Il
lupo o la volpe?
Il lupo. Non conosceva ragione se
aveva fame ed era… disgustoso. Forse.
No, non abbastanza, aveva almeno un
bell’aspetto.
Il serpente. Il serpente era viscido
e disgustoso.
Il maiale. Il maiale era sporco e… e disgustoso.
Forse una pianta carnivora. Quella
con le foglie lunghe e colorate che sembrano tanto carine, poi ti rilassi un attimo e ZACK! Hai perso una mano.
Naruto non trovò altri elementi a
cui paragonarsi, poiché riuscire a trovare un po’ di legna secca in quel
putiferio richiedette tutto il suo impegno.
Riuscì finalmente nel suo intento
quando si rese conto, dopo aver abbandonato la via del bosco dichiarandosi
sconfitto, che le assi di una parete interna della baracca che faceva loro da
rifugio erano già in pezzi, ed essendo riparate dal tetto della stessa,
asciutte. Ne staccò qualcuna, ascoltando il forte vento ululare fuori dalle
finestre, il cui vetro pareva troppo sottile perché potesse reggere a lungo.
Tornò infine nella saletta più
larga, rabbrividendo profondamente come se i suoi stessi muscoli cercassero di
scuotersi via la neve di dosso autonomamente, e constatò
con stupore che questa sembrava più accogliente. Notò che l’esile figura che
cercava stava in un angolino, impegnata a cercare le coperte più pesanti lasciate
lì da chiunque avesse occupato quel luogo. Guardandola china, coi lunghi capelli che le coprivano il viso, gli parve più
delicata e indifesa del solito, e i paragoni ricominciarono, accompagnati da
schiaffi mentali.
Un verme. Ancor
meno nobile del serpente e più disgustoso.
Il ragazzo si chiese poi se una
qualunque bestia avrebbe mai sputato veleno gratuitamente come aveva fatto lui,
e decise che no, soltanto gli esseri umani facevano cose tanto inutili. Prese a
tentare di accendere il fuoco, scosso da violenti tremiti di freddo, finché
dopo aver udito qualche passo leggero e sollevando lo sguardo non incontrò due occhi dello stesso colore della neve che lo
stava ormai gelando ancora una volta. Soltanto il colore era comune ai due
però, poiché quelle due perle non avevano nulla da spartire con quella gelida
assassina.
«Naruto-kun, lascia che accenda io il fuoco. Tu vai pure a
scaldarti tra le coperte.» mormorò Hinata
con tono di scusa, distogliendo immediatamente lo sguardo.
L’aveva già nominata la pianta
carnivora?
Se Kiba o Shino fossero stati lì, poco ma
sicuro ora sarebbe morto. Certo, se Kiba o Shino
fossero stati lì, lui non sarebbe corso da Hinata
rischiando di morire di fame e di freddo, e quello non sarebbe accaduto.
Era pur vero che era stata Hinata ad accettare passivamente l’ordine degli anziani del
clan di ritirarsi per un allenamento speciale nel
paese della neve, dove le temperature erano davvero basse rispetto a quelle di Konoha, e che avesse di sua iniziativa deciso di dirigersi
nella montagna più inaccessibile della zona. Era anche vero che le conoscenze
geografiche di Naruto spaziavano dal nulla assoluto
al saper dare qualche rudimentale indicazione ai passanti di Konoha, e che quindi questi si era convinto che tempo
massimo un giorno, avrebbe trovato Hinata e l’avrebbe
riportata indietro, finendo poi col restare a vagare per i boschi due giorni
interi senza cibo, in mezzo ad una tempesta di neve e rischiando la morte più
volte.
Questo poteva giustificare forse il
fatto che quando quella mattina Hinata lo aveva
portato in salvo e aveva acceso un fuoco con l’ultima legna asciutta rimasta,
risvegliandolo in parte dall’assideramento per poi fargli sapere che sarebbero
rimasti lì almeno fino al giorno dopo per via della
neve, Naruto si era innervosito più di quanto non
volesse.
Così, il vero problema era sorto
quando, spinto dal solito entusiasmo che non l’aveva
comunque abbandonato, aveva annunciato ad Hinata
che l’avrebbe riportata a casa in qualche modo, e la ragazza aveva gentilmente
declinato l’offerta, facendogli intendere che sarebbe tornato da solo finito il
mal tempo.
