"Eddai, Lovì, che ti può succedere, al massimo cadi dal molo, no?" ride il settentrionale, appoggiato alle transenne che separavano le rocce sulle quali stavano camminando dalle acque.
"Il vento non è mica forte. Di solito non ci si sente!" continua, sebbene la bora fischi loro nelle orecchie, fredda e perlata come i cieli e le acque riflesse. Non sentendo nessuna risposta da parte dell'altro, Feliciano si stacca dalla transenna e s'avvicina al ragazzo voltato di spalle, gli poggia una mano sulla nuca e con l'altra lo fà voltare, tenendolo per un polso. Socchiude gli occhi, iniziando a canticchiare un'aria. Si porta Lovino vicino, come se dovessero ballare, o correre insieme. Invece poggia le mani sui fianchi dell'altro, continuando a canticchiare a bocca chiusa con la testa sulla spalla di Lovino.
"Smettila." dice lui quando la riconosce. Era dei Modena, gruppo che adoravano.
"Dai, cantala tu" sussurra l'altro, riprendendo subito dopo a bocca chiusa. Sapevano entrambi che Lovino era il più bravo a cantare.
...
"--Aviatore sopra il mare / dimmi, c'è niente / che corre più di noi?--"