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Autore: Go_always_ahead    05/05/2013    2 recensioni
Marco e Serafina.
Sono compagni.
Lui bellissimo, lei racchia.
Non ha nessuno oltre a lui. O almeno e quello che pensa l'affascinante playboy.
Lei lo fà sentire più forte, lei è fragile, insicura... lei le deve qualcosa.
"Mi sembrava stupido che non capisse, ma doveva sapere che la vita non è un parco giochi, e per ricevere bisognava dare.
Io gli avevo dato l’amore, ora lei doveva darmi fedeltà, sottomissione , lei… lei doveva darmi la vita."
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Racconta Marco la lo storia, con una tragica fine.
No alla violenza sulle donne.
Genere: Drammatico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’odore acre del peccato sale sù pericolosamente.
Gli occhi girano vorticosamente e non per una sbronza; scrutano la stanza, la casa, per cercare quella familiarità che c’era prima che la trasformassi nel teatro della mia pazzia.
Ma no, non lo voglio ammettere, in fondo tutto è giusto: chi lo dice che ho sbagliato?
Eppure sento l’impotenza, sento la vulnerabilità che mi sembrava prodotta da lei inumidirmi i miei dolci e angeli occhi.
Ora mi accorgo di non averne più, benevolenza, forse sono davvero pazzo, ciò è irreale…
Macchie scure; l’odore pungente; è lì, i miei sensi non mi tradiscono; dovrei voltarmi e vedere cosa c’è dall’altra parte del letto?
La poltiglia grigia della mia mente, sembra confondere informazioni nervose che arrivano contemporaneamente: forse so  cosa c’è dietro di me.
Porto le mani agli occhi, facendo pressione, pressando quel mondo di ricordi e di pensieri che non mi fanno ragionare.
 
Marco. Playboy, affascinatore di ragazze. Altezza: 183 centimetri Peso:80 kg.
Serafina. Ragazzina brufolosa. Altezza: 154 centimetri Peso: 63 kg.
Incontrati nel pub sotto casa di lei, poi fidanzati, poi compagni.
Marco voleva provare, com’era stare con una come lei. Lei voleva dell’amore.
 
L’amare è sempre stato il cardine di ogni relazione volontaria.
Il sentimento, il vertice di ogni bellezza umana.
Il mondo, quindi, sembra sempre chiedere l’amore in tutte le sue forme: passione, dolcezza, tenerezza …
Un emozione che sembra riscattare il mondo dall’odio, per cui non si pensa alla negatività.
E io? Non ho mai creduto nell’amore, preferivo il sesso.
Quel sesso aggressivo, senza legami.
Serafina mi diede il sesso, anche quello aggressivo, ma con mia sorpresa desiderai di più da quella donna e sperimentai quello che chiamano amore o ho creduto che lo fosse.
Mi domando ancora, quale diramazione ha l’amore, per portarmi a provare affetto per .. lei.
 
Serafina. La fortunata ragazza di Marco. Altezza: 154 centimetri ( ma adesso indossa spesso i tacchi ) Peso: 47 kg ( grazie a una dieta che la rende perfetta per il suo uomo)
Marco. Playboy e fidanzato. (un puttaniere che tradisce la fidanzata, in poche parole). Altezza:183 centimetri Peso: 98 kg.
Una coppia  carina, da vedere alle feste.
L’infantilità di lei e la virilità di quel bell’uomo che le sta accanto.
 
