso mentre le lacrime lasciavano il loro lucido sentiero sulle guance
“Non importa se vinci o perdi.” lui aveva sorriso “Solo, non subire altre ferite, ti prego. Non potrei sopportarlo”

Lui l’aveva guardata, attraverso la maschera rotta e l’oro dei suoi occhi.
Per un momento aveva creduto che la ragazza avesse parlato con il Re, poi, però, aveva visto e riconosciuto l’argento puro dei suoi occhi e quel sentimento, in fondo ad essi che il Re non avrebbe mai potuto scorgere.
Quello sguardo, quelle lacrime erano per lui, Hichigo come amava chiamarlo lei, solo per lui.
Così aveva sorriso.
“Come vuoi, principessa”

Solo per lei, che aveva abbastanza amore per entrambi.
Sapeva che il Re non l’avrebbe mai amata, così come, invece l’amava lui, sapeva che Ichigo non avrebbe mai saputo darle ciò che lei chiedeva, così ci avrebbe pensato lui, a tutti i costi.
Sarebbe arrivato a qualsiasi bassezza pur di poterle stare accanto.

Ti voglio proteggere, principessa

Si era voltato, quindi, verso la battaglia, il sorriso ancora sulle labbra.
Solo per lei.
La voce della ragazza gli arrivò, chiara, con le parole che non aveva mai detto, che lui non avrebbe mai potuto sperare

“Ti amo, Hichigo”

  
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