Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Mirai    11/04/2013    2 recensioni
“E’ imbarazzante,” mormora Blaine, imbronciato come un bimbo.
Kurt sospira e gli accarezza le spalle, “Amore, sta tranquillo, ok? Non lo è, non è imbarazzante, è…”
“Ridicolo, anzi assolutamente mortificante,” finisce Blaine per lui, incrociando le braccia. // Breve one shot, un piccolo spaccato Klaine durante l'estate tra la s3 e la s4.
[Klaine][Tutti i personaggi sono maggiorenni e comunque non miei ma appartenenti ai RIB e alla Fox]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
T​itolo: Free fall
Fandom: Glee
Pair//Chara: Kurt Hummel/Blaine Anderson
Rating: PG
Avvertimenti: Slash, fluff
Conteggio Parole: 887
Note: Scritta per la Notte Bianca di Pasqua di maridichallenge su Livejournal, per il prompt "Gamba ingessata"! Enjoy :)


“E’ imbarazzante,” mormora Blaine, imbronciato come un bimbo.
Kurt sospira e gli accarezza le spalle, “Amore, sta tranquillo, ok? Non lo è, non è imbarazzante, è…”
“Ridicolo, anzi assolutamente mortificante,” finisce Blaine per lui, incrociando le braccia.

Kurt serra le labbra, zittendosi nel momento in cui si rende conto che il tentativo di far cambiare idea al suo ragazzo potrà solo portargli un brutto mal di testa e nulla di fatto. 
La sala d’aspetto del pronto soccorso del Lima Memorial è stranamente piena per essere il 28 giugno, ma, subito dopo, Kurt si ricorda che la piscina comunale è aperta e che tanti, tantissimi bambini amano correre lungo il bordo bagnato o tuffarsi in due dal trampolino, senza alcun pensiero per le –possibili, molto possibili- disastrose conseguenze.

“Blaine Anderson?” chiama una voce di donna un po’ alta e fastidiosa.
“Sì! Sono qui!” risponde, mentre Kurt inizia a spingere la sedia a rotelle che gli è stata data per far scendere Blaine dalla macchina.
“Lei è Blaine Anderson?” chiede l’infermiera, “E quest’altro chi è?” domanda ancora, alzando un sopracciglio.
“Kurt Hummel, il mio f-”
Cugino!” si affretta a dire Kurt, sorridendo un po’ forzato ma cercando di essere il più convincente possibile, “Sono suo cugino. Eravamo insieme al parco e-”
“Sì, sì,” lo interrompe la donna, guardando la cartella, “non sono il medico e neanche mi interessa, stanza 3, il dottor Mitchell vi aspetta”

Kurt ringrazia e passa oltre velocemente, spingendo dentro il lungo corridoio del pronto soccorso un Blaine estremamente perplesso. 

“Smettila di pensare così forte, riesco a capirlo anche se non ti sto guardando in faccia,” disse Kurt, abbassandosi di sfuggita per baciargli i capelli un po’ scomposti per la caduta che li aveva portati lì, “ho detto che sono tuo cugino perché non fanno passare oltre la sala d’aspetto chi non è un parente…non ci avevi pensato, vero?”
Blaine fa schizzare in alto le sopracciglia, mandando indietro la testa per guardare Kurt, “No!” esclama, genuinamente sorpreso.
Kurt sorride dolcemente, fermandosi davanti alla porta della stanza numero 3, “Lo immaginavo,” mormora, prima di bussare ed entrare.

Il dottor Mitchell li accoglie con un sguardo tanto dolce quanto stanco. Entrambi realizzano che quei giorni dovevano essere semplicemente estenuanti per il personale medico del pronto soccorso del Lima Memorial.

“Cosa abbiamo qui?” dice, cordiale, aiutando Blaine a salire sul lettino, “Piscina? Tuffo? Corsa?” chiede, sfiorando con attenzione la caviglia sinistra, gonfia e dolorante.

