A mia cugina,
che aspettava da tempo qualcosa su Bleach e i nostri
amorini, Ichigo e Rukia.
Grazie per tutto quello che fai, e scusa se è una
piccola cosa.
Piccoli Scorci
#1: Medley (Miscuglio)
“Sono venuto a salvarti, Rukia.”
Non
riuscì a non spalancare gli occhi, il cuore in tumulto.
Ichigo
era davanti a lei, nelle sue vesti da shinigami, il
sorrisetto superiore che Rukia odiava e la testa inclinata per poterla
osservare.
Uno stupido, ecco cos’è Ichigo
Kurosaki! Viene a farsi ammazzare per una già morta, che ha accettato il suo
destino! Ma si può essere così stupidi?! ―pensava
con rabbia Rukia.
(Ma dentro la morsa allo stomaco si
era allentata e gli occhi le bruciavano.)
Si
era rassegnata da tempo, poi arrivava quello stupido ed ecco si riaccendeva la
speranza!
Maledizione.
Ichigo riusciva sempre a rimescolarle
tutto dentro.
#2: Thunder (Tuono)
Non
riusciva a togliersela dalla testa. Le immagini di Rukia si accavallavano una
sull’altra, e il suono della sua voce echeggiava nel silenzio della sua stanza.
“Grazie,
Ichigo.”
Si
girò nel letto, inquieto.
Alzò
gli occhi verso l’armadio, vuoto.
Non
gli mancava nulla, vero? La pioggia aveva smesso di cadere, vero?
Tra
l’eco delle parole di Rukia, la risata dell’Hollow cominciò a farsi più forte.
Lo
poteva sentire ridere, e prendersi gioco di lui.
“Qui
tuona, Sua Maestà, qui tuona!”
Le
dita di Ichigo, per riflesso, artigliarono il pigiama all’altezza del cuore.
#3: Crudle (Abbraccio)
Rukia
ripensava spesso al loro primo abbraccio.
Nella
sua mente i colori erano vividi, persino troppo vivaci e più di una volta si
era detta che aveva falsato la sua memoria; attorno vi era un odore di erba
bagnata e sangue.
Ichigo,
tra le sue braccia, respirava affannosamente a causa della larga ferita sul
petto.
Lei
aveva le lacrime agli occhi, e sperava come mai aveva sperato per qualcosa
(neppure di essere come la moglie di Kaien) che vivesse.
Probabilmente
ricordava questo molto spesso per contrasto. Ora Ichigo le giaceva sul seno
scoperto, addormentato come un bambino, con un braccio che la cingeva come un
uomo.
Probabilmente,
inoltre, le piaceva ricordarlo perchè Ichigo non era morto, né quella volta né le
successive, solo per lei.
#4:
Horny (Calloso)
Rukia
era così strana, pensò per la milionesima volta Ichigo.
Era
piccola, ma aveva una forza straordinaria, specialmente per picchiare lui.
Aveva
un carattere forte, ma era così fragile.
Avrebbe
potuto scegliere Renji o qualsiasi shinigami della
Soul City (Ichigo era convinto che avrebbe riscosso parecchio successo), ma era
scesa dopo cinque anni per lui, e ora era lì, sotto le coperte e dormiva
placidamente.
Ichigo
le accarezzò un braccio, liscio e vellutato, e cercò la sua mano nel buio, strofinando
le dita contro il palmo di lei.
La
pelle delle mani era indurita, callosa come la sua, abituata a tenere la zampakuto in mano.
Pelle
morbida tranne per le mani.
Solo
una delle stranezze di Rukia che amava di più.
#5:
Snap (Inatteso)
Rinchiusa
in quella prigione senza finestre, Rukia meditava come le era stato detto sulla
sua condanna.
Si
accarezzava un braccio, tentando di alleviare la malinconia che l’aveva presa e
la torturava con dolci ricordi di vita, opprimendole dolorosamente il petto.
Con
il passare dei giorni, si era abituata sia al dolore che alla malinconia,
diventandone man mano più indifferente, sebbene il dolore perpetuasse.
