Respira.
Viviamo
ogni giorno con la
consapevolezza di avere già un domani. Molte volte non ci
rendiamo conto di
quanto la vita possa essere imprevedibile. Il tempo passa, facciamo
programmi,
decidiamo di rimandare momenti o occasioni che ci si presentano davanti
senza
mai capire realmente quanto sia importante ogni singolo attimo della
nostra
vita.
Respira.
La vita può cambiare in un
secondo. Decidiamo di programmare
con tempo una cosa e un attimo dopo ci viene smontata o da un
imprevisto o da
qualcun altro. Alcuni dicono che sia destino altri no, ma le persone si
incontrano per uno scopo o a causa di qualcuno, sempre.
Respira.
Durante il lungo cammino che ognuno
di noi è destinato a
fare, qualcuno ne rimane scosso o dalla perdita di qualcuno o
perché rimane
coinvolto da qualcosa. Esistono una varietà
d’imprevisti che la vita ci
riserva, in questo caso una sparatoria.
La paura più grande
è rimanere soli e inermi. Quando
accadono queste cose l’unica soluzione è
nascondersi. Bisogna superare il
panico e rimanere lucidi.
Brittany era rimasta lì,
distesa sul pavimento del bagno,
occhi chiusi. L’unica cosa che le risuonava alla mente erano
i colpi di sparo
di una pistola.
Prima che accadesse tutto questo si
trovava in bagno a
ripassare le parole di una canzone da cantare al Glee Club. I suoi
piani erano
quelli di raggiungere Sam e gli altri ma in pochi secondi tutto era
cambiato.
Stava pensando ai ragazzi che
impazienti aspettavano il suo
arrivo, al suo ragazzo Sam e a Santana.
In un attimo aveva persino
dimenticato le parole della
canzone.
Stava pensando a tutto quello che le
era più caro.
Non le sembrava vero quello che era
appena successo,
probabilmente non riusciva a ricordarlo.
La mente era offuscata compresi i
suoi occhi.
Respira.
Non ricordava da quanto tempo fosse
lì, distesa su quelle
mattonelle gelide, ma poteva sentire con la mano un liquido non molto
denso attraversarle
mezzo busto.
Non era lucida. Pensò che
fosse acqua.
Improvvisamente sentì due
voci familiari, pensò di essere in
paradiso ma quelle voci non furono altro che i richiami di Sam e il
Signor
Shue.
“Mr Shue è
qui!”
Sentì urlare, poi di nuovo
un richiamo.
“Brittany?” Sam
continuava a chiamarla cercando di alzargli
la testa con la sua mano possente.
Intanto il Professor Shue aveva fatto
irruzione nel bagno.
“Oh mio Dio!”
esclamò Will.
“Dobbiamo portarla fuori di
qui!” rispose Sam guardando il
viso sconvolto del professore.
Will semplicemente annuì.
Sam non sapeva dove prenderla.
Brittany era circondata da un
lago di sangue. L’uomo sconosciuto le aveva sparato sul
ventre.
Colpo netto.
All’inizio il ragazzo
indugiò poi decise di afferrarla
comunque non preoccupandosi di sporcarsi.
La sollevò dal pavimento e
la prese in braccio.
Brittany nel frattempo aveva perso i
sensi, teneva
leggermente gli occhi aperti ma la vista era del tutto offuscata. Non
riusciva
a dire una parola che avesse un senso ma davanti le era apparsa un viso
familiare, per un attimo riuscì a scorgere il viso di
Santana. Sorrise appena e
si lasciò andare in un sonno richiesto.
“Brittany? Brittany?
Andiamo, rimani cosciente!” Sam mentre
la trasportava verso l’uscita cercava di richiamare la bionda
in tutti i modi.
Una lacrima scese sul suo viso raggiungendo le sue enormi labbra.
“Andrà tutto
bene!” cercò Will di consolarlo.
Will e Sam dopo che la squadra di
polizia aveva dato il via
libera decisero di cercare Brittany poiché non era presente
nella sala coro. La
trovarono ed ora i due erano riusciti a portarla fuori e aiutati dai
medici la
stavano caricando sull’ambulanza.
