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Autore: HurricaneOfHope    16/04/2013    4 recensioni
Non riesco ad accettare il fatto che la Collins abbia fatto si che le ultime parole di Gale a Katniss fossero "Tira diritto", mi fa andare in bestia. Non si può far finire un'amicizia/quellocheera come la loro in quel modo. Perciò ho deciso di scrivere questa ff. E' stata una necessità.
Enjoy
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai è più di un anno che Capitol City è caduta e tutto, a Panem, sta lentamente tornando a posto. Fatta eccezione per quelle cose che non possono tornare come prima. Mi mancano tutti terribilmente. Anche avendo Peeta accanto a me, l'amore che mi dà non riuscirà mai a colmare del tutto il vuoto che ho dentro. Sapevo che le conseguenze della guerra sarebbero state difficili da affrontare, ma non fino a questo punto. Ormai il dolore per le perdite è quasi svanito e a me resta solo il nulla.
Però, quando Peeta mi stringe fra le braccia provo qualcosa di così bello e intenso che mi dà la forza di continuare a vivere. Ed io continuo a vivere, cercando giorno dopo giorno ciò che ancora rimane di bello nella mia vita.
Le mie giornate trascorrono così, tra una pagina del libro, una battuta di caccia e del tempo trascorso con Peeta.
Vengo svegliata da tiepidi raggi di sole, con Peeta e Ranuncolo che dormono al mio fianco, la giornata sembra sorridermi.
Esco dopo aver fatto colazione e inspiro la dolce aria primaverile. Finalmente, il periodo più bello dell'anno. Decido che oggi, oltre alla caccia, andrò fino al lago e farò il bagno, non mi importa se l'acqua sarà ancora fredda. Torno in camera, bacio Peeta che dorme ancora, afferro la giacca di pelle e l'arco ed eccomi di nuovo fuori.
Il Distretto si è un po' ripopolato, soprattutto grazie alla fabbrica di farmaci che sta dando lavoro a molte persone. Mentre mi dirigo verso il Prato qualcuno mi saluta e io contraccambio con un sorriso. Oltrepasso la recinzione e mi inoltro nei miei amati boschi. Com'è bello quando la natura si risveglia dal torpore invernale, sembra tutto intriso di energia, me compresa. Abbatto una quantità di selvaggina che mi soddisfa prima ancora di raggiungere il lago, così inizio ad alternare il canto al il fischio. E la natura mi risponde. Le ghiandaie imitatrici sono tornate dopo la guerra e sono molto più numerose di prima.
Invece di andare subito al lago devio verso l'alto, raggiungendo la roccia con vista sulla vallata. La roccia mia e di Gale.
Gale.
Lo sconforto mi travolge e mi sdraio sulla pietra. E' così spaziosa per uno solo; senza preavviso mi sgorgano le lacrime. Ero convinta di essere contenta del fatto che Gale se ne stesse per conto suo nel 2. Ma mi sbagliavo, perché ora sento terribilmente la sua mancanza, e la sua brucia più di tutte le altre, forse perché so che quel vuoto, volendo, può essere colmato. Ma lui si è rifatto una vita senza di me.
Un ramo che si spezza. Mi giro di scatto e vedo un cane selvatico che ruba una delle mie prede e si rintana velocemente tra gli alberi.
Mi asciugo le lacrime e riprendo la strada per il lago. Quando ci arrivo non sono felice come immaginavo, anche se il paesaggio con gli alberi verdissimi, l'acqua limpida e le colline è stupendo. Poso la selvaggina nel piccolo capanno e mi avvicino all'acqua, immergo un piede: è fredda. Non sono dell'umore adatto per fare il bagno. Decido per una passeggiata sulle rocce che costeggiano il lago.
Dopo una buona mezzora decido di tornare al capanno. Faccio per aprire la porta e nel verde scorgo una cosa che non vedevo da circa due anni: un cervo. Silenziosamente recupero l'arco e cerco di avvicinarmi un po' di più per prendere meglio la mira. Ma l'animale si trova un una posizione a me poco favorevole, così lancio alcune pietre per farlo spostare. Ecco, perfetto. E' nella posizione ideale. Sistemo la freccia, tendo la corda, faccio per scoccare... quando il cervo corre via spaventato da una pietra lanciata troppo vicino. Io non ho lanciato nulla. Mi volto e mi trovo davanti lui. Senza pensarci mi tuffo tra le sue braccia, lui mi stringe e gli occhi mi diventano di nuovo umidi.
Stiamo lì immobili non so per quanto, fino a che lui scioglie l'abbraccio. Ci guardiamo negli occhi. Nonostante siamo stati separati per diverso tempo, ci siamo rifatti una vita senza l'altro e credevamo ci andasse bene così, siamo gli stessi ragazzi che anni prima si incontrarono per caso nel bosco, solo con qualche cicatrice in più. Nel suo sguardo che rispecchia il mio scorgo l'amore, ma non quello che si prova per la propria moglie o che io provo per Peeta. L'amore che ci ha sempre uniti, quasi come fratelli. E adesso mi rendo pienamente conto che lui è indispensabile per me, una vita senza di lui non può esistere.
Come mai è tornato? Cosa lo ha spinto fin qui dal Distretto 2? Anche lui in questo bel giorno di primavera è stato colto di sorpresa dalla mia assenza?
Qualunque sia il motivo non importa. Ora lui è qui con me, e so che non mi abbandonerà mai più, per davvero.









NdA

 
Ciao a tutti! Grazie innanzitutto per aver letto c: volevo solo precisare che sono un ragazzo, ho usato la prima persona femminile per ovvi motivi :I
  
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