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Autore: Ladynady    08/05/2013    1 recensioni
Mentre il gruppo riposava beatamente in un ostello,Caronte li stava cercando nella notte fonda.
Genere: Avventura, Azione, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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124) LE NUOVE CREATURE DI CARONTE
 
 
 
Mentre il gruppo riposava beatamente in un ostello,Caronte li stava cercando nella notte fonda.
 
Kenshin non riusciva a dormire,ma questa accadeva ormai da molto tempo…prima o poi rischiava di impazzire.
 
Sentiva qualcosa nell’aria…il vento toccava le fronde degli alberi lì vicino,che a loro volta battevano sul vetro.
 
Tac…tac…tac…un rumore costante.
 
TOC! Una mano viscida batté contro la finestra,e strisciò verso il basso:il samurai si spaventò e sfoderò la spada,ancora intontito.
 
Kaoru a sua volta si svegliò e vide dei visi bianchi,cadaverici che urlavano dall’esterno;erano putrefatti e sembravano gli stessi morti che abbatterono a Tokyo.
 
Caronte era vicino,stava uccidendo gli innocenti e trasformandoli in zombie.
 
Kaoru corse ad avvisare gli altri,e vide che anche il proprietario era diventato un mostro raccapricciante.
 
Gli altri corsero subito ad aiutare i malcapitati;ormai l’ostello era pieno di zombie.
 
Uno ad uno li fecero fuori,ma sembravano più forti del solito,nonché un pochino più furbi.
 
Uscirono dall’edificio per scappare;Megumi era in preda al panico perché voleva proteggere la piccolina.
 
Quando Meiko usò la magia Nera,Caronte sentì subito dove si trovava il gruppo e volò verso la loro direzione.
 
Un bagliore rosso accecò i protagonisti,ed ecco che apparve l’acerrimo nemico ridente.
 
Presentò i suoi nuovi “amici”alleati,prendevano energia dalla terra:spuntavano fuori come funghi!
 
L’unica cosa da fare era creare un’esplosione,così potevano scappare di nuovo.
 
Sanosuke aveva appreso molto dal suo amico Tsunan,bombatolo d’eccezione,cercò nella foresta tutti gli elementi necessari per creare la bomba.
 
Non fu facile perché i nemici lo assalivano,ma pian piano riuscì a trovare tutto.
 
Mentre gli altri scappavano sotto il naso di Caronte,Sano lanciò una serie di bombe sugli zombies:al solo contatto,tutta la carne marcia saltava in aria e Caronte fu investito dalla schifezza.
 
Riuscirono così a mettersi in salvo e a scappare nel bosco.
 
 
 
125) LA DEBOLEZZA DI SHISHIO
 
 
 
Caronte rimase molto deluso ed arrabbiato,non voleva essere così battuto facilmente.
 
Il gruppo si trovò perso nel bosco,non sapevano da che parte andare;Kenshin tirò fuori la mappa ma era troppo grande,non era molto specifica.
 
Un’altra persona stava girovagando a vuoto,era Shishio che voleva ammazzare Kenshin;si accampò proprio vicino all’esplosione.
 
Teneva le distanze dal gruppo,e aspettava pazientemente il momento propizio per attaccare.Anche lui era spaventato da quello che stava accadendo all’umanità,ma un po’ era divertito perché,alla fine,Caronte era come lui.
 
Tossì violentemente,si piegò su sé stesso ed uscì del sangue dalla bocca:il mummione era ammalato e non sapeva neanche se sarebbe sopravvissuto ancora per molto.
 
L’importante era uccidere la causa del suo malore,Rimura Kenshin.
 
Mentre gli altri decidevano sul da farsi,Akito esplorò la zona e,fortunatamente,trovò un sentiero che,secondo lui,li avrebbe portati fuori dalla foresta.
 
Così dormirono fino all’alba,e poi si incamminarono lungo la strada piena di rovi.
 
Caronte aveva perso molto energie,nel frattempo,così sparì sotto terra e scese nell’Ade per ricaricare i suoi poteri.
 
Di sicuro sapeva che il gruppo si stava movendo in direzione della steppa,un luogo vasto e secco,così creò un altro tipo di mostro,il Dambala.Consisteva in un enorme serpente pieno di squame color rosso sangue,viscido e pronto ad ingoiare qualsiasi cosa.
 
 
 
126) L’ATTRAVERSAMENTO DELLA STEPPA
 
 
 
Nel pomeriggio,dopo una bella camminata nel bosco,il Kenshingumi giunse finalmente alla fine della boscaglia…ma trovò un paesaggio desolato.
 
C’erano prati spogli dappertutto,rari cespugli secchi e pochi alberi.
 
All’orizzonte si intravedevano delle montagne,ma sembravano distanti km e km.Tutti si guardarono in faccia dubbiosi,ma oramai dovevano superare quella desolazione.
 
Più tardi,la temperatura calò e tutti avvertirono freddo,così si fermarono per accamparsi.
 
Acesero un grande falò,si rifocillarono e dormirono tranquillamente.
 
Shishio,intanto,era rannicchiato lontano,aveva un freddo cane e in più non faceva bene alla sua tosse.
 
Per giorni camminarono in questo silenzio assoluto,incontrando in questo silenzio assoluto,incontrando ogni tanto mandrie di bufali.
 
Kenshin pensò ai brutti ricordi con quegli animali!
 
Mentre stavano camminando,Meiko si fermò di scatto e fermò tutti.
 
Erano molo spaventati:la ragazza aveva avvertito qualcosa di molto grosso che si stava movendo nelle vicinanze,di certo non era Caronte.
 
Si stava concentrando,quando ad un certo punto una forte scossa di terremoto fece cadere tutti a terra:il terreno si spaccò,poi si alzò sollevando un grande polverone.
 
Tutti caddero a terra cercando un riparo;dalla montagna spuntò la testa di un enorme serpente.
 
Aveva due occhi  gialli,ipnotici,una lingua tagliente e denti lunghi ed affilati;le scaglie bordeaux che aveva ungo il corpo erano dure ma viscide.
 
Il Kenshingumi estrasse le armi,pronti per una nuova battaglia;quando il serpente uscì interamente,si resero conto di quanto era enorme la bestia!
 
127) IL NOSTRO AMORE SI RAFFORZA
 
 
 
Ogni volta che il serpente si muoveva,una scossa di terremoto impediva a tutti di rimanere in piedi:la tattica del mostro consisteva nel farli cadere per poi mangiarli.
 
Le fauci si avvicinavano a grandi morsi verso il gruppo,a volte non riuscivano ad evitarle e si ferivano.
 
Megumi riuscì a scappare con la neonata;sfortunatamente Meiko si incastrò in una crepa e non riusciva a liberarsi.
 
Quando il serpente puntò verso di lei,non riuscì a fare nulla tranne che urlare:evitò per miracolo la bocca ma venne ferita gravemente al braccio.
 
Hiko sentì le grida di dolore,spaventato corse verso di lei e la difese con la sua spada.
 
Anna la aiutò a disincastrarsi e la portò in salvo.
 
Hiko ora era il divertimento del serpente,ed era diventato più furioso di prima.
 
Meiko,in uno stato pietoso,creò un enorme fascio nero che partiva dal braccio sanguinante ed arrivò fino all’occhio dell’animale.
 
Esso esplose,e il serpente si dimenò come se fosse impazzito:anche così non era facile colpirlo perché sgusciava a destra e a sinistra come un matto!
 
Aoshi ne approfittò,saltò in groppa alla bestia e rimase aggrappato con tutte le sue forze:o lo colpiva subito,o moriva schiacciato.
 
Sfoderò velocemente le due long satana e le infilzò entrambi tra due squame dure.
 
Il serpente urlò dal dolore,ormai era spacciato.
 
Così intervennero tutti quelli che avevano armi potenti:lo colpirono ripetutamente finchè non stramazzò al suolo dissanguato.
 
Anche il Kenshingumi era sfinito; Meiko fu subito controllata da Megumi.aveva un brutto taglio ,così le fasciò il tutto ma non poteva utilizzare quello destro.
 
Hiko le stette accanto per rassicurarla tutta la notte,amandola come non stava facendo da tempo.
 
Il Kenshingumi conquistò così un’altra vittoria contro il male.
 
 
 
128) CHI CONOSCE IL NECRONOMICON?
 
 
 
I protagonisti si dovettero fermare per recuperare le energie perse,così si accamparono vicino ad un albero secco e spoglio.
 
Si misero a discutere del più e del meno,arrivando all’argomento principale,cioè il libro dei morti.
 
