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Autore: billrussell    12/04/2013    1 recensioni
Avventura del giovane e poco famoso strigo Lambert
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il borgomastro entrò nella locanda e si diresse verso il bancone a passo spedito, seguito a ruota dalla guardia. ''Dov'è?'' chiese rivolto al locandiere.

''Laggiù signore'', rispose indicando verso l'angolo meno illuminato del locale. Il borgomastro si diresse verso il tavolo a cui era seduto l'uomo indicato dal locandiere e si sedette di fronte a lui.

L'uomo continuò a mangiare senza curarsi del nuovo arrivato.

''Sono il borgomastro Walian e ho un lavoro che potrebbe interessarti.''

''Andate avanti, signor borgomastro'', rispose lo sconosciuto.

''Ah, mi piace il senso del dovere degli strighi. La foresta è infestata, pare da un lesny. Ci sono già state delle vittime.''

''Quanto?'' chiese lo strigo.

''Quanto cosa?''

''Quanto pagate per l'eliminazione del lesny.''

''Ah, si si. 500 oren.''

Lo strigo si alzò e prese le sue spade. ''Dove stai andando?'' chiese il borgomastro.

''A fare ciò per cui mi pagate'', rispose lo strigo. ''Mi serve qualcuno che mi indichi la zona.''

''Si certamente'', poi rivolto alla guardia ''accompagnalo nella zona dove caccia il lesny.''

''Si signore.''

Il borgomastro si rivolse nuovamente allo strigo ''ormai è buio, puoi aspettare la mattina. Tanto la gente si tiene lontana della foresta ultimamente.''

''Lavoro meglio al buio.'', rispose lo strigo dirigendosi verso la porta insieme alla guardia.

''Ehi. Aspetta un momento'', lo richiamò l'uomo. ''Ce l'hai un nome?''

''Lambert'', rispose senza girarsi.

 

***

 

La foresta era immersa nel silenzio più assoluto. A rendere ancora più spettrale il posto era l'assenza della luna in cielo.

Lambert camminava per la foresta da più di un ora: le pozioni ormai avevano fatto effetto e lui aveva assunto il pieno controllo delle funzioni di tutti gli organi. Il suo udito ora era acuito ogni oltre misura mentre le pupille, dilatate su tutto l'iride, gli permettevano di vedere nelle tenebre più fitte.

Il lesny era una creatura infida e molto pericolosa, grazie alle sue abilità polimorfe: nella sua forma naturale appariva come un incrocio tra un gatto e un orso dotato di possenti zanne e artigli affilati. Ma aveva la capacità di assumere le sembianze di un innocuo umanoide o di un ramo di un albero per poi tendere imboscate alle sue vittime.

Lambert tuttavia non era preoccupato dalle abilità polimorfe del lesny. A Kaer Morhen era stato addestrato a fronteggiare qualsiasi mostro. Ciò che lo infastidiva invece era quel lesny in particolare che ancora non si era fatto vedere, nonostante Lambert stesse facendo tutto il possibile per rendersi un bersaglio facile così da attirarlo allo scoperto.

Stava iniziando a spazientirsi quando udì il rumore di rami spazzati. Poi il suo medaglione vibrò leggermente.

Il lesny attaccò all'improvviso con un balzo ma lo strigo con una piroetta lo evitò ed estrasse la spada d'argento. Il lesny gli ringhiò contro, furioso per aver mancato la preda, e si lanciò nuovamente verso di lui.

Lambert rispose prontamente formando il segno Aard con la mano sinistra e il mostro venne scaraventato a terra, come se fosse stato colpito da un vento impetuoso.

Non appena lo strigo abbassò il segno, il lesny si rimise in piedi ma non attaccò subito. I due iniziarono a muoversi, lentamente, girando in cerchio.

All'improvviso il lesny attaccò con più ferocia ma Lambert, stanco di quel combattimento, scartò di lato evitando l'attacco e poi, fulmineo, conficcò la spada alla base del collo del mostro.

Il lesny, dopo un ultimo spasmo, rimase inerte sotto gli occhi attenti dello strigo.

 

***

 

Sentì i quattro cavalli avvicinarsi ancora prima che fossero visibili. Non si girò neanche a controllare chi fossero i quattro uomini, sapeva già chi erano. Sapeva che lo stavano seguendo da quando aveva lasciato Carreras. E sapeva anche qual'era il motivo per cui lo avevano seguito.

 

I quattro lo raggiunsero al sorgere del sole.

''Salve strigo'', lo salutò l'uomo allampanato. ''Come procede il viaggio?'' chiese, con un tono palesemente ostile, tra i sogghigni dei suoi compagni: un uomo baffuto e due energumeni pelati, così simili che probabilmente erano gemelli.

''Ti ho fatto una domanda, strigo'', continuò l'allampanato.

''Oltre ad essere dei bastardi figli di puttana'', s'intromise il baffuto ''voi strighi siete anche maleducati.''

''Su su, ragazzi. Forse non ha voglia di parlare'', disse uno degli energumeni sghignazzando. ''O forse non ne è capace.''

''Ascoltami bene strigo, che non ho voglia di ripetermi'', riprese l'allampanato serio. ''Tu e tutti gli altri schifosi mutanti dovreste sprofondare negli inferi e gli Dei sanno quanto io sarei felice di spedirvici. Ma oggi ti risparmieremo, lasceremo questa gioia a qualcun altro. Ovviamente in cambio della tua vita vorremmo quel bel borsello pieno di oren.''

Lambert vide scattare la mano del baffuto verso di lui e con un movimento repentino afferrò il braccio dell'uomo torcendolo e poi, con un colpo secco, glielo spezzò. L'uomo urlò e svenne per il dolore.

''Questi soldi'', disse Lambert, indicando il suo borsello ''se li volete, dovrete guadagnarveli. Proprio come ho fatto io.''

''Bastardo'', sibilò l'allampanato estraendo la spada. I due energumeni lo imitarono e si lanciarono contro di lui.

Lo strigo evitò facilmente i fendenti dei due briganti e con una finta si portò sul fianco scoperto di uno dei due e lo colpì con un violento pugno alle costole. Le ossa si spezzarono con un sonoro e macabro rumore e l'uomo cadde a terra sopraffatto dal lancinante dolore. L'altro energumeno scioccato dal colpo subito dal gemello non vide il pugno dello strigo abbattersi sulla sua tempia. L'ultima cosa che vide prima di perdere i sensi fu il fratello boccheggiante inginocchiato a terra. Poi tutto divenne nero.

L'allampanato, che fino ad allora era rimasto in disparte, si lanciò contro lo strigo che gli dava le spalle. Lambert evitò l'attacco dell'uomo con una piroetta, gli si portò alle spalle e gli afferrò la testa sbattendogliela con violenza contro quella dell'energumeno a cui aveva rotto le costole. I due svennero e si accasciarono sul suolo come sacchi di patate.

 

Lambert montò in sella al cavallo e si girò a guardare i quattro uomini immobili a terra.

Un sorriso sprezzante gli comparve sul volto: avrebbe potuto uccidere quegli idioti con la stessa facilità con cui respirava, ma gli era sembrato più divertente umiliarli.

Sputò per terra e poi spronò il cavallo verso Wyzima. Gli era giunta voce che nella capitale Temeriana c'era uno strigo. Forse Eskel o Coen. Meno probabilmente Geralt che era in viaggio con Ciri e Merigold.

Al pensiero di incontrare uno dei suoi compagni Lambert sorrise nuovamente. Questa volta però fu un sorriso di pura felicità, come quello di un bambino innocente.

  
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