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Autore: _Giuls17_    14/05/2013    0 recensioni
Mi chiamo Miley, ho diciott'anni e sto vivendo una vita non mia. Sono stata adottata, non so chi siano i miei veri genitori, non so chi sia la mia vera famiglia, e non so quali siano le mie veri origini. Ma so cantare. E da qui è iniziata la mia ricerca....seppur con qualche imprevisto... Beh, cosa state aspettando? Se vorrete sapere come và a finire la mia carambolata avventura con la vita....non vi resta che leggere!
Dal capitolo 3: Erano passati quattro giorni dal nostro saluto.

Quattro giorni che non vedevo il suo sorriso..o i suoi occhi..

Quattro giorni che non sentivo la sua voce cantare o le sue mani muoversi su quel piano.
Quattro giorni in cui avevo provato a dimenticarlo.

Quattro giorni in cui non c’ero riuscita.
Da capitolo 9:Strinsi forte la mano sui suoi capelli e lui sui miei fianchi.
Era il bacio perfetto.
Era il momento perfetto.
Con la persona perfetta.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Challenge: The One Hundred Prompt Challenge indetta da BlackIceCrystal sul forum di Efp. 
Prompt: 56* Argomento: Tempo: Passato. 
Personaggi: Miley Cyrus/Nick Jonas 
Raiting: giallo

Titolo: As I am 

Sembra passato davvero tanto tempo, vorrei poter dire anni..ma è passato solo qualche mese.
Qualche mese da quando la mia vita è totalmente cambiata...
Da dove posso iniziare..
Beh il mio nome è Miley e mi piace definirmi una ragazza come le altre; vado a scuola ed ho delle amiche che considero la mia famiglia. 
Ma non è che questo significa che non ho una famiglia eh! 

Io sono stata adottata non appena nata, da genitori che all’apparenza sembravano i genitori più bravi del mondo..ma che in realtà non sanno e sapevano come gestire un figlio. 
Quindi, questa mia "diversità", se così si può chiamare, mi ha sempre seguita...come una cicatrice sulla pelle.
Sono di origini americane, infatti, quando sono stata adotta, i miei risiedevano ancora in America. 
Poi, per motivi a me tuttora sconosciuti, ci siamo trasferiti in Italia e..ecco, diciamo che i miei ricordi iniziano da qui. Del pre- trasferimento...non ricordo nulla..
Col tempo mi sono rivelata la classica americana. Insomma quella che canta e scrive canzoni incurante del caos che la circonda...come se il mondo fosse qualcosa del quale poter fare a meno. 
Almeno, io l'ho sempre vista così..
Ma seppur in questa mia "stravaganza", in questo mio "isolamento", le mie amiche hanno sempre deciso di rimanermi vicine...al contrario dei miei..sempre più assenti...
Quindi mi fu facile stringere da subito quel forte legame che nasce tra vere amiche...un legame tra sorelle ormai, con Carla e Martina.
 
E già la differenza dei nostri nomi...quella costante presenza di sangue americano nelle mie vene...quella diversità...fu un duro ostacolo da superare. 
Anche quel piccolo dettaglio mi faceva sentire diversa...e sola... 

Ho trascorso si può dire tutta la mia giovinezza a scrivere, a cantare e a disubbidire ai miei. 
A vivere con le mie "sorelle" cercando di scavalcare gli ostacoli che la vita mi propinava. Cercando di combattere quel dolore che mi portavo dietro fin dalla nascita...cercando di creare una Miley che fosse soddisfatta della sua vita. Ma...forse...non ci sono mai riuscita. 

La mia vita fino ai diciotto anni è stata questa; un alternarsi tra alti bassi.
 
Tuttavia, proprio dopo quel giorno, ho deciso che era arrivato finalmente il momento di cambiare.
Di dare un taglio netto a quella che era stata, finora, la mia vita.
Era arrivato il momento di andare via. 
Dovevo cercare le mie radici...dovevo cercare quel posto che finalmente avrei potuto chiamare casa.
 
Dovevo cercare quelle persone che mi avevano lasciata.
Era arrivato il momento di crescere. Così dopo gli esami di stato, io e le mie amiche siamo partite per l’America. 
Sia chiaro, senza nessuna pretesa!...solo con quel "semplice"..piccolo obbiettivo: scoprire qualcosa sulla mia famiglia. 
O almeno....questo era quello che volevo fare...
...L'obiettivo venne completamente stravolto in soli due giorni dall'arrivo a New York.
 
Allora...tutto stava procedendo secondo i piani...stavamo raccogliendo informazioni dai vari ospedali seppur sempre senza grandi risultati...e il nostro morale stava peggiorando...ma speravamo ancora di trovare qualcosa che potesse darci un indizio...qualcosa dannazione...QUALCOSA!
 
Ma anche in questo, zero fortuna.
Così, dopo un paio di giorni, mentre mi trovavo proprio nel cuore della Grande Mela...ho deciso di cantare.
Ero brava! Voglio dire...me l’avevano sempre detto in molti...ma...cantare in pubblico, che già di per sé mi aveva sempre messo ansia, quel giorno.. in quel posto (cavolo stiamo parlando di NEW YORK!!!Mica della prima provincietta italiana!!), sarebbe stata praticamente un'impresa impossibile! 
Era....UNA FOLLIA! Non era da me...sempre timida e introversa e...mah, forse grazie al fatto che lì non mi conosceva nessuno tranne ovviamente le mie amiche...forse l'atmosfera...insomma venni spinta da un desiderio irrefrenabile di cantare.
Come se la mia vita dipendesse da quello! 

