Pitch.
Si alzò tremante dal letto, e io potei tirarmi un po' su. Era il momento di iniziare lo spettacolo. Appoggiò un piede nudo sul pavimento, poi aspettò un momento, e sembrò fermarsi tutto il mondo. Dopodiché, un secondo lieve suono mi suggerì che anche l'altro piede era arrivato a raggiungere l'altro. Si guardò intorno, e io soffiai lievemente sulle sue caviglie, facendole fare un balzo poco più lontano. Era estate, quindi non aveva un pigiama pesante, ma i suoi capelli erano fastidiosamente lunghi, e la avvertivano quando qualsiasi soffio d'aria stava per sfiorarla.
Lentamente si avviò verso il bagno, cercando di non svegliare la sorella più grande che dormiva fastidiosamente, russando. Sgusciai fuori dal letto e le presi una ciocca tra le dita tirandogliela giusto un po', abbastanza per farla girare spaventata. E vidi i suoi occhi, così grandi e così verdi, terrorizzati da quello che sarebbe potuto succedere quella notte.
Attraversò il corridoio con passi piccoli e tremanti, e io le proiettai delle ombre piccole e tenebrose sul muro accanto a lei, facendola sobbalzare.
Poi, chiuse la porta del bagno alle sue spalle, ed ebbe i suoi momenti di sollievo. Mi misi imponente lì davanti, in attesa che uscissi e la terrorizzassi completamente. In quel momento scoppiò in lacrime, iniziando a urlare.
'Mamma! Mamma! Pitch mi vuole uccidere, è qui fuori!' Godei di sentirla gridare così. Aprì la porta e io mi preparai per... ma non stava piangendo. Stava ridendo a gran voce.
'L'uomo nero esiste, mamma!!' Mi girò intorno festosa, e io scappai, sotto il suo letto.
I bambini non sapevano più aver paura di nulla.