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Autore: Akane    14/05/2013    3 recensioni
Mike non si trova da nessuna parte, è sparito da un giorno intero e nessuno ha sue notizie, il suo telefono è spento, che fine ha fatto? Sopravviverà Chester all'evento?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mike Shinoda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Reanimation'
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TITOLO: Dove sei Mike
AUTORE: Akane
SERIE: RPF – Linkin Park
GENERE: sentimentale
TIPO: one shot, slash
RATING: verde
PAIRING: bennoda
DISCLAMEIR: i personaggi non sono miei ma di loro stessi poiché reali, io immagino e basta
NOTE: questa è la fic regalo per la 400esima commentatrice, sarebbe Parsifal. Ovviamente dovevo farla da settimane ed ovviamente sono qua solo ora. Comunque. Lei aveva chiesto che Mike fosse in una situazione di pericolo o qualcosa del genere. Ebbene ecco qua cosa ha prodotto la mia mente. Ci sono i punti di vista di entrambi alternati, comincia Chez. Non ci sono scene rosse perchè il tono è tutt'altro. Spero che la fic piaccia a quella che l'ha richiesta.
Buona lettura.
Baci Akane

DOVE SEI MIKE

“Il sogno che faccio è fottutamente brutto.
Sogno che sotterravo Mike in una bara, quando mi sveglio sono in un bagno di sudore, ansimo e sto davvero di merda.
Fortunatamente mi rendo conto di essere a casa, accanto a me Talinda dorme e sospirando mi alzo e vado al bagno a sciacquarmi e bere un po' d'acqua. Che sogno di merda.
Mike morto. E perchè mai?
Fanculo!
Che poi la bara era chiusa e lo stavamo sotterrando, ma non ho visto lui. Solo che io ero un cadavere ambulante, mi ricordo il mio stesso senso di angoscia. Pioveva, le nuvole erano nere nel cielo e stavano su di noi minacciose, ruggivano.
Poi c'erano tutti e stavano tutti piangendo. Mancava solo Mike.
Ricordo che c'era Anna e piangeva anche lei ed io stringevo i nostri anelli. Il mio ed il suo. Per questo penso che fosse lui.
Che stronzata.

La sensazione del cazzo rimane tutto il resto della notte, fatico a riaddormentarmi ed ho paura di tornare a fare questo sogno, per cui sto qua a pensare a cosa succederebbe se morisse. Mi lascerei morire anche io.
Se Mike sparisse, se se ne andasse, se morisse... io finirei di vivere. Non mi ucciderei ma smetterei di mangiare, di bere e di dormire. Finchè, consumato, non lo raggiungerei.
Farei così.
Ci penso anche al mattino, alle prime luci dell'alba gli scrivo un sms dicendo barbaramente che l'ho sognato morto e lui non mi risponde.
Che cazzo, non dorme mai, potrebbe anche cagarmi una volta!
Comunque resto nervoso tutto il tempo, la mia giornata va avanti in sordina, sono pensieroso e mi viene su la fretta folle di andare in sede per vedere se è là. Cioè è una cosa sensata, dobbiamo vederci col gruppo, oggi è lunedì ed ogni lunedì ci vediamo e mettiamo insieme quello che abbiamo creato singolarmente in settimana, di qualunque cosa si tratti. Spesso facciamo solo un torneo a biliardo o ci vediamo un film, non è che abbiamo sempre qualcosa da fare. Però è l'appuntamento fisso.
Così non vedo l'ora di arrivare alle due, ora in cui abbiamo appuntamento.
Pranzo di malavoglia, l'insalata mi resta nello stomaco ed evito il caffè perchè mi sento nervosissimo.
Talinda mi chiede cos'ho, io le dico che mi sono svegliato male.
- Giornate di merda che cominciano di merda senza un motivo. - O forse un motivo c'è ma io ancora non lo so.
Odio sognare Mike che muore. E perchè cazzo non si fa vivo? Gli ho scritto che moriva, potrebbe anche dirmi qualcosa, no?

Finalmente arrivo in sede, lui non c'è, di solito è il primo, è già qua perchè usa l'appartamento come studio personale per... beh, tutto! E lui di cose ne fa!
Comunque non c'è, arrivano gli altri e tutti si stupiscono della stessa cosa. Che palle, proprio oggi che volevo vederlo lui fa tardi?
Sbuffo come una teiera ed alla fine lo chiamo, ma il signorino ha il telefono staccato.
Cosa che, manco a dirla, mi manda in bestia.
- Come osa averlo staccato? - Gracchio sensatamente.
- Mike non lo spegne mai, sarà in un posto che non prende... - Dice logico Brad. Ovviamente lui è calmo mentre sorseggia una birra pigramente.
