Anime & Manga > Kuroko no Basket
Ricorda la storia  |      
Autore: Vortex    10/05/2013    1 recensioni
E vide qualcosa. La malizia gli pervase le vene, nonostante ad un occhio poco allenato sarebbe risultato impossibile anche solo farvi caso. Bramosia di ghiaccio.
Kagami, invece, bruciava alla stregua di un fuoco ardente. Scoppiava. Ruggiva. Consumava.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Daiki Aomine, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Disclaimer: I personaggi di Kuroko no Basket non mi appartengono, la mia è unicamente un'opera di pura fantasia, che, al contrario, è mia esclusiva opera intellettuale.



Grida mute.







Che rumore fa la disperazione?


E Kuroko poteva ben dire di averlo conosciuto, ad un tratto. Quando ciò che più amava si era tramutato nel proprio incubo senza uscita. Ogni cosa davanti ai suoi occhi freddi era diventata senza valore, tanto da non riuscire a trovare un senso più a nulla.

Vincere. Vincere sempre. Vincere comunque. Vincere, e basta.

Rappresentava l’ombra di una luce che non era mai esistita, perché gli opposti sono fatti per contrapposi continuamente senza mai eliminarsi a vicenda, mentre per la Generazione di Miracoli tra bianco e nero bisogna sempre prevaricare e distruggere.

Kuroko era come ghiaccio, algido e statico. Trasparente. Anonimo.

E se anche sotto il velo di pura arroganza di Aomine si nascondeva un desiderio violento di possesso, Kuroko quasi tremava di fronte a tanta irruenza. Ma era il suo tipo ideale, dopo tutto. Il suo opposto. Si sentiva completo, a dire il vero; come se la strafottenza blu potesse riempire gli spazi lasciati vuoti dal proprio celeste pallido. E sebbene all’inizio fosse fondamentale la propria presenza per Aomine, con il tempo non aveva fatto altro che sentirsi posto sempre più in secondo piano, come fosse stato una bella bambolina di porcellana da esibire dentro una vetrina quando vi è un ospite da impressionare, e non appena le luci sul campo di spegnevano, lui non faceva che rimanere adagiato su un fianco a soffocare sotto strati e strati di polvere, rinchiuso dentro la propria prigione di cristallo.
Ma poi aveva incrociato il cammino con la disperazione; era assordante, tanto da coprire ogni rumore, da spazzare via qualunque pensiero, da uccidere il silenzio. Tetsuia si chiedeva se avrebbe ucciso anche lui stesso.

E vide qualcosa. La malizia gli pervase le vene, nonostante ad un occhio poco allenato sarebbe risultato impossibile anche solo farvi caso. Bramosia di ghiaccio.
Kagami, invece, bruciava alla stregua di un fuoco ardente. Scoppiava. Ruggiva. Consumava.
Era quella contrapposizione alla quale si sentiva naturalmente attratto. E quella passione che pareva interminabile per il basket aveva contaminato persino il suo amore congelato.

Lui, al contrario, non aveva mai conosciuto la disperazione, e Kuroko gli insegnava che consistenza avesse, avendola udita tra il rumore delle suole contro il campo e lo sbattere della palla sul legno lucido.  Kagami era il fuoco che disinfettava le sue ferite, e non importava quanto male facesse perché sapeva che sarebbe stato l’unico modo per richiuderle.

Amami.
Distruggimi.
Tanto non vi è differenza, giusto?


A Kuroko piaceva provocare l’ilarità di Kagami, come a volerne in qualche modo rimarcare il possesso, e lui era tanto diverso da Aomine che quasi riusciva a ignorare quel vago senso di nostalgia, misto alla nausea. Ricordava come fossero pervasi di arroganza i ghigni del proprio passato, vi era fuggito nel tentativo di cercare ancora qualcosa in cui credere e si era ritrovato ad un orario improbabile a nascondersi nello spogliatoio della squadra di basket, con le mani premute contro la bocca per soffocare le grida. Dopotutto poteva mantenere il proprio anonimato anche in tali momenti, al contrario del proprio partner che non aveva mai conosciuto la gentilezza. E la sensazione era simile a quella di uno stupro, per intenderci. Ma non poteva conoscerne altre, la sua unica esperienza si riconduceva ad Aomine.