Se quel sacerdote non l’avesse letto non sarebbe successo tutto ciò…però Meiko aveva studiato tutta la magia Nera che c’era nel mondo e,praticandola,rimaneva comunque affascinata da essa.
 
Con quello si poteva dominare il mondo dei Morti che stavano all’Inferno,dei dannati che,in fondo,venivano disturbati nel loro sonno.
 
Per questo diventavano sempre più malvagi e più forti:uccidendo altre persone vive la loro anima avrebbe potuto riposare per sempre.
 
Il Necronomicon era l’unico mezzo per aprire un varco diretto con l’Ade:se Caronte sarebbe venuto in possesso del libro…avrebbe compiuto una strage nel mondo dei vivi.
 
Esso era stato ricoperto con pelle umana,e al posto dell’inchiostro normale era stato usato sangue umano;Meiko voleva entrare in possesso del libro per chiudere una volte per tutte il varco che si era creato Caronte e distruggere così il Male.
 
 
 
129) GLI INFLUSSI NEGATIVI DEL LIBRO NERO
 
 
 
Purtroppo Meiko risentiva di tutti gli influssi negativi quindi a volte si comportava con malvagità;tra l’altro non riusciva ad autoconcentrarsi e tutti avevano paura ad avvicinarsi.
 
Shinobu ci “marciava” sopra a questa condizione,facendo litigare tra di loro i componenti del gruppo.
 
Il mattino successivo si incamminarono verso il passo tra le montagne;ancora poche ore ed avrebbero attraversato la steppa.
 
In lontananza Kaoru notò dei grossi nuvolosi neri venire proprio verso la loro direzione:di sicuro era una tempesta che li avrebbe messi in difficoltà.
 
Dopo pochi minuti,una sottile pioggerella infastidì tutti,quindi si fermarono sotto un albero abbastanza grosso;però la pioggia aumentò e dovettero aprire una tenda.
 
Minacciosi tuoni si scaricavano a terra con una potenza inaudita,spaventando la piccola figlia di Megumi.
 
Sanosuke era nervoso per i suoi pianti e cercava in tutti i modi di calmarla.
 
Purtroppo,un fulmine colpì la cima dell’albero e prese fuoco in alto;nessuno se ne accorse finchè un ramo incendiato non cadde proprio sulla tenda.
 
In pochi attimi prese fuoco e tutti uscirono spaventati,la pioggia spense il fuoco ma,ormai,gran parte delle provviste si era incenerita.
 
Il Kenshingumi corse sotto la pioggia in direzione del passo,sperando che la tempesta sarebbe passata presto.
 
 
 
130) LA PICCOLA BIMBA VA PROTETTA!
 
 
 
La pioggia era incessante,anzi veniva ancora più forte ed impediva di vedere,come se fosse un muro d’acqua.
 
Megumi aveva coperto bene la figlia,ma si stava inzuppando anche lei ed avrebbe preso una malattia così; in più il terreno era ormai diventato fango ed era difficile camminare.
 
Ancora mezzo chilometro e sarebbero arrivati nel mezzo delle montagne…Kenshin vide a fatica alcuni massi che avrebbero potuto fornire un riparo.
 
Un fulmine colpì il terreno dietro di loro,e si alzò un muro di fango ed acqua:tutti corsero disperati.
 
Aoshi e Seshiro erano gli ultimi della fila per proteggere il Kenshingumi;Seshiro vide il fango prender forma e diventare un ammasso di terra dalle fattezze umane.
 
Lo spirito si presentò come Yemanja,e la tempesta le aveva dato via.Il Kenshingumi raggiunse i massi sospesi sulle pareti e si riparò sotto;Aoshi e il suo gemello colpivano il mostro che si rigenerava in continuazione,essendo fatto di fango.
 
Meiko creò una barriera,riuscì a difendere il gruppo per un po’ di tempo ma tutta quell’acqua e quel fango impedivano di mantenere un’alta concentrazione,così si lasciò cadere addosso ad Akito priva di forze.
 
Yemanja avanzò minaccioso…ricoprì tutti di fango nel tentativo di soffocare qualcuno…Yahiko fu spazzato via dalla potenza della natura.
 
Sanosuke si gettò e riuscì a prender la mano del piccolo,ma anche lui era in difficoltà ora.
 
Stavano per affogare,quando una mano grande e forte tirò su entrambi:fu Hiko a salvare la vita ai suoi amici.
 
La pioggia cessò lentamente,fino a scomparire:anche il mostro,alimentato dall’acqua,scomparve nel nulla.
 
Il Kenshingumi si riposò,esausto,prima di ripartire un’altra volta.
 
 
 
131) LE MILLE DIFFICOLTA’ DEL NOSTRO CAMMINO
 
 
 
Ci misero qualche ora per ripulirsi dal fango;Kenshin era soddisfatto per aver attraversato la steppa.
 
Ora mancava quel passo,che sembrava una crepa tra le due montagne alte,e chissà magari dall’altra parte avrebbero trovato una città.
 
Anche Shishio non era nelle condizioni migliori,tutto fradicio e sporco;l’umidità aveva peggiorato la tubercolosi che lo perseguitava.
 
La figlia di Megumi aveva la febbre alta,le guance si erano ingrossate come un pallone e piangeva per il fastidio.
 
A turno la tenevano in braccio lungo il cammino,Megumi non vedeva l’ora di riposarsi e riprendere le forze.
 
La gola sembrava non finire mai,infatti Misao si lamentava ogni secondo.
 
Quando intravidero la fine,corsero felici e contenti per vedere cosa li aspettava:Yahiko e Akito fecero addirittura la gara!
 
Il Kenshingumi sentì urli di gioia:ai piedi della collina c’era un paese grande!
 
La speranza e la gioia si riaccesero in tutti i loro cuori:per un pò di tempo non avrebbero più sentito nominare né Caronte né nemici!
 
 
 
132)FINALMENTE A YASHINPING!
 
 
 
Il paese era molto grande ed era tagliato a metà da un fiume;era immenso nella natura e sembrava molto tranquillo.
 
Il Kenshingumi non ebbe problemi ad entrare,anche perché non c’era nessuna guardia a controllare la gente che arrivava,a differenza del Giappone.
 
A Saitou questa dava fastidio perché sarebbe entrato chiunque,magari un pericoloso criminale!
 
Aoshi tirò fuori la mappa per controllare a che punto fossero arrivati,e con stupore scoprì che erano a metà percorso,e che quello era l’ultimo paese
 
della Cina.
 
ORa il problema era trovare un posto dove rifocillarsi per un pò di tempo,magari anche per una settimana.
 
Misao era già eccitata dall’idea di esplorare la città che non stava più nella pelle.
 
Ci misero un’intera giornata per trovare un posto,alla fine riuscirono a convincere un anziano proprietario di una casa molto lussuosa.
 
Purtroppo i posti erano pochi,quindi si dovettero accontentare di dormire in 4 persone in un unico letto!
 
Shinobu non la voleva nessuno,tranne il suo adorato Seshiro,quindi Meiko sborsò altri soldi per affittare una camera apposta per lei…
 
 
 
133)UN ATTIMO DI RIPOSO NEL PICCOLO PAESE
 
 
 
La notte passò serena e tranquilla,anche se ci furono molti litigi riguardanti le camere.
 
Il giorno dopo,ognuno passò il tempo come meglio poteva:c’era chi giocava,chi faceva lo stupido (come Kanon e Cancer)o chi esplorava la città.
 
Kaoru e Megumi curiosarono tutte le bancarelle della città comprando cibo,vettovaglie e un pò di cianfrusaglie.
 
Hiko e Meiko decisero di fare un pic-nic lontani dal resto del mondo,invece Aoshi ed Anna assisterono a degli spettacoli ambulanti.
 
C’era anche qualcuno che si annoiava e voleva trovare un lavoretto temporaneo da fare:Saitou si sentiva un pò inutile,quindi chiese lavoro al Centro di Polizia.
 
Fortunatamente trovò lavoro come poliziotto,si sentiva un pò come a casa!Avrebbe sicuramente perlustrato la città e si sarebbe appostato all’entrata.
 
Anche Shishio,il mummione,era giunto nella città e non vedeva l’ora di ammazzare Kenshin.
 
Controllò,da un cespuglio,l’entrata,e con suo rammarico vide Saitou a fare da guardia…come poteva entrare senza essere visto?
 
allora aspettò tutto il giorno,studiando le mosse dell’uomo.
 
Finalmente verso sera Saitou finì il suo turno di lavoro e se ne andò verso l’albergo,così il mummione agì indisturbato.
 
Aveva molta fame e gli servivano bende e medicinali nuovi.
 
Attraversando il paese trovò un negozio di alimentari,ma la porta era ben chiusa:quel pane e quella carne esposte in vetrina dovevano essere suoi.
 