La sfuriata che ne era seguita era
stata degna di Tsunade nei suoi giorni migliori.
E ora il ragazzo si stava
crogiolando nei sensi di colpa, senza sapere come rimediare al danno,
guardandola accendere il fuoco senza fatica per poi restarci accucciata davanti
con le mani tese verso le fiamme. Dilaniato dai dubbi
si trascinò stancamente davanti al focolare, stringendosi nella coperta.
«Hi… Hinata…» la chiamò, consapevole
del proprio balbettare incerto.
Hinata spostò lo sguardo dalle fiamme al ragazzo, sempre con
quell’aria tesa e colpevole di chi attendeva una piazzata come quella già avuta
poco prima.
«Tu… la
coperta non la metti?»
«Per ora mi basta il fuoco.» disse
lei, tornando a distogliere lo sguardo.
Sentì una stretta al cuore, cercando
le parole giuste oltre ad un semplice scusa.
«Sono…» cominciò Hinata. Naruto catapultò tutta la sua attenzione su di lei. «Sono abituata al freddo ormai. E la neve non mi è mai dispiaciuta.»
Se cercava di fare conversazione,
forse non era troppo tardi, pensò il
ragazzo.
«Beh… la neve non è male dopotutto. Solo, non dovrebbe
essere così tanta.» affermò incerto, sfregandosi le spalle con le mani e
tentando di non far cadere la coperta mentre lo
faceva.
«Ti porto un’altra coperta?» si
offrì Hinata, che continuava a tenerlo d’occhio.
«No… No, io… va bene così,
grazie. Non mi serve.»
Hinata sussultò in maniera appena percettibile.
Non mi serve il fuoco, non mi serve
che tu mi faccia mettere comodo ora, vorrei solo sapere chi me l’ha fatto fare
di venire qui! Ero preoccupato, lo sai? E tu che fai? Te ne sbatti! Accidenti a te Hinata, pensavo tu fossi diversa! Non te ne frega nulla di
me, vero?!
Naruto intercettò alla perfezione i pensieri della ragazza,
e arrossì di vergogna. Quelle erano state le ultime parole che le aveva detto,
urlato contro, quella mattina.
Tutte le scuse che stava creando, la paura di morire, la paura che lei fosse
morta, la stanchezza, la fame, nulla gli sembrava ancora valido.
«Perdonami.» sussurrò affranto. Hinata per lo stupore riportò lo sguardo direttamente a
lui, che intanto si voltava verso di lei e poggiava le mani a terra.
«Mi dispiace tanto, Hinata…» si scusò Naruto, chinandosi davanti a lei. Era pronto a qualsiasi sua reazione, ma almeno
delle scuse gliele doveva. Aveva detto troppo, davvero troppo.
«Na… Naruto-kun…» lo chiamò Hinata,
incredula. «Non…»
«Non mi tirerò su finché non mi
perdonerai.» annunciò il ragazzo ancora chinato.
«Ma… per cosa?»
«Come per cosa? Per stamattina…»
«Ah… ma non sono arrabbiata con te. Alzati, per favore…» Hinata cominciava a
trovare quella situazione comica, e si azzardò a
sfiorare una spalla dell’altro con una mano.
Naruto sollevò la testa, notando quell’ombra di sorriso, e
sorrise a sua volta.
«Sono perdonato?» chiese, con uno
sguardo malizioso che tentava di corromperla.
«S-si, ma
te l’ho detto…» Naruto la
interruppe.
«Non eri arrabbiata con me. Però ti ho offesa, o comunque sono stato un…
cafone. » l’ultima parola la dovette ricercare tra la
serie di epiteti che gli erano saltati alla mente, attento a non offendere
ulteriormente la ragazza.
«Non importa…»
disse lei scuotendo la testa. «Hai detto che…» si
bloccò, diventando paonazza e voltando il viso di scatto. Hai detto che eri
preoccupato per me.
Naruto sgranò gli occhi.
«Cosa? Cos’ho detto?» la
incitò a parlare, camminando carponi sino a raggiungerla.
«Dimenticalo!» lo pregò, scuotendo
la testa, col viso nascosto dalle mani strette a pugni e dai capelli che nella
frenesia di negare erano finiti di nuovo a coprirle il viso.
