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Autore: haev    14/05/2013    7 recensioni
-Cher os.
E pensai che gli altri mi conoscevano per come io ero realmente,
non avevo sfumature,
nulla da nascondere,
nulla da dire,
nulla da far sapere, perché sapevano già tutto;
e forse era proprio quel 'tutto' che m'aveva rovinata,
negli ultimi tempi.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nessuno era forte abbastanza per sopravvivere



Abbassai il capo chiudendo gli occhi,
e mi lasciai trasportare dalla leggera canzone che avvolgeva la stanza,
come una piccola brezza,
dopo un temporale.
E infondo quella brezza mi piaceva,
mi faceva godere degli ultimi istanti della mia vita,
e riuscii perfino a sorridere.
Sorrisi e sebbene
fosse in contrapposizione a quello che pensavo negli ultimi tempi,
credetti che sorridere fosse la cosa più bella al mondo,
perché così,
gli altri potevano vederti come realmente sei, nella sfumatura più bella di te.
E pensai che gli altri mi conoscevano per come io ero realmente,
non avevo sfumature,
nulla da nascondere,
nulla da dire,
nulla da far sapere, perché sapevano già tutto;
e forse era proprio quel 'tutto' che m'aveva rovinata,
negli ultimi tempi.
Il fatto di non nascondermi dietro a una maschera,
come tutto il mondo faceva, non esprimere se stessi.
Il fatto di riuscire a cantare,
nonostante le mie corde vocali richiedessero riposo.
Il fatto di ricevere tutti i giorni insulti,
e andare avanti, come se nulla fosse.
Era proprio per quel fatto che
decisi di farla finita.
Perché la Cher Lloyd forte,
quella con un sorriso sulle labbra,
con il timbro di voce un po' strano,
quella che era stata forte in passato,
e forse, 
proprio quella forza era andata a finire.
Avevo così finito le mie energie,
che non riuscivo più ad andare 
avanti.
Ogni cosa sembrava pesarmi sulle mie docili spalle,
come macigni pesanti,
pieni di troppo, troppo per me.
E nemmeno il canto m'aiutava più,
perché prima cantavo solo per me
ora, invece, sono costretta a cantare davanti a troppe persone,
tante, direi
sentire miliardi di grida entrari nel cervello e frantumarmi l'anima,
perché se all'inizio quelle grida mi davano grinta,
ora mi facevano solo male.
Il punto sta che non ho più voglia di cantare,
perché non lo faccio più per me.
Lo faccio per tante persone,
facendole stare bene, 
ma se quella che non sta bene, sono proprio io?
Se anch'io ho bisogno di cantare,
per me?
Non posso più farlo.
Il castigo d'essere famosi, doversi mettere sulle spalle
la forza di sapere aiutare, 
salvare,
troppo persone, e mettere loro al primo posto e porre il tuo corpo al secondo.
E non è che questo non m'andava bene,
era bello aiutare le persone, ma stava il fatto che
non riuscivo più ad andare avanti per me.
Non facevo più il mio lavoro per me,
non ero più forte come lo ero in passato.
Erano scomparsi i miei capelli perennemente colorati,
i miei occhi vivaci,
i miei vestiti strani,
il sorriso che mettevo in ogni singola cosa,
tutto quello era scomparso.
Cher Lloyd era scomparsa.
E anche io mi sentivo morta,
la mia forza, il mio coraggio,
l'essere se stessi,
il tutto di me,
quello che avevo cercato di manifestare dal mio primo giorno a x-Factor,
non c'era più.
Tutti se l'erano preso, sotterrando me stessa.
E la mia forza pian piano se n'era andata,
lasciandomi sola, 
con me stessa,
la quale era sparita pur lei.
E abbassai il capo chiudendo gli occhi,

e mi lasciai trasportare dalla leggera canzone che avvolgeva la stanza,
come una piccola brezza,
dopo un temporale.
Nessuno era forte abbastanza per sopravvivere.



Spazio autrice.

Eccomi qui, di nuovo.
Cavolo in questi giorni sto pubblicando un botto!
Allora, questa è la mia seconda os di Cher e, questa è molto più triste rispetto all'altra.
Abbiamo una Cher che pensa al suicidio e non chiedetemi come mi è venuta quest'idea, sul serio.
E Cher, prima di morire, racconta un po' di sè.
Penso che sia di libera interpretazione questa os, quindi a voi i commenti. c:

Intanto, vi lascio le mie storie più recenti:

La prima os di Cher: 
She hasn't changed, she still has my best friend.

E se siete Directioner, la mia fan fiction: Onset 
  
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