CAPITOLO 1
- UNA FESTA IMPORTANTE -
Quando parlai di me a Goku lui stabuzzò gli occhi sorpreso.
Mai avrebbe immaginato che io fossi il figlio di Vegeta e Bulma. Dopo avergli
reccontato della venuta prossima dei due temibili cyborg e avergli fatto promettere
di non rivelare ad alcuno, specialmente ai due diretti interessati, la mia vera
identità salii sulla mia macchina del tempo per tornare nel futuro.
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le
cose sarebbero andate diversamente...
Alla Capsule Corporation le giornate si susseguivano una dietro
l'altra con una monotonia incredibile: Vegeta si rinchiudeva nella camera gravitazionale
e non ne usciva se non per quattro motivi: mangiare, dormire, andare al bagno
e portare qualche diavoleria tecnologica dal signore di casa per farla riparare;
la signora Brief innaffiava senza sosta le sue adorate piante tanto che a volte
sembravano piantine di riso, dava da mangiare ai suoi adorati animali e usciva
di casa solamente per cercare qualche nuova pasticceria; Bulma aiutava quando
poteva suo padre in laboratorio e quando non era indispensabile la sua assistenza
girovagava per la città dell'Ovest alla ricerca di qualche nuovo negozietto
alla moda.
Da quanto ne sò dal giorno del mio arrivo il rapporto tra Yamco e Bulma
è via-via entrato in una fase di crisi fino ad arrivare ad un punto di
rottura. Chi dei due decise di troncare in rapporto non lo so e a dire il vero
non mi interessa più di tanto anche se dubito che quella mezza sega di
Yamcha abbia trovato il coraggio di fare ciò...
Bulma, dopo la rottura con Yamcha, iniziò a covare dentro di sè
delle vane speranze: sperava in un amore impossibile e certamente non corrisposto.
Si era accorta infatti di essere attratta da un po' di tempo dal principe alieno.
Peccato che il principino non la degnasse di uno sguardo. A Vegeta infatti non
gli importava nulla di lei tantomeno dei sentimenti che provava nei suoi confronti,
il suo unico obbiettivo era quello di diventare un Super Sayan e battere il
suo rivale, il sayan di infimo livello che aveva osato farsi beffe di lui ...
Kakaroth ... tutto quello che non aveva a che vedere con questa storia era stupido
e non degno di attenzione.
Vegeta era un uomo con il paraocchi...
I nonni si erano accorti quasi subito dell'infatuazione della giovane e avevano
idee contrastanti al riguardo: da una parte il signor Brief affermava che sarebbe
stato impossibile avvicinare Vegeta ad un sentimento come l'amore e pensava
infatti che al massimo sarebbe arrivato al "rispetto" (adesso che
ci penso forse Vegeta sarebbe potuto arrivare a rispettare la famiglia Brief
solo con una bella botta in testa ...); dall'altra parte la signora vivace ed
allegra pensava che una evantuale dichiarazione da parte di Bulma sarebbe stata
in grado di scioglire il cuore del burbero sayan ... che illusa. Come può
un cuore di ghiaccio come quello di Vegeta sciogliersi con una stupida dichiarazione?
Semplice, non può. Vegeta non avrebbe mai accettato di instaurare un
legame con una personcina ai suoi occhi così sciocca come Bulma, il suo
orgoglio non glielo avrebbe permesso. Già si era abbassato ad accettare
di coabitare con quei tipi...creare un legame così intimo con uno di
loro sarebbe stato troppo.
Il problema di una eventuale dichiarazione non si presentò. Gli eventi
si susseguirono ad una velocità tale che non ce ne fu il tempo.
L'inizio di tutto ciò è riconducibile ad una mattina che pareva
identica a tutte quelle precedenti: Vegeta era già ad allenarsi nella
camera gravitazionale da più di un'ora, i signori Brief erano seduti
in salotto a leggere qualche rivista (una che parlava di tecnologia e l'altra
che rigurdava il giardinaggio immagino) e Bulma dopo aver fatto una lauta colazione
si unì al gruppetto...inizio esaltante no? L'oggetto che scatenò
il VERO INIZIO arrivò dopo poco: una lettera. Il suo contenuto era a
grandi linee questo:
un'invito per la signorina Bulma Brief a pertecipare ad una grandiosa festa
che includeva anche la premiazione di colui che sarebbe stato lo scienziato
più "geniale" dell'anno. Si richiedeva un abito elegante ed
un accompagnatore.
