Fanfic su artisti musicali > Mötley Crüe
Segui la storia  |       
Autore: lee82    19/04/2013    0 recensioni
Mag e Tom amici da sempre, si ritrovano a fare i conti con bambole gonfiabili, amici permalosi ed un mucchio di dollari
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tommy Lee
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Uscì da quella prigione all'una e un quarto di notte. Lo avevano tenuto in sospeso sino all'ultimo. Quando finalmente quella porta si aprì risentì di nuovo l'aria fresca sulla pelle. Aprì gli occhi e vide la macchina ferma davanti a lui. Appoggiata al cofano ecco la sua Margot. La migliore amica di una vita gli sorrideva felice.

Tommy fece un passo avanti e posò la sacca a terra aprendo le braccia e lei gli saltò addosso stringendosi al suo petto. Era bello averla lì, di nuovo vicino a lui.

Immerse il viso in quei capelli che profumavano di casa e tornò a guardarla:

“ Pensavo non uscissi più da lì! Sono ore che aspetto!”

“ Mi dispiace...”

“ Figurati! Dai sali! Leviamoci di qui!”- ordinò lei sorridendo.

Tommy salì in auto e tornò a guardare quella buffa figura che gli era mancata tanto. Margot era l'unica vera amica che avesse. Non era facile per uno come lui mantenere un amicizia con una donna, ma con lei c'era riuscito. Non perchè non fosse una bella donna, ma perchè era del tutto normale. Una ragazza acqua e sapone, piccola di statura, dal fisico morbido e il viso pulito. I capelli scuri le ricadevano sulla schiena, nessun tatuaggio nessun vezzo.

Si conoscevano dai tempi della scuola. Anche se Tommy era di qualche anno più grande di lei erano diventati inaspettatamente amici.

Margot era sola, niente famiglia, niente amici, niente ragazzo. Tommy aveva anche provato a farla uscire con Nikki ma non c'era stato niente da fare quei due erano troppo simili per andare d'accordo. Diceva sempre che Margot era una Nikki al femminile, testarda, permalosa e dal brutto carattere ma capace sempre di chiamare le cose con il loro nome senza paura.

Molto spesso gli era capitato di litigare con lei, come quando aveva deciso di sposarsi con Pam dopo cinque giorni che si erano conosciuti. A lei non piaceva Pam, la odiava e pensava che gli avrebbe fatto del male. Anche se non lo avrebbe mai ammesso aveva avuto ragione.

Anche Nikki la pensava allo stesso modo. La chiamava Yoko, ma cazzo lui non era certo John Lennon!

“ Oddio...è stata l'esperienza più devastante della mia vita!”- disse tirandosi indietro i capelli

“ Dai ora sei qui...è tutto passato...”

“ No...quest'esperienza mi ha segnato”

“ Senti ora non ci pensare piuttosto qual'è la prima cosa che vuoi fare?”

“ Una sigaretta...darei tutto per una cazzo di sigaretta! E poi voglio andare in spiaggia. Mi manca il mare...”

Lei sorrise aprendo il cassettino porta oggetti. Tommy si illuminò nel vedere un pacchetto di American Spirit. Ne estrasse una, la accese e ne aspirò il sapore. Buttò fuori il fumo cacciando la testa all'indietro.
La decappottabile della ragazza procedeva spedita e mentre il vento gli scuoteva i capelli.

Si trovò a pensare al suo futuro, chissà che sarebbe successo adesso. Quello che di sicuro avrebbe fatto, avrebbe ripreso in mano la sua vita!

Arrivarono in spiaggia alle due e mezza del mattino. Il mare era calmo e la luna piena si rifletteva sull'acqua. Sembrava un grosso lampione che illuminava tutto con la sua luce bianca. Margot spense il motore. Immersi in quel buio salirono sul cofano dell'auto, vi si sdraiarono e si fermarono a guardare le mille stelle che splendevano in cielo. Le onde lambivano la spiaggia, mentre le cicale cantavano intorno a loro

“ Questo è il paradiso...manca solo una bella donna...”

“ No ma grazie!”

Il ragazzo si voltò verso di lei sorridendole furbo:

“ La verità è che mancano i miei bambini....”

“ Coraggio Tom...tieni duro e li rivedrai presto”

“ Mag...”

“ mmm?”

“ E' vero quello che mi ha detto Nikki? Pam esce con quello stronzo?”