<< Siete molto più simili di quanto credi … >>, gli diceva, inizialmente, e quando le sue parole si erano tramutate in << In realtà c’è una profonda differenza tra voi due. >> all’ammissione di quella somiglianza da parte del rosso, Kuroko aveva udito la sua risata più sincera e derisoria. E se ne era compiaciuto.
Kagami non sorrideva, ma quando rideva era un’esplosione. Rideva con la bocca, con gli occhi, con il busto, con il corpo intero. Era bellissimo.

E poi ancora gli ansiti.

La differenza era sottile, Kuroko non avrebbe saputo esprimerla se non con le proprie mani fragili che accarezzavano la pelle ardente di Kagami, con l’atmosfera statica che creavano, come a voler contrastare tanta violenza. Ma gli piaceva il modo in cui l’ardore non era mai scaduto nell’arroganza.

Ogni volta finiva che nel tentativo di reggersi sotto le spinte brutali dell’altro, Kuroko conficcava le unghie della carne nervosa delle spalle, poi si spingeva contro Kagami e gli graffiava la schiena. Ma non gridava. Non gridava mai. E se Taiga poteva vantare di aver lasciato quanto meno un segno del suo passaggio sul derma del ragazzo, dal canto suo Tetsuia si ritrovava a vedere il proprio corpo massacrato, con innumerevoli chiazze violacee ad intervallare il candore inquietante della pelle anonima almeno quanto il suo proprietario.
 

Nel cortile esterno della palestra, isolate dal resto del mondo, due figure si stagliavano sull’asfalto accarezzato dai raggi di un sole morente.

<< Hey, Kuroko-cchi, senti un po’, ma prima o poi intendi spiegarmi perché di tutte le scuole proprio questa? >> Kise aveva ancora le ciocche di paglia umide a causa della doccia che gli incorniciavano il volto da modello, quasi troppo bello per essere vero.

<< Non l’ho forse già fatto mille volte? >> lo apostrofò l’interpellato, sfruttando della disattenzione dell’altro per rubargli la palla dalle mani. Era sempre stato bravo a fregarlo in quel modo, e del resto lui e Kise non facevano che giocare al cacciatore e la preda, così che quando il biondo credeva di poter stringere tra le dita il proprio obbiettivo, Kuroko si sottraeva alla sua presa e fuggiva.

<< Sai benissimo che non ti sto parlando di quello. >> asserì allora, Ryota, prendendolo in contropiede. La palla che passava di mano in mano lo rilassava, lo aiutava ad affrontare quel discorso che altrimenti non sarebbe riuscito a fare. << Ma del motivo per cui sei in quella squadra. Perché insieme a lui. >>

<< Perché questo è il basket che io voglio. >> un paio di palleggi. E stava per riuscire ad andare a canestro, Kuroko, per una buona volta nella sua vita.

<< Tsk. >>

Palla rubata.

Un salto.

Kise aveva segnato. Game over.

<< Balle. >> così dicendo recuperò la palla che ancora rimbalzava sul pavimento del cortiletto, esibendo un ghigno saccente. << Dovresti almeno avere il coraggio di ammettero, Kuroko-cchi. >>
 

E forse e dopotutto avrebbe anche potuto dirlo, quello che Kise voleva sentire, per lo meno poteva dirlo a Taiga. Ci stava seriamente pensando, mentre era di nuovo nello spogliatoio.

Ti amo.

La sua ultima esperienza non era stata delle migliori, ma del resto lo pensava lui stesso che fossero profondamente diversi Kagami e Aomine, no?

Non è così difficile. 

Aprì la bocca sospirando, preparandosi a parlare.

<< Io… >>

Labbra su labbra. Una spinta più forte delle altre. Altri lividi sulla pelle nivea.

<< Shhh… Non dire nulla o potrebbero sentirci. >> Kagami gli sussurrò sulle labbra.

Kuroko spalancò gli occhi. Non lo baciava praticamente mai. Per lo meno non dentro lo spogliatoio. Gli veniva quasi da sorridere.
O forse, semplicemente, quelle cose romantiche non facevano per lui. Non facevano per loro.

<< Scusa. >> sussurrò nel padiglione uditivo dell’altro, incitandolo a riprendere il proprio lavoro.

Da un angolo della stanza si levarono grida mute.





 


Note di Vortex: Salve!
E' la prima volta che mi vedete qua... E forse potrebbe anche essere l'ultima XD
Devo dire che ho amato questo anime, ci tenevo a lasciare un segno del mio passaggio, tutto qui...
Un grazie in anticipo per essere arrivati fino alla fine, se voleste esprimere un'opinione io sono qua, lasciate pure una recensione ^_^
Alla prossima,
Vortex.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: Vortex