Bulma era estasiata all'idea di poter pertecipare nuovamente a quell'evento...dalle
informazioni che sono riuscito a raccogliere sembra che anche qualche anno prima
fosse riuscita a partecipare al grande evento (solamente una piccola cerchia
di persone poteva perteciparvi) ma che fosse riuscita a rimediare soltanto una
figuraccia: avere Yamcha come accompagnatore significava anche questo e inoltre
non era riuscita a vincere l'ambito premio. Per quello pazienza, di sicuro sarebbe
riuscita a riscattarsi qualche anno dopo.
La gioia della giovane si spense dopo poco forse proprio a causa della voce
"accompagnatore": si era lasciata con Yamcha e non poteva di certo
chiedere al principe dei sayan di accompagnarla ad una festa. Chiedere di pertecipare
a qualche amico le sembrava a dir poco imbarazzante... per fortuna non lo chiese
a nessuno, sarebbe stato sul serio imbarazzante. Se Bulma voleva pertecipare
alla festa doveva andarci da sola e questo significava fare la parte della zitellaccia
davanti ai più famosi e rispettati scienziati del mondo.
Il problema riuscì a risolverlo a sorpresa di tutti proprio la signora
Brief e la sorpresa più grande fu quella che era ruiscita a convincere
Vegeta ad accompagnare la figlia alla festa. Cercherò di spiegarvi come
andò la discussione tra i due, vi prego soltanto di non ridere di me...
Allora, la signora riuscì a bloccare mio padre fuori dalla camera gravitazionale
con una delle sue tiritele:
«Oh Vegeta come sei affascinate oggi! Non c'è che dire, ogni giorno
diventi sempre più bello! »
«Smettila vecchia! Dimmi cosa diavolo vuoi e poi sparisci! Non posso perdere
il mio tempo ascoltando le tue stupide moine!» «Daccordo. Senti,
tra qualche giorno, tre giorni per essere precisa, mia figlia perteciperà
ad una gloriosa festa alla quale partecipano le persone più importanti
del mondo della scienza. Sarà sicuramente una festa favolosa, piena di
cibi e il divertimento è assicurato!»
Vegeta guardò la donna con un'espressione interrogativa...dove voleva
arrivare?
« E allora?»
La signora Brief si sforzò per porgere al principe il più radioso
dei sorrisi. Vegeta mutò espressione da accigliato a disgustato.
« E' un'evento sensazionale, fuori dall'ordinario ma per fare una buona
figura bisognerebbe essere accompagnati da un vero gentiluomo »
- ...? -
« Come saprai Yamcha e la mia Bulma non stanno più insieme e allora
pensavo che tu forse potres-» venne interrotta.
« NO! NON CI PENSO NEMMENO! LEVATELO DALLA TESTA BRUTTA RACCHIA, IO SONO
IL PRINCIPE DEI SAYAN E NON MI ABBASSERO' A TAL PUNTO! CERCATI QUALCHEDUN'ALTRO!
E ADESSO SPOSTATI CHE MI SEI D'INTRALCIO! »
Un Vegeta furioso e oltretutto scocciato si girò di scatto mostrando
alla signora di casa la schiena e il popò che lei tanto apprezzava. La
bionda però non aveva intenzione di demordere e riuscì a bloccare
l'intento di fuga dell'uomo con una semplice domanda:
« Oh Vegeta, ma tu sai chi cucina per te ogni singolo giorno tutta quella
roba buona? »
« ... » non si voltò nemmeno a guardarla.
« Io cucino ogni volta più o meno il 75% di quello che mangi mentre
Bulma fà il resto. Se io e lei non avessimo questa, per così dire
"scocciatura" ci ritroveremmo con un sacco di tempo libero »
Il principe si voltò con aria minacciosa. Quello del cibo era un colpo
basso e assai meschino...secondo lui.
« Con questo che cosa vuoi dire donna? »
« Dico che se tu non andrai a quella festa con Bulma io non cucinerò
più per te e sappi che se chiedessi a mia figlia di smettere di sgobbare
ai fornelli lei accetterebbe con piacere! »
« Tu non oserai ... no, mi rifiuto. Non contare su di me. »
La signora Brief cancellò dal suo volto il suo tipico e inconfondibile
sorriso solare per lasciar spazio a uno sguardo serio. Gli occhi che un secondo
prima erano chiusi con la solita forma ad arco ora erano leggermente aperti
e dal loro interno color azzurro sembravano fuoriuscire delle piccole fiammelle
cariche (penso) di rabbia. Pochi l'aveveno vista così e Vegeta ora era
uno di quei pochi "eletti". L'uomo non fece una piega e continuò
a guardarla dall'alto verso il basso.
