“Era
tutto già scritto
da sempre, sai
Era
racchiuso nel
mazzo di carte
Che la donna
rossa si
incontra col fante
Ma alla fine
il giro
riparte…”
Qualche splendido giorno (Modena
City Ramblers)
08. Repeat
E’ le storia che si ripete.
Lo sai meglio di chiunque altro.
E’ lo stesso silenzio dall’altra parte del filo, la stessa goccia di sudore freddo, mentre scorre nel solco della tua fronte che lei stessa ha scavato.
La stessa corsa giù per le scale, lo stesso terrore che lega le ginocchia.
La stessa preghiera masticata, intrappolata tra i denti serrati e la mascella contratta.
Non di
nuovo… non di
nuovo…
E’ la storia che si ripete: anche se i personaggi cambiano e le parti sono nuovamente assegnate, il regista sembra essere lo stesso di sempre – il bastardo di sempre.
Ma con tutto te stesso, mentre infili i tuoi guanti con le mani tremanti, mentre la sottile linea tra la rabbia e la disperazione si disfa nel frastuono dei tuoi stessi scongiuri, preghi che questa volta si decida a cambiare la sceneggiatura.
Perché lo stesso finale che si ripete, questa volta potrebbe ucciderti.
Eccomi qui!
^^ in
ritardo madornale, ma ormai ci avrete fatto
l’abitudine…
Con questo
capitolo
sono andata un po’ sul classico, anche a rischio di risultare
banale, ma si è
praticamente scritto da solo, in meno di un’ora, per cui non
ho potuto farci
nulla…
Passo alle
risposte
alle recensioni (grazie per i commenti ^^):
Elyxys:
Intanto ti faccio
ancora complimenti per la fic Maple café, perché
è davvero bella, e penso anche
che la vittoria sia meritata, da quel poco che ho letto! ^^ Quindi guai
a te se
ti senti scontata, chiaro? XD Comunque grazie mille per le belle parole
(continuo ad andare in autocombustione, ma ormai non posso farci nulla,
è un
riflesso involontario).
Non sei affatto
blasfema: in effetti un certo parallelismo con la creazione, sebbene
non fosse
previsto all’inizio della stesura del capitolo, alla fine ho
visto che poteva
starci, così ho costruito il tutto di conseguenza. Il fatto
è che volevo dare
proprio l’idea dell’inizio, un nuovo inizio: loro
due alle prese con la
creazione del loro futuro, proprio sulla base del loro passato. E
sì, la scena
della mano sul tavolo e sulla pancia, è anche la mia
preferita… ^^ Grazie
ancora!
Shatzy:
In effetti un po’
di malinconia ci stava… d’altra parte non
è che quella casa sia unìinsieme di
ricordi del tutto piacevoli per entrambi (soprattutto epr
Riza…). Per il quarto
giorno, ho già corretto: il fatto è che mi sono
sbagliata a scrivere “il terzo
giorno”. In realtà è il quarto,
perché nel paragrafo prima ho scritto “due giorni
dopo” (quindi il terzo giorno). E’ il secondo
giorno che ho saltato, non per un
motivo particolare, semplicemente l’ho riservato al lavoro di
pulizie, in somma
non ci ho visto nulla di particolare, ecco.
P:S: Il
parziale è
andato bene, grazie! ^^ Mo’ manca l’ultimo, il
10… spariamo bene! ^^”
Irene Adler:
Grazie! Allora
il dizionario jap lo tiro fuori anch’io, a vedere se stavolta
la lingua la
imparo davvero! ^^” Sulle descrizioni ho puntato molto,
perché la situazione me
la vedevo prevalentemente silenziosa…
Sisya:
Tu mi farai collassare,
lo sai, si? Appena riassumo un colorito meno paonazzo, penso
sarò in grado di
rispondere… Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto:
può andare come
Happy ending alternativo? ^^” baci
The_Dark_Side:
“Passato+presente=futuro”
: non potevi trovare espressione più azzeccata!!! XD Secondo
me, quella casa
rappresenta un luogo di inizio per entrambi: l’inizio di cose
piacevoli e allo
stesso tempo spiacevoli, ma in definitiva l’inizio della loro
vita “insieme”. Per
quanto riguarda il finale… beh, una differenza con il
passato doveva pur
esserci, no? ^^
_Mame_:
Il riferimento biblico
non era previsto inizialmente, ma poi è diventato centrale,
come anche il tema
della rinascita, Il tuo commento su ciò che deve
“nascere” in tutti i sensi, da
l’ a breve, è proprio quello che intendevo! ^^
Secondo me, entrambi non possono
dimenticare quello che sono stati, e in qualche modo ricominciare
proprio da
lì, significa un po’ non dimenticare le cose
importanti, belle o brutte che
siano, perché è sulla nostra storia che
costruiamo ciò che saremo (una
famiglia). Certo, soprattutto per Riza, quella casa è anche
un termine di paragone,
il più delle volte negativo, per evitare di ripetere gli
stessi errori del
vecchio Hawkeye. Anche se con un padre come Roy, certi errori non
avranno proprio
luogo, no? ^^ E sì, immaginarmelo nel lavoretti di fai da
te, era un mio
desiderio segreto… a cui ho potuto finalmente dare voce!
^^”