La scuola era stata evacuata e i
ragazzi del Glee si erano
tutti riuniti in attesa di notizie. Quando l’ambulanza si
allontanò Sam era
ancora in lacrime circondato da tutti gli altri.
Il gruppo era ancora scosso da tutta
la situazione, stavano
tutti piangendo.
Will si avvicinò a Sam che
era rimasto a guardare
l’ambulanza allontanarsi da quella tragedia.
“Andrà tutto
bene Sam, vedrai che Brittany se la caverà, è
una ragazza forte!” Era disperato anche lui, ma
l’unica cosa che poteva fare in
quel momento era consolare il ragazzo.
Sam si portò una manica
sul viso e si asciugò le calde
lacrime.
“Lo so, lei è
forte e coraggiosa, la amo per questo!”
I due si
abbracciarono forte e
raggiunsero il gruppo che si chiuse in cerchio in un mega abbraccio,
segno di
grande forza e coraggio.
Erano passati due giorni da quando
Brittany aveva scampato a
quella tragedia.
Ora tutti i ragazzi del Glee si
trovavano nella sala
d’attesa in ospedale. Chi seduto e chi passeggiava avanti e
indietro in attesa
di risposte.
Brittany aveva appena subito un'altra
operazione ma sapevano
che il peggio era passato.
Una ragazza non tanto alta,
carnagione non troppo scura e
capelli corvini si precipitò nella sala fermandosi davanti
al gruppo. Tutti gli
occhi si rivolsero a lei.
“Ho preso il primo volo
appena ho saputo, come sta?” Santana
aveva percorso le scale con una fretta incredibile. Era in ansia e
tutta la
sera prima non aveva fatto altro che piangere.
Appena successe tutto questo Tina si
preoccupò di avvisare
subito la mora che immediatamente aveva raggiunto l’ospedale
mollando persino
il lavoro.
“E’ stabile, ha
appena subito un secondo intervento… Poco fa
è passato il medico a darci la notizia!” rispose
Blaine mentre cingeva con un
braccio il fianco di Tina.
“Ma
cos’è successo? Poi l’hanno preso
quell’uomo?” disse la
mora rivolgendo lo sguardo a tutti.
“Si, era un pazzo che era
riuscito ad entrare nella scuola e
ha cominciato a sparare contro tutti. Per fortuna lo hanno
preso.” Rispose
Ryder con gli occhi velati di lacrime al solo ricordo.
Santana tirò un sospiro di
sollievo. Non voleva pensarci più
alla sparatoria.
“Le avete già
fatto visita? Posso vederla?” si precipitò a
dire Santana guardando i ragazzi uno ad uno.
“Si l’abbiamo
vista, ma ci siamo divisi in gruppi perché non
possiamo entrare tutti insieme.” Rispose Marley con una
dolcezza infinita
stringendo più forte la mano di Jake.
Improvvisamente entrò
nella sala il medico di turno che si
rivolse con gentilezza ai ragazzi dicendo che poteva ricevere visite ma
solo
una persona perché per il momento era ancora debole.
Tutti si guardarono cercando di
decidere chi fosse la
persona più appropriata per far visita a Brittany ma
improvvisamente Sam
richiamò l’attenzione di tutti.
“Ha chiesto di
te…..” disse il biondino rivolgendo lo
sguardo a Santana.
La mora non lo aveva notato da quando
era arrivata. Era
poggiato spalle contro il muro e braccia incrociate al petto.
Era pensieroso.
Santana sentendo quelle parole perse
un battito, corrucciò
il viso rimanendo sempre rilassata in volto. Come se quelle parole
dette da lui
le avessero fatto tenerezza.
Sam continuò a parlare.
“Vuole vedere te, quando si
è svegliata per la prima volta
ha detto il tuo nome, quindi credo che voglia vederti!” Sam
era triste ma
capiva perfettamente la situazione.
I ragazzi erano rimasti
lì, in silenzio ad ascoltare le
parole del ragazzo. Spostavano lo sguardo da Sam a Santana e avevano
capito
perfettamente che Brittany probabilmente era ancora presa dalla mora.