Joe sta cercando qualcosa da mangiare, Rob mette a posto e Dave si legge una rivista di musica.
Io cammino su e giù come impazzito.
- Sì però è da stamattina che non mi caga! Gli ho scritto che l'ho sognato morto, cazzo, mi avrebbe detto qualcosa! - Lo dico come se fosse normale, gli altri a questo punto ridono e mi prendono in giro.
- Era per questo che sei così suscettibile! - Dice Joe sputacchiando briciole di torta.
Io lo fulmino e sto per infilargli tutta la fetta in bocca per farlo stare zitto, ma Rob interviene e mi mette intelligentemente una mano sulla spalla.
- Dai, lo sai che quando si mette a comporre o dipingere perde la cognizione del tempo. Magari ha dimenticato di ricaricare il cellulare, si è spento e sta ancora... -
- Compone qua! - Lo correggo puntiglioso ed incazzato.
- Allora sta disegnando. -
Dave sbuffa e prende il suo telefono, tutti lo guardiamo e lui logicamente dice che chiama Anna.
Che cretino, dovevo pensarci prima.
- Anna, prima che uccidiamo Chester e ci troviamo senza cantante, mi puoi passare Mike o almeno dirgli di sbrigarsi e di accendere il cellulare che qua lo stronzo ha una sincope? - Dave mi prende per il culo ma non è bello sognare che il tuo compagno muore e poi non riuscire a contattarlo per tutto il giorno.
Quando sta in silenzio e non ride però mi fiondo davanti a lui.
Serio e stranito risponde:
- No, qua non c'è! Davvero non lo vedi da ieri sera? No no sta tranquilla, lui ha sempre un buon motivo per fare le cose, chissà dov'è a fare cosa e non ha potuto ricaricare il cellulare e avvertire. Sa che tu sai che spesso passa la notte a lavorare e non torna, quindi non ti ha avvertito per questo. Dai, appena lo vediamo ti diciamo subito! Non preoccuparti! -
Quando mette giù alza subito le mani e mi ferma prima che parto. Ho la bocca già spalancata in effetti.
- Mike non torna da ieri pomeriggio, ieri sera le ha scritto che non veniva a cena e che doveva fare una cosa per lavoro e che poteva metterci un po'. Lei ha pensato che fosse qua in sede con noi a lavorare ad una nuova canzone, sa che quando ha la sacra ispirazione sta fuori tutta la notte. - A questo punto con un acuto degno da primato mondiale, dico:
- Ma qua non c'è! - Dave sospira.
- Lo vediamo anche noi! - mi alzo e comincio a camminare di nuovo su e giù.
C'è questa maledettissima sensazione che non mi lascia, da stanotte mi sta attaccata al cazzo ed ora è qua che mi soffoca.
Ecco perchè sto così!
- Dai, lui si perde quando lavora a qualcosa! Sarà come ha detto lui! Sicuramente a momenti viene, si scusa e ci presenta chissà cosa o chissà chi! - Brad sminuisce perchè è il suo mestiere, Rob lo aiuta e Joe non dice niente. Perchè Joe non dice niente?
Però prendo il telefono, impreco e mi passo tutta la rubrica delle persone con cui potrebbe essere.
Dove cazzo è finito questo stronzo?
All'ultimo che mi dice che non sa niente e che li sto preoccupando, Brad torna a prendere in mano la situazione, cerca di calmarmi ma non è certo facile, mi sento un invasato.
- Senti, devi calmarti! Rilassati in qualche modo, distraiti, vedrai che non è niente! Sei così perchè hai fatto quel sogno! - è vero, però non posso stare fermo e tranquillo.
Mi siedo e provo a dargli retta. Certo, se facessi qualcosa forse mi distrarrei meglio.
Mi mordo la bocca e sospiro seccato, mi tolgo le pellicine dalle unghie, me le mangio, poi sputacchio, dopo di che, all'ennesimo 'Chez calmati' mi alzo, prendo le chiavi della macchina e sbotto seccato.
- Io vado a cercarlo, non so stare fermo! Non può fare così, cazzo! Lo sa che se non si fa vivo mi incazzo! - E sono davvero incazzato, perchè è meglio stare incazzato che farmi prendere dal panico.
Ma forse, nel panico, lo sono già.
- Chez, Chez dai! - Ma sono fuori di casa e fuori di me, così Dave, che di solito mantiene sempre il sangue freddo, viene con me e mi raggiunge.
Sale in macchina e fa il giro con me, in silenzio.
Dopo un po' si azzarda calmo.
- Dai, sicuramente è una cosa stupida e ti arrabbierai come un matto quando lo saprai! - Sicuramente è così, ma intanto io sto diventando matto.
Cerco di non pensarci, mi concentro su dove possa essere e cosa stia facendo, non mi vengono in mente molte cose.
