All the lost souls
Soffocava. Il suo cuore rischiava seriamente di essere annientato da quel peso
insostenibile di angoscia ed impazienza ma sopratutto di speranza che la
circondava, denso ed indelebile. Ed erano ancora le 3 e mezza del
mattino.
Quando finalmente riuscì a riprendere sonno, le sembrarono dieci minuti
di bramato e dolce riposo, lontano da pensieri vaganti ed irreali. Perchè, una
parte di lei sapeva che la cosa non avrebbe funzionato, il suo sesto senso, solo
che, in quell'abbondare di sentimenti non riuscì ad emergere ed avvertirla come
le altre volte.
Davvero
la sarcastica
e lunatica principessa si era innamorata di lui? Al solo pensiero rabbrividiva.. Sarebbe stato impossibile. Impossibile perchè lui era il buono e
lei la cattiva perciò se c'era giustizia in quel mondo non avrebbe mai trovato
quella felicità tanto sognata.
Questo lo sapeva. Ma non glie ne fregava
niente.
La giornata si stava rivelando davvero splendida da punto di vista
metereologico. L'autostrada sfaltata ed dintorni erano invasi dai raggi caldi
del sole. Peccato che lui non poteva dire di trovarsi nelle condizioni migliori.
eppure sul quel dannatissimo autobus c'era scritto in rosso scarlatto
Comfortable
Travelling. Si, come no.. per i criceti magari.
Alberi ed estesi campi sfuggenti. Solo questi riusciva a vedere con i
suoi occhi stanchi e gonfi attraverso un vetro opaco e stava cominciando a
ricordare solo il verde come colore. L'odore di polvere ed i sedili che
distavano tra loro meno di mezzo metro gli rendevano impossibile il desiderio
che il suo cervello trasmetteva ormai da ore:
dormire.
Ruotò la testa verso il sedile accanto osservando l'amica vicino a se.
L'intenso e familiare colore scuro lo avvolse come sempre, suo punto di
riferimento, la persona a cui teneva di più. Quegli occhi che erano in grado di
ferire o di renderti la persona più felice in un solo istante. Perchè erano i
suoi occhi, e nessuno li aveva di più belli. Deglutì spostando per un attimo lo
sguardo verso l'orologio digitale che segnava ancora le 15.47. L'arrivo ad
Alberenque era previsto alle 21.00. E per di più il pullman era ridotto male.
Sospirò.
"Non dormi darling?"
Sentì la sua voce un pò sommessa dalla sciarpa in cui nasconde mezzo
volto e anche un sospiro mentre ritorna a posargli lo sguardo sopra. Le ciglia
nere e lunghe rendono i suoi occhi ancora più
magnetici.
"Nemmeno tu my princess"
Alle ultime parole sorrise alzando di poco la testa, spostando un braccio
verso di lui per stare in una posizione più
confortevole.
"Eh beh, certo.. non vedi in che limousine di prima classe stiamo
viaggiando?" si appoggiò sul suo petto rannicchiandosi "però così si stà più
comodi" Sorrise ancora "ti dò fastidio?"
"No" rispose lui abbassando il tono della voce, sentì il cuore
accelerare, ma chiuse gli occhi per controllarsi. Non può toccarla. Non può
prendere il suo cuore. Può solo stargli il più vicino possibile e si deve
accontentare di questo. Anche se, ogni volta, sente un vuoto dentro che non riesce a
colmare.
"
James russa alla grande?" Continuò poi lei, con tono
divertito.
"Ovvio.. quello dorme pure sui sassi.." rispose indicandogli una testa
bionda che ciondolava, appoggiata su un braccio piegato, che mostrava, dopo la
manica felpata, una carnagione bianco latte.
"Beh, beato lui, ti ricordo che la sottoscritta se ha ore di sonno
arretrate diventa isterica.."
"Oh, no allora ti canto una ninna nanna"
La ragazza si girò di scatto, stupita "Lo faresti sul
serio?!"
Gurdava il viso un pò accigliato dell'amico, con la pelle olivastra e
quel bel sorriso che gli regalava sempre ed un piccolo strato di peluria che lui
chiamava orgogliosamente in modo scherzoso "barba di saggezza". I capelli lisci e neri come l'ebano
erano composti sulla testa senza gel con il quale solitamente usava farli. E gli
occhi un pò lucidi per la stanchezza la guardano attenti e sorpresi. Perchè lui
è fatto così. E non c'è migliore amico al mondo secondo
lei.
Il moro rendendosi conto di quello che aveva detto rispose imbarazzato
riavvicinandola al petto "No"
"Non mi illudere allora"continuò lei
indignata
Willis rise ancora e cinse la sua vita con le braccia "Ora dormi però..
Così lo faccio anch'io"
Elisabeth si rilassò sporgendo i piedi fuori dal sedile e buttò per un
attimo l'occhio su quelli davanti. Riusciva a vederne solo il cappello bianco.
