Fanfic su artisti musicali > Chris Brown
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Autore: giulsgn    11/05/2013    1 recensioni
[Chris Brown]
A volte amare qualcuno è troppo.
Quindi amare in lontananza aiuterà tutti a crescere.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora faccio una sorta di presentazione della mia vita altrimenti non capireste nulla.
Mi chiamo Skyler e odio chi mi chiama per cognome.
Ho i capelli neri e gli occhi azzurri, fino a poco tempo fa odiavo il mio corpo ma ultimamente sto iniziando ad accettarmi.. Non mi piace parlare della mia famiglia (intesi mamma e papà).La persona più importante della mia vita era mio nonno che purtroppo non c'è più da un anno. Lui è il motivo per cui amo cantare. Lui è la persona per cui lo faccio. Sin da piccola ho cercato di seguire questa passione che accomuna la mia famiglia e ora è diventato il mio sogno. Mi piacerebbe imparare a suonare la chitarra, ma avete presente le cose che vorreste fare ma che alla fine passano all'ultimo piano? Ecco, imparare a suonare la chitarra è in quel tipo di lista. Il mio colore preferito è il verde e mi piace anche il significato che gli hanno attribuito. La mia città preferita è Londra sin da quando ero piccola. Amo mia sorella più di tutto. Ho un rapporto complicato con mio padre. I miei si erano separati per poi rimettersi insieme e io non accetto questa cosa, infatti il rapporto in casa è cambiato. Non parlo con nessuno sinceramente delle mia famiglia. Ho passato un periodo in cui facevo incubi di cui ho visto il significato, riguardante alla mancanza di fiducia verso la famiglia. Amo la musica, lei è il mio tutto. La musica mi aiuterà sempre, non importa cosa stia passando. Mi piacciono i fiori, soprattutto i Narcisi. Mi piacciono molto le cose strambe e stravaganti. Mi hanno sempre attratto i posti di periferia e l'idea dei ragazzacci.. non chiedetemi il perchè. Ho la brutta abitudine, che se mi sta sul cavolo una persona so essere davvero tanto stronza, mi comporto come una di quelle a cui da fastidio anche il bambino che attraversa la strada. All'elementari ero penalizzata al massimo. Dalla seconda media in poi ho iniziato a chiudermi in me stessa, non mi filavo nessuno, iniziai ad essere una "dura" mi facevo rispettare, vestivo in un certo modo e rivolgevo il saluto a determinate persone. Poi arrivò il giorno in cui conobbi il mio angelo, Christopher, per me Chris. Il nostro primo incontro non fu uno dei migliori, ma ringrazio il signore per averlo fatto sbattere, quel giovedì di novembre, al mio motorino. Ci conosciamo da 5 anni, abbiamo entrambi 18 anni e frequentiamo la stessa scuola. Quando siamo insieme siamo solo io e lui, il resto delle persone scompare, o è come se fossero delle formiche, non si vedono e non si sentono, ma questo purtroppo non vale sempre, come ora, che la voce di mio padre mi sta sfracassando le orecchie. Non abito con i miei da quest'estate più o meno. Essendo Settembre sono tornata a casa per prendermi dei vestiti più pesanti.. Non abito molto lontano da loro, solo la casa accanto, ma vi va più che bene. L'importante è che siamo divisi, almeno durante il resto dell'anno, tranne per le feste, tipo natale, in cui sono obbligata a subirmi le domande dei miei parenti e le cazzate che spara il vecchio zio Carl.
-Skyleeeeeeeeer! Vuoi rispondermi quando ti chiamo?- interruppe nella mia vecchia stanza mio padre urlando.
-Cosa c’è?- risposi innervosita
-Magari.. potresti fermarti a cena, sai viene zia Matilda con i tuoi cugini ed è tanto che non ti vede..- chiese speranzoso
-L’ho vista la scorsa settimana per un ora, per l’appunto, l’ora più lunga della mia vita. Comunque no, ho Chris a cena stasera.-
-Ancora quel Christopher? Ti ho già detto..-
-E io ti ho già risposto che gli amici me li scelgo da sola!- lo interruppi irritata al ricordo delle sue affermazioni sul mio migliore amico.
-Fai come vuoi!- urlò uscendo finalmente dalla mia camera..
-Lo faccio già da tanto!-risposi  prendendo le valige, ora piene, scendendo di sotto.
-Non ti fermi a cena?- chiese dispiaciuta mia madre vedendomi diretta al portone
-No mamma- dissi dandole un bacio in guancia, aprii il portone posando fuori il valigione – Ci vediamo Eleonor !- urlai per farmi sentire da mia sorella, chiusi la porta e afferrando la valigia mi incamminai nel mio vialetto.
  
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