“Sei sicuro che non voglia
andarci tu?” rispose la latina
cercando di recuperare la situazione ma ormai Sam aveva
deciso…. Deciso per
lei.
“Si sono
sicuro….. vieni!” disse spostandosi dal muro e
incitando Santana a seguirlo.
I ragazzi fecero spazio a Sam e
Santana e mentre i due
attraversavano la sala la mora accennò qualche saluto
poiché presa
dall’agitazione inizialmente non li aveva ancora salutati.
Raggiunsero la stanza in cui si
trovava Brittany. Li
separava una grande vetrata coperta leggermente dalla tapparella ma si
poteva
vedere chiaramente dai buchetti che Brittany era distesa sul letto ed
osservava
la natura cantare fuori dalla finestra.
“Grazie Sam!”
disse la mora rivolgendo al biondo uno sguardo
dolce.
“Non
c’è problema.” Rispose Sam comprensivo.
La mora sorrise
appena ed entrò
nella stanza.
Quando si avvicinò la
bionda la riconobbe immediatamente.
Sorrise appena poiché il
dolore si faceva ancora sentire.
“Hey!” disse
Brittany sospirando.
“Hey!” rispose la
mora, facendo un grosso sorriso, prese la
sedia accanto al muro che spostò più vicino al
letto della bionda.
“Come stai? Appena ho
saputo sono corsa subito da te. E’
stata Tina a telefonarmi.” Santana cercava di rimanere il
più tranquilla
possibile per non far agitare Brittany.
“Me la cavo! Sai
è stato Sam a trovarmi ma non ricordo
nient’altro!” rispose la bionda chiudendo gli occhi
per non far uscire altre
lacrime.
“Non
importa……” disse Santana prendendo una
mano di Brittany
e lasciandole un bacio delicato sul palmo.
“Ho avuto davvero paura di
perdere tutti…….di perdere te!”
Questa volta non riuscì a fermare le lacrime.
“Sshh…. Non
pensarci, la cosa più importante è che adesso
stai bene e io sono qui non vado da nessuna parte ok?”
rispose Santana
continuando a baciare la mano della bionda.
Brittany annuì cercando di
trattenere le lacrime.
“Mi mancava guardarti
piangere… i tuoi occhi diventano più
azzurri!” Santana cercò di far sorridere la
bionda. Le due risero insieme poi
Brittany si portò una mano sul ventre sospirando.
“Scusa non devo farti
ridere!” disse la mora cercando di
smettere di ridere.
“Non devi farmi ne ridere e
ne piangere!” esclamò la bionda.
“Hai
ragione…..” sorrise “Scusa!”.
Rimasero in silenzio, un silenzio
interminabile.
Continuavano a guardarsi senza
staccare per un secondo lo
sguardo. Poi Santana si avvicinò piano alla bionda
lasciandole un bacio sulla
fronte.
Loro potevano anche rimanere in
silenzio ma gli occhi
urlavano di gioia, desiderio, passione, amore, speranza.
“Non farmi mai
più uno scherzo del genere. Non posso
permettermi di perderti. Il solo pensiero mi fa
stare…..” sospirò “Non riesco
nemmeno a pensare una cosa del
genere…..io…..” si fermò per
un attimo
guardandola negli occhi,
“io sono ancora innamorata
di te e non mi importa di tornare
a NY la cosa importante adesso è che tu ti riprenda e io
voglio esserci, non ti
lascio da sola!”
A quelle parole Brittany rimase
sconvolta. Non sapeva cosa
fare ma la prima mossa la fece Santana che improvvisamente si
avvicinò alle
labbra della bionda e le lasciò un bacio lieve senza
approfondirlo.
In tutto questo Sam era rimasto fuori
a guardare il tutto
dai buchetti della tapparella.
Stava male, perché sapeva
che non era giusto per lei. Sapeva
quanto Brittany era ancora presa da lei.
Vide quel bacio, chiuse gli occhi e
si allontanò dalla finestra
raggiungendo a malincuore gli altri ragazzi del Glee Club.