Passiamo persino alla casa discografica, andiamo da tutti quelli con cui potrebbe fare qualcosa per lavoro o per grafica, vado nei soliti posti che frequenta ma non c'è traccia di lui.
Così, veramente schizzato come da molto non mi succedeva, torno in sede.
Dave non ha più detto niente mano a mano che procedevano le ricerche e che lui non c'era.
Salgo su e vado da Joe, l'ultima spiaggia.
Lo prendo per il colletto, lo spingo contro il muro e tutti mi sono intorno a fermarmi, ma io uso la forza e ringhio furiosamente.
- Se è uno scherzo, questa volta è davvero uno scherzo di merda! Non mi piace! - Ma Joe è sinceramente terrorizzato. O forse preoccupato. Lui non arriva a recitare a certi livelli. È bravo ma non così tanto. Di solito quando lui e quello stronzo mi fanno scherzi, Joe mi evita perchè non sa reggere il gioco.
- Sarebbe bello che fosse uno scherzo! - Lo dice ed è come rendere ufficiale che qualcosa non va.
Lo lascio e tremo, la testa comincia a girarmi. Ho un vero mancamento perchè prima era la frenesia a tenermi su, ora c'è una certezza.
Non è solo nella mia testa. Non è una mia esagerazione.
- Non sappiamo dove sia Mike. -
E solo ora mi rendo conto che Rob non c'è.
- E' andato da Anna a calmarla, sta andando anche Talinda. Dobbiamo chiamare la polizia, magari davvero non è niente ma ormai è sera, è sparito ufficialmente da un giorno intero... - E' come una sentenza.
Una maledettissima sentenza del cazzo.
Ed io ho paura a dirlo ma non posso nemmeno tenermela per me o scoppio.
- Dove cazzo è Mike? -
Quando mi sveglio dall'incubo?”


“Quando riapro gli occhi per un istante penso 'che duro il mio letto!', poi capisco che non è il mio letto.
Lo devo capire perchè non ricordo assolutamente cosa diavolo sia successo.
Cerco di mettere a fuoco il mondo circostante ma non ci riesco, è tutto molto buio.
Mi strofino gli occhi e aspetto che si abituino, quando comincio a vedere qualcosa mi rendo conto che è una stanza e deve essere chiusa, mi tiro su a sedere e la testa martella come mi avessero picchiato.
Forse è successo davvero.
O forse ho picchiato io contro qualcosa.
Mi massaggio la nuca e la sento umida, mi porto le dita davanti al viso e mi sembra di vedere del sangue, è molto buio quindi non posso esserne sicuro.
Che diavolo è successo?
Mi sforzo nell'enorme mal di testa che ho, non ci riesco bene, fatico ancora a fare ordine e ricordare. Respiro profondamente un paio di volte e quando mi sembra di essere più stabile, provo ad alzarmi.
Devo muovermi e provare a capire dove sia la porta.
Barcollo molto.
Penso di essere caduto ed aver sbattuto la testa, sono vicino ad un mobile a scaffali in metallo.
Potevo anche uccidermi!
A tastoni lo percorro perchè comunque vedo davvero male.
Continuo a non ricordare cosa sia successo e quando arrivo ad un'altra parete capisco che è un garage. In ogni garage ci dovrebbe essere anche una porta normale oltre a quella che si alza.
Tasto e la trovo ma ovviamente è chiusa. Sospiro insofferente e mi fermo un attimo, la testa batte un sacco.
Mi abbasso con fatica e cerco la manopola per alzare il portellone ma è bloccato. È tutto bloccato. La testa mi gira.
Dio Santo, ma cosa diavolo è successo?
Mica mi hanno rapito!
No, insomma, succedono nei film, non penso accadano a me... alle persone normali intendo.
Sì, sono famoso ma non al livello di... di... essere rapito.
Che sciocchezza.
Ma dove diavolo sono, comunque?
Cerco di calmarmi ancora, respiro profondamente per non farmi prendere dal panico, cosa complicata visto che la situazione in cui sono e che non ricordo.
Dunque?
Ci sarà una luce.
Mi cerco in tasca il cellulare ma non lo trovo, mi deve essere caduto. Allora percorro di nuovo la parete e cerco nell'angolo una luce nella speranza che si apra, la testa batte un sacco. Trovo fortunatamente un interruttore, lo apro e grazie a Dio finalmente ci vedo.
Chiudo gli occhi un istante perchè ero abituato al buio. Posso guardarmi intorno.
È un magazzino, un garage... è vuoto, ci sono scaffali e basta.
Dove ero prima si vede del sangue, il mio immagino. Vicino quello che penso fosse il mio cellulare.
E fu, dato che è a pezzi.
