Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Keimi    10/04/2013    6 recensioni
Siamo nel Medioevo. Gli uomini vivono con i Pokémon, che non sono semplici compagni di vita. Kellan è solo un ragazzino quando gli viene rubato il Tauros che permette alla sua famiglia di tirare avanti. L'uomo lo sfida a cercarlo. Kellan accetterà?
Il loro mondo è crudele, milioni di Pokémon muoiono ogni giorno a causa delle continue guerre.
L'uomo gli lanciò un'ultima occhiata. "Io sono Kratos. Ti aspetto."
Genere: Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prologo

L'inizio



Quando Kellan si svegliò il cielo aveva appena iniziato a schiarirsi. I suoi genitori si erano già alzati per occuparsi dei Pokèmon, mentre sua sorella dormiva ancora, accanto a lui. La guardò dormire per qualche minuto per poi alzarsi, silenzioso. Indossò un paio di stivali logori ed entrò nella stanza accanto. La sua misera casa era formata da due stanze circolari che comunicavano attraverso un pertugio nascosto da un pezzo di stoffa lacero. Al centro della stanza in cui dormivano c'era un semplice braciere. Sua madre era già uscita ma aveva lasciato sul vecchio tavolo una brocca sbeccata piena di latte ancora tiepido e un paio di fette di pane. Mangiò la fetta di pane più dura e bevve qualche sorso di latte, per poi immergere il pane rimasto in una scodella piena di latte per Emma, la sorellina, e uscire. Kellan abitava in montagna, isolati rispetto al villaggio di Acquapura che si trovava più a valle, e sul limitare della Foresta Nera che ricopriva l'intera catena montuosa. Accanto alla casa avevano un campicello in cui coltivavano bacche tipiche della zona, mentre sul retro si trovava la stalla in cui tenevano due Miltank e un Tauros. A sua madre sarebbero piaciuti dei Mareep per avere la lana ma a stento riuscivano a barattare il loro latte per cibo, vestiti e qualche moneta. Trovò il padre che zappava il piccolo orto, strappando erbacce e lanciando tra i cespugli qualche Wurmple e Weedle invasore, stando attento a non farsi pungere: più volte era stato avvelenato e avevano dovuto spendere i pochi risparmi per costosissimi antidoti. Sua madre, invece, stava mungendo le Miltank mentre Tauros brucava tranquillo lì accanto. "Vado a far legna, mamma", disse, afferrando l'ascia. "Prendo Tauros con me", continuò, prendendo la bardatura da soma. "Va bene, ma stai attento. Ultimamente sono stati avvistati Ursaring con cuccioli". "Non ti preoccupare. Per fortuna ora Tauros mi ascolta" disse schioccando la lingua e il Pokèmon gli trotterellò incontro. Gli sistemò la bardatura e le sacche per poi montargli in groppa e avviarsi.
Tornò all'incirca verso l'ora di pranzo, camminando accanto al Pokèmon toro appesantito da due sacche colme di legna. Il padre stava intrecciando i rami sottili degli alberi di bacche e la sorella stava tornando dal villaggio trascinando una cesta enorme. Kellan liberò Tauros dalle pesanti sacche e diede un'occhiata a ciò che la sorella aveva comprato: una pagnotta di pane un po' misera e qualche vecchio pezzo di stoffa. "Tutto qui?", domandò, deluso. "La signora Ann dice che il nostro latte è cattivo e non vale abbastanza." disse la bimba, imbronciata. Il padre le posò la grossa mano sulla testa. "Tranquilla, ci rifaremo. Ora andiamo a mangiare".
