A
Angel, per la
sua Prima e perché si ricordi di dirmi
certe
cose per tempo!
Buona fortuna!
Diva
Il
pubblico è un’orchestra di cuori
Il
silenzio la spaventava.
Il
suo vestito era di un tenue verde. A piedi nudi avrebbe recitato di
fronte a una
folla in assenza totale di rumori di alcun tipo. Lei non lo sopportava.
Aveva
provato con sua sorella un sacco di volte, ma quando si ritrovava sola
nella
sua stanza le parole si perdevano nel vuoto. Sapeva a memoria ogni
sillaba ma
la sua voce non ne voleva sapere di collaborare. Apriva la bocca, ma
poi
immaginava tutti quegli sguardi muti e il silenzio
opprimente…
I
capelli erano stati acconciati perché sembrasse una perfetta
piccola ninfa dei
boschi.
Secondo
lei il rosso e il verde non si intonavano affatto. Anche Rein glielo
aveva
detto.
Ma non
ci poteva fare niente ormai.
Mancavano
pochi minuti e sarebbe entrata da sola sul palco, con i riflettori
puntati su
di lei.
-Tutto
bene Fine?-
-Sì…
sì, grazie.-
Tre
passi. Ed ecco la luce abbagliante che si ferma.
Il
respiro impercettibile.
Non
sente nulla.
Si
blocca.
Ma
poi sente… è un suono veloce, sordo, che va di
pari passo con qualcosa che si
muove all’altezza del suo respiro.
Quando
si rende conto che è il suo cuore a produrre quel suono
ritmico un po’ buffo si
calma.
Osserva
il suo pubblico, ma non immagina che siano rimasti in mutande come le
aveva
consigliato di fare Sophie. Immagina che i loro cuori, anche se non
può
sentirli, stiano producendo lo stesso suono contemporaneamente. E di
colpo sa
che quel silenzio è solo apparente, che in realtà
non esiste.
La
verità è che c’è sempre una
musica di sottofondo, che sia uno strumento a solo
o un’orchestra intera, che accompagna le sue parole.
E quei
cuori stavano battendo in attesa che lei si unisse alla loro sinfonia.
La
paura svanisce.
-Hai dimostrato coraggio, Peonia.-
-No, mia
Regina. Mi sono solo
resa conto che la paura era solo frutto della mia immaginazione e mi
sono
tranquillizzata. Sapevo bene cosa fare e ho compiuto il mio dovere.-
-In ogni
caso è doveroso
ringraziarti. C’è qualcosa che posso fare, un
desiderio che potrei esaudire?-
Fine
guardò Altezza nei suoi abiti da Regina delle Ninfe con
un’espressione
raggiante che non faceva fatica a sostenere.
-Vorrei
non dover dire addio a
Ondine, Maestà. Vorrei poterla rivedere ancora.-
-Così
sia.-
Da
dietro il sipario uscì Rein scortata da due ninfe anche loro
in verde.
Le
sorrise felice e bellissima nel suo abito da principessa delle ninfe
d’acqua.
-Ricordate
però che siete
complementari e che, anche se avete perso i vostri poteri distruttivi,
non
dovrete mai portare l’anello mentre siete in presenza
dell’altra.-
recitò Altezza.
-Sì,
Vostra Maestà.-
-E ora
che si festeggi. Il
regno di Tweeny è salvo!-
Si
abbracciarono.
E
partirono gli applausi.