Film > The Rocky Horror Picture Show
Segui la storia  |       
Autore: DK in a Madow    18/04/2013    4 recensioni
Ho gironzolato su Efp e mi sono tristemente accorta che ci sono pochissime fic al riguardo.
Il protagonista che ho scelto è lui, ovviamente: Timothy James Curry.
E questa storia è il mio modo di festeggiare il suo compleanno che sarà proprio domani, 19 Aprile.
Spero di trovare anime buone che come me amano questo meraviglioso musical!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

5.

 

I realize, I’m coming home.

 

5 Aprile 1975 – Belasco Theatre, New York

 

Ripose con cura la foto sul tavolo. Vedere il sorriso di Susan in quella foto scattata nell’ultimo giorno di riprese non era facile. Non dopo quella storia mancata, tranciata in pieno da due strade che il destino aveva costruito appositamente opposte.

Le riprese del film si conclusero tranquillamente per tutti, tranne proprio per Susan, afflitta e abbattuta da una bronchite incessante; ma era una professionista fino al midollo, tant’è che si buttò in quella piscina fredda senza fare storie, per poi ballare su quel palco fradicio quanto lei, Tim che la reggeva con tutta la forza di cui era capace.

Si lasciarono con un sorriso e una carezza, abbandonata delicatamente dalla mano di lui sul viso di lei. Meglio non baciarsi, avvicinarsi, toccarsi. Meglio dimenticare, allontanare quella notte passata a stringersi fino a fondersi.

In quel camerino puzzolente d’umidità, Tim guardò il riflesso di Frank’n Furter in quello specchio ingiallito, finalmente, per l’ultima volta. Batuffolo di cotone alla mano e latte di mandorla, si struccò con calma. Ogni traccia di ombretto, rossetto o mascara che si staccava da quel volto erano un mattone in meno sull’artista, stanco di essere sempre e solo Frank.

Avrebbe potuto essere Amleto.

Mozart.

Romeo.

Faust.

Tutti, non solo Frank.

Si tolse con calma le autoreggenti, mentre qualcuno bussava alla porta.

- Avanti!

- Tim, disturbo?

L’attore sorrise a quella voce dolcemente nasale.

- Dimmi tutto Rick!

O’Brien lo avvicinò, sedendosi agilmente sul tavolino di fronte a Tim, senza accorgersi, fortunatamente, della foto.

- Sei stato grande. Lo so che sei stanco di sentirtelo ripetere, ma arrivati all’ultima dello show, dovevo ripetertelo. Perdonami, caro.

- Figurati Rick, è tutto merito tuo, lo sai!

- Sempre così modesto, Tim! – disse Rick con fare romantico – Eppure io mi sento terribilmente in colpa con te.

Tim lo guardò interrogativo, senza capire. Osservò a lungo gli occhi di Rick in cerca di una risposta senza trovarla prima che questo aprisse bocca.

- Io ho creato Frank, io ho creato la tua maschera, io ti ho imprigionato. – disse con un nodo alla gola – Se da un lato “Frankie è atterrato per liberarci tutti”, dall’altro ha incatenato te.

Curry non seppe che dire, mentre sentiva le guance inumidirsi.

- Ma è l’ultima sera questa, giusto? – aggiunse Rick provando a sorridere – E spero davvero tanto che queste scuse possano bastarti, amico mio.

Non rispose, semplicemente si avvicinò all’altro e lo abbracciò con fare fraterno.

- Niente scuse, Rick. Avere la tua stima cancella questi tre anni passati tra inferno e paradiso. E ti ringrazio, di tutto.

Richard annuì in silenzio, mentre Tim si rivestiva.

Era vero, quel dannato musical era diventato la grazia e la condanna di Tim. Sapeva che dopo quella sera, anche se era l’ultima passata al Belasco, quel teatro così lontano da mamma Londra, la maschera strafottente e dannatamente sensuale di Frank non se la sarebbe più tolta di dosso. Quando fu vestito, si strinse nel suo chiodo, bisognoso di calore dopo aver sudato e poi essersi fermato al freddo del suo camerino.

 - Andiamo? Ti offro una birra.

- Affare fatto Tim. Vado a salutare gli altri e ti aspetto all’uscita sul retro.

- Perfetto! – rispose Tim, mentre Richard si chiudeva la porta della stanza alle spalle.

Riprese il pacchetto, afferrò l’ultima sigaretta e l’accese, posizionandola tra le labbra carnose. Poi, diede l’ultimo sguardo alla fotografia.

- Ciao Susan. – sussurrò, prima di avvicinare l’accendino alla stampa, dandole fuoco. Chiuse piano la porta. Si passò una mano tra i ricci corvini come a voler scacciare via l’ultima polvere di una maschera che lo aveva soffocato, staccandosela di dosso, ma portandosela dietro come un’ombra, mentre nel camerino anche l’ultima scorciatoia che per una notte l’aveva liberato davvero, bruciava lentamente fino a diventare, anch’essa, polvere.

 

 

 

Fine

 

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:
Salve!
Non so chi leggerà, probabilmente sto parlando da sola.
Dopo un anno, pongo la parola fine a questa storia che inizialmente mi aveva entusiasmato tanto. Ma, non trovando il terreno giusto, si è appassita fino a morire del tutto proprio oggi, alla vigilia del 67esimo compleanno di Tim.
Grazie a chi ha letto, a chi ha recensito e a tutti (pochi o molti che siano) fan del Rocky Horror che, insieme a me, festeggeranno la giornata di domani.
Ci si becca!
 

Franny

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Rocky Horror Picture Show / Vai alla pagina dell'autore: DK in a Madow