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Autore: The_Guardian    24/04/2013    0 recensioni
Skynet, un ragazzo reso schiavo dalle forze del male rapisce una ragazza, la principessa Lyla, nel cuore di una battaglia; una ragazza che in qualche modo scoprirà chi è veramente Skynet. Un lungo viaggio lo porterà alla scoperta della sua vera identità, senza rendersene conto si accorgerà di essere in possesso dell’ultima Spada sacra. Il suo destino si rivela essere pieno d’insidie e complotti contro l’Oscuro. Dovrà essere fedele solo alle persone a cui tiene veramente e dimostrare di essere degno dell’ultima Spada Sacra…
“Era il tramonto, a poco a poco il sole scomparve dietro le montagne, la notte distese le sue braccia sopra la città, la paura aumentava in ogni soldato, aspettavano, aspettavano l’attacco,
l’attacco di Skynet.”
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
Incontro nel bosco

All’epoca dei draghi e delle crociate la guerra era cosa di tutti i giorni, i primogeniti di ogni famiglia venivano reclutati a forza dall’esercito per combattere contro Meridell il regno di Darigan, il Signore OscuroVani erano stati gli sforzi per cercare di fermare l’avanzata del Signore Oscuro, troppi erano stati i morti nelle numerose ed inutili battaglie, malgrado ciò  l’Oscuro avanzava sempre a maggiore velocità incutendo timore nella contea di Lutairo.
Dopo essere riuscito a conquistare la capitale della contea, Fondor, l’Oscuro aveva sottomesso quasi tutta la popolazione schiavizzandola. Solo Brightvall e la piccola cittadella di Dragoland avevano resistito alla sua sconfinata avanzata e lottavano per cercare di sconfiggerlo.
Il re di Dragoland, Evan, aveva già perso i tre quarti del suo esercito nell’ultima battaglia ed era ormai allo stremo delle forze. In quel momento si trovava nel suo castello di pietra lavica posto al di sopra di una collina al centro della contea. Attorno al castello si sviluppava la città di Dragoland: semplici capanne di paglia e legno ammassate intorno la perimetro della collina verso una vana speranza di protezione da parte del castello. Evan era un re buono e saggio che metteva sempre al primo posto il suo popolo e, malgrado il suo scarso esercito, non esitava mai ad aiutarlo.
Purtroppo a causa dell’inarrestabile avanzata dell’Oscuro Dragoland aveva subito molti assedi ed aveva combattuto a molte battaglie. L’esercito era stato decimato e solo cinquecento uomini erano rimasti dei duemila soldati iniziali.
Ora Evan si trovava nel suo castello intento a parlare al miglior messaggero della contea: Flyer, un ragazzo di ventidue anni con biondi capelli e gli occhi del colore della notte. La sua fama di messaggero si era diffusa in tutta la contea, ma solo Evan era riuscito ad ottenere i suoi servigi.
«Dobbiamo assolutamente avvertire Enea il re di Brightvall, abbiamo bisogno di rinforzi, consegna questo messaggio a Brightvall e mi raccomando sii veloce e molto cauto»raccomandò Evan consegnando una busta azzurra al messaggero.
«Non preoccupatevi mio re, porterò a termine il mio compito»rispose prontamente Flyer afferrando la busta e mettendola al sicuro sotto la sua corazza.
«Lo so sei il miglior messaggero di tutta la contea, ma mi sento un po’ inquieto, le truppe di Darigan sono oramai dappertutto. Sei in pericolo Flyer!»
«Mio re io vi ho sempre servito, non rinuncerò proprio ora!»disse Flyer.
«Ti ho sempre stimato per il tuo coraggio e la tua determinazione Flyer e ho fiducia in te»
«Grazie mio re, voi mi lusingate»ed arrossì leggermente.
Evan sorrise «Vai ora, rimani cauto e porta a termine il tuo compito»
«Sarà fatto mio re»
Dopo un inchino Flyer si voltò ed uscì da una porta a sud della sala del trono.
«Sono un po’ preoccupato Falcor»disse il re al suo consigliere: un uomo alto e snello con i capelli neri e a spazzola e gli occhi marroni come la nuda terra.
«Avete un buon motivo a preoccuparvi sire, Darigan ha sparso le sue truppe su tutti i confini»rispose Falcor.
«Lo so, ma è un’altra cosa quella che mi preoccupa»
«La malattia di vostra moglie?»chiese Falcor incuriosito.
«Quella è sempre una preoccupazione permanente, ormai ha solo due giorni di vita…»sospirò lievemente e poi continuò «È il generale del primo plotone di Darigan che mi preoccupa!»
«Skynet, mio re?»
«Proprio lui! Ha fatto quello che nessun altro è mai riuscito a fare, ha disseminato dolore e paura conquistando tutto per mano di Darigan! Si è proprio rovinato, ma d’altronde non è stata colpa sua»
«Sire mi sembra che voi lo conosciate molto bene»azzardò Falcor.
«Sì, ma non mi va di parlarne, sarebbe troppo lungo da spiegare e non voglio che vecchi ricordi rivanghino la mia mente. Tra due giorni ritornerà Flyer e riceveremo l’aiuto necessario»
 
*            *            *
 
Flyer cavalcava il suo destriero bianco attraverso le immense vallate del regno di Fondor oramai bruciate dalla foga di Darigan. La paura di essere attaccato scorreva nelle sue vene.
Speronò il cavallo.
Dopo aver superato il piccolo bosco di Dragoland si addentrò nell’antico bosco di Fondor. Il bosco di Fondor un tempo era il bosco più bello e lussureggiante della contea pieno di animali e differenti varietà di flora. Ora era una distesa di morte e dolore cosparso di tronchi neri e rami bruciati. La foga di darigan si era manifestata ovunque e anche il bosco di Dragoland aveva subito quest’affronto.
Il destriero bianco di Flyer spiccava tra i rami neri come la luna nel cielo buio.
Flyer era sempre più preoccupato. Si guardava a destra e a sinistra. Riuscì persino ad intravedere la vecchia città di Fondor distante quattro leghe, ma ben visibile per l’assenza delle fronde del bosco.
Speronò ancora il cavallo.
Ebbe la sensazione di essere inseguito. Si voltò ed intravide la rocca di Dragoland.
Speronò sempre più il cavallo.
Il suo battito cardiaco aumentò a dismisura e la fronte cominciò a cospargersi di gocce simili a diamanti.
Si fermò di colpo. La sua fronte era cosparsa di sudore. Con una mano l’asciugò e cominciò a guardarsi attorno. Scrutò ogni ramo visibile, ogni corteccia d’albero, nulla di nuovo oltre ad enormi alberi bruciati. C’era silenzio. Troppo silenzio. Non sentiva più il vento di morte attraversare i rami inceneriti, lo scricchiolio di cortecce secche. Troppo silenzio. Flyer si guardò alle spalle. Nessuno. Sentì un rumore di rami calpestati. Lentamente si voltò. I suoi occhi rimasero vitrei e lo sguardo assente. Davanti a lui vide due figure nere, gli occhi color sangue. Due figure enormi, avvolte in una corazza nera come la morte e maledettamente maleodoranti. Da due divennero quattro e poi sei.
Era circondato.
 
 
   
 
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