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Autore: Cat_    21/04/2013    3 recensioni
OS su Dita di Polvere, ma anche su Dita di Polvere/Resa♥.
Dal testo:
Lei gli mancava ancora come il primo giorno, e il pensiero di non poterla rivedere più lo stava uccidendo lentamente.
Ma poi Dario aveva fatto apparire Resa.
E alla disperazione e al dolore si erano sostituiti una tacita rassegnazione e una piccola, fioca luce di speranza in fondo al cuore.
Perché forse poteva lasciarsi tutto alle spalle, forse doveva ricominciare a vivere, a sognare, ad amare.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dita di Polvere, Teresa Folchart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Frida, che sarebbe una splendida Lingua di Fata.
E perchè condivide con me l'amore per quel meraviglioso mangiafuoco.



~Let go
I feel as empty as a drum.




C’era stato un tempo, un tempo forse troppo lontano, in cui Dita di Polvere aveva creduto di essere felice.
Circondato dal fuoco e dalle fate blu si era illuso che il suo mondo, nel quale viveva assaporando ogni giorno come se fosse l’ultimo, lo avrebbe protetto per sempre.
E soprattutto, c’era lei. Lei, col suo sorriso limpido e la risata contagiosa; lei che adorava il modo in cui lui incatenava il fuoco al minimo tocco; lei che arrossiva quando incrociava il suo sguardo.
Ma poi era arrivato Basta. Basta che col suo coltello gli aveva fatto capire che niente, assolutamente niente, può durare in eterno.
Era stato umiliato, aveva passato notti insonni in preda alla febbre del dolore con l’unica compagnia di Gwin che, solo per quella volta, si era dimostrato un animale quasi socievole.
Si era di nuovo affacciato alla vita in una gelida sera d’inverno, le cicatrici bianche splendenti al chiarore della luna e lo sguardo perso di chi sa che la sua esistenza è cambiata radicalmente.
Dita di Polvere aveva covato rabbia e risentimento fin troppo a lungo, ma poi l’aveva incontrata di nuovo, e tutto aveva avuto ancora un senso, un perché.


§


Quando Lingua di Fata lo aveva strappato dal suo mondo, e da lei, a Dita di Polvere era sembrato di impazzire. Da quel momento in poi aveva avuto la costante sensazione di essere stato rinchiuso in una stanza dal soffitto esageratamente basso, stipata di persone sconosciute dall’aspetto mostruoso.
Tutto era andato, perduto, sfumato via: i coboldi, le fate, il posto dove era cresciuto, ma soprattutto lei.
L’unico motivo che lo spingeva ad andare avanti era il desiderio, un giorno, di poter finalmente fare ritorno ai luoghi della sua giovinezza, dove una volta su di un prato verde aveva capito cosa significava sentirsi amato semplicemente per quello che era. Con o senza cicatrici.
Era per quello che lottava senza sosta, per quello che arrivava a tradire i suoi principi più sacri. Tutto per un libro, quel maledetto libro.
Col passare del tempo, però, i giorni erano diventati tutti uguali, pesanti, senza fine.
Le settimane si erano trasformate in mesi e i mesi in anni. In nove, estenuanti anni.
Secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, Dita di Polvere aveva perso la speranza, anche se il suo obiettivo rimaneva lo stesso.
Lei gli mancava ancora come il primo giorno, e il pensiero di non poterla rivedere più lo stava uccidendo lentamente.


Ma poi Dario aveva fatto apparire Resa.
E alla disperazione e al dolore si erano sostituiti una tacita rassegnazione e una piccola, fioca luce di speranza in fondo al cuore.
Perché forse poteva lasciarsi tutto alle spalle, forse doveva ricominciare a vivere, a sognare, ad amare.
Allora si sedeva accanto alla finestra di Resa e le raccontava delle storie, le raccontava anche di lei, qualche volta, e quello sguardo così triste si accendeva di una luce diversa, quasi spensierata, quando lui le parlava.
Erano due anime tormentate che si erano trovate sole e abbandonate, e facendosi forza l’una con l’altra avevano costruito un senso di appartenenza e un legame talmente forte da spaventare entrambi. Ma quel legame li aveva anche rassicurati, ed era stato l’unica cosa che contasse davvero per loro, dopo troppo tempo.
Dita di Polvere portava sempre con sé una foto di Resa, senza separarsene mai.
Resa scriveva pagine e pagine di segreti per lui, stando ben accorta a non farsi scoprire dalla Gazza.
Di sera, ogni volta in cui gli era possibile, Dita di Polvere la andava a trovare e la faceva ridere, con quella risata da ragazzina che amava tanto.
Lei allora gli passava la mano sul volto, accarezzandogli le cicatrici, poi gli scriveva un biglietto. Sempre lo stesso, con quei segni neri simili a ragni.
- Sei bello come luna, Dita di Polvere.
Non esistevano parole al mondo che lui amasse di più. 



Cat's notes:

Ed è così che, in una uggiosa domenica di promavera, approdo con gioia e timore nel fandom di Inkheart.
Con gioia perchè, ebbene sì, ho scritto del mio amato Dita di Polvere (era da un bel pezzo che non mi capitava di innamrarmi così follemente di un personaggio), e con timore perchè sbarcare con una Dita di Polvere/Resa su un fandom talmente bello mi fa un pò paura, ecco.
Adoro la Funke e ho deciso di leggermi tutti i suoi libri, appena possibile.
Ora la parte "noiosa", ma necessaria:
- ho letto solo il primo libro della trilogia, per cui non ho idea di chi sia la ragazza di cui è innamorato Dita di Polvere (anche se Fri mi ha aiutata parecchio ù_ù), ho immaginato che ovviamente non sia Resa, perchè non credo avrebbe molto senso, ma un'atra ragazza. Un quasiasi, per intenderci;
- la risata da ragazzina e i segni simili a ragni, citati nell'ultima parte della Shot sono presi proprio dal libro, è la stessa Funke ad utilizzare quelle espressioni; 
- per il biglietto scritto da Resa "Sei bello come la luna, Dita di Polvere" mi sono ispirata al capitolo "La favorita" di Cuore d'Inchiostro, nel quale Dita di Polvere domanda a Resa :"E di me che ne dici? Sono bello come la luna?";
- Il sottotitolo "I feel as empty as a drum" è preso dal testo della canzone "Don't know why", di Norah Jones.

Ho deciso di shippare Dita di Polvere/Resa perchè sì. Perchè è troppo palese, non si può non amarli.
Hanno entrambi un passato doloroso alle spalle, e convinti di non poter tornare mai più alla loro vecchia vita se ne costruiscono una specie di nuova, facendosi forza l'uno con l'altra. E poi, suvvia, chi non amerebbe Dustfinger? *_*

Dopo queste lunghe ed estenuanti note vi ringrazio di essere passati, mi farebbe piacere leggere le vostre impressioni in merito!
Love always,
Cat♥.
  
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