Quando Santana si staccò a
malincuore dalle labbra di
Brittany rimase con la fronte poggiata su quella della bionda. Entrambe
avevano
gli occhi chiusi.
“Scusa, sono stata troppo
precipitosa!” disse la mora
sfiorando il naso di Brittany.
“Non fa niente,
però io non posso farlo……”
disse questa
volta aprendo gli occhi e allontanando piano la mora.
“…non posso fare
questo a Sam, non dopo tutto quello che ha
fatto per me!”
“Lo so!” rispose
semplicemente Santana, tornando al suo
posto e fissando un punto imprecisato del pavimento.
“…..ma non posso
negare che anche io sono ancora innamorata
di te!”
A quelle parole Santana
tornò a specchiarsi negli occhi
cristallini della bionda e sorrise, non solo con le labbra ma anche con
gli
occhi.
Finalmente qualcosa stava cambiando,
forse Brittany a causa
di quello che era successo aveva capito realmente di chi aveva avuto
paura di
perdere.
Le due non dissero più
nulla poiché entrambe sapevano che
Brittany avrebbe dovuto parlare con Sam.
Ma Santana
nonostante tutto
rimase con il dubbio perché probabilmente la bionda era solo
stressata e stanca
da quello che stava passando, quindi si limitò a rimanere in
silenzio e decise
che solo il tempo poteva darle una risposta.
Passarono 2 settimane, la situazione
di Brittany stava
migliorando ma sarebbe comunque dovuta restare un altro po’
di tempo in
ospedale per la riabilitazione. Ogni giorno a turni i ragazzi del Glee
e
Santana le facevano visita e qualche volta per distrarla e farle
tornare il
sorriso portavano alcuni pezzi da cantare mentre Sam li accompagnava
con la
chitarra.
Quel giorno, dopo che i ragazzi
salutarono la bionda Sam
rimase solo con lei. Voleva chiarire una volta per tutte la situazione.
“Allora…..”
disse il biondo sedendosi accanto a letto dove
era sdraiata una Brittany ancora intenta a sorridere. Stava ripensando
a quanto
avessero superato alla grande quella brutta esperienza.
Sam le prese la mano e
cominciò ad accarezzarla.
“….. Come sta la
mia biondina oggi?” disse stampando uno dei
suoi grandi sorrisi.
“Sto bene….
Grazie di tutto Sam!” rispose Brittany continuando
a sorridere.
“Di cosa?”
rispose il ragazzo.
“Di tutto. Mi sei sempre
stato vicino e poi sei stato tu a
trovarmi quando……” non
riuscì a finire la frase, il solo pensiero le faceva
mancare il respiro.
“Lo so, ma non serve che mi
ringrazi davvero… Farei di tutto
per te ma so che non sono abbastanza!” Ora Sam si era
rattristato, spostò lo
sguardo dal viso della bionda alla sua mano che stringeva quella di
Brittany.
Sentendo quelle parole Brittany perse
il sorriso. Aveva
capito dove voleva arrivare il ragazzo.
“Sam….
Io…..” Cominciò a parlare ma il biondo
l’anticipò.
“No Britt…..non
serve che tu ti scusi o che trovi un modo
per giustificare l’amore che provi per
Santana…..”
Brittany sentendo il nome di Santana
si sentì in colpa. Sam
aveva capito tutto e lei non poteva fare più niente per
recuperare quella
situazione.
Questa volta Sam tornò a
guardare il viso della bionda
rigato dalle lacrime.
“L’ho capito da
subito. Santana è stata sempre innamorata di
te e anche tu…..” il biondo era piuttosto
tranquillo ma dentro urlava. Urlava
per tutto il male che stava provando perché si era realmente
innamorato della
bionda tanto da lasciarla andare per amore.
“Si vede da come vi
guardate…. Io non posso competere contro
di lei. Avrei voluto…..” il biondo
esitò per un attimo.
“….avrei solo
voluto che provassi per me quel sentimento che
in realtà provi per lei!” quest’ultima
frase lo disse sospirando.
Brittany continuava a fissarlo.
