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Autore: Set_WingedWarrior    15/04/2013    1 recensioni
"Mio caro Anton, come stai?
Ho ricevuto la tua lettera."

Solo una one-shot con la mia teoria su come Sofia (ho fatto rima xD) sia entrata in possesso dello scrigno. Me lo sono sempre domandata e questo è il risultato. Francamente non mi piace molto com'è venuta. Però vi prego, non linciatemi, l'ho scritta tanto tempo fa! ç_ç
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony Herzen, Katia Anderson, Sophia
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era una tiepida giornata primaverile. Il sole splendeva e gli uccellini cinguettavano.
Proprio una bellissima giornata.

-Allora nonna, hai finito???- domandò la squillante vocetta della mia nipotina Katia.

-Solo un momento tesoro.- risposi, dando un’ultima spazzolata ai suoi bei capelli. –Ecco fatto.-

-Grazie mille nonna!- disse la ragazzina, regalandomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi così simili ai suoi… mi si scaldò il cuore.

-Vai e mi raccomando, fai la brava là fuori!-

-Certo!- e datomi un ultimo abbraccio, uscì a giocare con i suoi amici.

Ahh, i giovani…!

Decisi di uscire anch’io a godermi quella splendida mattina di primavera, e m’incamminai per le stradine di Dropstone. Respirai a pieni polmoni l’aria fresca di campagna, quando…

-Mamma! Ma che cosa fai, dovresti riposare!- il giovane che mi rivolse queste parole altri non era che il sindaco e padre di Katia, Sir Anderson.

-Suvvia figliolo, sto bene. Non preoccuparti.-

-Va bene va bene, ma non affaticarti troppo!-

-Senz’altro, figlio mio.- risposi. In verità era solo il marito di mia figlia, ma gli volevo bene come a un figlio mio. Purtroppo sua moglie era morta da diversi anni e ci siamo sostenuti a vicenda in quel periodo così difficile.

Oh, bambina mia…

Continuai a camminare, fino a quando notai in lontananza una piccola bancarella.

Che strano, la fiera sarà solo il mese prossimo!

Incuriosita, decisi di avvicinarmi.

Gli oggetti in vendita erano tutti molto strani, ma parecchio interessanti. Ma la vera stranezza era il venditore, un personaggio macabro e alquanto inquietante. Cercai di ignorarlo, concentrandomi maggiormente sugli oggetti esposti. Li stavo scorrendo tutti con lo sguardo, fino a quando non ne vidi uno in particolare che mi fece sussultare.

Quello scrigno… non ci sono dubbi, è quello di Anton!

-Dove si è procurato questo scrigno?!?- domandai, con forse maggiore ansia di quanto dovuto.

-Signora, quello che vede è il temutissimo Scrigno degli Elisi; non posso dirle dove né come io abbia preso questo prezioso oggetto, ma posso garantirle che ho faticato tanto per entrarne in possesso.- la sua voce lo rendeva ancora più inquietante.

Temutissimo?

-Mi scusi, ma potrebbe cortesemente spiegarmi perché è “temutissimo”? Non mi sembra che quest’oggetto abbia poi nulla di così speciale…- dissi, riacquistando compostezza.

-Non conosce la leggenda? Si dice che chiunque apra questo scrigno, poi morirà. Per questo motivo è stato addirittura soprannominato “Scrigno di Pandora”.

“Scrigno di Pandora”? Chiunque lo apra, morirà? Ridicolo!

-Lo prendo.- dichiarai senza esitazione.

-Ne è davvero certa? Vuole davvero sfidare il potere di quest’oggetto?-

-Lei non deve preoccuparsi di ciò che ho intenzione di fare- risposi con improvvisa freddezza. -… come desidera.-

Quindi mi vendette il prezioso oggetto ed io mi diressi immediatamente verso casa.

Appoggiai l’oggetto sullo scrittoio della mia stanza, e mi allontanai di qualche passo. Non che credessi alla storia della maledizione, ma mi aveva portato alla mente così tanti ricordi, da lasciarmi quasi intimidita.

Anton…

Mi avvicinai, esitante, alla scrivania. Erano passati anni, ma ricordavo ancora tutto alla perfezione.

Istintivamente cercai con la mano la collana che portavo al collo e la strinsi forte, prima di decidermi a riprendere in mano lo scrigno.

Era proprio lui… lo scrigno con cui Anton mi aveva fatto dono del gioiello che ancora portavo al collo.

Invece di aprirlo come chiunque farebbe di consueto, io lo ribaltai.

Chissà se funziona ancora… “il sole sorge quando ci incontriamo, e quando il vento soffierà, saprai i segreti del mio cuore”…

Attivai il meccanismo, che con mia grande sorpresa era ancora funzionante, e lo scomparto segreto si aprì.

