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Autore: I m a witch    26/04/2013    6 recensioni
Il giovane e innocente Nobu era fermamente convinto che da qualche parte nel mondo, non sapeva ancora dove, esistesse la donna della sua vita.
Un bel giorno Nobu trovò la donna della sua vita, la sua anima gemella, insomma, quella giusta.
Nana. Hachi.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nana Komatsui, Nobuo Terashima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~Il giovane e innocente Nobu~
*Storia di un sognatore ad occhi aperti*



Il giovane e innocente Nobu era fermamente convinto che da qualche parte nel mondo, non sapeva ancora dove, esistesse la donna della sua vita.
Era una certezza assoluta.
Tale idea -no, che dico, convinzione-  era radicata in lui fin dalla sua nascita. Era marchiata a fuoco nel suo DNA.

Il giovane e innocente Nobu non era un tipo che in una ragazza guardava solo tette e culo. No, non era gay; riteneva solo che tette e culo fossero semplicemente accessori secondari.
Infatti, il giovane e innocente Nobu, quando camminava tra gli affollati marciapiedi di Tokyo, per prima cosa guardava sempre gli occhi di ogni singola ragazza, convinto che tra esse si potesse celare proprio quella giusta. Era lì, la sentiva, e ogni volta che il suo cervello captava una possibile candidata, scattava in lui un segnale radar, un piccolo bip inconscio che lo spingeva a seguirla in capo al mondo pur di offrirle da bere e conoscere qualcosa in più su quell'affascinante creatura.

Un bel giorno Nobu trovò la donna della sua vita, la sua anima gemella, insomma, quella giusta.
Nana. Hachi.

Era lei, non sapeva perché e non sapeva nemmeno quando avesse finalmente realizzato quel dato di fato, così certo, così innegabile.
Era probabile che la legge di gravità fosse un'invenzione.
Era possibile che Elvis Presley fosse ancora vivo.
Ma era assolutamente impossibile che Hachi non fosse la sua donna. Indubbiamente era così.
E Nobu la seguì, divenne suo amico prima, suo amante in seguito. Era finalmente il suo uomo.
Poi successe; e fu allora che, improvvisamente, il giovane e innocente Nobu divenne adulto, per sua sfortuna.

Il maturo e disincantato Nobu sapeva che, anche se incontravi la donna della tua vita, lei, proprio lei, non poteva essere tua. Lo aveva imparato a sue spese: dopo anni di ricerche l'aveva trovata, seguita, amata e persa. Per colpa di un altro.
Infatti, il maturo e disincantato Nobu aveva imparato che, nella vita, soprattutto in amore, c'erano sempre degli ostacoli, spesso insormontabili. Povevi lottare con le unghie e con i denti per ottenere l'oggetto dei tuoi desideri; ma spesso ciò non era sufficiente.

Hachi, la donna della sua vita, era convinta che esistesse un Grande Demone Celeste, sempre pronto a perseguitarla e a fare in modo che la sua vita andasse a rotoli. Lui non aveva mai veramente creduto a quelle cretinate. Col tempo, però, se ne persuase anche lui.
Il Grande Demone Celeste esisteva, esisteva per davvero e aveva anche nome e cognome: Takumi Ichinose.
Per quanto lui e Hachi si impegnassero, non sarebbero mai riusciti ad avere una vita felice insieme.

Il maturo e disincantato Nobu aveva un'altra donna. Somigliava terribilmente ad Hachi; non era sicuro se ciò fosse o meno una coincidenza. Sapeva solo che non sarebbe mai stata quella giusta e che l'avrebbe sempre paragonata a lei.
Sapeva anche che non sarebbe mai più stato giovane, né che avrebbe potuto realizzare il suo sogno di diventare un grande chitarrista -sì, tra le delusioni della vita c'era anche quella, l'ennesima pugnalata-. Erano anni, ormai, che la sua chitarra era messa in un angolo a prendere polvere.

C'erano giorni, però, in cui avrebbe spaccato il mondo. In uno di quei giorni aveva ripreso in mano la chitarra ed era andato a suonare in mezzo alla strada, attirando l'attenzione di una gran folla. Alcuni lo guardavano ridendo, altri lo schernivano; c'erano alcuni, però, che lo incitavano a continuare e per costoro suonò, suonò la chitarra un giorno intero. Infine gli proposero di suonare in un gruppo, uno giusto, e lui accettò. E fu così che si ritrovò ad esibirsi in giro per locali.
Non godevano di fama internazionale, ma a lui andava bene così. Si sentiva soddisfatto come mai in vita sua.

In un altro di quei giorni -il più importante- decise di andare da lei, cosciente che il Grande Demone Celeste la lasciava sempre sola per andare a lavoro, o più probabilmente da una delle sue amanti.
Fece amicizia con sua figlia, una bambina adorabile, anche se troppo simile a lui.
Scherzò insieme a lei, ritrovando all'istante l'intesa passata.
E, quando la babysitter portò la bambina al parco, fecero l'amore. Con passione, con desiderio, con necessità. Perché era giusto che fosse così, perché erano fatti l'uno per l'altra.

Si rividero sempre più spesso, infischiandosene di tutto e di tutti. E lei rimase incinta. Stavolta di un figlio suo.
E lui era contento così, perché sapeva che, un giorno, l'avrebbe portata via da quella casa, via da quell'uomo così freddo e distaccato.
Avrebbero trascorso la vita insieme, con il loro figli.
Perché era giusto che fosse così; era la donna della sua vita, lei. Era naturale che fosse così.

Sorrise nel sonno.
"Sì, andrà così" mugugnò.
  
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