Era triste.
“Mi dispiace
Sam…..!”
“Non dispiacerti, provare
un sentimento cosi forte per
qualcuno non è un dispiacere.” Questa volta il
ragazzo sorrise, non voleva
vedere Brittany in quello stato. Avrebbe preferito fingere di stare
bene
piuttosto che vederla cosi.
Brittany si asciugò le
lacrime e strinse più forte la mano
del ragazzo.
“Sam tu sei un ragazzo
speciale, in tutto questo tempo mi
hai fatto sentire la ragazza più importante di questo mondo
e sono sicura che
troverai una persona che ti sappia amare e che ti renda migliore,
sempre.” Era
l’unica cosa che potesse dire Brittany in quel momento.
“Avrei voluto che fossi tu
quella ragazza ma il tuo cuore
appartiene già a qualcun altro!” disse il ragazzo
con espressione seria.
“Adesso che succede? Ce
l’avrai con me per il resto della
tua vita?” disse Britt mettendo il broncio. Era di una
tenerezza assurda che Sam
quasi si sciolse sulla sedia.
“Bè direi
proprio di si!”
Brittany tornò subito
seria e preoccupata ma quel silenzio
fu subito interrotto dalla forte risata di Sam.
“Sto scherzando! Ma ti
pare? Come posso avercela con la
ragazza più dolce del mondo? Sei importante per me Britt e
l’idea di doverti
vedere tutti i giorni senza poterti parlare mi fa star male, quindi no.
Ti obbligo
a parlare con me sempre, tutte le volte che vorrai!”
Brittany questa volta sorrise. Sam
era cosi dolce e
comprensivo.
Nonostante tutto per amore era
riuscito a non far pesare a
Brittany quel momento.
I due continuarono a parlare, ridere
e scherzare per tutto l’orario
di visita. Poi Sam salutò la bionda raccomandando a lei di
ripassare le canzoni
per il giorno dopo e si allontanò dalla stanza.
Quando uscì si
fermò per un attimo a guardarla di nascosto
oltre la finestra.
Era triste,
perché sapeva che
quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe guardato
Brittany con occhi da
innamorato, ma riuscì comunque a sorridere perché
non l’avrebbe mai persa.
Durante le ultime settimane di
ricovero Santana aveva
trascorso molto tempo a prendersi cura di Brittany. Le portava il
pranzo, la
riempiva di regali, le raccontava la sua vita a NY e di quanto fossero
splendidi i suoi due coinquilini Kurt e Rachel. Ogni giorno aveva
sempre il
sorriso stampato sul viso perché voleva che la sua bionda si
sentisse bene e al
sicuro con lei. Non poteva permettersi di perderla di nuovo.
Non in quel momento.
Quel pomeriggio Brittany aveva avuto
il consenso dal medico
per fare una passeggiata fuori al parco vicino l’ospedale e
Santana la stava
aiutando ad alzarsi.
“Ce la fai?”
rispose Santana aiutando la bionda a stare in
piedi.
“Si…grazie!”
rispose Brittany rivolgendo un sorriso alla
mora.
Santana si allontanò per
un momento per prendere la giacca
della bionda quando prontamente Brittany aveva mosso i primi passi e
per il
dolore non riuscì a stare in piedi. Stava per cadere ma i
riflessi di Santana
furono più rapidi. L’afferrò subito per
la vita stando attenta a non stringerla
troppo a causa della ferita.
Le due si ritrovarono molto vicine. I
loro nasi quasi si
toccavano. Entrambe a causa della vicinanza deglutirono.
“Certo che sei proprio
testarda! Il medico ha detto che
ancora non è il momento per questo c’è
la sedia a rotelle!” disse la mora
sorridendo e indicando la sedia davanti a loro.
“Lo so ma non voglio stare
su quella cosa!”
“Se vuoi fare una
passeggiata fuori ci devi stare per forza
e un po’ d’aria fresca ti farà bene
credimi!”
La mora nel frattempo aveva fatto
accomodare Brittany che
sbuffava sonoramente sentendo le parole della latina.
Finalmente uscirono da quelle quattro
mura.
