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Autore: H y s t e r i a    21/04/2013    0 recensioni
I sentimenti non erano propri degli arrancar, men che meno a Grimmjow. Ma quella donna riusciva a smuovere quel poco che gli era rimasto dentro, quasi a farlo sentire vivo, come in una battaglia.
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inoue Orihime, Jaggerjack Grimmjow
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nell’hueco mundo non pioveva.

Il tempo scorreva, ma nessuno se ne accorgeva, il cielo era sempre di quel colore e sembrava non finire mai.

Il giorno, la notte, poi di nuovo il giorno. Il tempo si scandiva così vivacemente nella terra. Quella sfera di luce inguardabile il giorno, l’altra sfera argentea di sera.

Ma della terra a Grimmjow Jaegerjaquez non interessava nulla. Era di quell’umana che lui aveva bisogno, era lei che scandiva i ritmi lenti dell’hueco mundo. Quegli occhi grandi che lo guardavano, impauriti e allo stesso tempo impassibili. I capelli arancioni che le scivolavano lungo le spalle fino ad arrivarle ai fianchi.

Era lei il suo sole.

Il modo in cui lui si poneva con lei non serviva altro che ad impaurirla, dopotutto se si fosse comportato in modo strano gli altri espada l’avrebbero notato. E per quanto non gli poteva interessare quello che avrebbero pensato di lui, non voleva che il titolo di espada gli fosse tolto come conseguenza di ciò.
Non si dimostrava debole, non poteva, lui era la sesta.
Guerra. Combattimento. Katane.
Era tutto ciò di cui lui aveva bisogno.
I sentimenti non erano propri degli arrancar, men che meno a Grimmjow. Ma quella donna riusciva a smuovere quel poco che gli era rimasto dentro, quasi a farlo sentire vivo, come in una battaglia.

-Non morire Kurosakiiiii! Non farti male, più di così…- aveva detto la ragazza in lacrime allo Shinigami.
Poche parole, e lui si rese conto che lei non sarebbe mai diventata realmente sua. Lo faceva incazzare. L’ umana lo aveva cambiato, sentimenti, sentimenti, sentimenti, non si riconosceva più, lui non era così. Non era un umano lui, era una pantera, capace di ululare forte quanto un lupo, di prevalere sugli altri come un leone.

Altri colpi, parate, fendenti non andati a colpo.

L’espada si faceva trasportare da quel suono che le lame producevano ogni volta che si incontravano. La sua mente dopo tanto tempo era vuota, non occupata da quella ragazza fin troppo umana.

Poi un colpo alla petto. Pochi istanti e tutto finì, cadde a terra debole come non mai.
Con la poca forza che aveva nelle gambe riuscì a rialzarsi per impugnare la katana.

-Kurosaki, figurati se mi faccio battere io..- disse alzando lo sguardo.

Strinse la spada in pugno. No, non poteva perdere.

Sono il re dell’oscurità, non mi arrendo, elimino qualsiasi cosa mi si presenti davanti.
Di nuovo la forza per combattere.
  
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