Poi, seguendo il consiglio dell'amico chiuse gli occhi concludendo "Se russi ti strangolo" per
poi ricevere una carezza sulla testa da parte di lui che rispose
solamente
"Shhhh"
Così si addormentarono con il sorriso impresso sui loro
volti.
L'autobus proseguiva il suo tragitto, e con lui tutti i sogni e gli
obbiettivi dei suoi passeggeri
E da qui comincia la nostra storia.
_______________
Il dirigente scolastico Matsui non poteva che essere fiero e promuoveva
con entusiasmo ogni sorta di concorso o gemellaggio con altre scuole. Anche se
il suo più grande orgoglio erano i Wild Cats, squadra di basket che possedeva
veri e propri talenti.. E, diciamo, gli dimostrava maggiore entusiasmo, tanto
che seguiva regolarmente ogni partita dei suoi begnamini.
L'unico neo che probabilmente aveva era quello dei gruppi scolastici.
Ogni persona era etichettata in maniera assoluta per ogni suo gesto, cosa
favorevole ad alcuni ma svantaggiante per
altri..
A questo pensava una ragazza dalla pelle color cioccolato mentre faceva
finta di ascoltare la lezione della professoressa di Teatro. Ed ovviamente non
era l'unica. Tutta la classe ad eccezione di due individui un pò "singolari"
pensava ad altro..
Chad Danforth, per esempio era assolutamente concentrato sullo schema di
gioco che avrebbe applicato di lì a poco ai suoi preziosi allenamenti di basket,
la stessa cosa valeva per la punta di diamante della squadra, vale a dire Troy
Bolton, il ragazzo più popolare della scuola, quello a cui le cheerleader, e non
solo, sbavavano dietro, dagli occhi color del mare ed un viso
d'angelo..
Il playmaker, però, a differenza dell' amico riccioluto si preoccupava
anche del suo rendimento scolastico che non stava procedendo a gonfie vele e se
continuava così avrebbe dovuto fare i conti con sua madre, con la quale nemmeno
suo padre o il basket l'avrebbe potuto salvare. Infine si chiese se era più
spaventosa lei o
Mah, questo non lo sapeva, solo che, ritrovarsele entrambe contro sarebbe
stato davvero un incubo.. Si.. Peccato che il suo cervello si rifiutava
ostinatamente di ascoltare la lezione.
Vicino a Taylor McKessy, la ragazza citata precedentemente, troviamo la
sua migliore amica, Gabbriella Montez, adolescente dalla corporatura minuta, dai
lineamenti ispanici e lunghi capelli boccolosi. Ed anche lei, pur essendo ligia
al dovere scolastico, in quel momento decorava una pagina di quaderno a righe
con fiorellini e ghirigori eleganti, tranquilla perchè coperta da quello
spilungone di Zeke, altro giocatore di basket.
"Spilungone" è l'aggettivo utilizzato da Miss Sharpay Evans, regina
incontrastata del Drama Club, nonchè lecchin.. ehm, ammiratrice accanita della
Darbus ma sopratutto di se stessa. Lunghi capelli biondi perfettamente
pettinati, risultato di tre quarti d'ora di mess'in piega, vestita con abiti
griffati dalla testa ai piedi,
sembrava appena uscita da una beauty farm. Era seduta con le gambe accavallate,
mentre faceva ciondolare su e giù, con piccoli movimenti, il piede, rinchiuso in
una scarpetta con il tacco a spillo.
Gli unici che ascoltavano veramente la donna dai capelli platinati erano
Ryan Evans, al quale interessava davvero tutto ciò che riguardava il mondo del
teatro, e Jason, altro ammiratore accanito della
prof.
All'improvviso la classe fu risvegliata dalla campanella, che
"E mi raccomando trattate bene i nostri
ospiti!"
Il gruppo di ragazzi ignorava il perchè il di quell' affermazione ma non
ci fece molto caso, preso da le altre attività, ben più interessanti, in cui
doveva cimentarsi.
Solo Ryan Evans uscì con il sorriso sulle labbra ben attento a non
rivelare alla sorellina quello che poco prima aveva udito.. chissà forse era giunta la sua occasione per
riscattarsi.
* * * * * * *
Rieccomi qui dopo mesi e mesi con un nuovo tentativo di produrre una
long-fiction.
Ringrazio prima di tutto Titty90 che mi ha spronato a ritornare a questa
sezione (prometto che ricomincerò a recensire le tue magnifiche storie) ed a
tutti coloro che leggeranno questo mio “esperimento” a livello di trama e
contenuto..
Sono piacevolmente sorpresa nel vedere che la sezione si è riempita molto
e spero non mi lincerete se contribuisco anch’io
^//^
Ci sentiamo al secondo capitolo, un besos, vostra
Mommika
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