Sono caduto, ho sbattuto la testa e sono finito tragicamente sopra il mio telefono.
Impreco e vado là, mi siedo piano a terra perchè sono provato, sono anche a stomaco vuoto e... guardo l'ora.
È passata tutta la notte!
Cazzo, saranno tutti preoccupati!
Porca miseria!
Ok, Mike, adesso devi sforzarti di capire dove sei.
Chiudo gli occhi, respiro e mi rilasso, la testa mi dà un po' di tregua. Cosa facevo ieri sera?
Allora... ho guardato degli annunci. Perchè guardavo gli annunci?
Mi massaggio la tempia e mi sforzo.
Ah sì, mi serviva uno spazio, un magazzino. Così cercavo qualcuno che vendesse. Ho trovato questo.
L'ho visto che era sera, l'ho preso subito e mi ha lasciato solo col mio nuovo magazzino.
E da lì come sono arrivato a questo punto?
Sospiro e cerco di ricordare, un ultimo sforzo.
Stavo uscendo, ho chiuso la luce ma mi sono ricordato che avevo lasciato il cellulare su questo scaffale, sono rientrato al buio, ho preso il telefono ma ho messo male il piede perchè non vedevo, il telefono è finito giù e si è spaccato come anche la mia testa!
Bene, no?
Devo essere svenuto. Era buio, il tipo che abita qua vicino avrà visto tutto buio e la porta aperta e deve averla chiusa.
Pensavo che mi avesse dato le chiavi... perchè diavolo... ma a questo punto la testa mi fa diventare matto e smetto di riflettere. Cerco di fermare i tamburi ma non è facile, quando mi sembra che vada meglio posso realizzarlo.
Bene, nessuno sa dove sono ed io sono bloccato qua!
Ok, Mike. Hai fatto un bel casino.
Prendo i pezzi del telefono e cerco di metterli insieme sperando che si riaccenda, speranza vana visto che ovviamente anche se è tutto insieme non dà segni di vita.
Fanculo!
Adesso come cavolo faccio?
Mike, sei davvero nella merda. Ma una bella merda enorme!”

“Dalla polizia ci vanno Anna, Brad e Rob, io non ce la potrei fare. Dovevamo andare io e lei ovviamente ma figurati.
Resto in sede e mi muovo come un'anima in pena.
Mi sembra un incubo ed a proposito di incubi, sognare che Mike muore proprio il giorno in cui sparisce mi fa accapponare la pelle.
Cazzo!
Perchè a noi?
Non ne abbiamo già passate tante?
Mi strofino il viso e mi chino a terra, accucciato. Mi prendo i capelli corti e li tiro senza successo, non riesco ad afferrarli.
Dio come sto male.
Dove sei Mike?
Non può essere sparito!
Qualcosa la stava facendo, cazzo!
Joe e Dave sono qua con me, sono preoccupati anche loro e mi osservano con attenzione, convinti che farò qualche sciocchezza.
E cosa potrei mai fare?
Sbattere la testa sul muro?
Mi alzo di scatto e mi guardano, questa apprensione fa anche peggio!
Mi mordo la bocca ripetutamente fino a che mi tiro via una pellicina che mi fa sanguinare, imprecando vado al bagno, mi guardo allo specchio, il sangue cola sul mento ed è come se non lo vedessi.
Penso a Mike, Mike di continuo. Lo stomaco mi si contrae di continuo, la voglia di vomitare è alta.
Dove sei Mike?
Mi sto alienando.
È come sprofondare lentamente.
Se gli è successo qualcosa... io... io... guai... non sopravvivo ancora.
No cazzo, non gli sarà successo niente, adesso basta!
È ora di finirla!
Sbatto il pugno contro le piastrelle, per poco non colpisco lo specchio e lo rompo.
Mi fanno subito malissimo le nocche e per un istante torno alla realtà. Ma è una realtà di merda.
Mike è sparito!
Mi sciacquo il viso ed il sangue sparisce in fretta, quindi esco e torno a camminare per la casa. Joe non tenta nemmeno di fermarmi, sta seduto e mangia. Lui quando è nervoso mangia. Mangia anche se non è nervoso.
Dave prova a capire cos'era quel rumore e mi guarda, così gli mostro la mano rossa e gonfia.
-Ho dato un cazzo di pugno al muro! - Ringhio!
Lui sospira e prende del ghiaccio, l'avvolge intorno ad uno strofinaccio e me lo mette sulla mano. Io lo tengo perchè non ho cognizione di me e di quel che mi fanno.
Riprendo a camminare per la casa facendo cadere cose che poi Dave rimette a posto.
- Dai, devi sederti! Vedrai che verrà fuori! Sarà una cosa stupida che tutti grideremo contro a Mike! Vedrai che sta bene! -
Ma io scuoto il capo, tiro fuori il telefono e lo chiamo per l'ennesima volta. Senza risultati.
