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Autore: Rakyr il Solitario    13/11/2007    1 recensioni
Mi è venuta ques'idea, quindi farò delle song fc su dei personaggi di Final Fantasy, è possibile che ci siano diverse coppie oltre a singoli personaggi. [1]Garnet (ff9) [2]TidusxYuna (ffX)
Genere: Romantico, Drammatico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Victoria’s Secret – Garnet Til Alexandros

Luce spenta nella stanza.
Semi vuota, come lo è sempre stata, con vicino alla finestra quel baldacchino tanto ingombrante da apparire addirittura soffocante.
Era stanca di quella vite, ormai iniziava ad andarle troppo stretta.
La luce della luna penetrò dalle tende, argentea, come fosse un pugnale mirato al suo cuore.

“La luce fugge la sua stanza stanotte
ogni momento le dice ora è tempo
apri una nuova cicatrice, chiudendo la ferita col coltello
smetti di piangere alla luce delle lanterne”

Guardava spesso da quella finestra, forse non abbastanza ampia, vedendo persone affaccendarsi per viali di ciottoli contornati di case e di negozi di ogni forma e dimensione.
Vedeva mercanti ed ambulanti affrettarsi a schierare le loro bancarelle nei giorni di fiera, bancarelle che straripavano di ogni genere d’oggetti, da nastri per capelli a pozioni curative o grandi piume di un rosso vivo, palpitante, scintillante ed infuocato.
Quante volte aveva desiderato di essere lì, nel mezzo, magari spintonata dalla calca, ma comunque parte di un gruppo, in compagnia.
Quanto erano fredde le pareti della campana di vetro che le avevano posto attorno.
Quelle mura di solitudine che voleva infrangere…
Sentì la voce dialettale del presentatore, un po’ roca ma simpatica annunciare il titolo della commedia ed introdurla.
Udì la gioia della folla che acclamava gli attori che si battevano sul palco per intrattenerli.
Guardò la luna, pacata e distante nel cielo, che si rifletteva nel grande cristallo sulla sommità del castello, per poi mettersi un mantello semplice, di stoffa bianca e rossa, nascondendo il viso, fin troppo conosciuto, nelle pieghe dell’ampio cappuccio.

“Parti con le prime luci, vai finché vedi la luna
corri verso il sole la porta ora è aperta per te”

Anche le guardie se n’erano andate, approfittando dello spettacolo per godersi un attimo di meritato riposo in barba ai loro superiori.
Chissà quante di loro si stavano gustando quel teatrino casereccio?
Stava per voltare l’angolo quando un paio di soldati sbucarono dalla rampa delle scale.
Il primo stranamente non indossava un elmo, ed il baschetto biondo dei capelli ne esaltava il viso giovane, ancora un po’ bambinesco e gli occhi azzurri.
Iniziò a parlarle, facendola arrossire, anche se non seppe dire se per piacere o imbarazzo…la stava corteggiando?
Fu tentata di rimanere, ma la libertà non poteva aspettare oltre.
Lo sorpassò decisa ignorando il suo viso stranito e scese di corsa i gradini coperti dal tappeto rosso, travolgendo un’altra guardia ed attraversando a rapide falcate l’atrio ed il giardino, fino a raggiungere un’altra torre che dava sul palco.
Sentì uno scalpiccio e vide dei capelli biondi.
Il ragazzo di prima la stava inseguendo, anche se non indossava più la pesante armatura, ma solo un panciotto smaniato dello stesso blu dei pantaloni che indossava.
Alle anche c’erano rinfoderati due pugnali.
Voleva forse ucciderla?
Allora perché l’espressione preoccupata quando era salita sulla merlatura del torrione?
-Ehi, non voglio farti del male…scendi, è pericoloso- fu costretto ad urlare per sovrastare il baccano –Non devi temere, seguimi soltanto!- tese una mano verso lei.
-Rapiscimi, ti prego- disse la ragazza dolcemente prima di aggrapparsi ad una fune adorna di banderuole, usandola come fosse una liana.
Fu sorpresa nel vederlo seguirla senza esitare.

“Le ombre di tenebra hanno riempito la sua vita
in ogni angolo non puoi scegliere la direzione esatta
La notte potrebbe passare in un giorno nella sua mancanza di fiducia, lei la lascia svanire.
Un’altra volta un lamento alla luce delle lanterne…”

Precipitarono sulla balaustra, dove suonavano i musicisti ed entrarono nella struttura.
Con uno sferragliare infernale giunse Steiner, quasi una guardia del corpo per la piccola principessa.
Scapparono fino ad arrivare sul palco, dove la sua figura ammantata venne scambiata per un’attrice.
Il presentatore cominciò ad improvvisare, venendo imitato ed assecondato dal bizzarro ragazzo dalla coda di scimmia e dagli altri suoi compagni.
Solo il cavaliere non riusciva a capire, rimanendo semplicemente con lo sguardo fisso sul pubblico, a bocca aperta.
Ricordava molto un pesce dalle squame argentee, come quelli che le erano serviti durante i suntuosi banchetti di corte.
L’aeronave salpò tra le confuse proteste dell’uomo, troppo confuso per riuscire a mettere insieme una frase completa.
E per notare il piros che iniziava a gonfiarsi alle sue spalle.
Infine esplose, incendiando la nave che, inseguita da mezza, se non tutta, Alexandria, iniziò la sua traiettoria discendente.
Precipitarono in una foresta, che era definita “del Male”.
Quello non era che l’inizio di un grande viaggio, dove avrebbe incontrato amici e nemici e avrebbe dovuto combattere per vivere.
Il suo viaggio, per il quale lei aveva scelto di imbarcarsi, che di sua volontà aveva incominciato.

“Persa nella luce del sole, parti, non puoi vedere la luna
cammina per la prima volta…nessuno ti ha aspettata”

Canticchiava facendo piroette per le rurali stradine di Dali
-Gidan, l’aria è sempre stata così fresca, il cielo così blu, il sole così lucente e caldo?-
Lui la guardò divertito, incrociando le mani dietro alla nuca e battendo la punta del piede a terra.
-E’ sempre così bello essere liberi?-
Lui la guardò stupito, per poi sorriderle, calmo ed allegro –Beh…questa è la vita che ho scelto, viaggiando conosco posti nuovi, gente nuova e apprezzo tutto ciò che il destino mi pone innanzi, che sia un grazioso fiore o un splendida fanciulla- la guardò sornione e lei sentì il cuore accelerare.
-Sì, tutto sommato non mi lamento- disse poi, guardando sorridente il cielo libero dalla Nebbia.
-Ti dispiace, se continuerò il viaggio con te? Non tornerò più indietro, il passato è passato-
Lo vide arrossire, per poi guardarla ancora con la sua solita gioia negli occhi, o forse un po’ più intensa –La vita è di chi ama vivere…non è un segreto!-
Aveva ormai lasciato dietro le spalle le fredde stanze del castello.
Ora viveva.
Ed era come camminare per la prima volta…

“Danzando sul sentiero e cantando che te ne sei andato
puoi raggiungere i traguardi che ti sei dato, d’ora in poi, ogni giorno
non c’è modo che tu torni indietro, oh no, quei giorni sono passati
la vita aspetta chi ama vivere, e non è un segreto”
  
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