Lui era molto bravo a scassinare e a rubare,così smantellò la porta ed entrò nel negozio.
 
Mangiò il pane e sbranò tutto il possibile con avidità,e si portò dietro pure qualcosa.
 
Soddisfatto,cercò una farmacia;dopo poche ore lesse un cartello di un dottore.
 
Dalla finestra intravide lo studio e c’era pure una piccola luce accesa:qualcuno stava lavorando di notte.
 
Scassinò di nuovo la porta ed entrò di soppiatto;in effetti il dottore stava sistemando le ricette dei suoi pazienti.
 
Shishio lo sorprese alle spalle,gli tappò la bocca e gli tagliò ferocemente la gola.
 
Si sentiva potente,fiero di tutto ciò:in pochi istanti si sentì nuovo e pronto ad affrontare il Kenshingumi.
 
 
 
134)SI RIPARTE VERSO KATMANDU!
 
 
 
Il gruppo preparò le valigie perchè era arrivato il momento di ripartire;Saitou sentì parlare  degli omicidi e voleva andare al Distretto per dare una mano.
 
Tutti lo trattennero altrimenti l’uomo sarebbe rimasto volentieri lì a vivere!”
 
Anche Kenshin si sentiva in dovere,ma in fondo il loro scopo era molto più importante.
 
Prima di uscire completamente dal paesino,Sanosuke fermò un passante e srotolò la mappa;chiese quale fosse la città più vicina dopo Yashinping.
 
Il tizio indicò Katmandu,una città Indiana molto sacra e devota a molti dèi.
 
Shinobu era molto incuriosita di questa cosa,magari sarebbe riuscita ad “adocchiare”un sacerdote…con i suoi occhi da triglia fantasticava.
 
Così si incamminarono:avevano acquistato nuovi cavalli,ed anche una piccola carovana per trasportare i viveri.
 
Shishio arrivò troppo tardi,vide il gruppo all’orizzonte:bestemmiò e sbraitò come un disperato.
 
Così cominciò a correre,con la grinta di un toro scatenato.
 
 
 
135)RIUSCIREMO AD ATTRAVERSARE IL PIANO DEL TIBET?
 
 
 
Il Kenshingumi aveva saputo che,per giungere a Katmandu,dovevano attraversare un altopiano chiamato “altopiano del Tibet”e non sarebbe stata certo una passeggiata.
 
Le condizioni atmosferiche erano ostili,si passava ad un vento freddo e pungente alle piogge fastidiose,e il più delle volte il terreno gelava.
 
Comunque c’erano dei sacerdoti buddhisti che l’attraversavano tranquillamente le temperatura minime,ed era stata formata una strada sterrata.
 
Il gruppo era così “avvantaggiato”,magari avrebbero incontrato qualcuno lungo la strada.
 
Quando il Kenshingumi si accampò la prima notte,la temperatura calò e si misero quasi tutti dentro la carovana.
 
Kenshin e Kaoru stavano sistemando i cavalli,quando l’uomo sentì muoversi qualcosa nei cespugli.
 
Zittì la fidanzata,e tirò fuori la spada:era in agguato e si aspettava di tutto.
 
Con un grido saltò fuori Shishio,con la spada tentò di colpire Kenshin ma lui si difese;Kaoru scappò e fece casino con le sue urla.
 
Il gruppo si svegliò e corse ad aiutare l’amico;assisterono al combattimento increduli;da dove sbucava?Ma li aveva seguiti dal Giappone?
 
Saitou ordinò di non intervenire perché immischiarsi sarebbe stato pericoloso.
 
Kenshin era sorpreso,ma era arrabbiatissimo con il suo nemico:Shishio invece aveva gli occhi assestati di malvagità ,voleva regolare i conti una volta per tutte!
 
 
 
136)L’ATTACCO DI ZOMBIES POTENTI!
 
 
 
Il combattimento durò per un pò di minuti,Shishio non voleva perdere;Sanosuke sarebbe presto intervenuto con un suo mega-pugno se il mummione non la smetteva di ridere.
 
Ad un tratto,la terra sotto i piedi dei due contendenti si rialzò e delle mani putrefatte presero con forza le gambe.
 
I due erano attoniti:cosa stava succedendo?
 
Kaoru e Misao intervennero per aiutare il loro amico,ma vennero anche loro prese da altre mani.
 
Seshiro allora le tagliò,così liberò gli amici e le mani si staccarono pian piano.
 
Fece un grande errore:spuntarono fuori degli zombies da terra tutti putrefatti e sporchi.
 
Si avvinghiarono a Shishio,e Kenshin non poteva non aiutarlo,così li ammazzò e staccò le mani.
 
Il mummione aveva paura di quei orribili mostri,così scappò nella foresta.
 
Il Kenshingumi si preparò ad un nuovo combattimento;colpirono gli organi vitali dei maledetti ma sembrava che non facessero niente!
 
Anzi,gli zombies erano ancora più cattivi e più forti fisicamente;Kanon e Cancer scapparono pisciandosi sotto.
 
Nessuno capiva cosa li rendeva così forti,quando Aoshi,casualmente,staccò la testa di un morto vivente.
 
Il corpo marcio si bloccò e cadde a terra privo di vita;l’uomo controllò che non si movesse e quest’ultimo  rimase fermo.Aveva trovato il modo giusto!
 
Avvisò tutti i suoi amici:così fecero per distruggerli.
 
Tutti erano soddisfatti della battaglia,e si riposarono per ripartire l’indomani.
 
 
 
137)SIAMO ARRIVATI!
 
 
 
Il Kenshingumi proseguì a passo sostenuto per altre due settimane:fortunatamente non incontrarono altri nemici e non ebbero alcun problema grave con le temperature gelide.
 
A turno utilizzavano i cavalli per far riposare le gambe;il desiderio di Megumi si stava realizzando,sua figlia cresceva forte e sana ed aveva già 4 mesi.
 
Kenshin,intanto,si crogiolava a pensare al mummione,aveva i nervi a fior di  pelle,magari li stava seguendo anche in quel momento…
 
Piano piano raggiunsero la fine dell’altopiano,delimitato da foreste rigogliose:attraversarono tutto quel verde e giunsero davanti a due gigantesche colonne di pietre raffiguranti degli uomini minacciosi.
 
Oltre alle colonne,c’erano delle mura altissime,anch’esse fatte di pietra,con appesi,ogni tanto,dei calderoni pieni di fuoco.
 
La città era ben circondata e protetta:un portone altissimo,fatto di legno,impediva il passaggio.
 
Tutti guardarono stupefatti le costruzioni fatte dagli abitanti.
 
 
 
138)LE MERAVIGLIE DI KATMANDU’
 
 
 
Il Kenshingumi stava ancora confabulando su come entrare e come presentarsi;si avvicinarono lentamente al portone e bussarono.
 
Aspettarono qualche minuto ma non accadde niente,così bussò violentemente Hiko.
 
Sentirono dei rumori dall’altra parte:degli uomini aprirono l’ingresso,che cigolò fastidiosamente.
 
 
 
I due gruppi si guardarono esterrefatti:gli Indiani non avevano mai visto gente conciata così,tanto meno il Kenshingumi.
 
Un sacerdote sopraggiunse e fece una specie di benedizione,dopodiché cominciò a parlare.
 
Diede il benvenuto al gruppo e chiese perchè dovevano entrare a Katmandù;Kenshin pensò che era meglio non spiegare ancora la verità ma disse che erano in viaggio di piacere.
 
Li fecero entrare calorosamente:gli abitanti erano gente semplice e modesta ed anche allegra.
 
Non c’erano case,ma capanne;il gruppo era colpito dalle statue enormi raffiguranti dèi;dai tanti templi finemente decorati e dagli incensi sparsi dappertutto.
 
La gente del posto era assolutamente pagana.
 
Il Kenshingumi cercò una sistemazione :fu molto difficile perchè le case erano piccole e tutte abitate.
 
Un vecchio pastore concesse,ad una minima somma,un suo fienile:tutto sommato era grande,comodo e soprattutto pulito.
 
 
 
139) VISITA AI TEMPLI INDU’ E SHINTOISTI
 
 
 
Il giorno dopo,il gruppo era incuriosito da tutta quella
 
devozione della gente,così decisero di visitare la città prima di
 
rimettersi in viaggio.
 
La prima tappa fu un tempio fatto tutto di giada ed avorio,
 
un edificio talmente prezioso che brillava sotto i bagliori del sole.
 
Era circondato da tante statue di dei con tante braccia,oppure con
 
tante teste e i sacerdoti pregavano inginocchiati davanti ad esse.
 
