EMMA E DAN

 by Petronilla

Disclaimer: Questa storia è frutto di pura fantasia, anche se i nomi degli attori principali sono quelli veri - Nella realtà Emma e Dan sono soltanto amici e colleghi di lavoro. E non ho mai avuto la fortuna di conoscerli personalmente.

Quella calda mattina di metà maggio, una limousine nera stava procedendo veloce verso gli Studios, attraversando solitaria il piccolo paesino di Leavesden. All’interno, due persone sedevano una accanto all’altra, rivolte verso il proprio finestrino, e profondamente immerse nei loro pensieri.

Emma sorrise fra sé, notando le buffe facce che facevano i passanti, vedendo quella splendida auto percorrere le piccole stradine del paese. Si chiese se non si sarebbero mai abituati a tutto quel trambusto, iniziato quattro anni prima, quando i produttori decisero di girare proprio in quegli Studios, il primo film della fortunata saga di Harry Potter.

Emma Watson, aveva compiuto quattordici anni il 15 aprile scorso; molto graziosa, minuta, con i capelli castano chiaro, leggermente mossi, e un sacco di lentiggini sul naso. Sembrava proprio una teen-ager come tante altre, mentre invece era una tra le più famose giovani attrici del momento. Interpretando il ruolo di Hermione Granger, era diventata subito l’idolo dei numerosissimi fan dei libri di Harry Potter, conquistandoli soprattutto con la sua dolcezza e la sua simpatia.

Quel giorno, tutti gli attori erano stati convocati per iniziare con le riprese del quarto film della serie: Harry Potter ed il Calice di Fuoco.

Emma si girò verso la compagna di viaggio, una giovane donna di circa trent’anni, alta, magra e con i capelli biondi tagliati molto corti. Sarah, era stata da sempre la sua “chaperon”, sin dall’inizio di questa splendida avventura: oltre a sorvegliarla, le faceva compagnia, le dava consigli, insomma, era come avere una seconda mamma sempre vicina.

“Mi sembra di essere ritornata di nuovo a casa.” Al commento di Emma, Sarah sorrise e le strinse forte la mano.

“Sei nervosa? Oggi rivedrai tutti i tuoi amici.”

“Si, un pò…” Rispose Emma incerta.

“Ho parlato con sua madre, e mi ha detto che arriveranno nel pomeriggio. Ti dispiace non poterlo incontrare subito?”

“SARAH! Non scherzare, ti prego!” Le disse Emma allarmata, poi abbassò la voce e aggiunse nervosa.

“Mi raccomando, non una parola sull’argomento quando siamo agli Studios.”

“Ma non c’è niente di male… anzi, secondo me sareste proprio una bella coppia.”

“Sarah? Ti prego, non tormentarmi così. Anche a me piacerebbe essere la sua ragazza, è solo che… non sono per niente sicura dei suoi sentimenti, capisci? E fino a quando non avrò la certezza di piacergli almeno un po’... beh, allora non gli dirò proprio niente!”

“D’accordo, d’accordo… contenta tu.” Sarah concluse la frase accennando un sorriso malizioso, ed Emma si girò nuovamente verso la finestra.

“Sono passati ormai più di sei mesi dall’ultima volta che l’ho visto… chi sa com’e cambiato dopo tutto questo tempo, e chi sa cos’avrà fatto durante le vacanze…” Pensò nervosa.

Poi si portò una mano al collo, e da dentro alla camicetta tirò fuori una lunga catenina d’oro, con attaccata una piccola stella dorata. La strinse tra le mani con affetto e sospirò con aria trasognata.

“Quando ci siamo salutati, prima di partire, mi ha regalato questa stella, chiedendomi di pensare un po’ a lui durante le vacanze; per la verità, non ho mai pensato ad altri che a lui, e non vedo l’ora di riabbracciarlo… non vedo l’ora di rivedere il mio Dan…” Pensò Emma, con il cuore pieno di emozione.