Ho iniziato a intonare le prime strofe della canzone The Climb: 
I can almost see it

That dream I am dreaming

But there’s a voice inside my head saying
“You’ll never reach it” 
Every step I’m taking 
Every move I make feels 
Lost with no direction 
My faith is shaking
But I gotta keep trying
Gotta keep my head held high


Stava andando alla grande..lo vedevo nelle espressioni entusiaste di Martina e Carla...nei sorrisi della folla, sempre più numerosa intorno a me...ma sentivo anche che mi mancasse qualcosa.. 

La canzone era come.."vuota"..senza gli strumenti ad accompagnarla. Chiaramente, non se ne stava accorgendo nessuno...ma il mio orecchio, ormai abituato a passare 24 h su 24h con la musica, sì.
 
Avevo quasi pensato di fermarmi quando, all'improvviso..da non troppo lontano..ho sentito una chitarra, che non so nemmeno come avesse “compreso” le note della canzone, della mia canzone, pur non avendola sicuramente mai sentita! 
E...ha accompagnato la mia voce che nel frattempo aveva ripreso forza.
Sentivo di dovermi avvicinare al ragazzo, di dover seguire il suono della sua chitarra che stava suonando...per me e con me. 

There’s always gonna be another mountain
I’m always gonna wanna make it move 
Always gonna be a uphill battle

Sometimes I’m gonna have to lose
Ain’t about how fast I get there

Ain’t about what’s waiting on the other side 
It’s the climb 


Ho notato subito che portava un cappello...grande ma non così grande da riuscire a domare tutti quei...folti capelli ricci, che finivano per uscire da sotto di esso. 
I suoi occhi erano di un intenso color nocciola e mi fissavano... ma..insomma è strano da spiegare..ma avevo la sensazione che mi guardassero letteralmente...dentro...che mi stessero guardando...l'anima... 

The struggles I’m facing

The chances I’m taking

Sometimes might knock me down
But no, 
I’m not breaking

I may not know it

But these are the moments that

I’m gonna remember most, yeah

Just gotta keep going
And I, 
I got to be strong
Just keep pushing on

‘Cause there’s always gonna be another mountain I’m always gonna wanna make it move

Always gonna be a uphill battle

Sometimes I’m gonna have to lose

Aim’t about how fast I get there

Aim’t about what’s waiting on the other side
It’s the climb, yeah!
 
There’s always gonna be another mountain

I’m always gonna wanna make it move

Always gonna be an uphill battle

Somebody’s gonna have to lose

Aim’t about how fast I get there

Aim’t about what’s waiting on the other side
It’s the climb, yeah! 


Ci muovevamo in sincronia..ci stavamo...capendo! 
Non so se sia realmente possibile ma...ci stavamo conoscendo tramite quella canzone!! E non mi era mai successo, diamine...come si fa a conoscere tramite una canzone una persona?! 
Avevo paura...e mi sentivo anche abbastanza...matta...a credere una cosa simile. Ma anche questa sensazione venne sostituita poco dopo da una percezione di...pace.. 

Keep on moving, keep climbing
Keep the faith, baby

It’s all about, it’s all about the climb
Keep the faith, keep your faith, whoa


Non appena ho smesso di cantare gli ho subito spontaneamente sorriso...Pensa tu, Miley Cyrus, colei che aveva sempre preferito la compagnia di un buon libro a quella di un estraneo...si metteva a sorridere agli sconosciuti?! 
Ma...ecco lui non era uno sconosciuto...non poteva essere "uno sconosciuto" una persona che oltre ad avermi salvata da un'imminente figuraccia, conosceva già la mia canzone. Ma come c***o aveva fatto?! 

C’era qualcosa tra noi...qualcosa che mi sembra pure sciocco a spiegarlo..ma qualcosa di forte. 

Manco a dirlo, ha ricambiato velocemente il mio sorriso e allora, stupita, e anche un po' nervosa mi sono voltata verso le mie amiche..volevo capire se stessi sognando! Erano senza parole, e non solo per la canzone...ma proprio per quel ragazzo... -sembravate un duo!-, 
-Una coppia!!- mi dissero dopo..
 
Ci guardavano tutti...alcuni parlavano a bassa voce e altri ci indicavano...prima me e poi lui...Ma alla fine tutti applaudirono. 

-Se non vuoi finire schiacciata dalla folla vieni con me- ha sussurrato lui..e SENZA NEMMENO RENDERMENE CONTO..gli ho dato la mano e siamo corsi via.
Dopo un attimo gli volò via il cappello, quello che era il suo..travestimento..e mi rivelò la chioma folta di Nicholas Jonas. 
Un nome che non avrei dimenticato.. 



Buongiorno, mi sono dimenticata di chiarire alcune cose, questa storia sarà divisa in atti, questo è il primo atto e tratta del passato, e avrà una serie di sottocapitoli lo stesso vale per gli altri atti che per ora non vi cito, spero che vi piacciaaaaa!! Kiss =)
   
 
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