«No, no! Stavolta non puoi scappare! Cos’ho detto?» continuò lui, bloccando i suo movimenti poggiandole
una mano sulla spalla. Quel gesto gli permise di sentire una soffice carezza di
quei capelli così lunghi e morbidi.
Gli occhi di Hinata
riemersero da dietro i suoi pugni stretti, mentre incassava la testa fra le
spalle ed i capelli formavano due morbide onde a
contatto col cappuccio della sua giacca. Naruto
guardò la propria mano per un attimo, ormai sepolta tra quei fili neri, e poi
tornò a guardare il viso della ragazza con una smorfia affettuosa. Gli sembrava
un cucciolo.
«Sembri un cucciolo.» disse infatti.
«Un…
cucciolo?» ripeté Hinata senza capire, sollevata dal
cambio di argomento.
«Si, sei
morbida e carina.» confermò.
Era risaputo che Naruto
dicesse sempre ciò che gli saltava alla mente, senza effettuare
alcuna selezione tra i suoi pensieri come tutte le persone civili, persino Hinata lo sapeva. Però quel
commento era l’unico che mai si sarebbe aspettata da lui.
Sei morbida e carina.
Carina.
Sorvolando sul
morbida, che era un riferimento ai suoi capelli ma che Hinata non avrebbe potuto comprendere, le aveva appena
detto che era carina.
Cominciò ad avere capogiri non
appena se ne rese conto, sforzandosi di non svenire come le capitava sempre.
Sforzo vano, poiché gli sforzi
eccessivi durante gli allenamenti dei giorni precedenti l’avevano indebolita,
perciò ottenne solamente di restare cosciente mentre le forze l’abbandonavano, e di andare a poggiarsi delicatamente
contro il petto del ragazzo, da sveglia.
Il che se possibile, era peggio.
Chiuse gli occhi, desiderando intensamente
di svenire, ma lo shock l’aveva svegliata del tutto, e l’imbarazzo non le dava
modo di separarsi da lui, per non incontrarne lo sguardo.
Naruto si piegò appena di lato, per verificare se fosse
cosciente o meno, e cogliendo il bagliore del fuoco che si rifletteva negli
occhi della ragazza, comprese che era sveglia. Senza farsi troppe domande,
circondò la sua schiena con le braccia, tentando di coprirla con la propria
coperta.
«Sei gelida. Te l’avevo detto che dovevi prendere una
coperta.» dichiarò, approfittandone per sfiorare
ancora quei capelli che avevano già catturato la sua attenzione.
La ragazza annuì, strofinando quindi
involontariamente il viso contro la felpa del ragazzo e socchiudendo gli occhi.
A quel gesto Naruto realizzò di essere solo in una
capanna sperduta con una ragazza, per giunta abbracciata a lui e sotto la
stessa coperta.
Era tornato ad
essere un lupo, ora alle prese con una damigella indifesa, un lupo famelico e… disgustoso?
«Naruto-kun…»
la voce gentile di lei lo fece automaticamente sentire nuovamente un essere
della peggior specie, mentre tentando di dominare la
voce rispondeva un “dimmi” incerto. Forse stavolta si, disgustoso era adatto.
«Io voglio restare qui’ ad allenarmi, perché voglio
diventare più forte. »
Un moto di ribellione si accese
nuovamente nella mente del ragazzo, che lasciò perdere
i propri sensi di colpa.
«È pericoloso, qui non può aiutarti nessuno se succede
qualcosa! » protestò.
«Anche tu… anche tu quando
sei partito con Jiraya-sama, eri in pericolo. » gli fece notare lei.
«Ma c’era
l’ero-sennin con me!» si oppose ancora.
«Io voglio… io voglio
diventare più forte… per potervi aiutare. »
Naruto tacque, riflettendo su quelle parole.
«Non capisco. » ammise infine, «Aiutare chi? Come?»
«Se ci fosse ancora la possibilità di riportarlo indietro… voglio essere pronta. »
Non era necessario chiedere di chi
stesse parlando, l’ultima volta erano quasi riusciti a riportare indietro Sasuke.
«… non voglio
più essere un peso per nessuno.» concluse Hinata. «Voglio di-diventare forte come te. Tu…
non ti arrendi mai, e lo sai che… che io… che tu sei un mo-modello da seguire per me.»
