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Autore: Ahel_chan    16/04/2013    0 recensioni
Molta gente non crede più in noi.
E a me sta bene così. I vecchi dicono che anni addietro gli umani ci vedevano, ma a credere realmente in noi era poca gente.
Alcuni ci chiamano Parche, altri ninfe, altri ancora sostengono che noi siamo angeli caduti, non abbastanza maligni da vivere nell'inferno e costretti ad errare sulla Terra. Il nostro nome più conosciuto però è fata.
[Da immaginare con la voce di Jacopo Castagna]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da immaginare con la voce di Jacopo Castagna

Molta gente non crede più in noi.
E a me sta bene così. I vecchi dicono che anni addietro gli umani ci vedevano, ma a credere realmente in noi era poca gente.
Alcuni ci chiamano Parche, altri ninfe, altri ancora sostengono che noi siamo angeli caduti, non abbastanza maligni da vivere nell’inferno e costretti ad errare sulla Terra. Il nostro nome più conosciuto però è fata.
Le fate, oh esserini dai modi gentili, dal moto aggraziato e dal soave aspetto e canto…ci descrivono così. Quasi tutti ormai pensano che le fate siano solo femmine, ma la verità è che non abbiamo sesso. Da quando nasciamo siamo in grado di cambiarlo a nostro volere, perchè tanto è la natura a metterci alla luce, senza bisogno di rapporto fisico.
Io, ad esempio, ho scelto di essere maschio. Sono molto simile agli umani, ho l’aspetto di un bamibino, perché è quello che preferisco. Non ho genitali, così come non ho le unghie. Siamo strani, noi fate, diverse da come ci immaginano gli umani.
Siamo piccoli, ma come detto prima, possiamo mutare il nostro aspetto. La parte dell’occhio che negli umani è bianca da noi è nera, siamo privi di pupilla e l’iride ha colori solitamente chiari e molto accesi. I capelli sono spesso ricci o mossi, è raro trovare fate con capelli lisci, e il colore può essere svariato e cambiato a piacere. Si nasce con i capelli bianchi, la pelle chiarissima, occhi totalmente neri, come gli insetti.
Possiamo dire che questa nostra capacità di mutamento sia vantaggiosa, ma siccome ognuno decide da sé che aspetto avere è difficile riconoscerci. Abbiamo una singola caratteristica che ci differenzia e ci distingue l’uno dall’altro, le ali. Le forme sono svariate, i colori altrettanto. Ognuno nasce con un tipo di ali e sono l’unica parte di noi che non possiamo mutare. Perciò è così che ci riconosciamo.
Parlando di me, ho capelli rossi, ricci, ho le lentiggini sul naso e iridi color verde limone. Paragonato ad una razza umana potrei sembrare uno scozzese, o un irlandese. Le mie ali hanno i colori del cielo, del mare, del crepuscolo, le tonalità del blu, celeste, indaco e viola.
Caratterialmente siamo diversi da come ci immaginano gli umani. Con i millenni hanno cambiato moltissimo il modo di immaginarci. Al giorno d’oggi esistono le fatine, quelle ragazze che con parole strane compiono magie, con vestiti attillati e sgargianti. Un tempo eravamo dame medievali, o angeli con ali da insetto. Il nostro aspetto lo hanno colto in pochi, ma interessa poco a noi. Ci vedono tutti come creature gentili e miti, alcuni come permalose e irascibili. La verità è che noi fate non abbiamo sentimenti, o almeno, non quelli che hanno gli umani. Non sappiamo fare ciò che chiamano un sorriso, o una risata, o una smorfia di dolore, o una boccaccia. Siamo piatti, impassibili, come direbbero gli uomini. Il perché non lo so, è così, basta.
Perché scrivo del nostro aspetto? Qualora gli umani dovessero vederci, bhè, che non esitino a crederci.

---Angolo autrice---
allora, delirio puro, semplice voglia di scrivere. Premetto che questo è solo il mio modo di immaginare le fate, non un'imposizione nè una legge. Alcune informazioni le ho tratte da brevi ricerch, altre (più che altro l'aspetto fisico) le ho inventate. Che ve ne pare? Io le fate le vedo così, voi? ;)
  
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