Tutto spento.
Cazzo.
Cazzo.
Cazzo.
Perchè gli incubi devono avverarsi sempre?
Non ci può essere un po' di tregua per me?
No?
Mike... Mike, Dio mio, fatti sentire, ti prego!
Alla fine mi siedo sfinito sul divano, guardo davanti a me senza vedere. Come ci si sente quando una parte interiore di te ti manca?
Senza polmone non respiri, senza cuore non vivi, senza stomaco non mangi. È così ora.
Senza Mike non... non ce la faccio...
Mi chino e mi appoggio sulle ginocchia, guardo spiritato il tavolino senza vedere, il solito disordine sopra.
Non vedo nulla.
Solo Mike finito fuori strada chissà dove.
È questo che è successo, ammettiamolo!
Mike ha avuto un fottuto incidente e sta morendo!
Io l'ho sognato perchè siamo collegati, ci amiamo!
Basta.
È ora di ammetterlo.
Mike... dovrò imparare a fare a meno di lui.
E mentre lo penso un moto di ribellione mi esplode dentro, insieme alla follia pura.
Do un calcio al cazzo di tavolino che si rovescia e tutto finisce all'aria.
Col cazzo col cazzo COL CAZZO CHE IMPARERO' A FARE A MENO DI LUI!
Se lui muore, mi faccio fuori anche io!
Basta!
Sento vagamente Joe e Dave che vanno in un'altra stanza per parlare di me senza farsi sentire, non me ne fotte!
Mi appoggio e mi rimetto in punta, lo faccio di continuo, dondolo respirando veloce come se avessi l'asma.
Mike... Mike dove sei?
Dove sei?
È più di un giorno intero che manchi.
Dio Cristo, dove sei?
Perchè?
Perchè?
PERCHE'?
Sfinito rimango con il viso fra le mani, gli occhi aperti, tutto proteso in avanti, affacciato sul disastro che ho combinato.
Riviste sparse, foglietti, appunti, quaderni, il portacenere.
Guardo ogni cosa come se avesse senso, come se ci fosse qualcosa, qualcosa che io devo notare.
Inconsciamente mi sento di guardare ma il cervello non registra e continuo a guardare.
Riviste di musica, riviste di gossip, questi li ha presi Joe, riviste di immobiliari e di annunci.
Rivedo tutto.
Riviste di musica, riviste di gossip e riviste di annunci.
Che cazzo ci fa qua una rivista di annunci?
Non ne teniamo!
Corrugo la fronte.
Dovrebbe avere senso io che mi interesso ad una cazzo di rivista proprio ora che sto impazzendo per Mike?
Certo che ha senso, perchè sono impazzito... per cui la prendo e la apro sulla pagina che viene fuori per prima, quella su cui era aperta già.
E noto qualcosa di cerchiato.
È un annuncio.
Un magazzino in vendita.
Chi cazzo cerca un magazzino?
Perchè questa cosa mi fa sentire come se fosse importante? Come se fosse dannatamente interessante?
Perchè, cazzo?
Eppure continuo a fissare il numero e l'indirizzo.
E lo fisso.
E continuo.”


“Credo che sono qua da più di un giorno, ho perso non so quanto sangue dalla testa, ho fame, ho pisciato in un vaso che per fortuna c'era e non riesco a far funzionare questo telefono.
Come cazzo è possibile che nessuno mi cerchi?
Sospiro e mi stendo a terra, non ce la faccio più, sono debolissimo, la testa gira anche se sono seduto. Non riesco ad appoggiare la nuca, mi fa male, quindi mi metto a pancia in giù ed uso il braccio come cuscino.
In realtà staranno tutti diventando matti. Avranno mobilitato mezzo mondo, chiamato la polizia e che cazzo ne so.
Solo che non sanno dove cercarmi, o meglio non sanno che sono qua. Non è un posto che frequento, l'ho trovato ieri sera per la prima volta.
È impossibile che mi trovino!
La mia unica speranza è che il proprietario torni.
Ma che dico, e come fa a tornare?
Ha venduto questo posto a me!
Quello che non capisco è come mai io non abbia le chiavi e sia chiuso dentro.
Forse ho lasciato le chiavi appese fuori, lui è passato, ha visto aperto e le chiavi appese ed ha chiuso. Dentro era buio, non poteva pensare che ci fossi io. Quale coglione cammina al buio di notte in un magazzino sconosciuto?
IO!
Altro sospiro.
Sono stato proprio idiota.
Ma poi che se ne è fatto delle chiavi?
Cosa ha pensato?
Ci sono le mie chiavi appese ed io non ci sono!
E la mia macchina? L'avrà vista!
