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Autore: xLis    13/05/2013    2 recensioni
Tiro fuori dalla borsa un quaderno a caso e proprio mentre sto cercando di appisolarmi entra lui, JJ Hemblett, uno degli spacconi montati della scuola. Alto, muscoloso, capelli neri sempre perfetti e un sorriso che ti toglie il fiato. Non che sia attratta da quelli come lui, sia chiaro eh! Poi io e JJ non siamo proprio amici per la pelle, diciamo che non ci sopportiamo..
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: JJ Hamblett, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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- Clara, svegliati, sono le quasi le sette! – Ero nel bel mezzo del mio matrimonio con Jhonny Depp, figa come non mai, magra, alta e perfetta, poi, puff, sparisce tutto e mi ritrovo catapultata all’inferno con mia madre che mi gracchia nell’orecchio di alzarmi con la sua odiosissima voce stridula. 
- Msdhj ufff.. – E’ tutto ciò che il criceto in prognosi riservata che ho al posto del cervello riesce a farmi uscire dalla bocca.
- Non costringermi a farlo Clara. – Continua mia madre minacciandomi con un bicchiere d’acqua gelata in mano. Voi penserete che stia bleffando, insomma, quale madre sveglierebbe sua figlia in un modo così crudele? Beh, la mia. Quella donna ha la sensibilità di un rinoceronte.
Non faccio nemmeno in tempo a realizzare ciò che sta per succedere che mi ritrovo tremante per il freddo con i capelli fradici. Ho già accennato a quanto ami i lunedì mattina? No? BENE.
Dopo aver mandato mia madre a quel paese in tutti i modi possibili e immaginabili mi trascino giù dal letto, e con la mia agilità felina rimango incastrata nel lenzuolo e mi trovo spiaccicata sul pavimento.
Quanto amo i lunedì!
Con la mia solita voglia di vivere mi trascino in bagno per una doccia, ormai sono fradicia, tanto vale completare l’opera. Dopo aver finito mi avvolgo in un asciugamano e vengo assolta dallo sconforto più totale aprendo il mio armadio. Alla fine opto per i soliti jeans scoloriti e un maglione di tre taglie in più della mia. Mi guardo allo specchio cercando di dare un senso a quella matassa di capelli marroni che ho in testa e dopo qualche tentativo decido di lasciarli sciolti.
Merda. Sono quasi le otto.
Mi lancio fuori di casa urlando un – Ciao, a dopo – a mia madre e corro alla fermata dell’autobus dove trovo il mio migliore amico George ad aspettarmi come tutte le mattine.
-Buongiorno raggio di sole! – Dice lui vedendomi  arrivare incazzosa come non mai a causa del risveglio traumatico. – Dormito bene? – continua lui ridendo. La mia espressione da *stai zitto o ti uccido* dovrebbe aver detto abbastanza dato che si zittisce all’istante. Sinceramente non so come faccia ancora a sopportarmi dopo quasi dieci anni che ci conosciamo.  Forse è proprio per questo, forse no, chi lo sa, chi vivrà vedrà, carpe diem, essere o non.. sto dando i numeri.
Il pullman arriva e ci sediamo nei primi due posti che  troviamo. Non parliamo, ce ne stiamo li, assorti nei nostri pensieri . Ecco, questa è una delle tante cose che amo di George: non è invadente e mi capisce al volo, i silenzi tra di noi non sono imbarazzanti, ma pieni di intesa.
Arrivati a scuola scendiamo e ci avviamo verso quella massa di caproni che sarebbero gli studenti della Hendbury. Si spaccia per una delle scuole più prestigiose di Bristol, per me è esattamente come tutte le altre scuole.. ci sono le troie, i ragazzi intoccabili, gli sfigati e quelli come me che sono semplicemente invisibili.
-Claaaaaraaaaa! – Urla qualcuno prima di soffocarmi in un abbraccio. Quel qualcuno è Ella. Non ci conosciamo da molto, si è trasferita qui l’anno scorso ma abbiamo legato moltissimo, è simpatica, non se la tira, ed è una che sa ascoltare. E’ una ragazza davvero bella, la invidio con tutta me stessa per il suo corpo anche se lei non fa altro che lamentasi. E’ alta, magra, ha un bel culo, capelli biondo cenere, un po’ mossi, occhi vedi penetranti. Cosa vuole di più dalla vita? Bah, ragazze, valle a capire!