Entrarono pian piano,senza far casino,e un profumo di incenso
 
fiorito invase la stanza; un sacerdote dal torso nudo li accolse.
 
Non tutti potevano entrare nella sala di preghiera,così scelsero
 
delle persone a caso.
 
Entrarono Kenshin,ovviamente, Hiko,Aoshi,Kaoru e Anna; prima
 
però dovettero cambiare gli abiti ed essere benedetti con dell’acqua
 
speciale.
 
Gli altri uscirono in cortile,un pò delusi da quella scelta casuale,un
 
pò curiosi di sapere il perchè di quella decisione.
 
I fortunati si sedettero sul pavimento,davanti a loro c’era un altarino
 
con una statua dalle mille braccia e dall’aria minacciosa che li fissava;
 
sotto tante candele rosse facevano luce,ma tutt’intorno c’era un
 
silenzio di tomba.
 
I cinque si guardarono confusi,ad un tratto sentirono un rumore
 
strano di qualcosa che strisciava sul pavimento.
 
Entrò nella stanza un sacerdote con collane lunghissime e pesanti,
 
tutto pelato e con in mano delle pergamene.
 
Chiese perchè volevano pregare a Shiva,ma loro non sapevano
 
neanche chi fosse!!!
 
Spiegò che era il protettore di Katmandu ed usava la magia per
 
manovrare l’acqua:se non veniva adorato abbastanza,provocava
 
forte inondazioni con la morte di tutta la città.
 
Kenshin si decise di parlare del loro viaggio e del loro scopo,
 
e quando nominò Caronte il sacerdote non fece una piega.
 
L‘uomo non conosceva la loro religione,così il gruppetto spiegò
 
tutto quello che era possibile,e il sacerdote rimase di stucco nel
 
pensare che un essere maligno stava sconvolgendo il mondo!
 
Allora si mise a pregare interrogando Shiva,Krishna e chi poteva
 
nel tentativo di trovare una soluzione per aiutare il gruppo e tutta
 
l’umanità,siccome era una cosa che sarebbe riguardata anche
 
loro.
 
Le candele rosse si spensero,come se un leggero venticello avesse
 
soffiato sopra di loro,e la saetta cadde dall’altarino da sola…Anna
 
era spaventata ed Aoshi le tenne stretta la mano.
 
Dal buio,videro un piccolo fuoco fatuo di colore azzurro allargarsi
 
pian piano: prese la forma di Shiva,ed aveva tante braccia che
 
cercavano di prendere i presenti nella sala.
 
Il sacerdote cominciò una serie di riti,e durò per almeno due ore.
 
Fuori,l’altro gruppo si stava aspettando di aspettare,così Yahiko
 
fece irruzione nel tempio.Fortunatamente due allievi lo bloccarono
 
altrimenti lo spirito di Shiva si sarebbe molto arrabbiato sentendo
 
il casino!!
 
Dopo pochi attimi,lo spirito sparì e le candele si riaccesero
 
magicamente; Kenshin si alzò chiedendo spiegazioni.
 
L’uomo rispose che esistevano due libri: il Necronomicon (che
 
sapevano già dell’esistenza),e un altro libro del bene,che si
 
chiamava Bibbia.
 
Dovevano trovare entrambi i libri e rispedire il male all’Inferno.
 
Ringraziarono il sacerdote ed uscirono dalla sala purificati e contenti;
 
anche gli altri erano felici di rivederli e li  coprirono di domande a
 
tutto andare!
 
 
 
 
 
 
 
140) CARONTE RITORNA…UNA MORTE IMPROVVISA!
 
 
 
Kenshin era molto contento che anche tutti quelli dèi fossero
 
dalla loro parte; Meiko invece era ancora molto preoccupata e
 
non si sentiva a posto.
 
Shishio era sopraggiunto davanti alle porte di Katmandù e si stava
 
chiedendo come entrare;conciato così,con le bende,non l’avrebbero
 
fatto sicuramente entrare!
 
Sentii come un leggero ma caldo venticello che gli percorreva le ossa:
 
uno spirito gli aveva attraversato il corpo dicendogli di scappare.
 
Era Shiva che l’aveva messo in guardia da Caronte,perchè stava
 
raggiungendo Meiko per farla fuori….
 
Shishio era un pò spaventato,ricordandosi di tutti quegli zombies
 
quella notte!
 
Il Kenshingumi  fece una passeggiata dopo cena,ed un bellissimo
 
tramonto infuocato illuminava la città; Sanosuke vede,all’orizzonte,
 
una specie di macchia rossa muoversi nel cielo. Sgranò gli occhi,
 
pensando di aver visto male,quindi non ci pensò neanche su tanto.
 
Si sentì un boato provenire dal cielo ed una forte folata di vento
 
agitò il gruppo,che si stava tenendo a delle sbarre lì vicino.
 
Kenshin aveva capito subito che c’era lo zampino di Caronte,quindi
 
sguainò la spada ed ordinò di farsi vedere.
 
Molti sacerdoti,con i loro allievi,accorsero per vedere cosa stava
 
succedendo,e pregavano Krishna di proteggere la gente innocente.
 
Avevano formato una barriera intensa spirituale, ma Caronte aveva
 
risposto con una fiammata gigantesca:si vedeva l’alone del suo volto
 
e rideva come un pazzo.
 
Dalla sua bocca uscivano enormi fiammate che stavano bruciando la
 
vegetazione circostante;gli abitanti stavano cercando di spegnere
 
l’incendio.
 
Meiko usò la sua magia nera per contrastarlo,però doveva uscire al
 
di fuori della barriera;Hiko era contrario quindi la fermò con tutte
 
le sue forze.
 
La donna non si fece prendere dal panico e,con grinta,scatenò
 
dei fulmini viola che colpirono il volto.
 
Caronte scappò perchè era stato fulminato; intanto i sacerdoti stavano
 
dicendo dei rosari per ricostruire magicamente ciò che era stato
 
distrutto.
 
Dall’altra parte,Shishio non sapeva che cosa era successo e si decise
 
a bussare al portone.
 
Due uomini muscolosi gli aprirono e lo squadrarono immediatamente
 
da capo a piedi;gli chiesero brutalmente che cosa voleva,e
 
il mummione cercò di ammazzarli.
 
All’improvviso,come uno schizzo,passò velocemente lo spirito di
 
Caronte che stava fuggendo,e prese in pieno tutti e tre.
 
Shishio sentiva una strana sensazione allo stomaco,guardò i due
 
uomini prendere fuoco da soli.
 
Anche lui prese fuoco da solo, ma non riusciva più a manovrarlo
 
come una volta…la malattia gli impediva di reagire come una persona
 
sana.
 
Gridò dal dolore,come poteva finire così stupidamente la sua vita?
 
Il fuoco lo bruciò lentamente,trasformandolo in insulsa cenere
 
 
 
141) L’AIUTO DEI SACERDOTI
 
 
 
Dopo che Caronte se ne fu andato, i sacerdoti aiutarono gli abitanti
 
a rimettere a posto tutto e a calmare la gente.
 
Anche il Kenshingumi prese parte ai lavori; poco dopo giunse voce
 
che tre uomini erano stati trovati bruciati davanti all’ingresso che
 
era stato aperto.
 
Si creò così altro scompiglio; Saitou si mise subito ad indagare per
 
questa cosa.
 
Finirono a tarda sera di riparare i danni,anche se erano stanchi
 
erano felicissimi che Caronte se n’era scappato un’altra volta.
 
Saitou aveva perlustrato tutta la città senza tosta,e non aveva trovato
 
minima traccia di qualche criminale.Probabilmente si era trattato
 
di un incidente casuale.
 
Purtroppo il terzo uomo era diventato cenere quindi non riusciva a
 
capire chi fosse, invece le guardie erano irriconoscibili ma almeno
 
avevano le loro armi accanto a loro,che le faceva riconoscere.
 
Il gruppo decise di partire l’indomani,ma c’era ancora tutta la roba
 
da preparare,quindi Kenshin diede loro tempo ancora un giorno.
 
Si riposarono tranquillamente nel fienile; Aoshi non riusciva a
 
dormire perchè era troppo agitato,voleva tornarsene in Giappone
 
e vivere tranquillamente. Anna lo tranquillizzò con coccole e baci,
 
ma lui assunse quell’aria fredda che aveva prima che conoscesse
 
la donna.
 
Per passare il tempo,tirò fuori la mappa e guardò la posizione
 
della città:  si spaventò nel vedere che c’erano altre montagne da
 
superare. Sulla cartina c’era segnato il nome Himalaya,ma non
 
sapeva quanto erano distanti dalla città e soprattutto se erano facili
 
da superare.
 