Represse un grido quando si accorse
che Naruto le aveva appena dato un bacio fra i
capelli, stringendola ancora a se.
«Voglio dirti una cosa.»
Hinata rimase in attesa, senza avere il coraggio di muovere
un muscolo.
«Sapere che in qualche modo tu sei
sempre con me, che non sono mai da solo, è l’unica cosa che mi
da davvero una sensazione di… la sensazione di avere
qualcuno da cui tornare. Anche in passato, se Sakura-chan
era sempre con Sasuke, se Sasuke
mi ignorava, se Kakashi-sensei
si occupava soprattutto di lui, io sapevo che almeno una persona guardava me.
Eri stata tu la prima ad essere davvero gentile con me
e a farmi capire questo, ti ricordi Hinata? Quel
giorno, prima dell’attacco alla foglia, tu mi hai incoraggiato. Sei stata la
prima persona a cui mi sono mostrato per quel che ero,
e tu mi hai comunque incoraggiato. Per me questa è l’unica cosa che conta. Per
questo non potresti mai essere un peso per me. Però,
devo sapere che sei al sicuro, più o meno, o almeno
non da sola, altrimenti finirei col distrarmi e farmi ammazzare! Guarda come
c’è mancato poco che morissi congelato!»terminò con la
solita allegria, cercando di allontanare il tono serio a cui era poco abituato.
«Non posso accettare che tu stia qui da sola, non
riuscirei a stare tranquillo. Torna a Konoha, allenati con me. Con la tua famiglia ci parlo io!»
Hinata sorrise a quelle parole, immaginando Naruto che faceva irruzione a villa Hyuuga.
«Ah! Stai sorridendo, vero? Lo posso prendere come un
si?» fece lui, guardandola dall’alto.
«Si.»
assentì lei, senza più badare all’imbarazzo, sentendosi scoppiare di gioia dopo
le parole di Naruto.
«Posso chiederti un’altra cosa?»
La ragazza sollevò appena la testa,
incuriosita.
«Perché svieni così spesso?»
«Calo di zuccheri.» mentì
prontamente.
«Di zuccheri? Il ramen
potrebbe servire?»
Hinata scoppiò a ridere, portando una mano alla bocca. «Non… penso…» riuscì a dire tra
una risata e l’altra. Naruto restò estasiato, non
l’aveva mai vista o sentita ridere, e la osservò rapito mentre lei si separava
da lui continuando a ridacchiare. «Gli zuccheri stanno nei dolci…»
«Allora ti porterò dolci ogni volta
che potrò!» dichiarò lui, battendosi una mano sul petto. Una dolorosa
sensazione di perdita lo colse, quando realizzò che la
ragazza non era più poggiata a lui.
«Grazie.» disse lei, sorridendo
ancora.
«Hinata…
la tempesta sembra finita… a che ora dovrebbero
arrivare...?» domandò, guardando verso la finestra.
«Beh, dal villaggio a questo
casolare ci vogliono due ore, più o meno.» rifletté la
ragazza.
«Sanno che sei qui, no?»
«Si,
vengono ogni sera a portarmi da mangiare.»
«Allora aspettiamoli qui»
La ragazza annuì ancora, gettando
l’ultimo ciocco di legno nel fuoco. «Il fuoco durerà abbastanza»
Naruto osservò il profilo della ragazza accucciata davanti
al fuoco, studiando per la prima volta come fosse cambiata
rispetto alla Hinata dodicenne che conosceva.
Non pensare
da lupo, non pensare da lupo, non pensare da lupo…
Qual è l’animale più furbo?
Ecco, neanche a farlo apposta è la volpe, e tu di volpi
ne sai qualcosa no? Quindi, non essere precipitoso,
stai calmo…
«Hinata… visto che dobbiamo comunque aspettare due ore, e poi dovremo
camminare, sarebbe bene dormire.»
«Hai ragione.» disse arrossendo la
ragazza. In quel casolare c’era un solo letto e la cosa la preoccupava.
«Però
allontanarci dal fuoco non mi sembra una grande idea…
e se tu tornassi come prima, qui?» propose il ragazzo.
«Va be-bene…»
acconsentì Hinata, tornando a sedersi accanto a lui
impacciata. Naruto l’avvolse
con la sua coperta, portandosi spalla a spalla con lei.
