.BURIED ALIVE.
Facciamo così.
Farò finta che qui, accanto a me sul ciglio della strada, ci sia qualcuno di impalpabile ed incorporeo, qualcuno che con voce aleggiante e trasparente mi chieda cosa ci faccio qui.
Per cui: cosa stai facendo, Svan? Che ci fai in piedi davanti agli annunci mortuari?
Domanda legittima, Entità Indefinita, ottima direi.
A questo punto dovrei trovare una risposta, no?
Sarebbe davvero fantastico capire quantomeno come ci sono arrivato a questo cartellone costellato di fogli con nomi ed età, persone morte accatastate una sull'altra tra carta e colla che cola con la pioggia riducendosi ad una striscia appiccicosa sull'asfalto che sembra sputo accumulato.
Riporto lo sguardo sul rettangolo centrale, con un nome stampato in grassetto a lettere cubitali nere che sembrano torreggiare perfino sulla cornicetta e sulla piccola immaginina della Madonna, sulla dedica 'compianto bravo ragazzo strappato..' e poi non si legge nessun'altra consuetudine, probabilmente sciolta dai due giorni di pioggia che sono appena trascorsi.
L'orologio della farmacia tocca la mezzanotte, ed io continuo a fissare i caratteri imponenti un po' inebetito.
Amico Incorporeo chiede in un soffio: chi è.
Ed io: come ci sono arrivato qui.
A.I. : chi è.
Io: come diavolo è possibile.
A.I. : perché sei sporco di terra?
Io: non sono sporco di terra.
E guardo il Simpatico Impalpabile e mi accorgo solo ora di quanto mi somigli e delle macchie di terriccio che lo ricoprono, più o meno estese, per tutto il corpo.
Gli dico: bei vestiti, mi piace il tuo stile.
E lui risponde: sono tuoi Mister, ci credo.
E io gli dico: anche i capelli ti stanno bene, bello, ci hai messo un po' per decidere che taglio farti, ma ne è valsa la pena.
Lui tace e sorride, come se mi fossi risposto da solo.
Amico Incorporeo così simile a me ribadisce: chi è.
Allora io leggo: Sv... e gli dico che non si capisce, che la carta è troppo maciullata per leggere.
Mi fissa, quindi ci riprovo.
Svant...
mi fermo di nuovo, questa volta per guardare confuso Mister Voce Aleggiante e questo già mi sta fissando a sua volta.
Gli guardo i vestiti e mi chiedo se due giorni fa non li avessi messi io per uscire ed andare al cinema con gli altri a vedere quel nuovo film che è uscito.
Gli guardo i capelli e mi chiedo se due giorni fa non li avessi così, magari solo un po' più pettinati.
Gli guardo la pelle e mi chiedo se due giorni fa non fosse più pulita e più scura, non macchiata di terra, più viva, dico.
Mi guarda negli occhi e mi chiede: non li avevi meno vitrei due giorni fa?
Dice: non avevi così freddo due giorni fa.
Mi dice: leggi.
Svante Sjöberg.
Mi guarda e ride, con la sua voce invisibile e affilata.
Svante.
Ho un vuoto di memoria, che cosa ci faccio qui davanti ai necrologi?
A.I. Ha ancora lo sguardo puntato su di me e sta accennando col mento al tabellone.
Sjöberg.
Mi viene in mente la prof a scuola, che fa l'appello e c'è Simpatico Impalpabile che salta sulla sedia e dice 'presente'.
Mi viene in mente il mio migliore amico che ridendo ed un po' incavolato mi tira un pugno sulla spalla e dice 'Sjöberg sei un cazzone'.
Tengo lo sguardo inchiodato, incatenato all'annuncio e seguo la cornicetta intricata strisciando gli occhi nel buio di questa notte senza luce.
Mister Voce Aleggiante dice: come ci sono arrivato qui?