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Autore: Sashaprati    21/04/2013    1 recensioni
Durante i test su Ermac ci sono alcuni piccoli inconvenienti...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I due combattenti erano stati convocati dall'Imperatore Shao Kahn, per uno scontro che avrebbe dovuto mostrare il livello di forza e preparazione del suo esercito e di due dei suoi elementi più potenti: Shang Tsung ed Ermac.
L'esperimento Ermac, un ammasso di anime creato da Shao Kahn, era pronto alla lotta e attendeva, con la calma tipica degli automi, Shang Tsung che si presentò di lì a poco con il suo solito passo regale. Lo stregone era stato messo al corrente che Ermac era una creazione dell'Imperatore stesso e, come tale, non era certamente un guerriero da sottovalutare né di poco valore.
Si presentò difatti dinanzi al suo avversario, pronunciando con estrema calma e consapevolezza dei suoi mezzi la sua solita frase intimidatoria... ossìa quella che denotava il suo animo da "collezionista" di anime e poteri.

- La tua anima è mia !!!

La reazione dell'altro fu, agli occhi di tutti, decisamente inattesa e sconcertante.
Il corpo di Ermac venne avvolto da una possente luce verdastra. Da questo globo di luce cominciarono dunque a distaccarsi decine e decine di agglomerati più piccoli di energia, assumendo ognuno la forma delle singole anime di cui egli era appunto costituito.

- Quale desideri, stregone? Ne ho tante dentro che, se si tratta solo di questo, ad una posso anche rinunciarvi senza alcun problema!

Shang Tsung rimase a dir poco di sale.
Non era certo la reazione da perfetta macchina di combattimento che si aspettava. Anche Shao Kahn, il quale stava assistendo alla scena, strabuzzò gli occhi completamente sbalordito. Evidentemente quella sua creazione non era perfetta e, a giudicare dai fatti, necessitava di qualche "piccolo" ritocco. Vista la situazione, Shao Kahn si alzò in piedi dal suo trono e ordinò con voce tonante.

- Ritiratevi tutti e lasciatemi solo con lui - esclamò.

Non amava farsi vedere "fallìbile" agli occhi dei suoi uomini, in quanto lui aveva come aspirazione quella di divenire una divinità onnipotente. Un essere in grado di dettar legge in tutti i reami dell'universo e, di conseguenza, si vedeva ora costretto a perfezionare quella creazione per renderla una vera e propria macchina da guerra.

  
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