Con mia ancor maggiore meraviglia, vidi che al suo interno stava una lettera.


“Mia dolce Sofia, come stai?
Sono passate solo poche settimane da quando ci siamo separati, eppure è già come se fossero passate chissà quante lune. Il mio cuore spezzato soffre ogni giorno di più; non credo di riuscire a continuare in questo modo.
Ti penso sempre, mi manca tutto di te. I tuoi occhi che mi guardavano pieni d’amore, il tuo volto, quel tuo dolce sorriso che concedevi solo a me, il calore del tuo corpo tra le mie braccia… non posso credere che tu mi abbia davvero abbandonato, per un altro! Non riesco davvero a capacitarmene.
Ma io non mi arrendo, e anche se già so quale probabilmente sarà la tua risposta, desidero chiedertelo comunque.
Ti prego, fa’ ritorno a Folsense, torna da me! Io non posso dimenticarti, non ci riesco!
È il grido disperato di un pover’uomo innamorato. E anche se non mi ami più e risponderai di no, ti prego, vieni comunque.
Ho bisogno di rivederti, almeno un’altra volta, o non potrò andare avanti.
Attenderò con ansia.
Tuo per sempre,
Anton.”


Portai una mano al cuore, ed una sulla bocca per soffocare un singhiozzo, mentre sentivo le lacrime pungermi gli occhi.

Mi sedetti sullo scrittoio e, con calma, presi carta e penna. Mi sembrava giusto rispondergli.


“Mio caro Anton, come stai?
Ho ricevuto la tua lettera.
Anche se non desidero altro che rivederti, ormai non ne ho più la forza.
Non sai quante volte ti ho pensato in tutti questi anni.
Spesso mi chiedo se mi odi per ciò che ho fatto. È così?
Quando decisi di partire, portavo in grembo nostra figlia. Non sopportavo l’idea di esporre una vita innocente a pericoli enormi.
Ero al corrente della posizione di tuo padre e sapevo che non saresti potuto venire con me. Anche se non avevo altra scelta, rimpiangerò per sempre il modo in cui ti ho lasciato.
Ma nonostante tutto, da questa triste storia, è nato qualcosa di buono, la nostra nipotina Katia.
La mia partenza tanti anni fa, vi ha permesso di incontrarvi.
La madre di Katia è morta poco dopo la sua nascita, ma lei è cresciuta sana e amorevole. Ogni volta che sorride, i miei pensieri vanno a te. Stando con lei non potrei mai dimenticarti, neanche se lo volessi.
Da quando ti ho lasciato, non è trascorso un solo giorno senza che ti pensassi.
E adesso, anche se mi rimane poco tempo in questo mondo, mi piace pensare che ci rivedremo ancora. Il pensiero di rivedere il tuo viso, mi scalda il cuore. Ti auguro salute e felicità, mio caro Anton. Addio, per ora.
La tua Sofia.”


Aspettai che l’inchiostro si asciugasse e sistemai la lettera nello scomparto segreto dello scrigno.

Poi lo presi e andai alla stazione, nella speranza di trovare un qualche viaggiatore di passaggio che potesse consegnarlo al mio amato.



Angolo autrice

Quanto mi vergogno.
Decisamente squallida, lo so. Vi prego solo di non farmene una colpa.
Ho in mente questa scena da quando ho finito il gioco, quindi più o meno un mese dopo l’uscita, calcolando il tempo di farmelo regalare. Qualche mese dopo ancora l’ho abbozzata un paio di volte sul mio quaderno e adesso, che finalmente ho finito di trascriverla anche al pc per la pubblicazione, ho fatto solo qualche lieve correzione, ma praticamente l’ho ricopiata.
Che volete che vi dica, la lettera finale di Sofia mi aveva veramente commossa (e ci vuole tanto per riuscire a farmi piangere!), sicuramente aiutata dal sottofondo musicale da cui ho preso il titolo. Amo quella melodia!
Beh, spero che non sia così male come credo. È solo che non ho potuto farne a meno. Non avevo visto alcuna storia su questi due personaggi (parlo di un paio d’anni fa, sono secoli che non vado su EFP e tantomeno in questa categoria ^^”) e mi sono chiesta cosa avesse scritto Anton, come Sofia fosse entrata in possesso dello scrigno in così tarda età, perciò ecco qua il risultato.
Che altro dire, fatemi sapere che ne pensate e se avete correzioni da farmi notare. Alla prossima! ^^
PS: nella remota possibilità in cui LivingTheDream legga questa fic voglio solo farle sapere che la sottoscritta è la stessa idiota che tanto tempo fa andava matta per la LukexFlora (e che tuttora supporta) stressandola, ho solo cambiato nick. Così, per fartelo sapere xD
   
 
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