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Autore: ElisaJ7B    06/05/2013    2 recensioni
[Amnesia:The Dark Descent]
Alexander e Daniel si trovano entrambi all'interno del castello, ma non sono soli.
Elisa, una ragazza del luogo, farà la sua prima apparizione.
Genere: Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La giovane ragazza correva ansimando per i corridoi, inseguita da mostri terrificanti e privi di pietà.

Le ferite sanguinavano e la lanterna aveva emesso i suoi ultimi bagliori, lasciandola nell’oscurità più totale.

 

Devo trovare un nascondiglio!

Devo trovare un rifugio al più presto!

 

Migliaia di frasi rimbombavano nella sua testa nel tentativo di non essere presa dai suoi inseguitori.

Quando la speranza cominciava a svanire, vide una lucina lontana brillare a seguito di una porta.

Senza pensarci troppo si è subito fiondata all’interno dello sgabuzzino e chiuso la porta meglio che poteva.

Facendo lentamente qualche passo indietro per allontanarsi dalla porta, lei andò a sbattere contro qualcosa che emise un lieve sospiro.

 

Dopo settimane di solitudine, Elisa abbracciò l’unica cosa vivente in quel castello che le avesse infuso un po’ di sicurezza,

non sapendo però chi stesse stringendo a sé.

 

Era il barone Alexander di Brennerburg,

padrone della fortezza e di tutti i mostri che le stavano dando la caccia.

Il noto studioso e legilimante era piuttosto sorpreso della reazione della ragazza, che era completamente  apparsa dal nulla.

Lui stava cercando di catturare un ragazzo di nome Daniel, perciò la presenza di Elisa lo incuriosiva tanto da dare una sbirciatina nei suoi pensieri.

 

Per fortuna ho trovato qualcuno!

Non ce la facevo più a stare da sola in questo orribile castello popolato da mostri.

Mi dispiace recare fastidio a costui che era già nello sgabuzzino,

ma fuori c’è un mostro terrificante senza mandibola che mi sta cercando.

 

“C’è Grunt là fuori?” Pensò Alexander.

“Perché non divertirsi un po’ alle spalle di questa ragazzina?”

Con un messaggio telepatico il barone ordinò al mostro di cominciare ad abbattere la porta della stanza in cui si trovavano,

ma senza riuscire ad entrare, ovviamente. Solo per vedere come avrebbe reagito lei.

 

Pochi attimi dopo Grunt cominciò a tirare pugni alla porta e urlare con la sua voce spaventosa.

 

Elisa, che credeva di trovarsi al sicuro, da essere abbracciata al torso di Alexander si accasciò sul pavimento.

Rimanendo pur sempre avvinghiata alla gamba destra del barone, cominciò a singhiozzare silenziosamente.

 

Come avrà fatto a trovarmi?

Pensavo che non sarebbe riuscito a vedermi qui dentro!

Aspetterò che sfondi la porta per poi ricominciare a correre… Non importa.

Troverò dell’olio per la lanterna e cercherò una via di fuga.

Sempre che ne esista una…

 

“Ammirevole” Rifletté Alexander.

“Daniel non avrebbe esitato a nascondersi in qualche buco qui dentro aspettando di essere preso,

davvero un pessimo aiutante, senza coraggio né sicurezza.

Invece lei si è lasciata prendere dallo sconforto, però allo stesso tempo ha elaborato una strategia per la propria sopravvivenza.

Potrei prendere lei come nuovo aiutante.

 

Grunt, il gioco è finito, torna a cercare quell’idiota di Daniel.”

Come dal niente era arrivato il mostro, allo stesso modo le urla e i graffi smisero lasciando un placido silenzio inaspettato.

 

Ma cosa…?

 

“Avanti, alzati.”

Disse Alexander prendendola per mano.

A quel punto lei riconobbe la voce e si rese conto di chi avesse avuto accanto tutto il tempo.

 

Alexander?! Che cosa ci fa qui?

 

“Seguimi.”

Cominciò a camminare spedito e sicuro nelle tenebre tenendola delicatamente per mano.

Elisa come infatuata lo seguiva senza capire perché volesse portarla con sé.

 

“Dove stiamo andando?”

Chiese Elisa con un po’ di titubanza.

“La nostra destinazione è la stanza degli ospiti, mia cara.”

 

La stanza degli ospiti. Forse con questa espressione intende la prigione del castello. Avrà intenzione di torturarmi?

 

Alexander sembrava piuttosto confuso nel leggere i suoi pensieri e nel doverla trascinare a forza dietro a sé.

Con un velo di impazienza rettificò: “Ovvero la stanza in cui Daniel era solito dormire prima della sua scomparsa.”

 

Allora non ha intenzione di farmi del male.

Cosa vorrà da me?

 

“Sinceramente non sono sicuro di aver preso la decisione giusta.” pensò il barone.

 

Era ormai sera e Alexander aveva condotto Elisa alla sua nuova stanza.

“Tu dormirai qui, stanotte. Ci rincontreremo domani mattina, non appena ti sveglierai.”