Tuttavia,
quando Renji l’aveva implicitamente informata della presenza di Ichigo a Soul
City, Rukia non potè trattenere un dolore più sordo,
ma più piacevole, che scacciò per un secondo la malinconia, come mai tutti quei
giorni in solitudine erano riusciti a fare.
Quell’attimo
di pace era sicuramente inatteso.
#6:
Faint (Debole)
La
veste nera era stracciata in più punti e il sangue le correva lungo il braccio.
Ichigo
respirava affannosamente, ancora provato dallo scontro con l’Hollow, ma la
stava guardando con le scintille negli occhi, improvvisamente scuri.
“Rukia!
Che diavolo ti è saltato in mente di combattere senza di me?! Avresti potuto
morire!” le urlò avvicinandosi a lei, furente.
D’istinto,
Rukia indietreggiò di un passo, toccando il muro alle sue spalle.
“E
che avrei dovuto fare?” si difese, cercando di un piangere, ancora scossa. “Tu
non c’eri! E quell’Hollow avrebbe potuto uccidere qualche innocente!”
La
mano di Ichigo immobilizzò la sua spalla non-ferita contro il muro, e Rukia
gemette spaventata dal suo sguardo: non l’aveva mai visto così arrabbiato. Mai.
“Sei
scema?! E se ti avesse ucciso?! Diavolo Rukia, non potrò sempre essere al tuo
fianco e proteggerti!”
In
qualche modo, quella frase la risvegliò e le fece ribollire il sangue. “Non ho
bisogno della tua protezione! Sono una shinigami, so
come difender―!” le labbra di Ichigo si posarono sulle sue con rabbia,
zittendola, e Ichigo la costrinse a baciarlo, con violenza.
Quando
si staccarono, respirando pesantemente, Ichigo appoggiò la fronte sulla sua, e
Rukia sentì i muscoli di lui rilassarsi pian piano, e si ritrovò a pensare se
anche Ichigo sentisse una strana debolezza che le faceva tremare le gambe.
#7: League (Alleanza)
Ichigo
combatteva il suo Hollow e l’Hollow faceva di tutto per farlo cadere dal suo
trono.
Zangetsu
li aveva guardati più di una volta scontrarsi, nero contro bianco, un viso
sempre accigliato e uno sempre sghignazzante.
Ma
qualche volta capitava anche che mettessero da parte quella sfida, e si
alleassero.
Era
raro, ma accadeva e solo quando c’era di mezzo quella piccola shinigami che a entrambi piaceva molto, per ragioni diverse.
Ichigo
l’amava. L’Hollow la trovava divertente, necessaria per convincere sua Maestà
che c’era bisogno di usare la sua forza per salvarla.
Era
un’alleanza strana, che aveva un solo nome: Rukia Kuchiki.
#8: Peep (Sbirciata)
“Eddai, solo una sbirciatina!”
“No!”
“Ma
Rukia…”
“Non
dirmi ‘Ma Rukia’ in quel modo Kurosaki Ichigo! L’hai ammirata abbastanza!”
“Ma
non è vero! L’avrò vista sì o no una decina di volte e cavalcata anche meno!”
“E
non capisco perché sei ossessionato!”
“Un
uomo ha certi bisogni, Rukia.”
“Bisogni
stupidi! Sempre tutti uguali, voi!”
“Insomma,
Rukia, fammela almeno vedere, me l’hai
negata un’intera settimana!”
“Ichigo
Kurosaki… giuro che la prossima volta che scopro che
hai comprato una moto senza il mio parere, ti strangolo.”
“La
prossima volta non lascerò che me la sequestri, nanetta.”
“FRAGOLA
DEL CAVOLO!”
#9: Gorgeous
(Bello)
“Aah,
quanto è bello il luogotenente Kurosaki!”
Rukia
si voltò accigliata verso il gruppo di nuovi shinigami
che era appena aggiunto alla sua Divisione e di cui era la guida.
Le
cinque (e uniche) ragazze si erano fermate ad ammirare l’allenamento
dell’undicesima divisione, causandole una certa irritazione e costringendola a
fermare tutto il gruppo.
“Che
succede signorine? Posso sapere cosa è più interessante della mia spiegazione?”