 
 
 
 
142) UN ALTRO ENORME OSTACOLO: LE HIMALAYA!
 
 
 
Aoshi,il mattino successivo,avvertì tutti dell’altro ostacolo che
 
Dovevano superare,cioè le catene dell’Himalaya.
 
Non sapendo quanto fossero distanti,chiesero ad un abitante
 
informazioni su di esse:lui fece una faccia sconcertata e sorpresa
 
quando gli chiesero delle Himalaya.
 
Distavano a poche miglia da Katmandu e la strada era abbastanza
 
frequentata dai tibetani,ma poche persone si azzardavano
 
ad attraversarle.
 
A parte che erano alte come minimo 8000 metri,ma lì la
 
temperatura era ostile :dovevano salire al di sopra dei 2000 metri
 
e poi scendere,ma l’aria era rarefatta ed aveva già ucciso molte
 
persone.
 
Poi c’erano molti animali pericolosi e feroci,come puma,orsi bruni,
 
a valle si potevano trovare alcune tigri,quindi lui sconsigliò di
 
intraprendere un’avventura del genere.
 
Purtroppo le uniche soluzioni erano o di passare per quella strada
 
e rischiare la vita,oppure aggirarle,ma la catena era lunga
 
20 km e ci avrebbero messo mesi per arrivare dall’altra parte.
 
Kenshin decise di fare una piccola riunione prima di partire.
 
Megumi non voleva fare la strada pericolosa assolutamente,
 
però neanche metterci dei mesi per andare dall’altra parte non era
 
la soluzione migliore.
 
Ci misero un pò di ore per decidere: alla fine optarono per la
 
strada pericolosa,sperando di non incontrare Caronte e di non
 
morire sulla montagna…
 
 
 
143) ATTRAVERSIAMO LA MONTAGNA!
 
 
 
Il gruppo riuscì a preparare tutto i viveri nella carovana,e si misero
 
in viaggio nel primo pomeriggio; li salutarono tutti tirando verso il
 
cielo delle pergamene benedette,come se fossero festeggiando.
 
I guardiani chiusero così definitivamente il cancello d’uscita della
 
città. Il Kenshigumi tirò un sospiro di sconcerto…ora dovevano
 
percorrere la strada verso le Himalaya.
 
Per un pò di ore percorsero boschi,prati,attraversarono fiumi,finchè
 
non arrivarono di fronte ad un torrente senza passaggio.
 
Come avrebbero potuto attraversarlo con una carovana così piena?
 
Passarono alcuni tibetani con indosso delle tuniche rosse ed
 
arancioni,e videro che il gruppo si trovava leggermente in difficoltà;
 
le persone a piedi lo attraversavano tranquillamente bagnandosi fino
 
alle ginocchia. Certo,loro avevano anche dei cavalli,ma non potevano
 
abbandonare i viveri dall’altra parte.
 
Quindi decisero di attraversarlo lo stesso,con l’aiuto di questi tibetani;
 
passarono prima tutti quelli a cavallo,poi Sanosuke manovrò la
 
carovana trainata da due cavalli marroni.
 
Appena affondo nell’acqua rischiò di ribaltarsi tutto: la corrente era
 
un pò forte e i cavalli erano agitati; Kenshin era terrorizzato
 
dell’acqua quindi si rifiutò di aiutarlo.
 
I tibetani presero delle corde per trascinare almeno i cavalli,intanto
 
la carovana sballottava di qua e di là violentemente. Sanosuke voleva
 
scendere,ma mancavano pochi metri per giungere dall’altra parte;
 
Kanon e Cancer ebbero un’ atto di eroismo,si tuffarono e spingevano
 
la carovana per aiutare l’amico.
 
Quando fu sollevata nell’altra riva,tutti esultarono per l’impresa riuscita!
 
Si riposarono nei pressi del fiume e si accamparono;fortunatamente
 
i viveri non si bagnarono così cenarono lautamente.
 
Dopo un pò di giorni,giunsero finalmente alle pendici delle catene
 
montuose ed osservarono l’imponenza di esse.
 
Più guardavano verso l’alto,più vedevano nuvole e basta: era
 
impossibile vedere la cima delle Himalaya! L’unica paura rimasta
 
era l’aria rarefatta,già a valle si congelava dal freddo…
 
La stradina diventava sempre più tortuosa,meno frequentata anzi,
 
non c’era proprio nessuno che passava di lì…
 
Proseguirono in mezzo ai boschi che si infittirono sempre di più:
 
la strada,invece,diventava sempre più pendente e difficoltosa da
 
attraversare con la carovana.
 
A turno spingevano il trabiccolo; per sostare si fermavano in qualche
 
spiazzo nel bosco, e per accampare divenne un problema perchè c’era
 
poco spazio.
 
Dopo circa una settimana di viaggio,arrivarono stravolti a circa
 
2000 metri di altitudine: faceva molto freddo,i gradi scendevano
 
sotto lo zero e si faceva fatica a respirare.
 
La bimba di Megumi aveva delle difficoltà,quindi prima scendevano
 
dall’altra parte ,meglio era per tutti.
 
Ad un certo punto del percorso,si trovarono di fronte un bivio:la
 
stradina che cominciava a scendere ed un’altra che continuava a salire.
 
Misao pensò a chi fosse il pazzo che avrebbe proseguito verso
 
l’alto!La ragazzina intravide alcuni cadaveri e si spaventò:cercò
 
rifugio tra le braccia di Aoshi,che a sua volta la scaraventò a terra!!
 
Pian piano scesero dalla montagna, respirando a pieni polmoni.
 
 
 
144) DALL’ALTRA PARTE,LA GIUNGLA!
 
 
 
Pian piano scesero la montagna,a volte facendo delle soste;
 
fortunatamente non trovarono nessun animale feroce come
 
avevano detto a Katmandù,le uniche volte che intravidero qualcosa
 
erano degli stambecchi che cercavano di risalire la montagna.
 
Quando si accamparono l’ultima volta,Kenshin guardò verso il basso:
 
un bellissimo tramonto faceva capolino da dietro l’enorme distesa
 
di foresta che c’era ai piedi delle Himalaya.
 
C’era veramente tantissima vegetazione rigogliosa che si stagliava a
 
perdita d’occhio; il giorno dopo ripartirono e ,dopo un bel pò di ore,
 
giunsero felicemente alla fine.
 
Ora si ritrovarono in un enorme campo d’erba,ed ogni tanto qua e là
 
c’erano degli enormi ed alti alberi.
 
Si guardarono intorno, e notarono che la strada era finita; ora dove
 
avrebbero proseguito? Si inoltrarono nella foresta umida e troppo
 
invadente; la carovana faceva fatica a passare perchè era troppo
 
fitta.
 
Yahiko notò le enormi foglie degli alberi,che erano più grandi di lui!
 
Purtroppo c’erano migliaia di moscerini che attaccavano il gruppo
 
ed accerchiavano i viveri.
 
Akito si divertiva a tagliare le piante per il passaggio,dopo un
 
pò di ore si accamparono sotto un’enorme foglia.
 
Il Kenshigumi non si sentiva al proprio agio in quel posto,l’aria
 
era umida e puzzolente,troppi moscerini e zanzare rompevano
 
le scatole; nel cuore della notte si sentivano strani versi di animali
 
che sembravano spiarli al buio.
 
 
 
145) IL PERICOLO E’ SEMPRE IN AGGUATO:GLI ANIMALI FEROCI!
 
 
 
Ripartirono al sorgere del sole,quando tutto sembrava ancora dormire:quel posto così selvaggio non rassicurava nessuno.
 
Mentre camminavano,Akito sentì strani versi provenire da dietro i cespugli;come se un cane ringhioso sbavasse davanti all’osso.
 
In pochi istanti,balzò fuori una tigre grossa ed affamata:Misao si buttò sul ragazzino per spostarlo.
 
L’animale atterrò sulla soffice erba,sbavava e ruggiva allo stesso tempo:tutti sguainarono le armi pronti a colpire.
 
A Kaoru dispiaceva veder morire un così bell’animale dal pelo striato e lucente,ma non poteva certo diventare la sua colazione!
 
La tigre esitò per alcuni secondi,poi si lanciò su Seshiro:l’uomo si accasciò e affondò la sua spada nella pancia dell’animale.
 
La tigre urlò disperata,e cadde a peso morto sul ragazzo.
 
ci volle un pò per liberarlo perchè era veramente grossa e pesante!
 
Ripresero il cammino attraverso la giungla,sempre in agguato contro quegli animali.
 
Prima di uscire da quel posto,ci volle circa una settimana di cammino,i viveri cominciarono a scarseggiare.
 
