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Autore: _Babsi_    14/05/2013    2 recensioni
Adolescenza, droga e prostituzione sono le tematiche principali del famoso libro "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino", dove Christiane F. racconta la storia della propria tossico-dipendenza.
La protagonista di questa FF sarà Babsi (Babette Döge, la più giovane vittima dell'eroina, morta nel 1977 all'età di soli 14 anni), amica di Christiane e perciò una dei personaggi del libro.
Immaginerò la vita di Babsi in parallelo con quella di Christiane. Una seconda storia dietro le quinte dell'eroina.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Era da tempo che volevo fare questo passo, io e Stella avevamo già deciso tutto, saremmo scappate di casa e saremmo andate come prima tappa al Sound, quella discoteca era la più figa di tutta Europa. Era il 1976, io e Stella frequentavamo lo stesso gruppo dove si fumava hascisc e andavamo a scuola insieme. Io avevo dodici anni e lei ne aveva tredici.
Per me Stella era la cosa più simile ad un'amica; avevamo molto in comune, non solo l'hascisc e i trip, ad entrambe era morto il padre. Mia madre si era risposata e mi avevano mandata a vivere dai miei nonni. Mentre la madre di Stella, da quello che capii, era diventata un'alcolizzata dopo la morte del marito.
Il mio vero nome era Babette, ma mi facevo chiamare da tutti Babsi. Il vero nome di Stella, invece, era Catherine, quasi nessuno lo sapeva.
Facemmo amicizia fumando hascisc, poi iniziammo a uscire sempre più spesso, anche da sole, senza il resto del gruppo, marinavamo la scuola quasi tutti i giorni e alla fine ci espulsero. Mia nonna si arrabbiò tantissimo, il giorno in cui venne a sapere dell'espulsione ci litigai come mai era successo prima e il nostro rapporto peggiorò ancora di più; non voleva più farmi uscire di casa, io me ne fregavo e di notte uscivo lo stesso; continuava a lamentarsi del fumo che usciva dalla mia camera, ma facevo finta di non sentire e alzavo il volume della musica.
Così un giorno proposi a Stella di andarcene di casa, di fare le vagabonde, tanto avremmo sicuramente trovato il modo di cavarcela, lei accettò senza pensarci due volte.
Così una sera prendemmo la metro e andammo al Sound, eravamo vestite e truccate come delle sedicenni, sperando di dimostrare almeno quattordici o quindici anni... 
Il Sound era pazzesco, era pieno di bucomani. 
Stella conosceva uno del personale, aveva circa quarant'anni e sembrava avere un debole per le ragazzine come noi, andammo da lui perché non conoscevamo nessun altro lì e speravamo che ci desse un acido, ma scoprimmo che non aveva proprio un bel niente da darci, o forse non voleva. Mi girai e vidi una ragazza molto figa che ci stava fissando, aveva la nostra età e sembrava fatta di ero. Andai verso di lei, mi presentai: "Ciao, io sono Babsi, hai un trip per me?" Lei subito mi disse di no, di andarmene e che con un acido non ci combinavo nulla. Era evidente che fosse un'eroinomane, volevo che diventasse mia amica e così le andai a prendere un succo di ciliegia. Poi si aggiunse anche Stella e iniziammo a chiacchierare. Lei si chiamava Christiane, quella sera mi ospitò a casa sua e le settimane seguenti le passammo insieme, noi tre, fumando hascisc e facendoci un trip dopo l'altro. Lei ogni sabato sniffava dell'eroina, ma non permetteva a noi di prenderne. Ma Stella riuscì a farsi dare qualcosa da qualcuno nel giro del Sound e così anche noi due avemmo la nostra sniffata di ero.
Poi arrivò la polizia, che trovò me e Stella e ci rispedirono a casa.
Mia nonna era arrabbiatissima, mi tenne segregata in casa per qualche settimana, finché non riuscii a scappare di nuovo. 
  
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