Quattro
di loro arrossirono, imbarazzate; l’unica a non battere ciglio fu un’alta mora
dalle lunga ciglia che pareva molto sicura di sé e che le diede sfacciatamente
la risposta. “Kuchiki-san, non crede anche lei che Kurosaki-sama sia davvero attraente?”
Rukia
alzò un sopracciglio e osservò Ichigo attendere la mossa di Kenpachi,
il dorso intriso di sudore e i muscoli del braccio tesi nello sforzo di tenere
alta Zangetsu.
“Cosa
c’è di bello?”
“Ma
Kuchiki-san!” esclamarono in coro le ragazze. “E’
alto, bello, muscoloso ed è pure uno dei più potenti shinigami
a Soul City!”
Rukia
sorrise furbescamente. “Uhm, provate ad vedervelo ogni mattina nel vostro letto
con la bava sul mento e cambierete idea.”
Le
cinque la fissarono scandalizzate, causando la sua ilarità.
#10: Ace (Asso)
Rukia
rigirò tra le dita l’asso di fiori, immersa nei ricordi.
Aveva
passato la sera prima ad ascoltare Ichigo che, più o meno pazientemente, le
aveva insegnato a giocare a carte.
Perché
Rukia aveva deciso che Ichigo le avrebbe insegnato a giocare? Semplice: l’altra
sera era la Nottata del Gioco della famiglia Kurosaki, un’altra delle stranezze
del padre di Ichigo.
Li
aveva visti giocare mentre stava rientrava in casa ancora sottoforma di Shinigami, ed era rimasta incuriosita da quello strano
gioco.
Quando
il ragazzo era salito per dormire, Rukia gli era saltata addosso supplicandolo
di insegnarle il gioco, e Ichigo, sospirando, aveva accettato. Le aveva
spiegato che era un gioco soprattutto occidentale, i segni delle carte, il
valore, i colori.
Ad
un tratto Rukia aveva preso in mano l’asso di fiori, incuriosita.
“Quello
è l’asso, vale uno ma può valere anche più del re e della regina.” Aveva spiegato
lui.
Rukia
aveva inarcato un sopracciglio perplessa. “Ma è il numero più piccolo! Perché vale
di più?”
“Perché le cose piccole sono le più
importanti.”
Alzando
gli occhi, aveva trovato le pozze ambrate di lui che la fissavano con intensità
e si era sentita arrossire. Ichigo aveva sospirato e fatto sparire il mazzo.
“Riprendiamo
domani, nanetta.”
Ripensando
a quel momento, Rukia non si sentiva piena di rabbia, ma solo il calore che si
diffondeva sulle guance e un sorriso pigro sulle labbra.
*^*^*^*
Questo
è un esperimento in cui ho voluto cimentarmi. Ho preso il vocabolario di inglese
e l’ho aperto a caso (giuro! >_<), e poi ho letto le varie parole
scegliendone una di quelle due pagine che mi erano capitate solo il naso. Sono stata
molto fortunata, lo devo ammettere! XD
Ho
deciso di dedicarla alla IchiRuki perché l’amo
davvero questa coppia (e anche l’Hollow di Ichigo che infatti è apparso XD), ma
purtroppo sembra che non riesco a produrre nient’altro su di loro. ç_ç Ho iniziato ben 3 fic che
temo non finirò mai, è come se ad un certo punto mi bloccassi, ecco! Uffi! >.<
Abbiamo
bisogno di IchiRuki, qui su EFP, ce ne sono così
poche! ç__ç
Una
piccola cosa: la #2 è ambientata dopo il ritorno di Ichigo (solo soletto) nel
mondo reale dopo il salvataggio di Rukia (per questo ho messo ‘Spoiler!’), mentre
le #8 e #9 sono ambientate in un AU, una nel mondo reale e l’altra nella Soul City
con Ichigo luogotenente! ^^
Spero
vi sia un po’ piaciuto queste esperimento, qualcuna mi piace molto, altre meno,
ma l’importante è che sia riuscita a scrivere qualcosa! XD
Grazie
a chi recensisce e a chi legge.
Bye,
Kaho