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Autore: Ivan_    25/04/2013    0 recensioni
Piccolo sguardo nel mondo di Nikolaj, tormentato guerriero nordico.
Perseguitato dai suoi demoni interiori che zittisce nei corpi di amanti occasionali.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Are rilotuten atrilas

 

Bene.

Dovrebbe essere passata una settimana dalla loro separazione.

Più o meno, crede. Non è mai stato bravo con le date, tanto meno a tenere il conto dei giorni.

Che senso ha seguire il passare del tempo se ne hai già abbastanza alle spalle e quello che ti resta è così incerto?

A giocare con la Morte prima o poi si viene fregati.

Non ha mai amato questo genere di pensieri, seppur popolino spesso la sua mente, d'altra parte se fosse altrimenti non si sentirebbe più quel sé stesso così imprendibile, sfugge persino al proprio ego,

'si fa sentire la pazzia, eh Niki?'

Dovrebbe dire una volta per tutte a quella voce di sparire. Decisamente, eppure senza quella non sarebbe sé stesso, così complicato, più per il proprio ego che per gli altri.

Così. Solleva lo sguardo da terra, gli vuole qualche attimo per ricordare che è al mondo e non in quel gorgo buio che è la sua mente, qualche altro istante per riprendere possesso dei sensi e del proprio corpo.

'ci sei quasi..'

come un'eco lontano quella sentenza si spegne lasciando posto ad un respiro lento, il respiro del sonno di qualcuno, probabilmente alle spalle del rosso che ora si appresta a voltarsi per ripercorrere i tratti del compagno di quella notte.

Beh, come sempre non si smentisce, sceglie sempre qualcuno adatto, non sciatto ma nemmeno troppo raffinato, i gusti non cambiano mai dopotutto.

Questa volta abbastanza anonimo, castano e minuto, sotto quelle palpebre probabilmente si nascondono un paio di iridi del medesimo colore. Allora perchè l'ha attratto?

Ah, quello sfregio sull'orecchio, aveva immaginato fosse interessante mordicchiarlo.

Chissà come si chiama. Poco importa quando nel più totale silenzio raccogli le tue cose e ti sistemi a dovere, lasciando un cantuccio caldo accanto a qualcuno che per poche ora ti ha dato amore e passione, solo per dirigerti nuovamente alla volta di una meta che pare irraggiungibile.

'tu non hai una meta. In qualsiasi posto sarai sempre fuori luogo, la tua casa è morta, hai rinnegato te stesso e ora eccoti le conseguenze. Te le porti appresso da anni, avresti dovuto capirlo da un pezzo. La pace non ti sarà concessa.'

un sospiro e una scossa di capo bastano a zittire quel fastidioso ronzio, una boccata d'aria fredda, quasi gelida alle prime luci dell'alba basterà a farlo tacere almeno fino al prossimo incubo.

 Eccolo il suo sorriso, ambiguo e splendete come sempre alla “chi ci pensa più” ecco anche il “dove vai?” di sempre, la stessa voce impastata che ogni languido passatempo ha.

-altrove, tu dormi bellezza- e una risata, la solita risata dal primo giorno, seguita dalle consuete imprecazioni.

Lasciatosi alle spalle anche quelle, il mento affondato nel pelo della giacca, gli occhi fissi sulla strada sdrucciolevole, si procede canticchiando canzoni di cui si sono dimenticate le parole, parlando al vento senza voce, mentre quello ti scompiglia i capelli come un padre amorevole.

A rompere l'idillio solo qualche sasso lungo la via che ti coglie impreparato quando guardi il cielo limpido, eh.

I sassi però di solito non ti lanciano frecce né gridano all'assalto.

-...ma perchè sempre a me.-

Bene. Non sono passate nemmeno ventiquattrore dall'ultimo scontro, possibile dover vivere con la spada sempre sotto mano?

D'altro canto non è mai stato così bravo in qualcosa. E quando quel qualcosa ti placa ed è giusto, perchè no?

Si tira avanti.

  
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