Il Kenshingumi trovò alcune capanne sparse qua e là,ma nessuno capì che erano nella periferia di un’altra enorme città.
 
 
 
146) NEW DEHLI,CITTA’ CAOTICA E POCO ACCOGLIENTE
 
 
 
Il gruppo,mentre stava attraversando quelle capanne un pò malandate,vide che lì la gente era molto povera e viveva nell’immondizia:l’aria era puzzolente e malsana,le condizioni igieniche erano disastrose.
 
Molti piccola bambini giocavano nel fango con tutte le mosche che ronzavano intorno ed indossavano stracci.
 
Appenda videro persone ricche,si fiondavano chiedendo soldi.
 
Megumi era impietosita che osò avvicinarsi a loro,ma quando cominciarono a strattonarla intervenne Sanosuke a cacciarli via.
 
Proseguirono lungo quella strada che sembrava principale e si imbatterono in mendicanti:zoppi,stolti,addirittura mutilati,a volte vedevano cadaveri in putrefazione.
 
Cercarono di correre,man mano le capanne e i poveri sparirono lasciando il posto alle persone normali.
 
C’era veramente tanta gente in quella città!
 
tutti erano indaffarati,che correvano,lavoravano come matti e non degnarono di uno sguardo il Kenshingumi.
 
Dopo tutto dovevano trovare un’ennesima sistemazione almeno per qualche giorno:ci misero poco per trovare un ostello perchè in giro ce n’erano molti.
 
Alla fine i cittadini erano molto gentili solo se venivano interpellati,perchè neanche il proprietario li aveva salutati inizialmente.
 
Scoprirono che gli abitanti erano Indiani,avevano la pelle un pò scura e pochi riuscivano a capire il giapponese.
 
avevano dei modi di fare molto spartani:non esistevano delle bancarelle o negozi per vendere i loro prodotti,ma buttavano tutto per terra e la gente si azzuffava per terra e la gente si azzuffava per comperare.
 
Dovevano anche loro rifornirsi di viveri,quindi partirono in “missione”Kaoru,Megumi e Misao.
 
Intanto gli altri girarono per New Dehli raccogliendo un pò d’informazioni:poco fuori dalla città c’era ancora la giungla,ma non era così grande e distesa come la parte est.
 
 
 
147) RIPARTIAMO PER LE GIUNGLE INDIANE…
 
 
 
Il Kenshingumi ,in pochi giorni,si rifocillò e comprò tutto il necessario,anche se significava passare intere giornate in mezzo alla bolgia.
 
Trovarono un tizio che vendeva delle mappe dei posti circostanti alla città e ne presero una per studiarla:per andare verso ovest ed uscire così dall’India,dovevano attraversare un’altra volta la giungla.
 
Così,all’alba,presero tutto e si misero in viaggio;a Shinobu dispiacque lasciare New Dehli perchè aveva adocchiato qualche bell’indiano da tampinare!
 
Non ci misero tanto ad addentrarsi nella boscaglia più fitta:loro erano molto attenti a qualsiasi animale che osava avvicinarsi.
 
Una notte,mentre il gruppo stava beatamente riposando,sentirono delle urla di una donna provenire vicino a loro:accesero delle fiaccole e corsero subito a vedere cosa stava succedendo.
 
Si imbatterono in 3 enormi tigri bianche che stavano sotto una pianta altissima,digrignando sia verso di loro sia verso l’alto.
 
Sanosuke vide che proprio in alto c’era una donna,aggrappata ad un ramo a stento,che stava per cadere.
 
I più forti sfoderarono le armi pronti ad ucciderle:infatti si gettarono subito contro di loro.
 
In pochi attimi le fecero fuori,ma a Meiko pianse il cuore nel vedere stramazzare al suolo tre creature così meravigliose.
 
La donna stava ancora urlando disperata perchè stava per cadere:Seshiro e Sanosuke si misero sotto il rampo per prenderla al volo.
 
 
 
148)PROSSIMA TAPPA,QUATTA
 
 
 
La donna ringraziò tutti per averla salvata,e venne accolta temporaneamente dal Kenshingumi.
 
Raccontò che,coincidenza,stava andando verso quatta,dove anche gli altri si stavano dirigendo.
 
Era la sua città natia ed era stata in India per motivi di lavoro;viaggiava spesso da sola ma non aveva mai avuto problemi fino a quella notte.
 
Il mattino dopo decisero di accompagnarla nel suo viaggio;passarono così una settimana nelle giungle e poi arrivarono su una collina rocciosa,segno che le foreste impervie erano finite.
 
Dall’alto videro una città enorme che aveva molte torri e tende bianche.
 
Infatti metà della popolazione era formata da nomadi e guerrieri;la donna li accompagnò fino all’entrata della città.
 
Prima di salutarli,indicò un posto per pernottare:erano delle tende messe in affitto apposta per i viandanti.
 
Il gruppo notò che la gente era allegra,accogliente,molti lavoravano ai bazar tutti ordinati e pieni di roba interessante.
 
Meiko,come al solito,sborsò i soldi e tutti si divisero le tende equamente .Kenshin e Kaoru,finalmente,ebbero un loro posticino privato,senza nessuno che rompeva le scatole.
 
Quella notte fu piena di passione per la coppia:Kenshin non si sentiva così appagato da tempo,l’uomo prese un pacchettino e lo porse alla ragazza.
 
Lei,con stupore,lo scartò e vi trovò un bellissimo anello:Kenshin glielo infilò all’anulare sinistro e le chiese di sposarsi.
 
La donna,eccitatissima,rispose subito di sì e baciò intensamente Kenshin.
 
 
 
149)MATRIMONIO TRA KENSHIN E KAORU A QUATTA!
 
 
 
Kaoru e Kenshin fremevano per sposarsi il più presto possibile:quando lo annunciarono agli altri,tutti esultarono di felicità,era ora che la “coppia d’oro” si decidesse a compiere il grande passo!
 
L’uomo,siccome aveva visitato la città,vide parecchie cappelle molto belle per celebrare il rito.
 
Tutti si mobilitarono per i preparativi:Yahiko,Akito e Misao si occuparono del pranzo,Megumi e Shinobu delle decorazioni,Anna e Meiko dei fiori,invece i maschi si informarono sui documenti da firmare e sul sacerdote.
 
Hiko era contento per il suo adorato allievo,aveva trovato un valido appoggio per costruire una famiglia.
 
Kenshin lo rassicurò dicendogli che Meiko era la donna giusta per lui,dopo tutti quegli anni di fidanzamento si sarebbe decisa.
 
I giorni passarono velocemente,ed ormai era tutto pronto:mancavano solo i vestiti e le fedi.
 
Le donne si fermavano ad ogni bazar finchè non trovarono una tunica bianca,tipica del posto,con dei ricami tutti dorati:Kaoru era veramente splendente e raggiante.
 
Invece Kenshin sembrava un arabo conciato così,tutto fasciato di panni bianchi!
 
Il giorno del matrimonio erano tutti eccitati,ognuno aveva preso posto nella cappella:c’era anche gente del posto ad assistere.
 
I due arrivarono stringendosi la mano,sorridenti:c’era già  Misao che piangeva dalla commozione!
 
Il rito si celebrò normalmente,ci fu lo scambio delle fedi e il consueto bacio:Kaoru e Kenshin erano marito e moglie!
 
Fuori dalla cappella,vennero gettati fiori e petali sugli sposini;Kaoru lanciò il mazzo di calle in mezzo alla folla.
 
Finirono in mano a Meiko!
 
La donna divenne rossa e guardò il suo amante,che la baciò teneramente.
 
Anche il pranzo passò tranquillamente,con balli e canti tipici del posto.
 
 
 
150) ED ORA VERSO TEHERAN!
 
 
 
Il gruppo festeggiò anche nei giorni a venire finchè non si decisero di incamminarsi verso Teheran,una nuova città araba.
 
La gente di Quatta era molto accogliente,gentile,ma risultava piuttosto opprimente ed invadente perchè,una volta attaccato bottone con un arabo,non si scollava più di dosso!
 
Ora dovevano dirigersi attraverso colline desolate e paesaggi un pò desertici;la gente non viaggiava quasi mai perchè la temperatura alta non permetteva grandi spostamenti.
 
Caronte sembrava che si fosse arreso,il Kenshingumi ormai non si preoccupava più di lui perchè da tempo non li attaccava.
 
Sanosuke pensò anche a Shishio,tutti erano convinti che li stava seguendo ma non sapevano che era morto da tempo.
 
una sera,mentre erano accampati su una collina poco erbosa,Meiko stava godendosi il panorama circostante:c’era un bellissimo tramonto che colorava il cielo come il fuoco.
 