No aspetta, avevo parcheggiato fuori vista perchè non sapevo dove fosse il posto ed ho fatto un bel pezzo a piedi.
Certo che quando mi caccio nei guai sono un mito, eh?
Quello avrà aspettato un po' per vedere se tornavo, poi siccome non ha il mio numero se ne sarà andato a casa.
Questo posto non è più suo e forse chissà, si è pure dimenticato che ha trovato le mie chiavi, che prima erano sue.
Sto sragionando, ho troppa fame.
Lo stomaco mi gorgoglia, ho i crampi...
Mi viene un po' da piangere perchè anche se è comico di per sé il modo in cui sono finito in questa situazione del cazzo, sto per rimetterci la pelle.
Cioè... il vecchio padrone non ha più motivo di venire qua, ha i suoi soldi, può benissimo essersi dimenticato della stranezza delle chiavi appese.
E... e gli altri dove possono cercarmi?
C'era il giornale aperto con l'annuncio cerchiato ma quel deficiente di Chester avrà buttato tutto all'aria, fuori di sé, e non l'avrà notato.
Non sono una persona pessimista di natura, ma in questo caso penso... penso che non so come uscirne.
Il telefono rotto. Sono sempre pieno di aggeggi per comunicare e stasera no.
Nascondo il viso contro il braccio.
Sono un imbecille!
E sto facendo morire di preoccupazione Chester. Quello starà già pensando al suo suicidio.
Ridacchio un po' incosciente mentre penso a quello che starà facendo.
Me lo immagino che mi chiama mille volte di fila, che dà calci e pugni alla casa e ribalta tutto.
Chissà chi se lo sta sorbendo.
Poi la polizia verrà a parlare con lui perchè lui è quello che sta più tempo con me, e lui brontolerà che devono cercarlo fuori e non venire in casa dove già c'è lui.
Poi prenderà la macchina e girerà alla cazzo di cane.
Le forze scivolano via lentamente mentre anche la fame ormai non mi tiene più sveglio.
La mancanza di cibo e di acqua provoca sonno, non dovrei dormire con un trauma cranico. Si chiama così, no?
Insomma, ho colpito la testa!
Rimango aggrappato a Chester, come vorrei che fosse qua. Vorrei essere rimasto chiuso qua con lui, lui avrebbe fatto qualcosa o forse niente e sarei occupato a calmarlo. Sarebbe anche riuscito a scopare con me, per ingannare l'attesa.
Invece sono qua da solo e penso a lui.
A lui e a quanto starà male.
Dev'essere terribile non trovare chi cerchi.
Alla fine il sonno mi schiaccia e penso che dopotutto sia l'unico sistema per ingannare il tempo.
Penso che mi troveranno in qualche modo, morire in modo tanto stupido sarebbe imbarazzante.
Mi troveranno.
Si sopravvive a digiuno di acqua e cibo almeno una settimana.
Intanto Chez setaccerà al microscopio tutta la zona e troverà la mia macchina. Butterà giù casa per casa e mi troverà.
Sì, Chez mi troverà.
Lui mi trova sempre. Oppure è quello che torna da me dopo che sparisce.
Ma poi viene sempre da me. Anche adesso verrà.
Quanto sono scemo... aggrapparmi a... a cosa? A nulla di concreto. A sogni e speranze.
Però se c'è qualcuno che può trovarmi è lui e non perchè usa il cervello, ma perchè non sa arrendersi con me. Non l'ha mai fatto. Non lo farà ora.”

“Penso che nessuno sappia dove sono sparito.
Mi sono detto, mentre quelli erano di là a parlare male di me: o sto qua a spaccare tutto come un coglione e a frignare, o vado a farmi un giro in macchina. E giro per giro, tanto vale vedere di cosa si tratta.
Questo annuncio cerchiato del cazzo non ha senso, non ha proprio senso.
Un magazzino.
Così fissato su questa cosa che non so nemmeno come interpretare, spinto da che cazzo ne so... niente di razionale e logico.
Insomma. Trovo una scritta cerchiata e vado all'indirizzo!
Non ha senso, ma sono disperato!
Mike non c'è da nessuna parte, cazzo!
Cosa vuoi che faccia?
So che non ha senso ma... ma supero il rosso due volte e poi svolto a sinistra all'ultimo, la macchina slitta ma la riprendo, per terra è un po' bagnato.
Così schiaccio l'acceleratore cercando il numero maledetto di questo magazzino e freno improvvisamente. Faccio quasi uno schianto, la macchina fa un testa coda, il cuore sale in gola ed il respiro si affanna come se avessi corso.
Appena si ferma scatto giù dalla macchina e attraverso rischiando di essere investito.
Non importa un cazzo, un cazzo!
