Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Violet Connor    11/05/2013    2 recensioni
Zayn e Liam.
Si conoscono da tanti anni, ma il tempo passato insieme in realtà è molto poco.
Zayn ha una casa estiva nella città di Liam e da quando erano bambini, stanno insieme per quei pochi mesi all'anno.
Ma inizieranno a sentirsi spesso anche d'inverno, finché non arriverà l'amore a far da protagonista.
Ma nessuno dei due ha mai avuto il coraggio di dichiararsi, né di pensare che sia possibile avere una storia a distanza, nonostante la forza del loro sentimento.
Riusciranno a sconfiggere le loro paure?
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.




 






Zayn si accese la sigaretta e guardò fuori dalla finestra.
Sulla sua scrivania tutto era in perfetto ordine, ma come sempre Liam stava riordinando.
'bene, forse non era poi così tanto ordinata', si ritrovò a pensare il moro, guardando di sottecchi il ragazzo.
"Dobbiamo parlare, Liam" esordì infine.
Il giovane si girò verso di lui, stupito, e "Dimmi tutto Zay." rispose infine, scrutandolo con quel suo adorabile cipiglio confuso.
Il bel moro sorrise, sexy e sicuro come sempre, per poi prendere una boccata d'aria e sedersi sulla poltrona che aveva proprio dietro di sé, davanti la scrivania.
"Devo essere sincero con te, sai? Sei davvero speciale. Sei importante. Ho capito...ho capito di aver bisogno di te." confessò infine, mentre la sua espressione variava da divertita e maliziosa a seria e grave. La sigaretta adesso era in un posacenere poggiato sulla scrivania, messo lì apposta per lui.
"Ehm, Zayn....sicuro di stare bene?" chiese Liam, pronunciando il suo nome per intero stavolta, al posto del dolce abbreviativo che solo lui usava.
"Sì, più che sicuro." Unì le mani e si inclinò verso le ginocchia, come se volesse nascondersi dallo sguardo indagatore del castano.
"Ehi, guardami" iniziò Liam, andando verso di lui. Si inginocchiò e gli prese il mento tra le mani. "E' tutto apposto. Io sono qui. Tu hai bisogno di me proprio come io ho bisogno di te. Non ti preoccupare, non me ne andrò." lo rassicurò.
Zayn alzò la testa e lo guardò negli occhi. Non capì mai cosa gli passò per la testa in quel momento; fatto sta che pochi secondi dopo si ritrovò con le labbra appoggiate dolcemente a quelle del ragazzo di fronte a lui.
Si gustò a lungo quel momento dolce, così carico d'amore fino a quel momento represso.
Liam rispose al bacio con insicurezza, piano, quasi come se avesse paura di vivere un sogno e di potersi svegliare da un momento all'altro. Il gusto di nicotina della sigaretta e menta della pasta dentifricia lo stordirono, facendolo sognare.
"Non....non è giusto. Non avremmo dovuto farlo." sussurrò Zayn quando si staccarono. "Io adesso devo partire. Torno a Bradford, lo sai. E siamo così lontani...."
"Non voglio sentirti dire queste cose" Lo interruppe Liam, allontanandosi bruscamente ed alzandosi. "Sai, Zayn, questi tre mesi sono stati i più speciali della mia vita. Sì, più belli di quelli dell'anno prima e di quello prima ancora. E so perfettamente che sono state tutte delle estati che abbiamo passato insieme, ma....averti qui..nella mia vita, nel mio cuore, nella mia anima" sospirò, andando verso la porta. I suoi occhi adesso erano pieni di lacrime salate e pronte a sgorgare, ma cercò di trattenersi. Si morse tremante il labbro, si girò di nuovo verso l'amico -anche se non era poi più tanto certo di poterlo chiamare ancora così- e riprese a parlare. "Non puoi cambiare i miei sentimenti, Zayn. So che sei abituato a credere di poter controllare tutto, ma questo è off limit per te. E si perché? Perché, diamine, davvero è impossibile chiedermi di non amarti. Sarebbe come chiedermi di morire. E no, Zayn -lo interruppe quando il moro cercò di parlare- non credo che questo amore sia insano, sbagliato, indegno di vivere." buttò tutto d'un fiato, pronunciando le ultime parole con sdegno.
Adesso le sue guance ardevano e facevano male dove le lacrime le avevano solcate. Ma se prima erano lacrime di dolore, adesso erano lacrime di rabbia.
Rabbia, perché lui credeva nell'amore.
Rabbia, perché credeva -sapeva- di amarlo.
Rabbia, perché lui per quell'amore voleva combattere.
"E poi, tu parli di distanza. Distanza, Zayn? Mi prendi in giro? Sii realista. Infondo se si ama veramente, si ha paura anche se si è a due metri di distanza. Ma sai una cosa? Io voglio scommettere su quest'amore. E voglio anche vincere perché, dannazione!, ne abbiamo tutte le possibilità. Io sono qui adesso, Zayn. Sta a te decidere."
Liam terminò il suo discorso con la tachicardia e il fiatone. Si sentiva come se fosse reduce della maratona della sua città, Wolverhampton, e si fosse appena fermato.
Guardò il ragazzo davanti a sé dritto negli occhi, aspettando una sua reazione. Gli sarebbe andato bene tutto: persino uno sbattere di ciglia, un respiro appena più rumoroso, uno sgranchirsi le dita.
Ma il giovane Malik stava semplicemente fermo.
Fermo a guardarlo, con la sua espressione indecifrabile. E Liam, ne aveva abbastanza. Era stanco di tutte quelle insicurezze. Era stanco di passare ogni singola notte invernale a sentire la sua mancanza e ogni singola notte estiva a pensarlo.
Era semplicemente stanco di quell'amore quasi trascinato avanti, come costretto.
Perché Liam sapeva che fino a quell'anno era stato un semplice amore unilaterale, ma adesso che il moro si era dichiarato, non poteva sopportare la condanna alla sofferenza. Non più, almeno.
"Se non dici niente prima che io esca da questa porta, puoi benissimo dimenticarti di me, Zayn." lo avvertì infine quando si calmò e gli si regolarizzò il respiro, con aria seria.
Non vedendo nessun segno di cedimento negli occhi del moro, si girò. Aprì la porta ed iniziò lentamente ad uscire, con la testa bassa e l'aria afflitta.
"Aspetta." sussurrò Zayn. Ma Liam non lo sentì, o forse fece soltanto finta di non sentirlo, e continuò ad avanzare. "Aspetta!" ripetè più forte, alzandosi e andandogli incontro stavolta.
"Hai...hai ragione. E' vero. Sono solo un codardo....ma sono anche egoista, Liam. E ho maledettamente bisogno di te. Non mi abbandonare..." lo pregò, per poi abbracciarlo e scoppiare in un pianto liberatorio.
Liam lo strinse dolcemente a sé. Entrarono nella stanza e si chiusero la porta alle spalle.
"Shhh, tranquillo. E' tutto okay. Sono ancora qui, vedi?" Gli sussurrò il castano in un orecchio, mentre l'altro si aggrappava a lui come se fosse l'ultimo appiglio esistente al mondo.
Ma per Zayn era così infondo. Per Zayn, Liam era il sole che splendeva ogni giorno; era la pioggia che ricopriva quell'umida Inghilterra ogni inverno; era l'aria che respirava; era la sua ancora di salvezza.
E glielo confessò tra i singhiozzi, in quel pomeriggio assolato.
"Ti prego, dormi con me stanotte" lo pregò infine.
Liam sospirò. Prese il cellulare dalla tasca e mandò un messaggio a sua sorella Ruth, chiedendole di avvisare i genitori. Il messaggio di risposta gli arrivò quasi subito: come immaginava non ci sarebbero stati problemi.
Sua madre conosceva i signori Malik e si fidava abbastanza di lui da poterlo lasciare dormire fuori almeno una notte d'estate.
Zayn smise di piangere e si asciugò le lacrime rimaste sulle guance son dorso della mano. Guardò Liam silenziosamente, poi gli prese la mano e andò davanti il letto.
Si spogliò e rimase in boxer, poi si accovacciò sul letto privo di coperte e con un semplice lenzuolo a coprirlo.
Diede delle pacche al posto accanto il suo, indicando a Liam dove sarebbe dovuto stare.
Il giovane si spogliò a sua volta e si sistemò accanto all'amico, che subito gli avvolse le braccia al busto e poggiò la sua testa sul suo petto magro e definito.
Liam gli lasciò un bacio sui capelli e lo coccolò dolcemente, e in men che non si dica Zayn scivolò tra le braccia di Morfeo.
 