«Appoggiati pure a me.» la invitò,
ben sapendo che era lui ora a voler stare accanto a lei. Non voleva spaventarla
però, o farle credere che avesse cattive intenzioni, così attese che fosse lei
a decidere se avvicinarsi o no a lui.
«Grazie…»
mormorò la ragazza, poggiando la testa contro la sua spalla, tremando a quel
contatto. Ancora non poteva credere a quello che era successo quel giorno, e
soprattutto che lei era stata abbracciata a lui e che ora gli avrebbe dormito
affianco. Chiuse gli occhi, tentando di assaporare quel momento, e sopraffatta
dalle troppe emozioni, poco dopo si addormentò.
Naruto invece rimase ben sveglio,
guardando la legna ardere e con un leggero sorriso dipinto in volto, poggiando
il viso contro il capo della ragazza e stando attento a non scoprirla. Infine,
seguendo come sempre il suo istinto, si sporse davanti a lei e poggiò le labbra
contro la sua guancia, in un bacio leggero che non la svegliò. Tornò ad accoccolarsi
come poco prima tra lei e il muro, sperando che chiunque dovesse venire a
prenderli, ci mettesse ben più di due ore.
Questo era
il lupo?
Non gli importava della fame o del
freddo, non li sentiva più accanto a lei. Le bastava averla vicina, anche
addormentata, e si sentiva bene.
Questa era
la volpe?
E si ripromise di baciarla davvero, una volta sveglia. Sperando di poterlo
fare ancora e ancora.
Forse tra
lupo e volpe, una volta tanto stava a metà.
Note di fine fanfiction!
Allora, non so cosa mi prenda, visto che in teoria non avevo aspirazione,
ma ecco un’altra one-shot!
Stavolta dipende tutto da un sogno fatto stanotte,
dove proprio al momento del risveglio, Naruto
chiedeva scusa a me (Hinata) per essere stato
sgarbato, mentre mi riaccompagnava a casa da scuola…
Aaah… perché mi sono svegliata? T_T
In questa particolare visione del mondo secondo Naruto,
il lupo è il tipico cattivo delle fiabe, e lui etichetta così i suoi pensieri
poco ortodossi su Hinata XD del resto poveraccio, si è trovato
in una situazione particolare con una bella ragazza, e lui non è il tipo casto
e puro del caso... forse che qui Hinata fosse
cappuccetto rosso invece? Beh, lei o meno, ha comunque evitato di mangiarsela
(chi ha orecchie per intendere, intenda), lasciando
vincere il suo lato volpe, quello che in teoria tutti abbiamo (in
teoria... molto, molto in teoria) furbo e posato, che attende il momento
giusto.
E diciamocelo, il volpino di Naruto è anche
piuttosto casalingo e di compagnia, è più un pupazzetto che una belva XD
Ho evitato di proposito di inserire la sfuriata di Naruto
ad Hinata, perché davvero
non me lo immagino, anzi non immagino nessuno che possa trovare qualcosa di
brutto da dire a questa santa donna…
Come si sarà capito è ambientata nello Shippuuden,
e se Hinata è parsa un
po’ troppo sicura di se, è dovuto comunque all’età. (troppo sicura di se = non
è svenuta)
In conclusione, chiedo scusa a serpenti, maiali, piante
carnivore e lupi per avergli dato degli esseri disgustosi, erano
esigenze sceniche U_U
Approfitto
per rispondere qui alle recensioni di Useful Nightmares. (avendola pubblicata
ieri, nel caso vi siano ulteriori recensioni aggiungerò le risposte qui
man mano oppure risponderò con una mail.)
Queen of sharingan: sei proprio sicura
di voler sapere chi era la persona che ho immaginato con Temari?
Potresti restarne delusa XD in realtà all’inizio tutto è nato in me quando ho
scritto ad Akami: ma che Sasuke
se lo prenda Temari!!! Però
mentre scrivevo ho pensato: “Sasuke non c’è”:.. uuuhm… te lo scrivo in bianco, poi se vuoi sapere davvero
chi è quella persona, lo scrivo in fondo alla pagina dopo le recensioni, e se
vuoi vai a leggere XD non so perché ma ce li vedo…
comunque non so come mai ma quando non mi soddisfa davvero quello che ho
scritto piace sempre XD Grazie mille della recensione ^^
Lallamagna: w le ShikaIno sempre! Ti
ringrazio della recensione, e per sapere chi era il tipo ti consiglio di
leggere la risposta qui sopra a Queen of Sharingan.