Questa è la sua macchina!
Allora è in questo magazzino!
Ma come è possibile che sia in questo magazzino del cazzo, porco giuda?
Che senso ha?
Sarebbe uscito. No?
La macchina è chiusa, dentro ci sono diverse cose sue, chissà cosa pensavo di trovarci.
Che palle.
Torno alla mia macchina, la parcheggio e cerco l'indirizzo, percorro gli ultimi metri correndo.
Il posto è un po' nascosto ma alla fine lo trovo, è l'unica cosa che somiglia ad un magazzino. È un po' isolato dalle altre case, quindi non è stato facile, ma eccolo qua.
Il cuore torna a martellare, gli sono vicino, lo sento.
Ora lui sarà là dentro e riderà come uno stronzo e mi spiegherà una storia del cazzo che non ha né capo né coda.
Perchè le stronzate capitano tutte a lui.
Faccio la cosa più insensata, cerco di aprire la porta piccola sul portone grande, ovviamente non si apre. Chissà cosa mi credevo!
Ma Mike ci deve essere. Deve essere qua.
La sua macchina è quella.
Busso e lo chiamo a gran voce, mi sembra di essere impazzito tutto d'un tratto.
Sono qua, ci sono, cazzo. Sento che è qua, non può che essere così.
La frenesia mi attanaglia di secondo in secondo, sto per buttare giù la porta quando vedo in un chiodo al muro più in là delle chiavi.
Che cazzo ci fanno delle chiavi lì?
Mi fermo, le fisso, poi guardo la porta stronza.
Ok. Mike è qua dietro, quelle sono delle chiavi e questa una porta chiusa.
Non so che cazzo di senso abbia, mi sembra di essere in una caccia al tesoro.
A casa trovo un giornale, apro la pagina più usurata, guardo l'annuncio cerchiato, prendo la macchina, mi reco sul posto, trovo la sua auto, cerco il magazzino, lo trovo, è chiuso a chiave, la chiave non c'è e poi la vedo appesa accanto.
Insomma.
È come quei cazzo di videogiochi.
È l'ultimo livello.
Apro la porta ed entro, la luce è accesa e trattengo il respiro, il cuore è in bocca adesso.
Mi guardo intorno ossessivo.
È un posto enorme e vuoto e... e c'è una macchia rossa per terra e poco più in là... poco più in là il cuore si ferma.
Da che batteva impazzito a che si ferma e mi lascia a secco anche di ossigeno.
La montagnetta è lui, è riverso sul pavimento, accanto a del cazzo di sangue e non si muove!
Non mi dà cenni di vita.
Offuscato dalla paura più nera che abbia mai provato, mi avvicino come ubriaco, noto di sfuggita una mensola in ferro sporca di rosso.
È caduto ed ha sbattuto.
Mi chino.
Tremo.
Dio mio, fa che non sia così.
Fa che... fa che non...
Gli tocco la schiena e la nuca. La nuca è incrostata di sangue.
- Cazzo... cazzo... cazzo... - Comincio a ripeterlo mentre mi guardo la mano, poi però quella appoggiata sulla schiena mi dà una scarica elettrica netta.
E torno a trattenere tutto.
È qua.
Respira.
Respira.
Si muove. La sua schiena si muove.
Cazzo...
- Mike?! - Lo chiamo, la mia voce trema ed anche il resto del mio corpo. Ha sbattuto la testa, non lo posso muovere, devi svegliarti. Devi svegliarti, amore mio.
Svegliati.
Mi abbasso tutto e piego la testa contro il pavimento per vedere il suo viso.
È pallido, gli occhi chiusi. Ma respira e questo conta.
Lo muovo ancora un po' sulla schiena, per un momento sto per morire di nuovo ma finalmente, al secondo richiamo... al secondo...
- Ti prego Mike svegliati... - Lui apre gli occhi ed il mondo torna su da giù che era.
Mi era caduto tutto addosso.
Chiudo i miei e appoggio la fronte alla sua mentre non oso toccarlo di più anche se vorrei stritolarlo.
Mi escono delle stupidissime lacrime.
Cazzo!
Ma come faccio a non frignare?
Ho pensato di perderlo, ho pensato a tutto! E non facevo che pensare a quel maledetto sogno e che tutto mi va sempre male dopo un po'!
- Chez? - La sua voce è fine, è debole e cerca di muoversi.
Allora mi separo dalla sua testa e lo guardo, gli carezzo la guancia delicato, ho paura di fargli male.
- Cosa cazzo... cosa cazzo hai combinato? Dio, sono morto! Non devi farlo mai più! Come stai? - Lo riempio di domande fra una frignata e l'altra, lui fa un piccolo sorriso imbarazzato e cerca di alzarsi ma fa fatica, allora lo aiuto e dico di fare piano.