« Senti Vegeta ... » anche il suo tono di voce era cambiato...
« ... io sono sempre stata gentile nei tuoi confronti perchè mi
sembrava giusto trattarti come tutti gli altri. Non ti abbiamo mai chiesto niente,
non ti abbiamo mai obbligato a fare niente, abbiamo sempre rispettato i tuoi
spazi e abbiamo sempre fatto il possibile per farti sentire a tuo agio ...ti
volevo chiedere questo piccolo favore perchè mi sembrava giusto che almeno
Bulma ricevesse un piccolissimo gesto di gentilezza da parte tua per tutto quello
che ha fatto e continua a fare per te. Per non parlare poi di me e mio marito
...»
Vegeta continuava ad ascoltare con aria di sufficienza.
« ... Tra tre giorni ci sarà quella festa e tu accompagnerai Bulma,
che tu lo voglia oppure no! »
« HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!! Cos'è nonnina, mi minacci adesso?
Ma chi diavolo ti credi di essere, eh? Dimmi un po' donnetta, cosa mi farai
se io dico di no? »
Ci fu un'attimo di silenzio. La signora Brief non si era lasciata condizionare
dai toni beffardi di Vegeta e pensò bene di "migliorare" la
possibile punizione... La bionda mutò nuovamente sguardo: da truce a
sorridente (non c'è che dire, la nonna è imprevedibile!).
« Ohh Vegeta ma che dici! Haha...beh, che dire...se dici di no guarda
là...» la signora alzò il braccio indicando la porta d'ingresso
della casa «...Se hai capito bene, altrimenti... Ti preparerò tutto
il necessario per la festa qualche ora prima del fatidico momento così
avrai tutto il tempo per lavarti e vestirti. Immagino però che tu non
voglia diminuire le ore giornaliere d'allenamento ma non c'è alcun problema,
la mia bambina ti aspetterà alla festa. Tu arriverai dopo ma ti garantisco
che non ci saranno problemi. Allora, la festa inizia alle 21:00 nel salone principale
del Grand Hotel Diox guarda, è proprio quì..» la signora
Brief allungò una cartina stradale a Vegeta e lui la prese e la osservò
con superficialità «... Quel grosso anello rosso indica il luogo
dove si trova l'hotel. Tranquillo tesoro, la cartina la puoi tenere. Tutto chiaro?»
Vegeta continuò a scrutare la cartina. Accettare o no? Aveva una missione
da compiere: diventare un super sayan e sconfiggere Kakaroth. Ma come poteva
portare a termine questo duro compito se veniva sbattuto fuori dalla Capsule
Corporation? Non gli importava niente di Bulma e della sua stupida festa, tentomeno
della signora Brief...il marito di lei poi era insignificante, in confronto
a quell'ometto con i baffi perfino quella pulce del suo gatto nero sembrava
un personaggio più di rilievo. Se veniva cacciato da quella gabbia di
matti avrebbe perso la possibilità di poter usare la Gravity Room e questo
significava rallentare notevolmente i ritmi di allenamento e quindi far slittare
il proprio obbiettivo di qualche tempo...forse giorni, forse mesi. E se per
caso, proprio per colpa della perdita di quella fantomatica stanza non fosse
riuscito a trasformarsi nel leggendario guerriero prima dell'arrivo dei cyborg?
Sarebbe stato umiliato fino alla fine dei suoi giorni...
« Sì ...»
« Oh meraviglioso! La cena è al solito orario ci vediamo dopo caro!»
La signora Brief se ne andò lasciando Vegeta in balia dei suoi pensieri
... Forse aveva fatto bene ad accettare, se non altro adesso era sicuro di "possedere"
la camera gravitazionele per tutto il tempo necessario. Non c'è che dire...era
davvero un uomo con il paraocchi.
UFF...accidenti che fatica! Non c'è che dire, sono un
pessimo narratore! Ma non devo perdermi d'animo, voglio finirvi di raccontare
il fatidico inizio anche se a dire il vero raccontare queste cose mi imbarazza
in maniera pazzesca! Io poi non c'ero nemmeno, vi riesco a raccontare ciò
solo grazie alle lamentele di mia madre... Ok, orsù! La pausa è
finita! Si ricomincia!
... Continua ...
Ciao! Sono scImMIA! Sono nuova e per questo vi prego di non lapidarmi! Se qualcuno volesse commentare questo sgorbio (che insomma, al momento sembra proprio uno sgorbio... non dice ancora granchè) sarò ben lieta di accettare i vostri incoraggiamenti e le vostre critiche. Vi saluto. Alla prossima! Ciao-Ciao
scImMIA