Kaho_Chan:: ormai tu fai parte della ristretta cerchia di cui
attendo le recensioni, è deciso XD oltre ad essere davvero bella, dopo poco hai
pubblicato anche tu una ShikaIno, e ne aveva
pubblicato prima ancora un’altra T_T che meraviglia! *lacrime di commozione* Sono
lietissima di averti dato una morte dolce XD Spero di dartene anche altre, in
futuro, mi impegnerò con le ShikaIno/InoShika XD
Rory_Chan: Che bello *_* ho fatto riemergere il tuo spirito ShikaIno *_* e io che non la
volevo manco pubblicare *_* non lo faccio più, d’ora in poi pubblico e via, non
si sa mai che non faccia riemergere altri spiriti nascosti … specialmente il
tuo, che in cinque minuti hai sfornato una ShikaIno
stupenda, maledetta XD Per Temari, a fine
pagina metterò in basso il nome della persona, se lo vuoi sapere bene, se no
ciccia XD anche perché non vorrei fare del male a nessuno rivelandone il nome… Mi raccomando, coltiva il tuo spirito ShikaIno *O*/
Ayumi Yoshida: yes! Sto lavorando
a tutte le mie fic in modo che quella che in genere
appare come la stronz antipatica di turno,
perché magari rovina la coppia, possa invece apparire come la Cupido della
situazione. Vorrei cercare di mantenere tutti nel personaggio senza lasciar
passare antipatia personali, quindi Temari sarà particolarmente matura e buona nelle mie
fiction XD
Akami: XDDDDDDDDDD che cosa ti avevo detto? Non
commuoverti! XD La foto della tua espressione, dopo quella
allo scanner, mi interessa davvero moltissimo XD i momenti quotidiani piacciono
anche a me, ho solo paura che diventano noiosi, però se dici che è Shikainista mi fido! XD Ormai ti sottoporrò
ogni mia fic per ridere un po’ (non che
non ti prenda sul serio, sia chiaro, ma certe cose che scrivi mi uccidono, vedi
la quantità di “XD” presenti). So che questa coppia non ti piace, quindi anche se sei saltata direttamente alle recensioni, me
ne sbatto allegramente e ti invito a fare sempre così XD tanto mi fai ridere
comunque in qualche modo XD
Sae: grazie mille! Si, alla fine
si scocciano entrambi ad usare i nomignoli, per lui troppo faticoso, per lei
troppo smielato. Certo che però ce la vedo Ino a
tenere Shika per il collo sibilando un “Tesoro, hai
detto qualcosa?” peggio di Orochimaru XD
Luna123: si, in effetti non so cosa si sia scatenato ieri, ma dopo
aver visto la prima ShikaIno della giornata ho
pubblicato la mia, e poi sono fioccate le altre una dopo l’altra, forse si
aspettava un segnale di start XD sono felice che è comunque apparso il loro
amore-odio, temevo di aver concentrato troppo sull’amore stavolta…
grazie del commento!
Per chi voleva sapere chi fosse il fantomatico uomo che interessava a Temari:
«Sabaku no Temari che annusa fiori… pauroso…» commentò una voce maschile dall’altro lato della
strada.
Temari si voltò, con un allegria
che fece sorridere anche l’altro.
«Sta zitto, e accompagnami dall’Hokage.»
«Si, signora jonin signora!»
All’udire il padrone così allegro, Akamaru
scattò verso la ragazza all’improvviso, e Temari lo
accolse tra le braccia.
«Oh cagnolone! Non sai quanto
mi sei mancato!» lo salutò coccolandolo.
«Posso immaginarlo… sono un
tipo che lascia il segno.»
«Non parlavo con te, Inuzuka…»
«Tu mi spezzi il cuore, donna.»
«Vuoi assaggiare il mio ventaglio? Magari te lo spezzo letteralmente…»
«Dall’Hokage, giusto? Che
aspettiamo?»
In realtà Kiba
non sa di essere l’uomo della sua vita, ma dopo qualche tempo si fidanzeranno, si si…
Oppure è Akamaru
il suo amore? Mistero XD
Ci si legge in giro! ^^