-Ciao orso! – La saluto io ridendo. –Passato bene il week-end? – le chiedo mentre camminiamo verso l’entrata. –Si dai, le solite cose, nulla di nuovo. –
-Che avete alla prima ora? Io matematica. Cominciamo bene! – Dice George.
-io storia – Rispondo sbuffando, - Tu El? – Matematica anche io. –
Ci avviamo verso le rispettive classi.
Appena entro mi fiondo al mio solito posto, il mio amato ultimo banco, abbiamo un ottimo rapporto, ci ho fatto le migliori dormite della mi vita.
Tiro fuori dalla borsa un quaderno a caso e proprio mentre sto cercando di appisolarmi entra lui, JJ Hemblett, uno degli spacconi montati della scuola. Alto, muscoloso, capelli neri sempre perfetti e un sorriso che ti toglie il fiato. Non che sia attratta da quelli come lui, sia chiaro eh! Poi io e JJ non siamo proprio amici per la pelle, diciamo che non ci sopportiamo.. Un tempo ci parlavamo anche, i nostri genitori si conoscono bene, poi è cominciato il liceo e beh, lui è diventato “popolare” e io sempre più invisibile. Anzi no, magari lo fossi stata! Sono oggetto continuo delle sue prese in giro e delle sue provocazioni. Non ho mai capito perché ce l’abbia tanto con me.
Come ho già detto, amo proprio i lunedì, questo poi è cominciato alla grande, e continua a migliorare! Convinta Clara, convinta. Di solito almeno durante le ore di lezione non mi degna della sua attenzione, ma non oggi a quanto pare, perché si avvicina al mio banco e si siede accanto a me.
Gran bella giornata il lunedì.
-Ciao Claire. – Mi saluta lui con aria strafottente.  Lo ignoro, o almeno questo è il mio intento, ma lui mi rende ardua l’impresa perché avvicina la sua sedia alla mia e inizia a fissarmi.
-Sai che è maleducazione non salutare la gente? – Bisbiglia vicino al mio orecchio provocandomi dei brividi lungo la schiena. Cerco di ignorarlo, ma la tentazione di guardarlo è forte e alla fine cedo, ritrovandomi a pochi centimetri dalla sua faccia. Mi allontano bruscamente imbarazzata e farfuglio un –C-ciao– Incerto. Dannazione, sono anche arrossita. Perfetto. Spero non se ne accorga.. Non faccio in tempo a pensarlo.
-Hohoho, guarda un po’ qualcuno qui è arrossito! Non sapevo di farti quest’effetto Claflin, me ne ricorderò.- Dice lui pavoneggiandosi.
-Non mi fai nessun’effetto  Hemblett, fatti meno seghe mentali.-
-E’ inutile che fai la sostenuta, so che mi sbavi dietro da anni!- Continua lui sicuro di se.
-Te lo sogni, ti sei visto? Hai talmente tanta gelatina nei capelli che potrei prepararci un paté!- Ma che cazz?! Okay, questa era proprio stupida, lo ammetto. –Paté? Sei seria? E’ il peggior insulto che riesci a rifilarmi? Hahaha Claflin sei proprio patetica!-
-Clafiln e Hemblett volete condividere con noi la vostra interessante conversazione?- Ci interrompe il prof. Mi ero quasi dimenticata di essere in classe. Fortunatamente arriva la campana a salvarmi e cerco di scappare fuori dalla classe alla velocità della luce, ma JJ mi ferma per un polso e mi sussurra di nuovo – Non finisce qui Claire, sappilo.-
E’ ufficiale, lo odio.
 










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Spazio autrice.
Salve a tutti, mi chiamo Elisa, questa è la mia prima storia e a nessuno importa. Bene.
Anyway, spero vi piaccia e se non vi piace puzzate #muchlove
Lo so che sembra un po' lenta, ma vi assicuro che dal prssimo capiolo le cose si smuovono un po'.
Se recensiste mi fareste tanto tanto felice, fatemi sapere cosa ne pensate e se avete qualche critica o consiglio scrivetelo pure, ne terrò conto per il prossimo capiolo.
Se volete potete contattarmi su twittah, sono @xTheyare1Derful
Bene, detto ciò mi defilo, al prossimo capitolo :)
  
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