Dopo aver pranzato con bacche, formaggio, funghi e pane, tornarono tutti alle proprie mansioni. Durante il pomeriggio Emma pascolava le Miltank e raccoglieva bacche, erbe mediche e qualche fungo, mentre la madre lavava i panni nel torrente accanto la casa o faceva il formaggio. Il padre si occupava dei lavori di manutenzione o dei campi, mentre Kellan faceva legna quasi tutti i giorni: lassù faceva freddo, solo un paio di mesi l'anno si riusciva a dormire senza tremare. Il ragazzo aveva quasi riempito le sacche quando Tauros, poco lontano, muggì di dolore. Lasciò a terra l'ascia e si precipitò dal Pokèmon. Si stava rialzando a fatica, la bardatura lacerata era a terra e un enorme Haxorus si ergeva accanto a un albero massiccio, le fauci fumanti. Accanto a lui c'era un uomo vestito di nero con un lungo mantello che gli copriva la parte destra del corpo, anch'esso nero. "Haxorus, indeboliscilo. Attento a non ucciderlo o a ferirlo troppo gravemente", disse l'uomo. Aveva una voce fredda e gli occhi azzurro ghiaccio lo rendevano ancora più insensibile. "Ehi, quel Tauros è mio!" esclamò Kellan. L'uomo sorrise. "Richiamalo nella sua Pokèball". Kellan si irrigidì. "N-non l'ho portata con me", mentì. In realtà i loro Pokèmon non erano mai stati catturati, semplicemente erano affezionati alla loro famiglia. Non avevano abbastanza denaro per poter acquistare Pokèballs, costavano tantissimo ed erano praticamente inutili: non portavano guadagno. Il sorriso dell'uomo si allargò. "Allora non ci resta che verificarlo provando a catturarlo, non credi? Haxorus, sai cosa fare". Il drago scattò fulmineo, Tauros non era ancora riuscito ad alzarsi che l'avversario gli era già addosso. Gli sferrò un forte colpo al costato, togliendo il respiro al toro, e lo bloccò a terra. L'uomo lanciò una Pokèball tra le più affidabili e costose: era fatta di un materiale raro, proveniente da una regione lontana, detto acciaio. Normalmente era grigio argento, ma la sua era quasi nera, con due lettere in platino incastonate: "LP". La Ball colpì il toro con un colpo secco e si aprì, colpendolo con un raggio abbagliante e rinchiudendolo nella sfera. L'oggetto si scosse per alcuni minuti, mentre tre paia di occhi lo fissavano. All'improvviso si sentì un click e la Ball smise di muoversi. Haxorus la lanciò al suo allenatore che la afferrò al volo e la osservò, soddisfatto. "A quanto pare mentivi", disse, guardandolo con disprezzo. "Vedrò che farci. Probabilmente lo venderò", continuò, gelido. Kellan venne sollevato da terra dal drago mentre l'uomo gli si avvicinava. "Cresci, cattura qualche Pokèmon, diventa forte e vienimi a cercare", gli alitò in faccia. Haxorus lo lasciò cadere e i due si allontanarono. L'uomo gli lanciò un'ultima occhiata. "Io sono Kratos. Ti aspetto."


Faccio alcune precisazioni: ho ambientato la storia (che non ha nulla a che fare coi personaggi di Anime/Manga/Videogioco eccetto i Pokémon) in un ipotetico medioevo stile Fantasy. Per questo ho abolito i Pokèmon frutto dell'azione "moderna" dell'uomo come Mewtwo, Porygon (ed evoluzioni), Voltorb ed Electrode (in quanto le Balls a cui assomigliano sono troppo... Tecnologiche), Magnemite (ed evoluzioni, in quanto ho inserito la recente scoperta dell'acciaio sia come materiale che come Pokèmon, e i magneti che possiedono sono comunque "moderni"), Rotom, Klink (ed evoluzioni), Beldum (ed evoluzioni), Castform e così via. Volevo renderlo il più possibilmente veritiero xD
Inoltre ho deciso che, come nel Manga, i Pokèmon possano morire.

Spero vi piaccia, buona lettura, e lasciatemi una piccola recensione ;)
Keimi.
  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Keimi