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Autore: Piska    20/11/2007    8 recensioni
Storia di due ragazzi, legati da una forte amicizia, ma divisi per sempre da un destino maligno. Protagonisti Panik
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Panik non mi appartengono, non scrivo questa storia a scopo di lucro e i fatti sono puramente INVENTATI.

2.11.2007

Sai, non ci posso ancora credere. Non posso capacitarmi di quello che è successo. Non voglio accettare la realtà, è meglio immaginarti ancora qui, accanto a me. Come posso andare avanti senza te? Senza il tuo appoggio per ogni mia idea, seppure stupida, senza le tue battute che mi strappavano un sorriso anche quando avrei solo voluto morire, senza il tuo affetto, che in un modo o nell’altro mi dimostravi ogni giorno? Ci conosciamo da quando siamo piccoli.. Ma ora è tutto finito. Non sentirò più la tua voce chiamarmi, non sentirò più i tuoi pugni scherzosi, non sentirò più il cuscino che ogni mattina mi tiravi addosso per svegliarmi, anche se poi tu tornavi a dormire. Non torneranno più i giorni in cui facevamo gli idioti con le ragazze, quando facevamo gli scherzi a Linke, quando passavamo intere ore seduti sul divano del tour bus a guardare film demenziali e fare commenti ancora più stupidi, quando trascorrevamo intere notti in bianco a parlare, confrontarci e ridere come bambini. Mi manchi da morire. E pensare che sono passati solo due giorni, tre ore e cinquantasei minuti. Eh si, conto anche i minuti. Sono disperato, sto impazzendo senza te. Jan mi ha detto che col tempo passerà, devo solo aspettare. Ma io non voglio che passi. Perché chiudere la ferita, significherebbe dimenticarti e io NON VOGLIO dimenticarti. Ricordi quando, in prima elementare, preparai quei biscotti schifosi, te li feci assaggiare e tu li mangiasti, mi dicesti anche che erano deliziosi? Poi, convinto della tua parola, li assaggiai anche io, scoprii che facevano proprio schifo e mi intristii. Ma tu mi assicurasti il contrario e li mangiasti, uno dopo l’altro, senza mai sputarli o fermarti, davanti ai miei occhi velati di lacrime ed increduli. Poi passasti due giorni in ospedale per intossicazione alimentare lieve e quando venni a trovarti, mi dicesti che non era stata colpa dei miei biscotti, bensì delle lasagne preparate da tua madre! Non volevi farmi sentire in colpa ed io ti abbracciai. Ricordo questo episodio come se fosse ieri. In realtà, ricordo ogni singolo momento passato insieme. Io mi fidavo di te, del tuo giudizio, per quello assaggiai il biscotto dopo di te. Avevo piena fiducia in te. Ma che dico “avevo”? Io HO piena fiducia in te. Mi mancherai.. e più vado avanti a scrivere questa lettera, più mi rendo conto che sto iniziando ad accettare la realtà. Ma non posso, non voglio! Una realtà senza di te, non è la realtà dove IO voglio vivere. Siamo stati sempre legatissimi, ed ora tu, di punto in bianco te ne vai.. Come al solito è colpa mia. È stata colpa mia quando sei andato in ospedale in prima elementare, ed è stata colpa mia quello che è successo due giorni fa. Mi sento così tremendamente in colpa! Dovevo esserci io al tuo posto. Io dovevo essere il primo a svegliarmi, io il primo ad andare vicino all’autista, io il primo che il camion avrebbe preso nell’urto. IO, non TU. Perché diavolo sei andato a chiedere quella stupida informazione? Avrei dovuto svegliarmi prima e chiedere io. Avrei dovuto trattenerti nel tuo letto con la forza, se necessario. Avrei dovuto prevedere! Avrei dovuto salvarti.. Invece no. Sono stato solo un incapace, buono solo a piangersi addosso, ma nemmeno in grado di versare una sola lacrima per il migliore amico scomparso. E non riesco neanche a dire che sei.. sei.. no, non ce la faccio. Rimarrai sempre nel mio cuore, il tuo ricordo vivrà dentro me per l’eternità. Non passerà giorno in cui non ti penserò, volgerò un pensiero a te ogni mattina appena sveglio ed uno ogni sera, prima di addormentarmi. Così mi sembrerà di averti sempre con me. E tu proteggimi da lassù, mandami un aiuto dal cielo, perché senza te, non ho la forza di andare avanti. “The show must go on”, ma non per me. Non senza Timo Sonnenschein. Non senza il mio migliore amico, il ragazzo che era come un fratello per me. Colui con cui ho condiviso i momenti più felici e più tristi della mia vita. Quando ho sentito quel rumore assordante sul bus, la frenata improvvisa e non ti ho visto nel letto, mi sono sentito male. Poi c’è stato il tuo urlo, che ha spezzato il secondo di silenzio assordante. Da lì ho capito. Non volevo ammetterlo, ma sapevo già come sarebbe finita. La corsa fino all’ospedale, i molteplici tentativi dei medici di rianimarti, la tua pelle così pallida, il tuo corpo così freddo.. Non saresti più tornato. Ho passato due giorni infernali e chissà quanti ancora ne verranno ancora di uguali, se non peggio. Sei stato, sei e rimarrai per sempre parte della mia vita, metà del mio cuore. Ricorda che un giorno ci ricongiungeremo ed allora saremo indivisibili.
Fino ad allora,aspettami e guardami da lassù. Non abituarti troppo alla vita da solitario però
Ti voglio un bene dell’anima e te ne vorrò per tutta l’eternità
Tuo per sempre
David

p.s. Rileggendo le mie parole, ho pianto. Grazie Timo

  
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