 
Il giorno dopo, al risveglio, erano ancora avvinghiati tra loro, come se le loro vite dipendessero proprio da quell'abbraccio stretto.
"Lee" sussurrò Zayn "Sei sveglio?"
"Sì, Zay, sono sveglio" bisbigliò l'altro in risposta.
"Lee, io voglio che tu sia solo mio. Diventi il mio fidanzato?" chiese così, di getto, senza pensarci troppo. Aveva perso fin troppo tempo e ora non voleva più perderne.
"Zayn..." iniziò l'altro, stupito. La presa del moro si fece ancora più forte attorno al suo busto. Liam sorrise e continuò "Certo che voglio esserlo, sai già che ti amo.". Sorrise e lo guardò negli occhi.
Zayn si aprì in un sorriso capace di illuminare l'intero mondo in mancanza del sole, poi lo baciò dolcemente.
 
 
 
 
 
Quando un mese dopo l'estate finì, Zayn e Liam continuarono a stare insieme.
Perché il loro amore era più forte della distanza, più forte dei chilometri che li separavano.
E quando due anni dopo tutti e due finirono il liceo, fecero domanda per tantissimi college.
Furono accettati in molti dei college a cui fecero richiesta, scoprendo felici di essere stati presi tutti e due in quasi tutti quelli che li avevano accettati.
Ma il momento più felice delle loro vite -fino a quel periodo- fu proprio quando andarono a prendere le chiavi dell'appartamento che avevano affittato insieme.
Perché sì, la loro relazione aveva resistito agli anni, aveva resistito alla lontananza, aveva resistito all'impazienza del rivedersi,  e in quel momento erano lì, ancora insieme.
E lo sarebbero stati fino alla fine delle loro vite.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Violet Connor