Vide in lontananza,delle case:capì che quella era la loro prossima tappa.
 
Venne colta di sorpresa da Hiko,fece scivolare le mani sul suo copro e l’abbracciò da dietro.
 
La fece girare e la baciò,prima di porgerle un meraviglioso anello.Era pieno di piccole perle rosate,che formavano un grappolo:la donna capì che le stava porgendo la proposta di matrimonio.
 
Quando le infilò l’anello,lei era titubante,era ancora insicura su tutto,anche se lo amava alla follia.
 
Pensò a tutti i momenti passati insieme,dai litigi alle notti focose…con coraggio,gli disse di sì e i due si abbracciarono forte forte.
 
 
 
151)DALLE GIUNGLE OSTILI AI DESERTI ROVENTI
 
 
 
Partirono al’alba,quando l’aria era ancora fredda:Teheran non distava molto,in giornata l’avrebbero sicuramente raggiunta.
 
Kenshin notò che il suo maestro era stranamente “su di giri” e rideva come un bambino.
 
quando giunsero ai piedi della collina,notarono che l’erba si faceva sempre più rada e lasciava il posto a erra,sabbia e sassi fastidiosi.
 
In poche ore si ritrovarono in mezzo a sabbia fine e il sole batteva abbastanza,faceva caldo e l’acqua scarseggiava.
 
Shinobu si credeva la più furba ed intelligente del gruppo,così di nascosto si intrufolò nella carovana e prese l’ultima borraccia rimasta a disposizione.
 
Bevve avidamente fino all’ultima goccia,e con soddisfazione uscì dal mezzo senza farsi scoprire.
 
Dopo un paio di ore, Megumi e sua figlia avevano tanta sete,non ce la facevano più dal caldo,quindi Akito prese l’ultima borraccia.
 
Appena si accorse che era leggera, gridò subito che qualcuno aveva bevuto tutto,e cominciò una mega litigata generale.
 
Ci volle Sanosuke che,con uno strattone,fermò la carovana e calmò tutti;tanto non mancava molto a Teheran e incitò a sua moglie di tener duro.
 
 
 
152) TROPPO CALDO FA MALE A TUTTI NOI!
 
 
 
Poco dopo,giunsero a Teheran,erano molto simile a quatta,molto accogliente e la gente era fin troppo gentile.
 
Si fiondarono subito al 1° baracchino per comprare dell’acqua,però Kenshin voleva che il colpevole saltasse fuori.
 
Tutti fecero sce4na muta,finchè Shinobu,mossa dai rimorsi di coscienza,fece un passo avanti e si scusò con tutti.
 
Meiko era veramente arrabbiata,non l’aveva mai sopportata da quando l’aveva conosciuta,così si rifiutò di pagare.
 
si scatenò così un’altra discussione all’interno del baracchino,Meiko aveva pienamente ragione,ma così anche gli innocenti pagavano per colpa di Shinobu.
 
La donna ribadì che,se aveva rubato l’acqua,magari aveva osato rubare anche dei soldi…in efetti Shinobu aveva un bel gruzzoletto di monete,così pagò lei.
 
sstarono per pochi giorni a Teheran,la tensione all’interno del Kenshingumi stava aumentando così meno stavano in compagnia,meglio era.
 
La città era circondata da distese di terriccio rosso,ma il deserto ancora non era cominciato.
 
Ogni tanto,a causa del caldo,Kenshin aveva degli incubi ad occhi aperti:vedeva spesso il volto di Caronte e sentiva le sue risate.
 
Più si avvicinava al libro,più si sentiva forte e sicuro di sè,e non vedeva l’ora di sapere in che cosa consisteva l’altro libro.
 
 
 
153)CHE BEI FIUMI:TIGRI ED EUFRATE
 
 
 
Il Kenshingumi stava attraversando quella desolazione da giorni,senza fermarsi durante il giorno,e soprattutto senza trovare un albero.
 
Faceva sempre più caldo e l’acqua cominciava a scarseggiare:Meiko rimaneva sempre dietro la carovana per controllare che Shinobu non rubasse nulla.
 
Nei giorni seguenti,pian piano trovarono qualche pianta o albero,addirittura si trovarono di fronte a delle recinzioni con dentro dei piccoli orticelli.
 
Erano tornati alla civiltà!Misao corse per vedere se c’era qualcuno nelle vicinanze,e trovò solo capanne con contadini e pastori.
 
Vennero guardati con diffidenza perchè era gente molto povera e poco abituata nel vedere estranei.
 
Riuscirono a prendere un pò d’acqua e a riposarsi;il mattino dopo Yahiko svegliò tutti di soprassalto perchè aveva scoperto una cosa.
 
Portò tutti nel presso di un fiume enorme,dove c’era un bivio che lo divideva in due.
 
In quel posto non c’era modo di attraversarli,e per di più avevano una fitta vegetazione lungo la riva.
 
Hiko chiese ad un pastore se c’era un ponte,e l’uomo rispose che dovevano seguirlo per una decina di km e poi avrebbero trovato una strada che li avrebbe condotti a Baghdad.
 
 
 
154) LA CITTA’ DI BAGHDAD
 
 
 
I due fiumi si chiamavano Tigri ed Eufrate,il 1° era anche il più lungo dei due.
 
Si prepararono per l’ennesimo viaggio, portando con loro dei sacchi pieni di viveri;la temperatura era molto più mite e il Kenshingumi era molto più rilassato.
 
Lungo il fiume c’erano molte coltivazioni,infatti dall’acqua partivano tanti canali di irrigazione.
 
Però,piano piano,questi canali venivano sostituiti da una ricca vegetazione:si stavano addentrando sempre più nella foresta.
 
Un giorno,decisero di partire prestissimo,mentre c’era ancora un’alba bella ed incontaminata dall’afa.
 
Il fiume era insolitamente gonfio,non aveva piovuto eppure la corrente era piena e l’acqua sembrava gonfia.
 
All’improvviso si alzò un vortice d’acqua che bagnò tutti;l’acqua prese la forma di una mano:qualche nemico li stava attaccando!
 
cercarono di correre per evitarla,ma la forza dell’acqua li stava trascinando verso il fiume:lo scopo del mostro era quello di annegarli!
 
Kenshin non resse più,mollò la presa e venne trascinato nel Tigri.Per di più lui odiava l’acqua e non sapeva nuotare;Hiko si gettò subito e nuotò per salvarli.
 
Tutti erano disperati per quella situazione:in pochi attimi la corrente li portò via.
 
La mano insisteva sul resto del gruppo:Shinobu era stravolta e si lasciò andare apposta. Seshiro la prese al volo e le strinse forte la mano per non farla scappare.
 
Meiko piangeva per il suo amore,ma quando vide quelle mani strette si ripigliò e si arrabbiò tantissimo.
 
Dal suo corpo partì una “bolla”gigantesca,nera e viola,carica di odio e saette che esplose intorno a loro.
 
La mano sparì,il fiume si calmò ma fece morire tutta la vegetazione che venne toccata dall’esplosione.
 
 
 
155) LA GENTE E’ TANTA MA COLOROSA
 
 
 
Il Kenshingumi non ce la faceva a ripartire:Kaoru e Meiko erano disperate per quello che era successo ai due loro amati.
 
Ci vollero ore prima che si convincessero di raggiungere Baghdad,ma come potevano fare ora senza i loro appoggi più fondamentali?
 
Proseguirono lungo la riva,tutto era impantanato e l’acqua aveva lasciato fango e distruzione;in pochi giorni raggiunsero il ponte tanto agognato.
 
C’era molta folla intorno al onte,e tutti si incuriosirono avvicinandosi ad essi;un uomo reggeva una spada di Samurai e tutti si chiedevano da dove veniva.
 
Kaoru la riconobbe subito:era di Kenshin!Ma allora era vivo!E molto probabilmente anche il suo maestro!
 
Con una nuova carica di speranza,superarono il ponte con l’arma di Kenshin in mano e andarono dall’altra parte del fiume Eufrate.
 
C’erano due uomini,accasciati a terra,che si sostenevano l’un l’altro:erano Hiko e Kenshin!
 
Meiko corse contentissima per abbracciare il suo futuro marito,ma quando si avvicinò ebbe una brutta sorpresa:Hiko,per proteggere e salvare Kenshin,aveva subito brutte ferite e non riusciva a stare in piedi.
 
Kenshin era sconvolto dalla brutta esperienza passata con l’acqua:il gruppo cercò un posticino lì a Baghdad per poter riposare e curare i due sfortunati.
 
 
 
156) IL LIBRO E’ VICINO,A GERUSALEMME!
 