“Ma io cosa…”

Neppure il tempo di lasciarle finire la frase che lui aveva già chiuso la porta.

 

…dovrei fare?

Dato che è quasi notte, mi coricherò sotto le coperte.

Sono tre settimane che non riposo, non avrò problemi ad addormentarmi.

 

Infatti pochi istanti dopo Elisa già dormiva.

 

Devo trovare un nascondiglio!

Devo trovare un rifugio al più presto!

 

Con le ultime energie Elisa si chiuse dentro un piccolo sgabuzzino e indietreggiando lentamente andò a sbattere contro delle scope.

Cadendo produssero un forte rumore che la fecero rilevare dal mostro.

Lui cominciò ad abbattere la porta e la ragazza si accasciò a terra terrorizzata

Dopo tre pugni la porta cedette e il mostro la vide lì, a terra, con gli occhi pieni di lacrime, in un angolino della stanza.

Con un unico colpo la uccise,

per poi lasciare il suo corpo senza vita sul pavimento.

 

“AGH!”

 

La mattina seguente Elisa si svegliò di soprassalto nel letto della stanza degli ospiti.

 

Era solo un incubo di ciò che sarebbe potuto succedere,

se il barone non fosse stato in quella stanza la sera precedente.

 

Alexander, allarmato dall’urlo soffocato, entrò velocemente nella stanza.

 

“Hai avuto un incubo, Elisa?”

“Si… riguardo a ieri… lei… e il mostro…”

“Non ti preoccupare. Vi metteremo fine una volta per tutte, vedrai. Adesso vieni, la colazione è in giardino.”

 

Elisa si vestì con i panni che Daniel aveva lasciato nella stanza, compresa una giacca verde che le stava un po’ larga.

Seguendo la scia di petali di rosa che Alexander lasciava dietro di sé, lei riuscì ad arrivare al prato del castello.

 

Seduto su una graziosa sedia bianca c’era il barone, che fece una smorfia di disapprovazione non appena la vide.

“I miei servitori ti inseguivano scambiandoti per Daniel, cosa credi che penseranno ora, vedendoti vestita così?”

 

Ha ragione. Lui ha sempre ragione.

 

“Mi dispiace…” riuscì a balbettare Elisa togliendosi la giacca verde.

Veloce come un gatto Alexander si trovò vicino a lei, aiutandola ad indossare la sua giacca rossa corallo con raffinate cuciture color oro.

Le maniche erano troppo lunghe per lei e ciò fece ridere il barone, replicando semplicemente con “Ne farò preparare una della tua misura.”

 

Perché si prende cura di me? Qual è il suo scopo?

 

Dopo aver fatto colazione, lei e Alexander cominciarono a camminare lentamente,

quando videro Grunt che correva nella loro direzione.

Elisa per istinto si nascose dietro il barone e lui divertito chiese: “Perché ti nascondi? Quando sei con me non devi preoccuparti.

Tu, brutto idiota, perché hai spaventato la mia ospite? Hai qualcosa di importante da riferire?”

 

Prende le mie difese.

 

Il mostro emise qualche verso strano e poi corse via.

“Cosa ha detto?”

“Grunt è sempre in vena di dire cose stupide… non ti angustiare e andiamo al mio studio.”

 

Arrivati nel luogo designato, Alexander aprì un armadio da cui prese un’altra giacca rossa e oro.

Poi si sedette sulla propria poltrona e cominciò ad esporre il suo progetto.

“Come tu ben sai, tutti i miei servi sono alla costante ricerca di Daniel, il mio ex-aiutante, perciò io mi ritrovo da solo a fare molte cose.

Non è una richiesta, ma un ordine, se tu potessi lavorare con me in cambio di vitto e alloggio.

Ogni cosa ha il suo prezzo e vedremo cosa hai da offrire, non come quello scansafatiche di Daniel…”

 

Cosa avrà mai combinato questo “Daniel”?

Ha fallito e Alexander lo sta cercando. Se dovessi fallire anch’io?

Mi rinchiuderebbe in prigione come sta cercando di fare con lui.

 

“Quell’idiota non era in grado di sopportare il peso del mio lavoro, così si è dato alla fuga all’interno del  castello.

Quando lo troverò gli farò passare la voglia di disertare di nuovo.

 

Confido in te. Mi sembri sveglia, attenta, perspicace, la persona adatta al ruolo che sto cercando.

Vedo ambizione nei tuoi occhi, perciò bada di non deludermi o per te sarà la fine.”

 

Perciò è questo che vuole

Un’aiutante.

Non credo che possa essere un lavoro così impossibile,

non ho scelta, mi conviene tentare.

 

“Quando comincio?”

“Molto bene, sempre molto decisa.

Però dovrai tenerti a freno almeno fino a domani.

Vai da Grunt a farti fare una divisa identica alla mia.

Dì che ti mando io e non ci saranno problemi.”

 

Elisa uscì chiudendo dolcemente la porta e si mise a cercare Grunt.

  
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