Con i suoi sorrisi sinceri e i suoi esuberanti slanci d'affetto, Mary era diventata una figura fondamentale per la sua vita, una sorta di ancora di salvezza gettata nella tempesta, non meno importante di Sherlock e a lui complementare. Dove lui era sofferenza e rimpianto, lei era gioia di vivere e progetti. Aveva imparato a vederli come due facce della stessa medaglia, perché diversissimi e allo stesso tempo simili in tante cose. Sherlock così freddo e caotico, Mary affettuosa ed ordinata, eppure entrambi infantili e permalosi. Ella, la sua psicanalista, gli aveva fatto notare quanto fosse insolito e preoccupante fare parallelismi tra il proprio migliore amico e la propria moglie come se fossero figure equivalenti, e da allora John aveva smesso di parlarne.
[Johnlock] [Post-Reichenbach]