 
 
a Kenshin bastò una bella mangiata e una dormita per riprendersi dallo shock;ogni tanto aveva degli incubi pensando alla mano.
 
Tempestò di domande il gruppo per sapere come se l’erano cavata:restò appiccicato tutto il tempo a Kaoru per tranquillizzarla.
 
Hiko,invece,giaceva nel letto ed aveva la febbre alta,mentre Meiko e Megumi lo curavano:quest’ultima preperava gli infusi e le tisane ricostituenti.
 
L’uomo sudava,e le ferite si riaprivano costanetemente:Meiko bagnava la fronte e spalmava una crema cicatrizzante sui tagli.
 
Dopo un’intera giornata di lavoro,la donna si addormentò accanto a lui;sembrava che la febbre gli fosse scesa.
 
Il giorno dopo il gruppo si riunì per decidere cosa fare lì a Baghdad:Aoshi si ricordò che il libro si trovava in Israele,a Gerusalemme,e non era molto distante da dove si trovavano.
 
Aoshi,Anna,Cancer e Kanon fecero un giro per la città per “studiare”le usanze di quei posti.
 
c’erano molti edifici adibiti petr la preghiera di gruppo,ed erano molto belli:dorati e dipinti da capo a piedi con colori sgargianti.
 
Tutti erano molto religiosi:ogni tanto,per strada,si inginocchiavano e pregavano.Scoprirono che lì adoravano Allah e vivevano secondo il Corano,libro scritto d alui.
 
 
 
157) LE NUOVE RELIGIONI
 
 
 
Hiko accarezzò dolcemente la testa della sua donna per svegliarla:l’uomo si era ripreso dalle infezioni e si sentiva abbastanza bene.
 
Meiko sorrise e lo baciò;gli tolse le bende e gli asciugò la fronte,infine gli preparò un pranzo coi fiocchi.
 
Verso tarda sera,tutti si riunirono per festeggiare il ritorno di hiko,e per decidere come muoversi:prima di tutto dovevano cercare aiuto da parte di preti,esorcisti.Poi dovevano andare a Gerusalemme per cercare e trovare il libro;rinviarono il tutto il giorno dopo.
 
L’alba successiva,Kenshin svegliò tutti per andare a cercare una concgrega di Sacerdoti per chiedere un aiuto,o un suggerimento.
 
Dopo qualche ora,videro nel centro della città,un enorme gruppo di edifici finemente decorati racchiusi nelle mura.
 
Si appostarono vicino all’entrata per vedere chi entrava e come si entrava:tutti avevano il capo coperto da un piccolo cappellino rotondo,a piedi nudi e con un tappetino in mano.
 
Notarono anche una cosa strana:le donne e i bambini non entravano.
 
Andarono in un bazar a comprare il necessario,chiedendosi a cosa servissero,e con scoraggio delle donne e dei bambini,entrarono a piedi nudi.
 
Seguirono gli altri:c’era tantissima gente che entrava nella cappella enorme e aspettavano qualcuno.
 
Dopo 10 minuti giunse un sacerdote con una lunga barba folta,un turbante bianco in testa ed una tunica rossa.
 
Con sè aveva un grosso libro,lo appoggiò sul leggìo e cantò.
 
Tutti si piegarono in posizione di preghiera,cantando e pregando; loro imitavano la gente ma non capivano nulla.
 
Continuò così per circa 1 ora:il resto del grippo che stava apsettando si era un pò spazientito.
 
Quando finì la messa,Kenshin si avvicinò al sacerdote con circospezione e gli fece delle domande sulla loro religione.L’uomo era molto cortese e spiegò tutto quel che poteva,ma anche lui rivolse tante domande a loro,e soprattutto cosa volevano da lui.
 
Gli muomini spiegarono tutta la lorot storia e gli chiesero se c’era qualcuno disposto ad aiutarli,o almeno a guidarli verso la strada giusta.
 
Il prete era molto spaventato,ma li avrebbe aiutati certamente per salvare la Terra.
 
chiamò altri suoi “colleghi” che si aggregarono al vivace gruppo;quando uscirono dalla Moschea tutti rimasero allibiti dalla bella notizia.
 
Sarebbero partiti subito per Geruaslemme,così prepararono il tutto e lasciarono Baghdad.
 
 
 
158)ABBIAMO TROVATO IL LIBRO:ECCO COMPARIRE CARONTE!
 
 
 
Giunsero a Geruaslemme,in un batter d’occhio,e i sacerdoti condussero i nostri protagonisti in una cappella di loro conoscenza .
 
Appena incontrarono nuovi preti,si accorsero che lì la gente adorava un altro Dio,la religione era totalmente opposta a quella nel Pakistan.Infatti si allarmarono nel vedere i sacerdoti di Baghdad e tirarono fuori dei crocifissi.
 
Li fecero accomodare nella Sacrestia e discussero a lungo,mettendo a punto la situazione;quando seppero dell’enorme minaccia acconsentirono a dare tutto l’appoggio.
 
Prima di tutto portarono il Kenshingumi in un enorme giardino dove venivano custoditi due libri importanti:il Necronomicon e la Bibbia.A Meiko si illuminarono gli occhi a sentire il 1° libro,finalmente avrebbe appreso tutto sul Male e sull’Inferno;Hiko la frenò dicendole di stare attenta.
 
I libri si trovavano in un’altra cappella più piccola,illuminati da candele e posti su due leggii differenti,chiusi e intatti.
 
Kenshin agì in fretta:prese la bibbia e la diede in mano ai sacerdoti,pronti a leggere le preghiere che avrebbero rispedito Caronte all’Inferno.Invece MEiko reggeva tra le mani il Necronomicon e non vedeva l’ora di pronunciare riti Satanici che l’avrebbero sconfitto.
 
Si misero in cerchio,nel mezzo del giardino,aspettando un segnale di Kenshin.
 
Dopo il cenno della sua mano,aprirono i linri e cominciarono a leggere:in pochi istanti il cielo si oscurò e si scatenarono fulmini che spaventarono tutta la popolazione.
 
Caronte apparve dalle nuvole,scese lentamente con in mano la sua ascia e cercò di colpire tutti.
 
Meiko evocava magie su magie,e Caronte si spaventò nel vedere tutto questo:ma non demorse e scagliò anche lui colpi potenti.
 
Per ore ci fu una battaglia intensa,ed ancora non c’era un vincitore;purtroppo Meiko si stava riempendo d’odio e stava per passare al nemico.
 
La Bibbia era più forte del Necronomicon ed un fascio di luce colpì direttamente la testa di Caronte.
 
Si dimenò come un pazzo e sparì nel nulla lasciando per sempre l’Umanità.
 
 
 
159)LE NOSTRE ANIME SI UNISCONO:MATRIMONIO TRA HIKO E MEIKO IN EGITTO
 
 
 
Il Kenshingumi esultò per la sua sconfitta:il tanto lungo e faticoso viaggio aveva raggiunto il suo scopo!
 
Meiko si accasciò a terra priva di energia,la sua anima aveva speso grandi quantità di energia ed aveva bisogno di essere purificata dal Male.
 
Il giorno dopo,tutto ritornò come prima:i sacerdoti se ne ritornarono a Baghdad salutando tutti,la gente dimenticò la tremenda tempesta.
 
Hiko annunciò a tutti che aveva intenzione di sposare Meiko al più presto e si recò di corsa da un sacerdote.Quest’ultimo consigliò,per una celebrazione più bella e sontuosa,di recarsi in Egitto,un paese meraviglioso e suggestivo.
 
Accolsero al volo il consiglio e partirono immediatamente per questo paese,loro ultima tappa:Kenshin era ultra felice per il suo maestro,era ora!
 
In due giorni giunsero nel 1° paese lì in Egitto,dove il deserto cominciava e sovrastava tutto il paesaggio.
 
Faceva caldissimo,era afoso ma ci viveva molta gente lo stesso;scelsero una chiesa grande per il matrimonio.
 
In quel giorno prepararono tutto per il rito:decorazioni,fiori,banchetto e vestiti.
 
Meiko aveva un’aria dolce e pura con quel bellissimo abito bianco che le lasciava scoperte le spalle.Aveva i capelli raccolti,fermati da piccole rose bianche e perle.
 
Hiko,invece,non si sentiva a suo agio in quell’abito grigio perla,aveva un pò di vergogna ma non vedeva l’ora di diventare un marito a tutti gli effetti.
 
La Messa si svolse a mezzogiorno:la folla gremiva fuori dalla Chiesa,piena di curiosi;il pranzo durò fino a tarda sera con balli,canti ed intrattenimenti.
 
Ovviamente la giornata si cncluse con la loro rima notte di nozze,facendo l’amore fino all’alba del giorno dopo.
  
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