Lei tornò a guardare il cielo. Che avrebbe dovuto fare? Negare? No...non era da lei, erano amici, e ai veri amici spetta dire la verità anche quando non piace. Così si fece coraggio tornando a guardarlo negli occhi:

“ Sì...è vero. Quando mi hai chiamato per dirmi che eri dentro sono andata da lei. Avrei voluto picchiarla, urlarle addosso che era stata una stronza a farti questo ma quando sono arrivata ho visto la casa vuota. Le luci erano spente. Ho spiato dalla finestra e ho visto che non c'era più traccia né di lei né dei bambini. L'ho cercata per giorni sino a che l'ho trovata in quel locale. Se ne stava stretta a quel tipo. Mi sono avvicinata e le ho detto che le dovevo parlare. Lei ha sbuffato poi ci siamo trovate in bagno a discutere. Continuava a dirmi che eri un violento, che avevi fatto male a lei e ai bambini. Diceva che eri pazzo!”

“ Io non...non ho mai fatto quello che dice! Mag credimi!”- si giustificò lui tirandosi sui gomiti

“ Io ti credo! So come sei fatto, so che non toccheresti mai i tuoi figli!Thomas ti conosco da così tanto tempo! Come fai a pensare che creda a quella!”

“ L'hai rifatto...”

“ Cosa?!”

“ Mi hai chiamato Thomas. Nemmeno mia madre mi ha mai chiamato con il mio nome”

“ Per me sei lo stesso Thomas che mi tirava le trecce da bambina, lo stesso che mi difendeva da Jhonny Walker quando mi prendeva in giro. Ricordi?”

“ Già...”

“ Tu per me sei e sarai sempre: Thomas Lee il mio migliore amico...e ti voglio bene”- disse lei abbracciandolo- “ senza contare che anche tu mi chiami Mag! Il mio nome è Margot!”

Lui la strinse baciandole il naso:

“ No tu sei Mag la mia bellissima, dolcissima Mag...”- disse stringendola- “Ora basta, tutto questo miele mi fa venire da vomitare!”- disse spezzando quel momento- “ Ora alza il culo Mag! Vieni!”

Lei sbarrò gli occhi nel vederlo spogliarsi completamente e porgerle la mano. Mag si coprì gli occhi con la mano:

“ Thomaaas!! Rivestiti!!!”

“ Guarda che anche lui ha bisogno di prendere aria! Coraggio!”- disse caricandosela sulle spalle. Mag urlò aggrappandosi a lui:

“ Nooooooooo!! Ok ok mi spogliooooooooo!!!! aspetta!!!”

Lui la posò a terra ma proprio in quel momento Mag iniziò a scappare inseguita da Tommy che nudo come un verme le corse dietro. L'afferrò gettandola a terra e girandola verso di lui:

“ che schifo!! Thomaaaaaaaaaaaas!!! Sei nudo!!!! Nudoooooooooooo!!!”

Lui le tirò su la maglia facendole il solletico sulla pancia:

“ Smettilaaaaaaaaaa!”- urlò lei scuotendosi agitata. Mag si tirò su levandosi il vestito e correndo verso l'acqua. Tommy sorrise inseguendola e caricandola in spalla per poi gettarsi in acqua.

Il mare era freddo e scuro. I due riemersero togliendosi i capelli dal viso:

“ Coglione!”

“ Ma dai! Avevo bisogno di togliermi quella puzza di dosso!”

Lei sorrise mentre Tommy la portò vicina troppo vicina a lui.

I due si guardarono negli occhi, per Tommy fu strano averla così vicina. Si immerse ancora spezzando quel momento, quando riemerse nuotò all'indietro staccandosi da lei che lo guardava. Era uno sguardo strano quasi deluso...

“ Dai usciamo. Ora ho davvero voglia di un hamburger che dici?”- disse continuando a nuotare verso la riva. Mag lo seguì senza una parola. Si asciugarono alla meglio poi si rivestirono risalendo in auto.

L'auto sfrecciava veloce, intanto i Guns n Roses alla radio cantavano Patience. Tommy pensò al loro tour con quei cinque matti, pensò che tutto quel casino, i soldi, la droga, le donne, insomma tutto ciò che lui una volta aveva considerato importante ora non fosse che un lontano ricordo senza valore.

“ Sento le rotelline del tuo cervello muoversi veloci! A che pensi?”- chiese Mag curiosa

“ Penso a lei...”

La ragazza si voltò quasi piccata di quella risposta sincera. Ovviamente per lui non era che l'amica di scuola con cui poteva essere se stesso, ruttare, piangere, parlare, ridere e incazzarsi quando ne aveva voglia. Non sarebbe mai cambiato niente tra loro.