In effetti è vero. In quel periodo mangiavo parecchio ma non me ne faccio una colpa, Serafina mi viziava e io oziavo tra un tradimento e l’altro.
Non m’importava più del fisico da fusto, ormai avevo lei  al mio fianco, mal che vada, se ancora mi fosse interessata, l’avrei sposata.
Ah, la mia dolce compagna! Non mangiava, eh si, non mangiava per me.
Era un pegno d’amore, certo non era qualcosa di troppo importante, ma almeno avrebbe alterato quell’orribile corpo sformato.
Si era incominciata a mettere i tacchi. Traballava un poco per essersele messe per la prima volta, ma mi vergognavo di meno a portarla con me.
Un giorno tornò a casa e mi trovò aggrovigliato, sul letto, a una ragazza incontrata qualche minuto prima per strada.
C’era di che sedersi, con i pop corn o con un ventaglio che più si addice ad un teatro di prim’ordine, perché la scena che ne seguì fù tragicomica.
Iniziò a scaraventare i vasi di porcellana, peraltro suoi, contro il muro,manifestando evidenti segni di razzismo contro l’intrusa nel nostro nido d’amore, di pelle scura.
“Puttana negra!” urlava, urlava, urlava! Sbalzando la sua voce con acuti gridolini e bassi, profondi, rimproveri.
Prese la cosa sul serio e per giorni ritornò sull’argomento, assumendo quella maschera infantile, come se credesse che io le dovessi qualcosa.
Continuai a tradirla, venni sorpreso nuovamente, ci fù la stessa scenata e non m’importò.
Non capiva, la mia cara Serafina, che non l’amavo e che certamente non sarebbe mai successo.
Mi accusava di essere contraddittorio, ma sarà stato per la birra che forse le avevo promesso qualcosa, le spiegai.
Mi aspettai che sarebbe uscita dalla casa sbattendo la porta urlando, portando le sue luride cose con sé; ma si limitò a piagnucolare, forse  sperando che mi alzassi dal mio comodo letto per circondarle le braccia col mio affetto.
Non lo feci, è evidente ; preferivo se la sbrigasse da sola.
Eppure mi rimase attaccata come una cozza, probabilmente per paura di non trovare nessun’altro che la desiderasse.
La pioggia scroscia sulle finestre, causando quel rumore cigolante alla finestra arrugginita e bagnando le guance della mora ragazza sporta alla finestra sotto le intemperie di un mondo che non la vuole.
Lui non la ama, lo sa, anche perché il quel momento, probabilmente, consumava la sua maschilista virilità con qualche puttana.
Sobbalzò spaventata, quindi, quando sentì la mano sulla sua spalla e ne riconobbe quella del suo compagno.
Non osò  girarsi e fu, stranamente, come paralizzata, quando Marco si sporse in avanti, le sue labbra contro il suo orecchio; con quella voce cupa, aspra e roca di chi ha fatto delle Marlboro uno stile di vita.
-Si, ero con una amante. Ma prova a tradirmi tu, che te ne pentirai-.
Restò qualche attimo paralizzata. Oh, quello non era il Marco amorevole che desiderava.
 
Una ragazza, dopo le sue prestazioni sessuali, le venne la brillante idea di raccontarmi perché stava tradendo suo marito.
Certamente perché ero un bellissimo e giovane ragazzo, ma soprattutto perché aveva scoperto che il marito la tradiva.
La cosa mi parse piuttosto insolita, infatti la guardai dubbiosa, così lei rispose divertita che era la sua vendetta.
Io tradivo Serafina, ma lei non poteva… lei non doveva! Io le volevo bene, era così fragile e sola che richiedeva la mia continua presenza. Mi faceva sentire, così importante!
In un secondo, vidi la mia Serafina, che si baciava, che si toccava, che facevo sesso con un altro che non fossi io.
Lei è …. Lei era di mio possesso, inutile negarlo.
Lei viveva con me, Lei aveva perso la verginità con me ,Lei mi doveva tanto perché aveva solo ME!
Mi sembrava stupido che non capisse, ma doveva sapere che la vita non è un parco giochi, e per ricevere bisognava dare.
Io gli avevo dato l’amore, ora lei doveva darmi  fedeltà, sottomissione , lei… lei doveva darmi la vita.
Me ne resi conto qualche giorno fa.
Seduta sul divano, abbracciata come una bambina a guardare la televisione.
Se non ci fossi stato io, lei avrebbe mai avuto un corpo da stringere?
La dolce Serafina, mi doveva molto di più della fedeltà.
Lei mi doveva qualcosa d’inestimabile, di cui solo io possedessi la chiave.
La sua vita, che grandiosa idea!
Ma ora? Ora non ho più le sue spalle profumate e i suoi occhi chiari da esplorare.
C’è un corpo in decomposizione dietro di me, inutile negarlo.
Ora non ho quell’anima candida per cui ho chiesto troppo.
Aprii la mano, e il coltello cadde sul parquet sui cui noi, IO e LEI , camminavamo ogni mattina per andare a fare colazione in cucina.
Sul quel parquet pieno, intriso di sporco sangue.
Non ha mai avuto senso questa virilità che mi attribuivo.
Sono solo un vigliacco, che si mette alla stregua dei deboli per farsi credere più forte.
Non me ne faccio niente di quel corpo senza anima.
Rivoglio la mia vitale Serafina, la mia dolce ninfa, il simbolo della femminilità romantica .
Forse chiedo troppo, dopo averla brutalmente uccisa?
Ma forse è viva, forse sono davvero pazzo e non ricordo, è possibile…
Non diciamo stronzate; lei è morta.
Potrai mai perdonarmi, mia dolce compagna?
 
 


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Ho raccontato di una realtà, purtroppo attuale.
Quante possibilità ci sono, che esista una storia anologa?
Spesso le donne, sono vittima della pazzia maschile.
Bisogna combattere questo scempio.
  
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