Una volta seduto barcolla tutto e cerca la mia spalla, si appoggia a me e finisce che lo abbraccio e me lo stringo dolcemente.
Amore mio.
- Scusa... non mangio da ieri sera, ho una fame micidiale... e mi fa male la testa... sono caduto, ho sbattuto, ho rotto il cellulare ed il tipo mi ha chiuso dentro pensando che me ne fossi andato ed avessi dimenticato tutto aperto. Così quando mi sono svegliato ho aperto la luce e mi sono reso conto di cosa cazzo è successo. Sono ridicolo vero? Scusami, non volevo... è che... - Lo stringo di più, incapace di lasciarlo. Quanto di merda sono stato. Ora sta bene, è qua con me, chi cazzo se ne fotte!
- Dai... poi ti prenderò per il culo... adesso non sei ridicolo, ti sei anche fatto male! Sanguinavi! Sono morto, lo sai? - Glielo ripeto mentre prendo il suo viso fra le mani e sorridendo felice fra le lacrime appoggio ancora la fronte alla sua, anche lui fa questo sorriso particolare. Dolcissimo.
- Scusami... non volevo... mi serviva un magazzino, ero solo, ho trovato questo annuncio e sono venuto. C'era il proprietario e abbiamo fatto tutto subito. Poi stavo uscendo e mi sono accorto di aver lasciato il cellulare sullo scaffale, sono rientrato, lui era già andato via. Mi è caduto il telefono, mi sono chinato e non so come ho messo male il piede, sono scivolato, ho picchiato la nuca e sono svenuto. Lui deve aver pensato che me ne fossi andato perchè era buio... come... come sei entrato? - Chiede ricordandosi del particolare della chiave.
- Era appesa fuori, vicino al muro! E per fortuna! Il tipo deve aver chiuso e lasciato la chiave lì pensando che quando saresti tornato l'avresti vista. - Logicamente ora arrivano tutte le risposte sensate.
Annuisce e mi sorride, allora lo aiuto ad alzarsi, prendo il resto del suo cellulare e lo porto fuori.
Mi sta appoggiato, penso che sia molto debole.
Dio mio che cago che ho avuto!
In macchina chiamo gli altri e gli dico che l'ho trovato e lo porto in ospedale, poi gli spiego cosa è successo mentre lui era chiuso là dentro e nel raccontarlo mi torna la paura, arrivo al parcheggio del pronto soccorso e prima di scendere mi prende la mano, intreccia le dita e mi si protende.
Ha quella sua espressione rassicurante. Ecco cosa mi mancava. Questo suo sguardo da 'non preoccuparti, eccomi qua!'
- E' finito tutto. Scusami. È stata una serie di circostanze assurde...mi dispiace che sei stato tanto male... - Mi sciolgo, ero un fascio di nervi, gli carezzo ancora il viso e gli bacio piano le labbra.
- Ho pensato... ho pensato che... se eri morto io mi sarei lasciato morire. Non sarei sopravvissuto. L'ho pensato davvero. Sognare che morivi e non trovarti il giorno dopo è stato tremendo... - La voce mi trema di nuovo e nascondo il viso contro il suo collo, lo respiro. È lui, è il mio Mike. Sono ancora traumatizzato dall'idea di averlo quasi perso in modo tanto stupido.
Lui mi circonda e mi culla.
Lo vedi? È impossibile per me vivere senza di lui.
Impossibile davvero.
- Sono qua. È andato tutto bene. Perdonami. - Respiro finalmente. Mi tiro su e lo guardo, sta male, devo sbrigarmi a portarlo dentro. Però non posso presentarmi in questo stato nemmeno io.
Mi faccio forza.
- Non devo perdonarti niente. Solo che la prossima volta sappi che un minuto di più e mi sparavo davvero. - Ridacchia ed io faccio altrettanto mentre sigilliamo questa orribile avventura del cazzo con un bacio come si deve.
La sua dolcezza, il suo bisogno di sentirmi. Deve essere stato orribile anche per lui.
Ci sono, sono qua. L'ho trovato.
- Ti troverò sempre. - Ho sempre sognato di dirlo. Lui sorride.
- Lo sapevo che eri l'unico che poteva trovarmi. Aspettavo proprio te. -
E forse certe cose non hanno spiegazioni.
Mentre lui si prende la botta e sviene io sogno che lui muore e sto con questa sensazione di merda tutto il giorno.
Arriva a questo il nostro legame?
Ed il modo in cui l'ho trovato... così... per caso, si può dire, no?
Buttando giù il tavolino...
Sì, penso che certe persone hanno solo una cosa da fare.
Stare insieme a vita.
E cazzo, niente ce lo impedirà!
Fanculo!

FINE
   
 
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