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Autore: Ladies in blue    14/04/2013    4 recensioni
[Misao]
Raccolta di piccole storie sulla MisaoxKudoh, da quando erano bambini a quando il loro rapporto si è spezzato per qualcosa di inutile e futile, eppure fondamentale nella loro vita.
Knight ~ «Non preoccuparti, i-io… ti proteggerò da Takeshi e da chiunque altro si metterà contro di te, quindi asciuga le tue lacrime! Da oggi in poi, io sarò il tuo cavaliere!»
Sandcastles ~ «Sto costruendo un castello con la sabbia. Sarà il palazzo dove un giorno vivrò, lontano da tutte le persone che non mi vogliono. Accanto a me, resterà solo chi mi vuole bene».
{ Storie scritte a quattro mani di Nivees e Calciatrice_ }
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ed eccoci qui, con la seconda shot! Questo secondo capitolo è uno schifo, per questo a scriverlo è stata Niv. Cioè, boh. Non so. Ho qualche dubbio a riguardo. (?)
Insomma, in sostanza non ho molto da dire. Solo che preparatevi, voi amanti di questi videogiochi indie-horror, che io e la mia figlioccia stiamo tornando con qualcos'altro di nuovo, più agguerrite che mai. Perché oltre alla Misao/Kudoh, moooolte altre ship hanno conquistato il nostro cuoricino. Vi faremo amare coppie nemmeno lontanamente immaginabili!
Okay, ho sclerato abbastanza. Era giusto per scrivere qualcosa in queste insensate note d'autore. #wtf.
Dunque, godetevi questi due pucci e ricordatevi di lasciare qualche commento /ma anche no/ che ci farete taanto contente. ^^
Niv.



Sandcastles


Ogni volta che entrava in quel parco, Kudoh non vedeva altri che Misao.
Il piccolo si guardava spesso attorno per vedere se c'erano altre persone o altri bambini con cui lei stesse giocando, ma purtroppo a quell'ora tarda - vicino al tramonto - erano tutti nelle loro case, accuditi dai propri genitori, davanti ad un bel pasto caldo.
Tutti, tranne Misao.
La bambina giocava, la maggior parte delle volte, vicino all'altalena o - come quella sera - con il cumulo di sabbia, nella parte più lontana del parco. Kudoh si avvicinò lentamente, per non spaventarla, sussurrando appena il suo nome: «Misao?».
Lei alzò gli occhi dalla sabbia, sussultando leggermente. Arrossì e lo salutò con una mano, «Ciao Kudoh. Che ci fai qui?».
«Sapevo di trovarci te» rispose il bambino con semplicità, poi fece gesto di sedersi al suo fianco, «Posso?».
Misao lo guardò, stupita. Era così strano che lui volesse giocare con lei?
In effetti, aveva sentito spesso sparlare di lei da vari bambini, che la consideravano stupida e incapace, nonché brutta. Kudoh, sinceramente, non capiva affatto come potessero dire cose del genere: Misao, per lui, era carina, era timida e un po' chiusa, che si nascondeva in se stessa, ma non per questo brutta e antipatica. Forse erano state proprio questo voci a convincerlo ad avvicinarsi a lei, per rendersi conto di come era realmente la bambina che le era davanti.
«G-Giochi con me?» chiese lei, in un sussurro, abbassando gli occhi quando lui le si sedette accanto. Sembrava così fragile, così indifesa. Diversamente dagli altri bambini, Kudoh sentiva uno strano senso di protezione nei suoi confronti, perché era proprio questo di cui Misao aveva bisogno.
«Sto costruendo un castello con la sabbia. Sarà il palazzo dove un giorno vivrò, lontano da tutte le persone che non mi vogliono. Accanto a me, resterà solo chi mi vuole bene». A quel punto, la bambina alzò lievemente le sue iridi chiare su di lui, «Tu ci sarai... Non è vero?».
«Certo!» le sorrise lui, «Resterò al tuo fianco, proprio come ho detto l'altro giorno: tu sarai la principessa del castello, ed io il tuo cavaliere».
Era tardi, ma a Kudoh non importava. Rimase accanto a Misao finché non calò completamente il sole e non iniziò a fare freddo, poi la accompagnò sotto casa - da sola non l'avrebbe mai lasciata andare, con quei brutti ceffi che c'erano in giro. Pensò tutta la sera a lei, a come comportarsi con lei e come fare a proteggerla.
Nonostante fosse un bambino e nonostante l'unica cosa che volesse fosse proprio il suo bene, Kudoh si rese conto che non avrebbe mai potuto proteggerla per sempre; prima o poi lui si sarebbe allontanato anche per un istante e l'avrebbe lasciata da sola, anche non volendolo, e non avrebbe potuto fare niente per difenderla.
Misao doveva imparare anche a cavarsela da sola, allora.
Ma per il momento, preferì non pensarci più di tanto. L'avrebbe protetta, sarebbe stato il suo cavaliere in quel castello di sabbia che avevano costruito insieme, sarebbe stato il suo compagno di giochi e le avrebbe fatto compagnia quando era sola.
Avrebbe fatto in modo, in qualsiasi modo, che quel castello non sarebbe stato distrutto da alcun esercito cattivo.

  
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