Pensare a che cosa? Mi sono ritrovato a inseguire le ombre del passato, forse la mia è solo un’illusione. Sento le voci dei miei nonni, ho voluto passare qualche giorno con loro. Io nutro un profondo affetto nei loro confronti, ampiamente ripagato. Loro riescono a capire con il loro silenzio, perlopiù costruito dal rispetto. Non appesantiscono mai le situazioni, si limitano ad ascoltare facendo qualche timida obbiezione proprio se necessaria.
Purtroppo il tempo continua la sua inesorabile marcia portando con sé la vita di ognuno. Lui non chiama, non è percettibile materialmente. Però è presente. Lo puoi sentire con inesorabile precisione.
Assurdamente mio nonno ha acquistato da un po’ di tempo un orologio a pendolo, che ha appeso in cucina e che scandisce il tempo ogni quarto d’ora. Io non nutro troppa simpatia per quei continui rintocchi, accompagnati dal continuo ticchettio. Sembra un maestro di vita che vigila su di te. “Ricordati!”  ti dice  “io segno ciò che non torna, domani non sarà mai come oggi, domani sarà un altro tempo”.