Continuò a guidare guardandolo con la coda dell'occhio. Il fast food della superstrada non era che una struttura fatiscente ed isolata. Esattamente quello che serviva loro in quel momento.

I due uscirono dall'auto e Tommy prese istintivamente la mano dell'amica. Entrarono in quel locale che sapeva di fritto e cipolla. Il commesso stava preso nella lettura di un fumetto e li ignorò.

“ Scusa!!! Scusaaaaaaa!!”- lo chiamò Tommy facendolo scattare in piedi. Il ragazzo, che non doveva avere più diciotto anni lo guardò sorpreso:

“ Tu...tu sei...sei...”

“ Sì, senti vorremmo due hamburger al formaggio, e delle patatine. Da bere...una birra”

“ Diet coke, due diet coke”- lo corresse lei

“ Ehi!”

“ Non puoi bere ricordi?”

Sbuffò:

“ E non dimenticare le salse!”

Il commesso che sin ora lo aveva fissato a bocca aperta si affrettò a servirli, non perdendo d'occhio i due. Non si aspettava che uno come Tommy Lee, che aveva avuto una come la Anderson nel letto, se ne andasse in giro per mano ad una ragazza qualsiasi.

“ Senti! Possiamo farci una foto?”- gli propose. Tommy lo fissò dall'alto del suo metro e novanta poi alzò le spalle. Il giovane estrasse il telefono e la foto fu fatta!

“ Quando i miei amici la vedranno!”- disse lui sorridendo felice. Una volta pagato il ragazzo chiamò nuovamente Tommy che iniziava davvero ad averne abbastanza:

“ Come fai?”

“ Come faccio a fare che?!”- chiese spazientito

“ ad uscire con lei? Quella è carina ma Pamela Anderson! Cazzo ma ti rendi conto?! Solo di tette ne fai tre di quella!”

Tommy lo guardò sentendosi sul punto di esplodere. Non poteva toccarlo, non voleva tornare dentro, ma avrebbe desiderato davvero spaccargli la testa.

“ Fottiti stronzetto!”- gli ringhiò tra i denti. Poi raggiunse Mag. Salì in auto ed afferrò il suo panino divorandolo:

“ Calmati! Che succede?”

“ Niepfe!”- bofonchiò a bocca piena

“ Tom che succede?”

“ Niempfe! Laffami fstare! Andiamofene fia di qui!”

Mag lo fissò. C'era qualcosa che non voleva dirle e forse aveva già capito cosa. Sicuramente il commesso aveva fatto qualche battuta su di lei e su la bambolona ossigenata!

Accese l'auto e corse veloce in autostrada.

“ Voglio tornare a casa adesso”- disse lui non smettendo di guardare la strada.

Mag fece esattamente come le aveva chiesto e velocemente si trovarono davanti a casa di Tommy.

“ Bene...allora ci vediamo domani...”- disse lei abbracciandolo.

Tommy uscì dall'auto andando verso casa ma si voltò di nuovo:

“ Mag..Stai con me stanotte...”

Lei gli sorrise scendendo dalla macchina. Gli prese la mano ed entrarono. La casa era buia e desolata, più nulla era rimasto di lei. Andò verso la camera da letto, e mise il piede su qualcosa. L'orsetto di Dylan. Lo raccolse e si gettò sul letto in cui era nato Brandon. Annusò il cuscino e iniziò a piangere.

Margot si sedette accanto a lui accarezzandogli la testa. Lui le si rannicchiò addosso immergendo il viso nella sua pancia.

“ Mi mancano...Mag...aiutami...mi mancano...”

“ Va tutto bene...ci sono io con te adesso...ti aiuterò io...”

I singhiozzi di Tommy continuavano a riempire la stanza mentre la mente di Margot cercava di trovare una soluzione a tutto quel casino.

Era cosciente che non appena le cose si fossero risolte con Pam lui l'avrebbe di nuovo messa da parte, era sempre stato così sin dai tempi della scuola. Ogni volta che la ragazza di turno si faceva avanti ecco che Tom spariva nel nulla!In più la barbie in questione era ricca e decisamente perfetta. I chirurghi avevano fatto un grande lavoro con lei. Al suo confronto Mag si sentiva uno spaventapasseri! L'odio che provava per quella bambolona gonfiata era immenso!

Passarono la notte stretti l'uno all'altra mentre la luna illuminava quella casa...

 

 


 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mötley Crüe / Vai alla pagina dell'autore: lee82