Santana continuava a spingere la
sedia a rotelle rimanendo
in silenzio.
La giornata era splendida e respirare
in quel momento per
Brittany fu appagante. Non usciva da un po’ e questo lo si
poteva notare dal
fatto che quegli occhi chiari ancora non si abituavano bene a quella
forte
luce.
C’era troppo silenzio e
Brittany decise di parlare.
“Ho parlato con
Sam….ci siamo lasciati!”
A quelle parole Santana smise di
spingere la sedia e si
fermò di colpo. Si trovavano sotto un grosso albero
probabilmente una quercia
data la grande dimensione. La mora si spostò dalla sua
posizione e si mise
davanti la bionda.
Voleva guardarla negli occhi. Ne
sentiva il bisogno.
“Perché?”
rispose.
“Ha capito tutto. Si
è reso conto che io……”
esitò per l’imbarazzo
“…sono ancora innamorata di te!”
Brittany si specchiò nei pozzi neri dell’altra
sorpresa da quelle parole.
Santana si chinò fino ad
arrivare all’altezza della bionda e
portò le mani sulle ginocchia dell’altra.
“Ed è
vero?” disse con il cuore che le andava a mille.
Brittany non riusciva a smettere di
fissarla. Spostava lo
sguardo dai suoi occhi a quelle splendide labbra.
“…..Si….”
rispose semplicemente la bionda.
Questa volta Santana
abbassò lo sguardo e Brittany si
preoccupò di quel gesto.
Distolse lo sguardo fissando
ripetutamente le sue mani che
stava torturando per il nervosismo e poi parlò.
“Sai….. quando
mi hanno sparato la prima persona che mi è
venuta in mente sei stata tu……ho avuto paura di
perderti…. Se fosse finita male
non sarei riuscita a perdonarmi il fatto di non averti più
rivisto….. non
volevo morire avendo solo come ultimo ricordo il momento in cui ti ho
salutata
in chiesa o quando ti ho vista ballare con
Quinn…….non avrei
mai……….” Brittany
non fece in tempo a finire il discorso che Santana si
precipitò sulle labbra
della bionda in un bacio richiesto.
La bionda rimase sorpresa da quel
gesto, prontamente chiuse
gli occhi e cinse con le braccia il collo di Santana.
La mora intanto trasportata dal bacio
portò le mani sul viso
della bionda accarezzando ripetutamente le guance calde di passione.
Santana adorava quando la bionda
cambiava colorito della
pelle per l’imbarazzo.
Era cosi dolce.
Approfondirono il bacio e si
staccarono un momento solo per
riprendere ossigeno.
“Ti
amo…… Non ho mai smesso di amarti!”
rispose la mora
rimanendo con gli occhi chiusi.
La bionda sorrise e in quel momento
aprì gli occhi per
controllare se tutto questo fosse frutto della sua fantasia o la
realtà.
“Ti amo anch’io e
non lasciarmi mai più ok?” Questa volta
Britt strinse Santana a sé in un abbraccio richiesto. Voleva
sentirla vicina,
voleva sentire il suo cuore battere per lei.
“MAI!” rispose
Santana come si era sempre ripromessa anche
quando Sam le aveva detto di mollare e andare avanti.
Aveva fatto una promessa a se stessa
quando aveva
pronunciato quelle parole e l’aveva mantenuta.
Sorrise perdendosi
nell’abbraccio dell’altra e sospirò
inebriandosi del profumo della bionda.
Quanto le era mancata. Ogni cosa di
lei era come l’aria che
respirava non poteva farne a meno e adesso era di nuovo sua.
*****
Ciao a tutti :D Innanzitutto volevo
ringraziare tutti quelli
che stanno seguendo e hanno recensito la mia long Heya che trovate a
questo
indirizzo http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1754452&i=1
domani pubblicherò il secondo capitolo e poi ho deciso di
scrivere questa One
Shot basandomi sulla puntata 4x18 dove tutti siamo rimasti un
po’ sconvolti…..che
dire…spero vi sia piaciuta e mi aspetto tante recensioni. J
A presto!