Blaine avvampa sulle guance, senza neanche provare a dare la colpa al caldo estivo. Kurt scuote appena la testa, divertito e un po’ spazientito, rispondendo per lui.

“Caduta. Da un albero,” dice, osservando con una certa apprensione lo stato della gamba del suo ragazzo.
Il dottor Mitchell guarda Blaine con curiosità, “Ragazzo mio, cosa ci facevi sopra un albero?” domanda, sfilandosi i guanti di lattice una volta terminata la visita.
“Nulla,” mormora Blaine, appoggiandosi sui gomiti per tirarsi su, “è rotta, dottore? Dovrò mettere il gesso?” 
“Temo proprio di sì, figliolo, faremo delle lastre, ma dato il colorito violaceo sono quasi certo che sia fratturata. Dovrai portare il gesso per almeno un mese e mezzo, se non di più,” risponde con chiarezza, “ma sono costretto a domandarti nuovamente il motivo della caduta. Sei stato attaccato e non me lo vuoi dire? Devo chiamare la polizia?”
“Oddio no!” esclama Blaine, strizzando per qualche istante gli occhi, “C’era un gattino!” dice e poi si zittisce, troppo imbarazzato per continuare.
“Un gattino?”
“Sull’albero,” spiega Kurt, guardando Blaine e trovandolo adorabile, “dei ragazzini abbastanza stupidi lo devono aver trovato estremamente divertente, perché hanno messo un piccolo gattino sopra un albero, e il poverino non riusciva a scendere. Quindi…l’ha tirato giù, con risultati disastrosi,”
“Non per il gattino! E’ salvo!” interviene Blaine, risentito e fiero di ciò che aveva fatto.
“Ma per te sì, figliolo. Ciò nonostante, il tuo gesto rimane encomiabile,” dice il dottor Mitchell, sorridendo, “ora scusatemi, vado ad avvisare radiologia che stiamo per mandarti su da loro,” aggiunge, uscendo dalla stanza.

Dopo tre ore in tutto, sono a casa Anderson, stesi sul letto insieme. Alla fine, Blaine riesce a cavarsela con una piccola frattura composta alla caviglia sinistra e un mese e mezzo di gesso, pesante e fastidiosissimo gesso.

“Pensi ancora che sia una cosa imbarazzante?” mormora Kurt, baciandolo sulle labbra e accarezzandogli il petto da sopra la maglia.
“Sì,” risponde Blaine, gonfiando appena le guance, “D’estate poi! D’estate, Kurt!” dice per l’ennesima volta, cercando di fargli capire pienamente il proprio disappunto.
“Pensa a tutti i nostri amici che ti firmeranno il gesso, Blaine!” dice, cercando di tirarlo su, “Scommetto che Sam si divertirà anche a fare qualche disegnino assolutamente stupido ma divertente, solo per te!”
“Certo, ma rimane comunque una cosa incredibilmente imbarazzante…e inutile,” borbotta, indispettito.
“Inutile?” ripete Kurt, alzandosi su un gomito e guardandolo stupito, “Inutile dici? Anche se sarà una scusa perfetta per passare del tempo da soli a casa tua, lontani dai miei genitori e Finn?” dice, sorridendo, “Non amo andare in piscina, odio prendere il sole…per me non è un problema stare tutta l’estate dentro casa, con te…vedrai che troveremo un modo più che interessante per far trascorrere il tempo…”
Blaine deglutisce e lo osserva, sentendosi sempre più caldo, “Non ci avevo pensato…sai di essere il miglior fidanzato del mondo, vero?” sussurra.
“Ci provo,” mormora Kurt, accarezzandogli la guancia con una mano, con sguardo malizioso, tentatore.

Blaine sorride e arrossisce, mentre risponde ad un nuovo bacio di Kurt, ed è certo che, questa volta, l’imbarazzo per la disastrosa caduta dall’albero non c’entri assolutamente nulla.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Mirai